I barbari. Saggio sulla mutazione Quotes

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I barbari. Saggio sulla mutazione I barbari. Saggio sulla mutazione by Alessandro Baricco
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I barbari. Saggio sulla mutazione Quotes Showing 1-13 of 13
“In the world I inhabit, there is a shortage of intellectual honesty, but not of intelligence.”
Alessandro Baricco, The Barbarians: An Essay on the Mutation of Culture
“there’s a sense of incomprehensible apocalypse in the air—we all feel it—and there’s a rumor going around: the barbarians are coming.”
Alessandro Baricco, The Barbarians: An Essay on the Mutation of Culture
“Avevano bisogno di trovare quel destino in se stessi: di dimostrare che una certa quale grandezza la possedevano senza bisogno che nessun altro gliela concedesse, né uomini, né re, né Dio.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“Se accedere al senso più nobile delle cose era una faccenda di determinazione, allora accedere al senso delle cose diventava quasi un privilegio riservato alla borghesia. Perfetto.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“[…] Non è un problema di fatica, di paura della fatica, di rammollimento. Ve lo ripeto: per Monsieur Bertin quella fatica era un piacere. Aveva bisogno di sentirsi stanco, di quel tour de force lo rendeva grande, e sicuro di sé.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“Non la scambierei per una nuova vocazione alla pace, non spererei tanto: ma credo, per quanto sia sgradevole a dirsi, che quel lungo respiro di sofferenza abbia suggerito, inconsapevolmente, un sospetto radicato per il tipo di cultura che ha generato tutto quello, o quanto meno l'ha permesso. Si devono essere chiesti, nella maniera più semplice, e in qualche recesso nascondibile della loro mente: non sarà che proprio quella idea di spiritualità, e di culto della profondità, è alla radice di quel disastro?”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“La gente registra la convinzione, tipicamente barbara, che il passato è utile solo quando e dove può diventare, immediatamente presente.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“La gente registra la convinzione, tipicamente barbara, che il passato è utile solo quando e dove può diventare, immediatamente, presente.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“Siamo gente schizofrenica, che al mattino ragione come Hegel, e dopo pranzo si muta in pesce, e respira con le branchie.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“[...] Qualsiasi grande può regredire a inutile comparsa se una mutazione cambia il punto di vista e rende difficile annoverarlo fra i profeti dal nuovo mondo. [...] Non è tanto una questione di forza della singola opera e del singolo autore: è la prospettiva che detta la regola: poi, solo dopo, interviene quella forza, a orientare i giudizi.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“Così, ecco quello che siamo autorizzati a pensare della Grande Muraglia: non era tanto una mossa militare, quanto mentale. Sembra la fortificazione di un confine, ma in realtà, è l'invenzione di un confine. E' un'astrazione concettuale, fissata con tale fermezza e irrevocabilità da diventare monumento fisico e immane. E' un'idea scritta con la pietra. L'idea era che l'impero fosse la civiltà, il resto fosse barbarie, e quindi non-esistenza. L'idea era che non c'erano gli uomini, ma cinesi da una parte e barbari dall'altra. [...] La muraglia Cinese non difendeva dai barbari: li inventava. Non proteggeva la civiltà: la definiva.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“[...] Perchè ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perchè ridiventasse se stessi un un tempo nuovo.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione
“Non c'è mutazione che non sia governabile. Abbandonare il paradigma dello scontro di civiltà e accettare l'idea di una mutazione in atto non significa che si debba prendere quel che accade così com'è, senza lasciarci l'orma del nostro passo. Quel che diventeremo continua a esser figlio di ciò che vorremo diventare. Così diventa importante la cura quotidiana, l'attenzione, il vigilare. Tanto inutile e grottesco è il ristare impettito di tante muraglie avvitate su un confine che non esiste, quanto utile sarebbe piuttosto un intelligente navigare nella corrente, capace ancora di rotta, e di sapienza marinara. Non è il caso di andare giù come sacchi di patate. Navigare, sarebbe il compito. Detto in termini elementari, credo che si tratti di essere capaci di decidere cosa, del mondo vecchio, vogliamo portare fino al mondo nuovo. Cosa vogliamo che si mantenga intatto pur nell'incertezza di un viaggio oscuro. I legami che non vogliamo spezzare, le radici che non vogliamo perdere, le parole che vorremmo ancora sempre pronunciare, e le idee che non vogliamo smettere di pensare. È un lavoro raffinato. Una cura. Nella grande corrente, mettere in salvo ciò che ci è caro. È un gesto difficile perché non significa, mai, metterlo in salvo dalla mutazione, ma, sempre, nella mutazione. Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.”
Alessandro Baricco, I barbari. Saggio sulla mutazione