Borgo Sud Quotes

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Borgo Sud Borgo Sud by Donatella Di Pietrantonio
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Borgo Sud Quotes Showing 1-8 of 8
“My mother was always unpredictable. She had unexpected kindness, then shut herself in again. I knew those attentions and their intermittence. I tried to win them, but it wasn't for merit or guilt that they arrived or were absent. If I had known that when I was younger, I wouldn't have wasted the effort: if I had known that her affection didn't depend on me.”
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud
“Ci raccontavamo il meglio delle nostre vite, come si fa quando si è distanti.”
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud
“Mia madre mi occupava dentro, vera e feroce. Restava in gran parte sconosciuta, non sono mai penetrata nel mistero del suo affetto nascosto. [...] C'era qualcosa in me che chiamava gli abbandoni.”
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud
“Adriana era troppo distante dalla morte per presagirla e, come tutti i giovani, confidava nell'eternità dei genitori.”
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud
“Con mia sorella ho spartito un’eredità di parole non dette, gesti omessi, cure negate. E rare, improvvise attenzioni. Siamo state figlie di nessuna madre. Siamo ancora, come sempre, due scappate di casa.”
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud
“Dormiva di un sonno medicato quando i dolori le davano tregua. A volte apriva gli occhi con una meraviglia infantile, sembrava assistere all’alba del mondo. Mi guardava come in cerca di spiegazioni. Non so se mi riconosceva. Anche la mia lucidità era incostante. Aspettavo qualcosa da lei, una rivelazione finale. Immaginavo le parole che poteva pronunciare. Ho sperato di sentire che mi aveva voluto bene, ma non è successo. Però non voleva nessun altro intorno e quello era forse un modo di dirmelo. S’infastidiva se qualcuno entrava nella stanza. La sua morte ci assorbiva totalmente. Non eravamo mai state così tanto insieme. […] Mia madre è morta di notte. La penosa fame d’aria delle ultime ore è cessata di colpo, non ne ha più avuto bisogno. Ho spento la luce e per un po’ sono rimasta sola a vegliare. È sopravvissuto il dubbio profondo di essere stata indegna del suo amore. E, più in superficie, una rabbia indomabile.”
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud
“– Mi sento fiacca, – si giustificava e quelle parlavano da sole, si mangiavano ciò che avevano portato le altre.
Ha rifiutato di tornare in ospedale per la visita di controllo e non potevo neanche nominare le terapie prescritte.
– Se è arrivata l’ora trista mi deve ammazza’ la malattia, no i dottori, – ha detto al medico di famiglia che provava a convincerla.
Si è ritirata piano piano nell’indifferenza terminale. Di cosa sia morta mia madre io non so ancora di preciso. Di cancro, ma di molto altro. Una somma di zeri. Zero il valore che dava al restare viva, zero la sua utilità. I figli erano – eravamo – distanti, in caso di necessità non le chiedevamo mai aiuto, un consiglio, uno sguardo. La sua avarizia ci era nota da sempre. Mia madre si è dedicata tutta a Vincenzo, giú al camposanto. Una specie di anestesia l’ha protetta da noi, i sopravvissuti. Si è lasciata sfuggire Adriana cosí, come si può perdere una moneta o le chiavi di casa. Come aveva perso me a sei mesi. Ha riservato le sue cure all’unico che non ne aveva piú bisogno. Quante volte sono stata gelosa di un morto. Il ricordo è una forma di recriminazione. È il perdono che non trovo.”
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud
“– Da dove vengono i tuoi? – le ho domandato poi, per cortesia.
– I miei nonni sono siciliani, ma quando sono arrivati a Grenoble hanno obbligato mio padre a parlare solo francese. Per loro l’italiano era la lingua della vergogna, per via dell’occupazione fascista che c’è stata qui.
Lei non lo sa, i nostri emigranti si vergognavano soprattutto di essere poveri.”
Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud