The Bombshell Effect Quotes
The Bombshell Effect
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Karla Sorensen24,595 ratings, 3.86 average rating, 2,015 reviews
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The Bombshell Effect Quotes
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“You want to know why I’ve never once been tempted to cheat on my wife when most guys wouldn’t think twice? Because I don’t want to. There ain’t nothing out there that’s better than what I’ve got at home. No one who could ever compare.”
― The Bombshell Effect
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“Because how she looked didn’t matter. How I treated her did.”
― The Bombshell Effect
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“Luke is my neighbor,” I said. “In case you’re wondering why he’s acting like an insane person right now.”
― The Bombshell Effect
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“And I hated her at that moment because she was so beautiful that it hurt to look at her. Like waking up in the morning to find the sun aimed straight at me when I wasn’t prepared for it.”
― The Bombshell Effect
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“You know nothing about me. You know nothing about the type of person I am. I’ll treat you with the respect you deserve as the team quarterback, but you sure as hell better do me the same courtesy as the team owner. I may still be getting my footing, but I bet I could make all sorts of trouble for you if you ever felt the need to remind me what women who look like me usually do or say in your obnoxious, golden boy presence.”
― The Bombshell Effect
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“And I wouldn’t be anyone’s safety net, conveniently placed and safe to fall into. I wanted to be the wild, the free fall, the leap off a cliff into something exhilarating.”
― The Bombshell Effect
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“Luke loved her more than anything, and he didn’t care who saw it. Real men loved their kids like that.”
― The Bombshell Effect
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“Men are so unbelievably stupid,” I hissed. This is why God created vibrators.”
― The Bombshell Effect
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“Luke cominciò a correre verso di me, lasciando cadere i fiori e la maglia a terra man mano che ci avvicinavamo.Mi sembrava di non correre abbastanza in fretta.Il mio corpo bramava di volare, di cancellare lo spazio tra di noi, di essere circondato dalle sue braccia davanti a tutto il mondo sotto le luci abbaglianti dello stadio. Persino i giocatori della squadra avversaria fischiavano e urlavano mentre correvamo l’uno verso l’altra. Ma niente, niente, era paragonabile alla prorompente ovazione che scoppiò nell’arena quando mi gettai tra le sue braccia tese. Queste ultime si chiusero intorno a me come bande di ferro, e Luke espirò profondamente tra i miei capelli mentre avvolgevo le gambe intorno alla sua vita e le braccia intorno al suo collo. Mi sentivo così al sicuro, così adorata. Amata. Era un’emozione troppo grande per essere contenuta, troppo pura per essere reale.Ma era reale.«Ti amo anch’io» sussurrai nel suo orecchio.Lui piegò la testa all’indietro per guardarmi in viso, e per un momento ci sorridemmo l’un l’altra. Poi la sua bocca catturò la mia in un bacio dolce e appassionato, e ogni cosa sparì tranne noi. Tutto ciò che potevo vedere, sentire, odorare e assaggiare era Luke. Il mondo intero avrebbe potuto guardarci, e non avrebbe avuto importanza.”
― The Bombshell Effect
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“«Voglio qualcuno che mi ami così tanto da non sopportare l’idea di doverci nascondere nell’ombra. Voglio qualcuno che mi ami così tanto che tutte le cose brutte e difficili che possono derivare dall’uscire alla luce del sole non lo preoccupino perché le affronteremmo insieme.» Mi sfuggì un piccolo singhiozzo. «Non voglio supplicare per avere tutto questo.»«Con lui avevi la sensazione di farlo?»Un’altra lacrima scivolò lungo il mio viso, scomparendo nei miei capelli. «No. Era… bello. Giusto.» Luke mi mancava. Con lui non mi sentivo una persona diversa. Mi sentivo la versione più forte e più potente di quella che ero già. Adesso ero disposta ad ammettere il mio valore; sapevo che valevo più di una sola notte a settimana.Anche lui, del resto. Solo che non voleva correre il rischio. E io non sarei stata la rete di sicurezza di nessuno, convenientemente piazzata e su cui atterrare in tutta tranquillità.Volevo essere il viaggio avventuroso, la caduta libera, il salto da una scogliera verso qualcosa di esaltante.Prima o poi, sarei stata in grado di stare nella sua stessa stanza senza pensare che lui era stato esattamente quello per me, anche se per breve tempo.«Quindi sei innamorata di lui?» domandò Paige a bassa voce.Mi morsi l’interno della guancia. Non volevo più piangere. Innamorarsi avrebbe dovuto essere piacevole, giusto? Non qualcosa che ti faceva piangere. D’altronde, suppongo che questo fosse ciò che accadeva quando capitolavi nello stesso giorno in cui qualcuno faceva scoppiare una bomba nella tua vita privata.Ma ero davvero innamorata di Luke Pierson?Sì.Doveva essere l’unica spiegazione per cui tutto questo mi rendeva così infelice. Perché, mentre sedevo sul divano nella casa in cui ero cresciuta, non pensavo più all’imbarazzo che avevo provato. Non pensavo a chi aveva visto cosa, o se i tifosi avevano perso il rispetto per me. Pensavo solamente a lui.«Ha importanza?» chiesi a Paige. O all’universo. O a chiunque mi stesse ascoltando.Lei non rispose. Nessuno lo fece. Di sicuro sarebbe stato carino se una voce tonante mi avesse detto cosa fare. Ma non c’era nessuno. Solo io, che cercavo di capire cosa diavolo sarebbe accaduto ora”
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“«Dormi» bisbigliai contro la sua fronte.Non volevo più chiedermi perché stessi facendo le cose che stavo facendo. Sembrava giusto sussurrarle quella parola con tutto il suo significato sottinteso. Sembrava giusto farla rannicchiare tra le mie braccia e lasciare che il suo corpo esausto si distendesse ancora di più.Dopo un momento di silenzio carico di interrogativi – le sue domande quasi una presenza tangibile tra di noi – la sentii rilassarsi. Il suo braccio scivolò sul mio stomaco e la sua testa si posò sul mio petto, e pochi istanti dopo il suo respiro si regolarizzò.Il sonno arrivò molto più tardi per me mentre guardavo la luce allontanarsi dal letto, lasciandoci nell’oscurità. Un’analogia appropriata per ciò che sapevo di dover fare.”
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“I suoi occhi erano quasi invadenti per la quantità di intimità che potevo scorgervi dentro. Non erano affatto maliziosi. Quand’era successo?Ero così consumato dal bruciante piacere che provavo da essermi perso lo spaventoso cambiamento avvenuto sotto la superficie?In passato avevo studiato le placche tettoniche, situate nelle profondità dell’oceano; un’impercettibile movimento poteva scatenare terremoti, tsunami, caos e distruzione inimmaginabile.Ecco cos’era Allie per me.Un cambiamento sconvolgente e inimmaginabile che non avevo previsto.Lentamente, sollevai la mano e feci scorrere le dita lungo la sua mascella, assaporando la sua pelle setosa. Ero molto più forte di lei, non ci avrei messo nulla a farle del male se avessi voluto.Quando sollevai l’altra mano e tracciai la linea aggraziata del suo naso, allargando le dita sulla sua guancia così da poter sentire la morbidezza delle sue ciglia sulla punta delle dita ogni volta che sbatteva le palpebre, le sue delicate sopracciglia si corrugarono leggermente per la confusione.«Tutto bene?»«Sei perfetta» le dissi, pronunciando le parole che avrei voluto dirle sin dalla nostra prima notte insieme, provando l’improvviso bisogno che le sentisse.Lei sorrise, ma era un sorriso confuso. «Luke» mormorò, crogiolandosi nel calore della mia mano.Non riuscivo a sopportarlo. Non riuscivo a sopportare di dirle ciò che dovevo dirle. Feci scivolare le mani sulle sue spalle e la attirai stretta a me, più stretta che mai, eppure non sembrò abbastanza, nemmeno quando mi cinse tra le braccia.Ciecamente, cercai la sua bocca. Allie emise un mugolio ansante e soddisfatto quando le nostre labbra si incontrarono in un lento e dolce bacio. Le sue mani si avvinghiarono alla mia schiena, poi risalirono su per affondare nei miei capelli mentre le mie dita si stringevano intorno alla sua maglia.Solo un’ultima volta, giurai a me stesso. Solo un’ultima notte. I miei baci divennero più ruvidi e le mie mani le strapparono un gemito quando si insinuarono sotto la sua maglia, trovando soltanto pelle nuda e liscia.«Trovarti ad aspettarmi in questo modo è un sogno che diventa realtà, Allie» le sussurrai all’orecchio, catturando il lobo tra i denti. Ciò la fece sollevare in punta di piedi e ansimare rumorosamente. Sussurrai le successive parole contro il suo collo, dopo averlo leccato per bene. «Ogni volta sembra che non possa essere più bello di così, ma lo è sempre, vero?»«Sì» gemette. «Luke, ti prego.»Mi ritrassi e poggiai la fronte contro la sua. «Dimmelo» dissi con veemenza, sentendo il bisogno di avere qualcosa in cambio, anche se lei non poteva saperlo, non poteva capire cosa avrebbero significato per me le sue parole in seguito.«Andiamo dentro» mi esortò, le braccia avvinghiate intorno al mio collo”
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“Avevo i nervi a fior di pelle per ciò che avevo appena detto. Alla stampa. Alle persone che non aspettavano altro che contorcere e distorcere le mie parole in qualcos’altro.Ma era tutto vero.Mentre guidavo verso casa, i fari della mia auto che fendevano le strade buie con i loro fasci di luce, sapevo con assoluta certezza che se Faith si fosse trovata nella stessa situazione di Allie, sarei stato fottutamente orgoglioso di lei se avesse affrontato le cose nel suo stesso modo.Ma questo non significava che dovevamo continuare a fare quello che stavamo facendo.Quando parcheggiai l’auto nel mio garage e attesi che il portone si chiudesse, mi ricordai di qualcosa che Allie mi aveva detto.Non farmi fare la figura della stupida.E questo era esattamente ciò che sarebbe successo se qualcuno l’avesse scoperto. Se qualcuno l’avesse saputo.Lei sarebbe stata giudicata, mentre io avrei ricevuto una pacca sulla schiena in segno di congratulazione”
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“Allie mi morse la pelle all’altezza del cuore mentre camminavo all’indietro, trascinandola con me. Un altro livido che avrei sfoggiato sul mio corpo. Le agguantai la vita con le mani mentre mi sedevo sul divano, e la sollevai facilmente per farla mettere a cavalcioni sul mio grembo.Lei serrò una mano intorno allo schienale del divano e cominciò a strusciarsi contro di me. Feci scorrere le mani lungo la sua schiena mentre si muoveva, catturandole la bocca e succhiandole le labbra in un bacio lento e infinito.Le mie mani divennero più brusche, i suoi movimenti più simili a una danza. I miei denti affondarono nella sua pelle, la sua lingua trovò il mio collo, e il suo respiro si fece incostante e frenetico.Nell’istante in cui inarcai il bacino verso l’alto, ogni cosa si fermò: il tempo, il nostro respiro, il battito dei nostri cuori.Sono proprio fottuto, pensai. Una consapevolezza che giunse troppo tardi. Perché adesso non avrei più potuto dimenticare la sensazione di essere dentro di lei. Che in questo modo, lei era la mia controparte perfetta”
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“«Da quando sei così accomodante?» grugnii.«Sono sempre stata accomodante» rispose, la sua voce simile a una carezza di fuoco sul mio corpo. «Solo che non te ne sei mai accorto finora.»Lo sbuffo d’aria che fuoriuscì dalla mia bocca non era esattamente una risata, ma si avvicinava abbastanza da farle puntare gli occhi sulle mie labbra con un’intensità che mi attraversò con la stessa delicatezza di una tempesta tropicale.L’uragano Allie.«Allora» sussurrò, «cosa ti serve per sentirti meglio?»Sollevai il mento e la fissai per un istante. Non c’erano suoni intorno a noi che coprivano le nostre parole, nulla che potessimo usare come distrazione, come ragione per non ascoltare ogni risposta, per non vedere ogni reazione.«Tu» dissi.”
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“Il nuovo alfa dei Wolves” recitava il titolo. Accattivante. Ma quello che avrebbe potuto essere cliché e stupido, non lo era. Al contrario, rendeva la foto ancora più potente.Allie sembrava minuta di fronte a me e Jack con quel pallone da football poggiato sul fianco. Jack sorrideva verso la fotocamera, le braccia incrociate come le mie. Le labbra rosse di Allie erano schiuse in un lieve respiro, gli occhi azzurri come non mai nel suo viso perfetto. Appariva fiera, forte e femminile.Ma ero io, in piedi dietro di lei, ad avere l’aspetto più sconcertante. La mia espressione era selvaggia. Dominante. I miei occhi fissavano l’obiettivo con fare minaccioso. Con desiderio.Il dito tremante di Allie si sollevò e toccò lo schermo nel punto in cui stavo guardando. «Sembra…» cominciò sommessamente, la voce roca e soave, «che tu voglia squarciare la gola di qualcuno.»«Ah, sì?» Abbassai la testa in modo da poter sentire il profumo dei suoi capelli. «Non è ciò che ricordo di aver pensato quando il fotografo ha scattato quella foto.»Allie sollevò la testa e il mio naso affondò nella sua coda di cavallo. Tirai un profondo, avido respiro e il suo telefonino cadde con un tonfo sulla scrivania quando si resse con entrambe le mani alla lucida superficie.«A c-cosa stavi pensando?»Per un istante, chiusi gli occhi e inspirai semplicemente il suo odore. L’impetuoso e travolgente desiderio che provavo mi fece serrare le mani a pugno in modo da evitare di farle scivolare intorno ai suoi fianchi e sotto la sua maglietta.«A te» ammisi con voce roca. Lei emise un debole mugolio e inarcò leggermente la schiena, spingendo il sedere contro il mio inguine. Abbassai la fronte contro la sua nuca e premetti le labbra tra le sue scapole.Avevo pensato spesso a quale odore avrebbe avuto, e adesso lo sapevo. Qualcosa di dolce e agrumato. Avevo pensato a come sarebbe stato sentire la sua pelle sotto le mie mani, qualcosa con cui dovevo acquisire più esperienza, perché quello che avevo saggiato finora non era abbastanza”
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“Nessuna imbracatura. Nessuna rete di sicurezza. Se fossi scivolato oltre quella linea sottile come un rasoio, saremmo entrambi precipitati nell’ignoto. Ma dall’espressione sul viso di Allie, che molto probabilmente rispecchiava la mia, capii che lo sapeva bene quanto me.Deglutii, senza mai distogliere lo sguardo dalla sua bocca. Era una bocca perfetta.«No» dissi, ma venne fuori come una domanda piena di incertezza.Le sue labbra si curvarono lievemente. «Sei sicuro?»«No.» Nessuna incertezza stavolta.La lieve curva della sua bocca si trasformò in un vero e proprio sorriso che lasciò intravedere i suoi denti bianchi e uno sprazzo della sua lingua rosea. Ero sicuro che la sua lingua sarebbe stata morbida e bagnata.«Bé, sembra un bel dilemma personale, Luke.»Perché il suono del mio nome sulle sue labbra mi piaceva così tanto?Quando rimasi in silenzio, Allie si girò e svoltò a destra; la stessa direzione in cui si trovava la mia stanza. Cosa stavo facendo? Questa cosa era complicata in una maniera completamente diversa da quello a cui ero abituato. Mi presi la testa fra le mani e mi costrinsi a tirare un profondo respiro col naso.Ma complicato o no, la volevo.Questo non era affatto complicato. Era piuttosto semplice.Allie voleva me e io volevo lei.Normalmente, questo era il momento in cui rammentavo a me stesso tutte le ragioni per cui non potevo indulgere in una notte di passione sfrenata, completo abbandono e corpi sudati. Le conseguenze non valevano mai la pena per me.Ma questo era diverso.Lei era diversa.In pochi secondi, mi resi conto che Allie poteva essere l’unica donna in grado di capire la nostra precaria posizione. Non mi voleva per i miei soldi o per il mio status sociale; io non la volevo semplicemente perché era disponibile e compiacente. Malgrado le complicazioni, mi attraeva inesorabilmente, facendo leva su qualsiasi cosa avesse messo radici sotto la mia pelle, e sotto la sua.E non volevo più resistere a quell’attrazione.Avanzai con passo deciso, svoltando anch’io a destra. Lei era ferma davanti alla porta aperta della sua camera, la chiave appena fuori dalla serratura, gli occhi fissi sul punto esatto in cui avevo girato l’angolo.«Hai cambiato idea?»Non risposi.«Bene» disse come se l’avessi fatto. Poi entrò nella sua stanza d’albergo”
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“«Abbiamo tutti le nostre ragioni per fare ciò che facciamo» le dissi; una vaga spiegazione, ma era tutto ciò che intendevo darle. «Ma le mie ragioni non contano in questo caso. Non hanno nulla a che fare con te, perciò non dovrebbero influenzare il modo in cui ti tratto. Quindi mi scuso per come mi sono rivolto a te, e spero che possiamo ricominciare da zero.»Per un istante, i suoi occhi si socchiusero come se dubitasse della mia sincerità, perciò mi rifiutai di distogliere lo sguardo. Non fu facile, perché quegli occhi dalle ciglia folte, vividi e luminosi nel suo viso perfetto, erano sorprendentemente perspicaci.«Scuse accettate» rispose con calma. «Anch’io mi scuso per averti chiamato stronzo presuntuoso dopo la riunione.»Le mie labbra si curvarono in un sorriso riluttante. «Bé, un’etichetta piuttosto appropriata, date le circostanze.»«Vero.»”
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