L'Agenzia Quotes

Rate this book
Clear rating
L'Agenzia: Milano L'Agenzia: Milano by Daniela Barisone
83 ratings, 4.29 average rating, 39 reviews
Open Preview
L'Agenzia Quotes Showing 1-1 of 1
“Nella quantità di oggetti che avevano raccolto, il campanello di servizio sembrava il più innocuo e quando quelli della Sicurezza lo avevano scansionato, gli avevano detto di tenerselo come souvenir. Alessandro lo aveva tenuto sulla sua scrivania per un paio di anni, prima di scoprire che in realtà quello stupido campanello era una chiave di ingresso a una Soglia.
Ogni tanto, quando si annoiava, si divertiva a farlo suonare.
Ding.
Era innocuo e serviva più a dare fastidio ai colleghi che altro. Non aveva un suono sgradevole o un brutto aspetto, era solo uno stupido campanello.
Ding. Ding.
Un giorno aveva passato dodici ore in ufficio, nutrendosi solo di schifezze del distributore e caffè, mentre cercava di venire a capo del problema che era sorto dalle parti di Brera, quando all’Accademia di Belle Arti un ragazzo aveva preso un pennello da un barattolo nell’aula delle esercitazioni di disegno dal vero ed era finito in coma per tre mesi a causa della fulminata istantanea che si era preso dall’oggetto.
Ding. Ding. Ding.
Alessandro era talmente preso dal cercare di capire come fosse possibile che una Soglia Instabile fosse finita dentro un barattolo di pennelli o se le instabilità si manifestassero casualmente in oggetti casuali, che non si era accorto di aver iniziato a picchiettare il dito sul campanello, fino a che…
Ding. Ding. Ding. Diiiiing. Diiiiing. Diiiiing. Ding. Ding. Ding.
Un attimo prima era seduto alla sua scrivania all’Agenzia a fissare il vuoto verso la lavagna con tutti gli appunti, e un secondo dopo era con il culo per terra da tutt’altra parte con il campanello di servizio in mano.”
Daniela Barisone, L'Agenzia: Milano