L'appello Quotes

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L'appello L'appello by Alessandro D'Avenia
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L'appello Quotes Showing 1-14 of 14
“«Se non sapete fare ipotesi su quello che avete sotto gli occhi, di scienze non capirete mai niente.» «Perché?» «Perché significa che avete smesso di stupirvi… E chi non si meraviglia di nulla, non solo non si chiede mai il perché delle cose, ma non riesce più a uscire da sé, si accontenta di quattro convinzioni che ha preso chissà dove e si fa bastare sempre tutto ciò che gli dicono. Una noia mortale. Solo se la realtà ci chiama fuori di noi possiamo amarla, ma per farlo la realtà usa sempre il nostro nome proprio, sfruttando lo spazio che le spetta dentro di noi per farsi amare. Se non vi liberate dai luoghi comuni resterete prigionieri.»”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“«Figlio mio, per fare una rivoluzione bisogna credere nella realtà. Ci sono persone che si illudono di fare le rivoluzioni solo con le loro idee, con l’immaginazione. Si convincono di una idea e poi cercano di applicarla alla realtà, fino a farle violenza, purché i loro conti tornino. Ma la realtà non si piega. E così quelle persone rimangono deluse della vita e si deprimono, perché non è andata come si erano immaginate. Invece chi vede veramente la realtà non può non amarla, perché è lei che a poco a poco ti si svela. E l’unico modo di lasciarsi sorprendere dalla realtà è seguire il proprio sogno, perché i sogni sono come questo telescopio. Le cose erano già lì, eri tu che non le vedevi ancora, ma quella lente, la lente dell’amore, te le ha rese visibili. Il telescopio è nel cuore, non nel cervello. Il cuore fa le rivoluzioni, non la mente, perché il primo si apre alla vita, la seconda la vuole dominare.»”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“Troppi si propongono di fare la rivoluzione non per cambiare il mondo, ma perché hanno bisogno della frenesia del movimento pur di non affrontare se stessi. Preferiscono abbattere i nemici che loro stessi creano piuttosto che difendere ciò che amano, perché non amano nulla, neanche se stessi. Sguazzano negli eterni preparativi, nell’inquietudine delle novità, nella cieca fede nel progresso. L’uomo nasce per vivere, non per prepararsi alla vita. Queste rivoluzioni non hanno mai rivoluzionato nulla, perché il cuore dell’uomo è rimasto lo stesso: non si è mosso di un millimetro. Le vere rivoluzioni sono lunghe e silenziose, come il lievito fanno crescere la pasta del mondo.”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“Decisamente le relazioni sono fatte come i puzzle, solo con gli incastri nei vuoti si stringono legami veri.”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“Le immagini, le parabole e i paradossi di cui si servono altri linguaggi, come quello della poesia e della religione, per indicare le cose non stanno a significare che quelle cose non esistono, ma che quello è l'unico modo di afferrarle o avvicinarle”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“è uno spreco di energia se questa fame di felicità non la usi per rassicurare quelli che la provano senza neanche saperlo”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“Per ridere delle cose e delle persone è necessario relativizzarle”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“Tutte le cose corrono per paura di non esistere”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“I nomi sono il primo vagito e l'ultimo rantolo delle cose”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“L'amore così com'è è quello che serve”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“La poesia non esiste forse per restituire ai nomi comuni la loro dignità di nomi propri?”
Alessandro D'Avenia, L'appello
tags: poetry
“L'aula è una cassa di risonanza in cui la vita soffia le storie di ragazzi che mai avremmo scelto.”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“è un paradosso, ma ciò che ci troviamo davanti agli occhi non lo vediamo, anche perché in genere non vogliamo vedere davvero, quanto piuttosto avere conferma di quello che già crediamo di sapere e rimanere ciechi su ciò che non ci conviene sapere.”
Alessandro D'Avenia, L'appello
“per troppo tempo abbiamo pensato che la scuola fosse la somma di istruzione e prestazione. Io ti dico una cosa e tu la metti nella testa. Poi io te la chiedo e tu dalla testa la metti in una verifica. E il gioco è fatto. Ma l’intelligenza ha invece un dinamismo molto più complesso, in cui la parte che non curiamo è la più importante: come può una cosa che è dentro di me, insegnante, essere trasformata da te, studente, in qualcosa di tuo, di vitale per te, di necessario per te. Questo processo si chiama relazione: se non c’è, tutto il resto è puro addestramento che dura poco e annoia.”
Alessandro D'Avenia, L'appello