Canale Mussolini Quotes
Canale Mussolini
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Antonio Pennacchi2,098 ratings, 4.08 average rating, 183 reviews
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Canale Mussolini Quotes
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“Il guaio è che non eravamo tutti uguali nemmeno noi he lottavamo per il mondo degli eguali.”
― Canale Mussolini
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“Non avevi nessun diritto, contavi meno d'una bestia. La legge, dice lei? La politica, i diritti civili, il parlamento, lo Statuto albertino? Quella era roba per signori, solo loro votavano, tu non ne avevi diritto. Lei dice che la libertà in Italia l'avrebbe levata il fascismo? Ma in Italia non c'è mai stata la libertà, che t'ha potuto levare il fascismo? Ai signori magari gliel'avrà levata, ma i poveracci non ce l'avevano mai avuta.”
― Canale Mussolini
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“Certo, ripeto, era pieno di fascino il Mussolini e mio nonno se lo stava a sentire estasiato, perché parlava addirittura meglio del Rossoni: frasi secche e incisive che tu capivi subito. Con lui pareva tutto semplice, non i ragionamenti complicati che ci vuole l’avvocato per capirli. Al nonno piaceva quindi, ma solo sul piano della politica. Non gli piaceva il modo in cui gli guardava la moglie: "Eh, casso" diceva fra sé, continuando a fare finta di sorridere ed annuire quando questi altri due parlavano tra loro.”
― Canale Mussolini
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“[...] Però ormai per tutti mio nonno era un socialista, un sovversivo, ed era stato in carcere per l'Idea con Rossoni. Poteva on essere socialista dopo quello che aveva passato? Lo era e voleva la rivoluzione; ma da dentro l'osteria, mentre giocava a briscola coi compagni.”
― Canale Mussolini
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“Per farla breve sono caduti per terra e s’è rotto anche il carretto, e poi il cavallo s’è fermato e le guardie li hanno presi e sbattuti in prigione, dopo avergli però dato un sacco di botte, soprattutto a mio nonno più che al Rossoni. Sia perché mio nonno era contadino vestito da contadino e quell’altro invece – per quanto sovversivo e rivoluzionario – era sempre vestito da persona per bene, col fiocchetto pure. Sia però per via delle frustate, perché diciamo la verità, il Rossoni le aveva solo prese ma mio nonno le aveva anche date. Poi gliele hanno restituite tutte – e un po’ anche al Rossoni – e li hanno messi in prigione. Processo e un mese di carcere.”
― Canale Mussolini
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“Non c'era verso di tenergliela ferma quella mano - gli era presa proprio la frenesia - perché come dicono gli antichi, gli Dei rendono ciechi coloro che hanno già deciso di perdersi.”
― Canale Mussolini
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“Ma noi credevamo così, punto e basta, è inutile stare ad insistere, il dramma della condizione umana è proprio questo: sei quasi perennemente condannato a vivere nel torto, pensando peraltro d'avere pure ragione.”
― Canale Mussolini
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“Quella volta però la piena si ringrossò ancora, e due o tre giorni dopo si portò via le briglie – pietra per pietra – da ponte Babbaccio fino a Gnìf Gnàf ora Borgo Santa Maria, proprio dove Blanc aveva trovato il mammut. Lì fece una strage, strappò e divelse tutto, pure il ponte anche lì – non rimase niente – e forse era davvero il mammut come dicevano i mei zii, o almeno il suo spirito incazzato: «Non se gà da scoerciare i morti, anca si xè solo ’nimali prìstorici». Ed anche lì bisognò rifare tutto di nuovo e rifarlo più forte e più largo e robusto, nella speranza che il mammut si fosse finalmente placato.”
― Canale Mussolini
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“Scavando scavando, poi, ogni tanto si trovava della roba. C’erano degli archeologi di Roma – professoroni come il Lugli o anche Carlo Alberto Blanc – che passo passo ogni tanto seguivano lo scavo. A Torre Annibalda, dalle parti di ponte Marchi, furono trovati dei mosaici romani raffiguranti alcuni nuotatori. Smontarono e portarono via tutto, ma non si sa più in quale museo sono finiti. Dispersi. Dalle parti di Borgo Santa Maria invece – allora si chiamava Gnìf Gnàf, perché c’era un pantano in cui, camminando, le scarpe o anche i piedi scalzi facevano sempre «Gnìf-gnàf» – Blanc trovò sul fronte dello scavo, proprio poco prima che le benne del Tosi se lo portassero via, uno scheletro completo di mammut. Ma generalmente – per i muri, le tombe o i cocci di minore importanza – gli archeologi dicevano, essendo romani: «Vabbene va’, non è importante, andate pure avanti». E che bisognava fare se no? Noi dovevamo fare una bonifica, mica potevamo stare a pensare ai cocci. Se avessimo fatto anche noi come la metropolitana a Roma, «Staressimo ancora tutti sott’acqua» diceva mio zio Adelchi.”
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“... il dramma della condizione umana è proprio questo: sei quasi perennemente condannato a vivere nel torto, pensando peraltro d‘avere pure ragione.”
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