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Il "momento Machiavellico"
Cosa fare per rendere più democratica questa nostra attuale società, sempre più interconnessa, come mai è stata prima nella sua storia?
Questo sembra essere l’interrogativo al quale tenta di rispondere il breve saggio tascabile pubblicato da Laterza a firma di due studiosi napoletani di Scienza politica: Mauro Calise e Fortunato Musella.
Breve sì, ma quanto mai esaustivo ed interessante libro che va al cuore del maggior problema della democrazia contemporanea. Problema limitato non solo alla politica della nostra realtà italiana, ma che riguarda quella dell’intera democrazia occidentale.
Una società sempre più interconnessa, che può anche ottenere accessi e successi esistenziali, ma ha bisogno di maggior controllo per non cadere in gravi eccessi. Scusate il gioco di parole, ma è sempre questo acronimo C.A.C. a venir fuori, (Connessione-Accesso-Controllo) quando lo coniai una ventina di anni fa, nella dissertazione finale che scrissi alla conclusione di un corso all’Università di Londra su “Online Learning”.
L’analisi che fanno gli autori del libro è quanto mai preoccupata. Le due frasi finali con le quali concludono il loro lavoro sono, a mio modesto parere, amletiche e machiavelliche allo stesso tempo. Scegliete voi tra un grande e smaliziato drammaturgo (Shakespeare) ed un fine polemista, provocatore politico (Machiavelli) quello che pensate, leggendole:
“Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente”.
Il problema è: rifiutare o no la rete e cercare di utilizzarla nel modo giusto come mezzo di partecipazione a disposizione dei cittadini in maniera tale che ciascuno possa gestire da sè le proprie idee? Dodici sono i capitoli di questo libro in cui gli autori ci spiegano in maniera documentata ed ineccepibile come siamo stati e cosa siamo diventati.
Nel mio piccolo e nella mia pochezza intellettuale e culturale posso dire onestamente di essermi ritrovato nel viaggio che gli esimi professori di Scienza politica della “Federico II” di Napoli hanno fatto in questo loro lavoro.
Se non avessi lasciato le aule della scuola ormai da tempo, avrei costretto i miei studenti, in qualsiasi istituto di ordine e grado superiore o universitario, a comprare e studiare questo prezioso manuale.
Il viaggio che hanno fatto i due studiosi è un percorso di conoscenza che ha poggiato per secoli sul libro stampato a caratteri mobili, poi è passato ad un cammino in una realtà chiamata infosfera, mai vista, descritta e conosciuta prima.
Un magma fluido e manipolabile, elusivo ed illusivo, nel quale è facile perdersi senza una guida che da “Principe” possa essere diventato “Leader” alla ricerca del “Machiavellian moment” che è “quel tornante in cui un nuovo regime affronta per la prima volta il problema di preservare la stabilità dei suoi ideali e delle sue istituzioni”.
Grande resta la confusione, appunto! Ma la situazione è eccellente. Lo dicono loro e lo hanno detto anche molto bene. Da studiosi ed insegnanti di Scienza politica, spero sappiano trasmettere il messaggio anche ai loro studenti, e dare anche le chiavi per aprire le porte verso un futuro possibile.
Il Principe digitale
Questo sembra essere l’interrogativo al quale tenta di rispondere il breve saggio tascabile pubblicato da Laterza a firma di due studiosi napoletani di Scienza politica: Mauro Calise e Fortunato Musella.
Breve sì, ma quanto mai esaustivo ed interessante libro che va al cuore del maggior problema della democrazia contemporanea. Problema limitato non solo alla politica della nostra realtà italiana, ma che riguarda quella dell’intera democrazia occidentale.
Una società sempre più interconnessa, che può anche ottenere accessi e successi esistenziali, ma ha bisogno di maggior controllo per non cadere in gravi eccessi. Scusate il gioco di parole, ma è sempre questo acronimo C.A.C. a venir fuori, (Connessione-Accesso-Controllo) quando lo coniai una ventina di anni fa, nella dissertazione finale che scrissi alla conclusione di un corso all’Università di Londra su “Online Learning”.
L’analisi che fanno gli autori del libro è quanto mai preoccupata. Le due frasi finali con le quali concludono il loro lavoro sono, a mio modesto parere, amletiche e machiavelliche allo stesso tempo. Scegliete voi tra un grande e smaliziato drammaturgo (Shakespeare) ed un fine polemista, provocatore politico (Machiavelli) quello che pensate, leggendole:
“Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è eccellente”.
Il problema è: rifiutare o no la rete e cercare di utilizzarla nel modo giusto come mezzo di partecipazione a disposizione dei cittadini in maniera tale che ciascuno possa gestire da sè le proprie idee? Dodici sono i capitoli di questo libro in cui gli autori ci spiegano in maniera documentata ed ineccepibile come siamo stati e cosa siamo diventati.
Nel mio piccolo e nella mia pochezza intellettuale e culturale posso dire onestamente di essermi ritrovato nel viaggio che gli esimi professori di Scienza politica della “Federico II” di Napoli hanno fatto in questo loro lavoro.
Se non avessi lasciato le aule della scuola ormai da tempo, avrei costretto i miei studenti, in qualsiasi istituto di ordine e grado superiore o universitario, a comprare e studiare questo prezioso manuale.
Il viaggio che hanno fatto i due studiosi è un percorso di conoscenza che ha poggiato per secoli sul libro stampato a caratteri mobili, poi è passato ad un cammino in una realtà chiamata infosfera, mai vista, descritta e conosciuta prima.
Un magma fluido e manipolabile, elusivo ed illusivo, nel quale è facile perdersi senza una guida che da “Principe” possa essere diventato “Leader” alla ricerca del “Machiavellian moment” che è “quel tornante in cui un nuovo regime affronta per la prima volta il problema di preservare la stabilità dei suoi ideali e delle sue istituzioni”.
Grande resta la confusione, appunto! Ma la situazione è eccellente. Lo dicono loro e lo hanno detto anche molto bene. Da studiosi ed insegnanti di Scienza politica, spero sappiano trasmettere il messaggio anche ai loro studenti, e dare anche le chiavi per aprire le porte verso un futuro possibile.

Published on November 24, 2019 00:37
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Tags:
digitale, fortunato-musella, il-principe, machiavelli, mauro-calise
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Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
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