Das dritte Buch der Träume Quotes

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Das dritte Buch der Träume (Silber, #3) Das dritte Buch der Träume by Kerstin Gier
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Das dritte Buch der Träume Quotes Showing 1-7 of 7
“Der Kollege hat einfach das gewisse - Nichts”
Kerstin Gier, Das dritte Buch der Träume
tags: humor
“I found it hard to imagine that Arthur had ever had moral scruples and something like a conscience, but Henry and Grayson also kept assuring me that their former best friend had once been a really nice guy. Before he fell hopelessly in love with Anabel and then realized that he had been exploited, manipulated, and misused for her purposes. Where would we be if everyone who suffered a bitter disappointment automatically mutated into a criminal?”
Kerstin Gier, Das dritte Buch der Träume
“It'th high time we tried getting Anabel on board with uth," said Grayson with his mouth so full that I could hardly make out what he was saying.
I moved Lottie's leek and bacon tart out of his reach. "Sorry, I don't speak greedyguts-ish," I said as Grayson grunted in protest.”
Kerstin Gier, Das dritte Buch der Träume
“Vielleicht ist Sterben gar nicht so schlimm. Vielleicht schwimmt man wirklich nur hinüber in eine andere Welt, in der alles friedlich ist und hell und gut.”
Kerstin Gier, Das dritte Buch der Träume
“What did Grayson's room smell of this evening?" I asked through the mailbox slit.
"The bottle of cologne that Grayson dropped on the rug, which is probably going to smell like his grandfather forever now," replied Henry on the other side of the door." I bet he dreams of him tonight."
I opened the door. Henry had propped one hand against the frame and was grinning at me.”
Kerstin Gier, Das dritte Buch der Träume
“«Maledizione!» esclamò Henry. Ci trovavamo nel corridoio dall’altra parte della porta, senza esserci portati dietro neppure una goccia dell’acqua del sogno di Mrs Honeycutt. Un singolare rimpianto si diffuse dentro di me quando Henry chiuse con forza la porta alle nostre spalle. Là dentro regnava una gran pace. Qua fuori, al contrario...
Henry mi diede la mano e mi aiutò a rialzarmi in piedi. «Tutto a posto?» Era più pallido del solito. «Sembrava che dovessi... che dovessi dissolverti.»
«Sì, credo che fosse proprio così.» Ero ancora occupata a riprendere fiato e mi sorprendeva non dover neppure tossire. «Forse morire non è così brutto. Forse si nuota davvero semplicemente in un altro mondo, dove tutto è pacifico, luminoso e buono.»
Henry mi prese per le spalle. «Non dirlo con tanta nostalgia, Liv. Mi fai paura.» Mi strinse al petto. «Ho tanto bisogno di te» mormorò tra i miei capelli.
Sentii un improvviso groppo in gola, che mi impedì di rispondere. In ogni caso non sarebbe stato niente di originale, ma un banalissimo: «anch’io».
Gli gettai le braccia al collo e lo baciai. Anche questa era una specie di risposta, e forse nemmeno la peggiore.
Henry di sicuro sospirò piano e mi strinse più forte.”
Kerstin Gier, Das dritte Buch der Träume
“«Henry, riguardo a...»
«Lo so» mi interruppe subito Henry e all’improvviso sembrava imbarazzato. «E hai ragione. È strano che non sei mai venuta a casa mia e puoi venire solo ora che la casa è vuota e che abbiamo un posto dove dormire insieme senza essere disturbati. Per non farti sentire così... strana, vorrei invitarti a casa mia domenica prossima.» Fece un gran respiro. «Così conoscerai ufficialmente la mia famiglia. E loro conosceranno te.»
Non potei far altro che guardarlo sorpresa. All’improvviso sembrava più nervoso di me, lì in piedi con le mani nelle tasche dei jeans e lo sguardo colpevole rivolto verso di me.
«È vero che finora ho fatto di tutto perché tu non dovessi conoscerli. E sono stato abbastanza... ti ho parecchio ferita. Quella storia di B. e di mio padre, e come mi sono comportato dopo...» Fece un passo verso di me. «Ma adesso che siamo di nuovo insieme non vorrei ripetere gli stessi errori.»
Ancora un passo.
Stese le mani verso di me. «Perché sai, Liv...»
Adesso mi stava davanti. Mi guardava così concentrato, come fossi un indovinello che doveva risolvere e notai che qualcosa dentro di me era andato fuori tempo. Probabilmente il mio cuore. «Perché sai, Liv, io non voglio perderti un’altra volta.»”
Kerstin Gier, Das dritte Buch der Träume