Paolo Attivissimo's Blog, page 559
September 25, 2012
Disinformatico radio, podcast del 2012/09/21
È disponibile temporaneamente sul sito della Rete Tre della RSI il podcast della scorsa puntata del Disinformatico radiofonico. Ecco i temi e i rispettivi articoli di supporto:
Sophos, l'antivirus scambia se stesso per un virus
Apple Maps, debutto... disorientante
Come rubare un'auto con l'informatica
Le parole di Internet: emoticon
Antibufala: più veloci della luce secondo la NASA?
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.[image error]
Sophos, l'antivirus scambia se stesso per un virus
Apple Maps, debutto... disorientante
Come rubare un'auto con l'informatica
Le parole di Internet: emoticon
Antibufala: più veloci della luce secondo la NASA?
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.[image error]

























Published on September 25, 2012 04:33
September 24, 2012
Facebook, bug rivela messaggi privati? [UPD 2012/09/26]
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “alessandro.re*” e “gpaleari” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
“Un bug su Facebook rende pubblici i messaggi privati dal 2007 al 2009”, titola Linkiesta , e parte il panico, alimentato dalla ripetizione della notizia da parte di Repubblica . La fonte di Linkiesta è un post di un blog di Le Monde. Techcrunch sembra aver confermato il problema; tuttavia Facebook ha smentito alla BBC dicendo che i messaggi in questione sono “vecchi post in bacheca che erano sempre stati visibili sulle pagine di profilo degli utenti”.
L'ideale sarebbe avere una descrizione tecnica esatta del problema e soprattutto una verifica sperimentale certa, che però finora non mi sembra che sia disponibile. I miei profili Facebook di test non mostrano nulla che corrisponda alla descrizione del problema, ma potrebbe essere semplicemente una conseguenza del fatto che nessuno aveva postato messaggi sui miei profili in quel periodo.
Pubblicherò maggiori dettagli man mano che emergeranno. Nel frattempo vale la solita regola: se avete qualcosa che volete tenere privato, non mettetelo su un social network.
21:30. Facebook ha chiarito a Techcrunch la propria interpretazione delle segnalazioni degli utenti: “Gran parte della confusione è dovuta al fatto che prima del 2009 non c'erano i 'mi piace' e non c'erano i commenti sui post messi in bacheca. La gente comunicava scambiando post in bacheca invece di creare una conversazione [nei commenti di un singolo post in bacheca]”. Facebook dice di aver controllato le segnalazioni e di non averne confermata neanche una.
2012/09/26. Punto Informatico e CNet parlano della faccenda: “Le prove in redazione hanno tuttavia dimostrato che sarebbero
semplicemente i messaggi degli amici effettivamente postati in bacheca a
essere mostrati”, scrive PI, segnalando una convocazione dei responsabili di Facebook da parte del governo francese. CNet spiega che i vecchi messaggi in bacheca sono stati radunati da Facebook in una casella etichettata Friends.Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
“Un bug su Facebook rende pubblici i messaggi privati dal 2007 al 2009”, titola Linkiesta , e parte il panico, alimentato dalla ripetizione della notizia da parte di Repubblica . La fonte di Linkiesta è un post di un blog di Le Monde. Techcrunch sembra aver confermato il problema; tuttavia Facebook ha smentito alla BBC dicendo che i messaggi in questione sono “vecchi post in bacheca che erano sempre stati visibili sulle pagine di profilo degli utenti”.
L'ideale sarebbe avere una descrizione tecnica esatta del problema e soprattutto una verifica sperimentale certa, che però finora non mi sembra che sia disponibile. I miei profili Facebook di test non mostrano nulla che corrisponda alla descrizione del problema, ma potrebbe essere semplicemente una conseguenza del fatto che nessuno aveva postato messaggi sui miei profili in quel periodo.
Pubblicherò maggiori dettagli man mano che emergeranno. Nel frattempo vale la solita regola: se avete qualcosa che volete tenere privato, non mettetelo su un social network.
21:30. Facebook ha chiarito a Techcrunch la propria interpretazione delle segnalazioni degli utenti: “Gran parte della confusione è dovuta al fatto che prima del 2009 non c'erano i 'mi piace' e non c'erano i commenti sui post messi in bacheca. La gente comunicava scambiando post in bacheca invece di creare una conversazione [nei commenti di un singolo post in bacheca]”. Facebook dice di aver controllato le segnalazioni e di non averne confermata neanche una.
2012/09/26. Punto Informatico e CNet parlano della faccenda: “Le prove in redazione hanno tuttavia dimostrato che sarebbero
semplicemente i messaggi degli amici effettivamente postati in bacheca a
essere mostrati”, scrive PI, segnalando una convocazione dei responsabili di Facebook da parte del governo francese. CNet spiega che i vecchi messaggi in bacheca sono stati radunati da Facebook in una casella etichettata Friends.Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
























Published on September 24, 2012 11:45
Facebook, bug rivela messaggi privati?
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “alessandro.re*” e “gpaleari” ed è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
“Un bug su Facebook rende pubblici i messaggi privati dal 2007 al 2009”, titola Linkiesta , e parte il panico, alimentato dalla ripetizione della notizia da parte di Repubblica . La fonte di Linkiesta è un post di un blog di Le Monde. Techcrunch sembra aver confermato il problema; tuttavia Facebook ha smentito alla BBC dicendo che i messaggi in questione sono “vecchi post in bacheca che erano sempre stati visibili sulle pagine di profilo degli utenti”.
L'ideale sarebbe avere una descrizione tecnica esatta del problema e soprattutto una verifica sperimentale certa, che però finora non mi sembra che sia disponibile. I miei profili Facebook di test non mostrano nulla che corrisponda alla descrizione del problema, ma potrebbe essere semplicemente una conseguenza del fatto che nessuno aveva postato messaggi sui miei profili in quel periodo.
Pubblicherò maggiori dettagli man mano che emergeranno. Nel frattempo vale la solita regola: se avete qualcosa che volete tenere privato, non mettetelo su un social network.
21:30 Facebook ha chiarito a Techcrunch la propria interpretazione delle segnalazioni degli utenti: “Gran parte della confusione è dovuta al fatto che prima del 2009 non c'erano i 'mi piace' e non c'erano i commenti sui post messi in bacheca. La gente comunicava scambiando post in bacheca invece di creare una conversazione [nei commenti di un singolo post in bacheca]”. Facebook dice di aver controllato le segnalazioni e di non averne confermata neanche una.Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
“Un bug su Facebook rende pubblici i messaggi privati dal 2007 al 2009”, titola Linkiesta , e parte il panico, alimentato dalla ripetizione della notizia da parte di Repubblica . La fonte di Linkiesta è un post di un blog di Le Monde. Techcrunch sembra aver confermato il problema; tuttavia Facebook ha smentito alla BBC dicendo che i messaggi in questione sono “vecchi post in bacheca che erano sempre stati visibili sulle pagine di profilo degli utenti”.
L'ideale sarebbe avere una descrizione tecnica esatta del problema e soprattutto una verifica sperimentale certa, che però finora non mi sembra che sia disponibile. I miei profili Facebook di test non mostrano nulla che corrisponda alla descrizione del problema, ma potrebbe essere semplicemente una conseguenza del fatto che nessuno aveva postato messaggi sui miei profili in quel periodo.
Pubblicherò maggiori dettagli man mano che emergeranno. Nel frattempo vale la solita regola: se avete qualcosa che volete tenere privato, non mettetelo su un social network.
21:30 Facebook ha chiarito a Techcrunch la propria interpretazione delle segnalazioni degli utenti: “Gran parte della confusione è dovuta al fatto che prima del 2009 non c'erano i 'mi piace' e non c'erano i commenti sui post messi in bacheca. La gente comunicava scambiando post in bacheca invece di creare una conversazione [nei commenti di un singolo post in bacheca]”. Facebook dice di aver controllato le segnalazioni e di non averne confermata neanche una.Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
























Published on September 24, 2012 11:45
September 22, 2012
Stasera Cena Cosmonautica a Rozzano

presso il ristorante Cinque Giardini Cinque Gradini a Rozzano (Milano) per
una cena/conferenza cosmonautica. Fra una portata e l'altra racconterò e mostrerò l'avventura
dell'esplorazione spaziale con immagini, reperti e documenti poco
conosciuti e tanti aneddoti da dietro le quinte delle missioni Apollo e
non solo.
Porterò anche l'ultima edizione del mio documentario Moonscape e un po' di copie del mio libro Luna? Sì, ci siamo andati! insieme a documenti, oggetti e reperti d'epoca. Tutti i dettagli sono sul sito di Scientificast. Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
























Published on September 22, 2012 00:23
September 18, 2012
Il Corriere colto a violare il copyright: due pesi, due misure
L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Internet è il covo dei pirati; i giornali sono santi, puri e casti, ligi alle leggi e alle regole. Mai e poi mai i Ggiornalisti si abbasserebbero a violare il diritto d'autore, come fanno invece quei pezzenti dei blogger. Nooo. I Ggiornali ospitano strali delle varie case discografiche e cinematografiche che piangono perché Internet ha rubato loro foto, film e musica. Lo chiamano proprio così: rubare (c'è persino lo spot apposito, fatto – sublime ipocrisia – con musica di un artista olandese, usata senza il suo permesso). Internet, sei brutta e cattiva: vai dietro la lavagna.
Poi capita di aprire un quotidiano e scoprire perle come questa, a pagina 18 del Corriere di oggi (grazie a Luigi per la segnalazione e lo screenshot):
La mappa è stata “rubata” (il termine è quello che usano i discocinematografici) al suo autore, Vincenzo Cosenza, che l'ha pubblicata qui nel proprio sito:
Stessa idea, stessa scelta di colori (non sempre legata al colore del social network, come nel caso di Cloob e Qzone). Il Corriere non indica la fonte dalla quale ha prelevato i dati e non indica come li ha elaborati: Vincenzo sì, e contesta la copiatura, segnalando che non è la prima volta.
Ho chiesto a Vincenzo se per caso il Corriere aveva il suo permesso di pubblicazione. Mi ha detto di no. In altre parole, il Corriere ha violato il diritto d'autore. Forza, SIAE e altri numi tutelari, così pronti a intervenire e rovinar famiglie quando la violazione la commette un privato cittadino: fate vedere che le leggi valgono per tutti, anche per la redazione del Corriere, e fate notare che il Ggiornalismo copia e ruba. Fate risarcire Vincenzo per la violazione dei suoi diritti (il diritto d'autore è un diritto automatico), esattamente come chiedete a chi scarica o imita una canzone di risarcire il suo autore. Le regole son regole, giusto?
Altrimenti tutti i vostri discorsi sul diritto d'autore sono aria fritta; le prediche, quando vengono da un pulpito che razzola male, fanno solo scappare i fedeli. La chiesa è già quasi vuota. Vedete voi.
Aggiornamento (15:40): su Twitter sono comparse le scuse di Daniele Manca del Corriere: “@vincos @elvira_serra Ciao! Scusa per l'uso del grafico! Vorrei far mettere una precisaZione come posso scrivere come credito? scusa ancora”. Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Internet è il covo dei pirati; i giornali sono santi, puri e casti, ligi alle leggi e alle regole. Mai e poi mai i Ggiornalisti si abbasserebbero a violare il diritto d'autore, come fanno invece quei pezzenti dei blogger. Nooo. I Ggiornali ospitano strali delle varie case discografiche e cinematografiche che piangono perché Internet ha rubato loro foto, film e musica. Lo chiamano proprio così: rubare (c'è persino lo spot apposito, fatto – sublime ipocrisia – con musica di un artista olandese, usata senza il suo permesso). Internet, sei brutta e cattiva: vai dietro la lavagna.
Poi capita di aprire un quotidiano e scoprire perle come questa, a pagina 18 del Corriere di oggi (grazie a Luigi per la segnalazione e lo screenshot):

La mappa è stata “rubata” (il termine è quello che usano i discocinematografici) al suo autore, Vincenzo Cosenza, che l'ha pubblicata qui nel proprio sito:

Stessa idea, stessa scelta di colori (non sempre legata al colore del social network, come nel caso di Cloob e Qzone). Il Corriere non indica la fonte dalla quale ha prelevato i dati e non indica come li ha elaborati: Vincenzo sì, e contesta la copiatura, segnalando che non è la prima volta.
Ho chiesto a Vincenzo se per caso il Corriere aveva il suo permesso di pubblicazione. Mi ha detto di no. In altre parole, il Corriere ha violato il diritto d'autore. Forza, SIAE e altri numi tutelari, così pronti a intervenire e rovinar famiglie quando la violazione la commette un privato cittadino: fate vedere che le leggi valgono per tutti, anche per la redazione del Corriere, e fate notare che il Ggiornalismo copia e ruba. Fate risarcire Vincenzo per la violazione dei suoi diritti (il diritto d'autore è un diritto automatico), esattamente come chiedete a chi scarica o imita una canzone di risarcire il suo autore. Le regole son regole, giusto?
Altrimenti tutti i vostri discorsi sul diritto d'autore sono aria fritta; le prediche, quando vengono da un pulpito che razzola male, fanno solo scappare i fedeli. La chiesa è già quasi vuota. Vedete voi.
Aggiornamento (15:40): su Twitter sono comparse le scuse di Daniele Manca del Corriere: “@vincos @elvira_serra Ciao! Scusa per l'uso del grafico! Vorrei far mettere una precisaZione come posso scrivere come credito? scusa ancora”. Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

























Published on September 18, 2012 01:34
September 16, 2012
Il CICAP si dà all’alcol: esperimento su vino e fasi lunari il 23/9 a Milano [UPD 2012/09/21]

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Ogni scusa è buona per bere un buon bicchiere di vino, e questa è davvero originale: il CICAP Lombardia svolgerà un piccolo esperimento eno-scientifico in doppio cieco, con vini prodotti per l'occasione, per vedere se davvero le fasi lunari influenzano la produzione del vino.
Se vi va di partecipare, l'appuntamento è domenica 23 settembre alle 16 18 a Milano, al Ristorante JPEG. I dettagli su come procedere sono disponibili qui. L'esperimento inizia alle 16 e l'evento si apre al pubblico alle 18.
Cito dall'annuncio degli organizzatori: “Sono stati preparati 40 litri di vino, divisi in quattro gruppi, per ciascuno dei quali è stata seguita in maniera rigorosa la preparazione seguendo le quattro principali fasi lunari. Sono state condotte delle analisi chimiche e il prossimo 23 settembre, in un evento pubblico, i vini verranno sottoposti ad assaggiatori professionisti ed esperti del settore. La valutazione sarà condotta come un esperimento scientifico "in doppio cieco", in cui nessuno dei presenti saprà, fino alla fine, quale vino viene assaggiato.”
Se siete enologi o soci CICAP, potrete partecipare direttamente agli assaggi; per tutti ci sarà una degustazione di vini, compresi quelli usati per l'esperimento. Al termine verranno resi noti gli esiti delle analisi chimiche e i risultati preliminari del test. Io non ci potrò essere, ma brindate come se ci fossi!
Aggiornamento (2012/09/21): Serata confermata ma esperimento rinviato. Il CICAP Lombardia ha annunciato stanotte un cambiamento di programma: “Il CICAP Lombardia annuncia, con suo vivo rammarico, che per cause
estranee alla propria volontà (l'improvvisa indisponibilità della
maggior parte degli esperti contattati e inizialmente resisi
disponibili) l'esperimento di valutazione di vino previsto per
domenica 23 settembre alle ore 16 deve essere rimandato.
Rimane confermata invece la serata conviviale e di assaggio per tutti
gli interessati, che ricordiamo si svolgerà presso il Bar Ristorante
JPEG in corso Italia 22 a Milano a partire dalle ore 18.”
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

























Published on September 16, 2012 14:20
Il CICAP si dà all’alcol: esperimento su vino e fasi lunari il 23/9 a Milano

Se vi va di partecipare, l'appuntamento è domenica 23 settembre alle 16 a Milano, al Ristorante JPEG. I dettagli su come procedere sono qui.
Cito dall'annuncio degli organizzatori: “Sono stati preparati 40 litri di vino, divisi in quattro gruppi, per ciascuno dei quali è stata seguita in maniera rigorosa la preparazione seguendo le quattro principali fasi lunari. Sono state condotte delle analisi chimiche e il prossimo 23 settembre, in un evento pubblico, i vini verranno sottoposti ad assaggiatori professionisti ed esperti del settore. La valutazione sarà condotta come un esperimento scientifico "in doppio cieco", in cui nessuno dei presenti saprà, fino alla fine, quale vino viene assaggiato.”
Se siete enologi o soci CICAP, potrete partecipare direttamente agli assaggi; per tutti ci sarà una degustazione di vini, compresi quelli usati per l'esperimento. Al termine verranno resi noti gli esiti delle analisi chimiche e i risultati preliminari del test. Buon divertimento! Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

























Published on September 16, 2012 14:20
Postare un avviso salvaprivacy su Facebook non protegge da nessuno
Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “baba.babe*”.
Numerosi lettori mi hanno segnalato che su Facebook sta spopolando questo messaggio di stato che dovrebbe, secondo qualche strana logica, proteggere contro le violazioni della privacy.
Questa è una variante:
Premesso che richiedere la privacy dei dati pubblicati in un social network è un po' come chiamarsi Kate Middleton e lamentarsi se pubblicano le tue foto in topless all'aperto, affiggere questo genere di clausola burocratica non fornisce alcuna protezione legale reale ed è quindi perfettamente inutile pubblicarla.
Come ben spiegato da Snopes.com, chi si iscrive a Facebook sottoscrive infatti un contratto vincolante, che non può essere alterato unilateralmente, né da Facebook, né dall'utente iscritto, senza il consenso di entrambi. Queste condizioni di contratto prevedono che “l'utente concede a Facebook una licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sottolicenza, libera da royalty e valida in tutto il mondo, per l'utilizzo di qualsiasi Contenuto IP pubblicato su Facebook o in connessione con Facebook ("Licenza IP"). La Licenza IP termina nel momento in cui l'utente elimina il suo account o i Contenuti IP presenti sul suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati.”
Inoltre pubblicare una clausola come questa non limita in alcun modo i poteri legali di terzi, compresi quindi quelli dei governi citati. Tanto vale nascondersi dietro una lastra di vetro e pensare che chiudendo gli occhi si diventi invisibili.Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Numerosi lettori mi hanno segnalato che su Facebook sta spopolando questo messaggio di stato che dovrebbe, secondo qualche strana logica, proteggere contro le violazioni della privacy.
Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi governo, struttura governativa o privata, utilizzando o il monitoraggio di questo sito o qualsiasi dei suoi siti associati, non ha il mio permesso di utilizzare informazioni sul mio profilo, o qualsiasi parte del suo contenuto compaia nel presente, compreso ma non limitato alle mie foto, o commenti sulle mie foto o qualsiasi altra «immagine» pubblicata nel mio profilo o diario.
Sono informato che a tali strutture è strettamente proibito divulgare, copiare, distribuire, diffondere o raccogliere informazioni o intraprendere qualsiasi altra azione riguardante o contro di me tramite questo profilo e il contenuto dello stesso. Divieti precedenti si applicano anche ai dipendenti, stagisti, agenti o qualsiasi personale sotto la direzione o il controllo di dette entità. Il contenuto di questo profilo è privato e le informazioni in esso contenute sono riservate al circolo di persone alle quali esso è destinato. La violazione della mia privacy è punita dalla legge. UCC - 1 - 308 - 1-103.
Facebook è ora un'entità quotata in borsa. Tutti sono incoraggiati a pubblicare un bando come questo, o se preferite, è possibile copiare e incollare questa versione. Non pubblicare tale dichiarazione almeno una volta, indirettamente permette l'uso di oggetti quali immagini e informazioni nei vostri aggiornamenti di stato pubblici.
Questa è una variante:
"AVVISO PRIVACY: Warning - qualsiasi persona e / o istituzione e / o di agente e / o l'agenzia di qualsiasi struttura governativa, compreso ma non limitato ai governi federali e provinciali del Canada, Stati Uniti o qualsiasi paese che tenta di utilizzare o controllare / user questo sito web o uno dei suoi siti affiliati, non hanno il permesso di usare una delle mie informazioni di profilo o di qualsiasi documento contenuto, compreso ma non limitato le mie foto e / o commenti sulle mie foto o qualsiasi altra "immagine" di arte pubblicato sul mio profilo. Si consiglia di non divulgare, copiare, distribuire, diffondere, o prendere qualsiasi altra azione contro di me per quanto riguarda questo profilo e il suo contenuto. I divieti sopra riportati sono validi ai vostri dipendenti, agenti, studenti o qualunque membro del personale sotto la sua direzione o di controllo. Il contenuto di questo profilo è privato e protetto dalla legge e informazioni riservate, e la violazione della mia privacy è punibile dalla legge. UCC 1-103 1-308 TUTTI I DIRITTI RISERVATI senza pregiudizi."
Premesso che richiedere la privacy dei dati pubblicati in un social network è un po' come chiamarsi Kate Middleton e lamentarsi se pubblicano le tue foto in topless all'aperto, affiggere questo genere di clausola burocratica non fornisce alcuna protezione legale reale ed è quindi perfettamente inutile pubblicarla.
Come ben spiegato da Snopes.com, chi si iscrive a Facebook sottoscrive infatti un contratto vincolante, che non può essere alterato unilateralmente, né da Facebook, né dall'utente iscritto, senza il consenso di entrambi. Queste condizioni di contratto prevedono che “l'utente concede a Facebook una licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sottolicenza, libera da royalty e valida in tutto il mondo, per l'utilizzo di qualsiasi Contenuto IP pubblicato su Facebook o in connessione con Facebook ("Licenza IP"). La Licenza IP termina nel momento in cui l'utente elimina il suo account o i Contenuti IP presenti sul suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati.”
Inoltre pubblicare una clausola come questa non limita in alcun modo i poteri legali di terzi, compresi quindi quelli dei governi citati. Tanto vale nascondersi dietro una lastra di vetro e pensare che chiudendo gli occhi si diventi invisibili.Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.

























Published on September 16, 2012 07:39
September 15, 2012
Disinformatico radio, podcast del 2012/09/14
È disponibile temporaneamente sul sito della Rete Tre della RSI il podcast della scorsa puntata del Disinformatico radiofonico. Ecco i temi e i rispettivi articoli di supporto:
Antibufala: da venerdì Facebook userà le vostre foto
Facebook, analizzate la vostra rete amicale: sorprese garantite
Emma Watson è la celebrità più rischiosa per le ricerche nel Web
Francia, il primo condannato per pirateria audiovisiva è un uomo che non ha scaricato nulla
Nuove frontiere del crimine informatico: computer venduti preinfettati
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
Antibufala: da venerdì Facebook userà le vostre foto
Facebook, analizzate la vostra rete amicale: sorprese garantite
Emma Watson è la celebrità più rischiosa per le ricerche nel Web
Francia, il primo condannato per pirateria audiovisiva è un uomo che non ha scaricato nulla
Nuove frontiere del crimine informatico: computer venduti preinfettati
Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.
























Published on September 15, 2012 00:52
September 14, 2012
L'ultimo uomo sulla Luna saluta il primo

La cattedrale è legata alle missioni lunari per molte ragioni, una delle quali è mostrata nella foto qui accanto (originale ad alta risoluzione qui): il puntino al centro della finestra è una roccia lunare, donata dagli astronauti dell'Apollo 11 (Armstrong, Aldrin e Collins) cinque anni dopo la loro missione.
La registrazione della cerimonia è visibile integralmente qui su C-SPAN; qui sotto potete seguire il ricordo di Neil – letto a fatica, per l'affetto e il dolore – dall'astronauta Gene Cernan, l'ultimo uomo sulla Luna.
Ho registrato e trascritto a mano quello che reputo uno dei più sinceri e sentiti discorsi di commiato che io abbia mai sentito. Sto preparando la traduzione in italiano: se vi interessa, datemi una mano guardando il video dello sponsor che trovate dopo la trascrizione inglese.
“How does one adequately express his feelings about a special friend, when that friend is also a world icon, a national hero of unimaginable proportion, and a legend whose name will live in history long after all here today have been forgotten? A friend whose commitment and dedication to that in which he believed was absolute? A man who, when he became your friend, was a friend for a lifetime? I'm not sure this is possible, but I will try.
Neil Armstrong grew up on a farm in Middle America and as a young boy, like most kids, he had a paper route, he cut lawns, he shoveled snow, and his fascination for model airplanes give birth to a dream. A dream of becoming an aeronautical engineer. Neil had his first taste of flight when he was but six years old, and from that day forward he never looked back. Although he always wanted to design and redesign airplanes to make them do what they weren't supposed to do, once he had tasted flight, Neil's eyes turned skyward, and it was there that he always longed to be. Little did Neil ever realize that his dream, his longing to soar with the eagles, would someday give him the opportunity to be the first human being to go where no one had gone before.
Neil Armstrong was a sincerely humble man, of impeccable integrity, who reluctantly accepted his role as the first human being to walk on another world. And when he did he became a testament – a testament to all Americans of what can be achieved through vision and dedication. But in Neil's mind it was never about Neil. It was about you. Your mothers and fathers, your grandparents. About those of a generation ago who gave Neil the opportunity to call the Moon his home. But never ever was it about Neil. Neil considered that he was just the tip of the arrow, always giving way to some 400,000 equally committed and dedicated Americans – Americans who were the strength behind the bow – and always giving credit to those who just didn't know it couldn't be done.
And therein lies the strength and the character of Neil Armstrong. He knew who he was and he understood the immensity of what he had done, yet Neil was always willing to give of himself. When Neil, Jim Lovell and I had the opportunity to visit the troops in Iraq and Afghanistan, on three separate occasions, meeting them in shower halls, control centers, yes even armored carriers and helicopters, those enthusiastic young men and women, yet to be born when Neil walked on the Moon, were mesmerized by his presence. In a typical Neil fashion, he would always walk in, introduce himself – as if they didn't know who he was – shake each and every hand, and he'd always give them, “Hey, how are you guys doing?” Asked one overwhelmed, inquisitive Marine, “Mr. Armstrong, why are you here?” Neil's thoughtful and sincerely honest reply was, “Because you are here.” Neil was special to these young kids – and to a few old ones as well.
Although deeply proud to be a naval aviator, as a civilian at the time he flew, Neil never received his astronaut wings – it was a tradition of those in the military. It was on the USS Eisenhower, back in 2010, on our way to Afghanistan, that Neil finally did receive the tribute that he deserved. His visibly moved response said it all, and I quote: “I've never been more proud than when I earned my Navy wings of gold.” And I've got to believe that there's a few Golden Eagles in the audience who will second those words.
Trying to get into Neil's inner self was always a challenge for almost anyone – maybe everyone. Asked one day by a stranger, “Mr. Armstrong, how did you to feel when looking for a place to land on the Moon with only 15 seconds of fuel remaining?” In only the way Neil could – and I know some of you have seen him this way – he'd put a thumb on an index finger, he'd tilt his head and sort of put his hand down there and he'd say “Well, when the gauge says empty, we all know there's a gallon or two left in the tank!” Now there is a man who has always been in control of his own destiny. And that, ladies and gentlemen, is vintage Neil Armstrong.
Fate looked down kindly on us when she chose Neil to be the first to venture to another world and to have the opportunity to look back from space at the beauty of our own. It could have been another, but it wasn't. And it wasn't for a reason. No one, no one, but no one could have accepted the responsibility of his remarkable accomplishment with more dignity and more grace than Neil Armstrong. He embodied all that is good and all that is great about America.
Neil, wherever you are up there, almost a half century later you have now shown once again the pathway to the stars. It's now for you a new beginning, but for us, I will promise you it is not the end. And as you soar through the heavens beyond where even eagles dare to go, you can now finally put out your hand and touch the face of God.
Farewell, my friend. You have left us far too soon. But we want you to know we do cherish the time we have had and shared together.
God bless you, Neil.”
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Published on September 14, 2012 09:28
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