The Snack Thief Quotes

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The Snack Thief (Inspector Montalbano, #3) The Snack Thief by Andrea Camilleri
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“Montalbano felt moved. This was real friendship, Sicilian friendship, the kind based on intuition, on what was left unsaid. With a true friend, one never needs to ask, because the other understands on his own accordingly.”
Andrea Camilleri, The Snack Thief
“Montalbano and Valente seemed not to have heard him, looking as if their minds were elsewhere. But in fact they were paying very close attention, like cats that, keeping their eyes closed as if asleep, are actually counting the stars. ”
Andrea Camilleri, The Snack Thief
“The inspector sat down on a stair, fired up a cigarette, and entered an immobility contest with a lizard.”
Andrea Camilleri, The Snack Thief
“Arriva un momento – pinsò – nel quale t’adduni, t’accorgi che la tua vita è cangiata. Ma quando è successo? – ti domandi. E non trovi risposta, fatti impercettibili si sono accumulati fino a determinare la svolta. O macari fatti ben visibili, di cui però non hai calcolato la portata, le conseguenze. Spii e rispii, ma la risposta a quel «quando» non la sai trovare. Come se avesse importanza, poi!”
Andrea Camilleri, Il ladro di merendine
“E finalmente dalla gola sino a quel momento chiusa, serrata, il grido gli niscì, ma più che un grido un alto lamento d’animale ferito al quale, immediate, fecero seguito le lacrime inarrestabili e liberatorie.”
Andrea Camilleri, Il ladro di merendine
“Un autentico cretino, difficile a trovarsi in questi tempi in cui i cretini si camuffano da intelligenti.”
Andrea Camilleri, Il ladro di merendine
“autopsy”
Andrea Camilleri, The Snack Thief
“«Sa, m’è capitato di seguire una sua inchiesta, quella che venne detta del ‘cane di terracotta’. In quell’occasione, lei abbandonò l’indagine su di un traffico d’armi per buttarsi a corpo morto appresso a un delitto avvenuto cinquant’anni prima e la cui soluzione non avrebbe avuto effetti pratici. Lo sa perché l’ha fatto?».
«Per curiosità?» azzardò Montalbano.
«No, carissimo. Il suo è stato un modo finissimo e intelligente di continuare a fare il suo non piacevole mestiere scappando però dalla realtà di tutti i giorni. Evidentemente questa realtà quotidiana a un certo momento le pesa troppo. E lei se ne scappa. Come faccio io quando mi rifugio qua. Ma appena torno a casa, perdo subito la metà del beneficio. Che suo padre muoia è un fatto reale, ma lei si rifiuta di avallarlo constatandolo di persona. Fa come i bambini che, chiudendo gli occhi, pensano d’avere annullato il mondo».
Il professore Liborio Pintacuda a questo punto taliò dritto il commissario.
«Quando si deciderà a crescere, Montalbano?».”
Andrea Camilleri, The Snack Thief
“Mille pensieri gli passavano per la testa, ma non arrinisciva a fermarne uno. Arrivato al faro non s’arrestò. C’era, proprio sotto il faro, uno scoglio grosso, scivoloso di lippo verde. Riuscì ad arrivarci rischiando ad ogni passo di cadere in mare, ci s’assittò sopra, cartoccio in mano. Ma non lo raprì, sentiva una specie di ondata acchianargli da qualche parte del corpo verso il petto e da lì salire ancora verso la gola, formando un groppo che l’assufficava, gli faceva mancare il fiato. Provava il bisogno, la necessità, di piangere, ma non gli veniva. Poi, nella confusione dei pensieri che gli traversavano il ciriveddro, alcune parole divennero di prepotenza più nitide, fino al punto di comporre un verso:
«Padre che muori tutti i giorni un poco...».
Cos’era? Una poesia? E di chi? Quando l’aveva letta? Ripeté il verso a mezza voce:
«Padre che muori tutti i giorni un poco...».
E finalmente dalla gola sino a quel momento chiusa, serrata, il grido gli niscì, ma più che un grido un alto lamento d’animale ferito al quale, immediate, fecero seguito le lacrime inarrestabili e liberatorie.”
Andrea Camilleri, The Snack Thief
“Con un salto il commissario fu sulla verandina. E lo vide, un puntolino a ripa di mare che si dirigeva verso Vigàta. In mutande com’era, si lanciò all’inseguimento. François non correva, camminava deciso. Quando sentì alle sue spalle i passi di qualcuno appresso a lui, si fermò senza manco voltarsi. Montalbano, col fiato grosso, gli si accoccolò davanti, ma non gli spiò niente.
Il picciliddro non piangeva, gli occhi erano fermi, taliavano al di là di Montalbano.
«Je veux maman» disse.
Vide arrivare Livia di corsa, s’era infilata una sua camicia, la fermò con un gesto, le fece capire di tornare a casa. Livia obbedi. Il commissario pigliò il picciliddro per mano e principiarono a caminare a lento a lento. Per un quarto d’ora non si dissero una parola. Arrivati a una barca tirata a sicco, Montalbano s’assittò sulla rena, François gli si mise allato e il commissario gli passò un braccio attorno alle spalle.
«Iu persi a me matri ch’era macari cchiù nicu di tia» esordì.
E iniziarono a parlare, il commissario in siciliano e François in arabo, capendosi perfettamente.
Gli confidò cose che mai aveva detto a nessuno, manco a Livia.
Il pianto sconsolato di certe notti, con la testa sotto il cuscino perché suo padre non lo sentisse; la disperazione mattutina quando sapeva che non c’era sua madre in cucina a preparargli la colazione o, qualche anno dopo, la merendina per la scuola. Ed è una mancanza che non viene mai più colmata, te la porti appresso fino in punto di morte. Il bambino gli spiò se lui aveva il potere di far tornare sua madre. No, rispose Montalbano, quel potere non l’aveva nessuno. Doveva rassegnarsi. Ma tu avevi tuo padre, osservò François che era intelligente davvero e non per vanto di Livia. Già, avevo mio padre. E allora, spiò il picciliddro, lui era inevitabilmente destinato ad andare a finire in uno di quei posti dove mettono i bambini che non hanno né padre né madre?
«Questo no. Te lo prometto» disse il commissario. E gli porse la mano. François gliela strinse, taliandolo negli occhi.”
Andrea Camilleri, The Snack Thief