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Spazio Autori > "Houston abbiamo un problema!" Di rating abbassato artificiosamente

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message 1: by Rossella (last edited Jan 01, 2024 05:58AM) (new)

Rossella Romano | 301 comments Carissimi, fra ieri e oggi ho avuto la brutta sorpresa di vedere il rating sul Kindle Store di una mia piccola raccolta di racconti horror passare da 4.5 a 3.3, grazie a due sole valutazioni: una a due stelle, una a una stella.

È un rating immeritatissimo, giunto dopo oltre un anno dalla pubblicazione, che non rispecchia assolutamente la qualità della raccolta, come è possibile verificare confrontandolo con quello che si è guadagnata qui su Goodreads, grazie a lettori conquistati sul campo in totale onestà e trasparenza:

https://www.goodreads.com/book/show/1...

Uno dei racconti, (l'ultimo aggiunto), è leggibile in chiaro sul mio profilo qui:

https://www.goodreads.com/author_blog...

Poiché la raccolta è oggetto di una promozione permanente, chiedo a chiunque fosse interessato a leggerla e ad aiutarmi ad aggiungere qualche giudizio ben argomentato sulla pagina Amazon, a contattarmi con un messaggio qui su Goodreads, o compilando il form sull'homepage del mio sito:

https://rossella-romano-autrice.webno...

Basta lasciarmi un indirizzo email per riceverla gratuitamente nel formato ebook preferito.
Grazie e buon anno,
Rossella


message 2: by Rossella (last edited Jan 13, 2024 08:04AM) (new)

Rossella Romano | 301 comments Nonostale 64 letture il mio appello è caduto nel vuoto. Tutto quanto sopra è ancora attuale, comunque, per cui ho avviato una promo gratuita della raccolta su Amazon, in questi giorni.
Se volete dare alla mia scrittura una possibilità la trovate qui:

https://www.amazon.it/dp/B0BHQM8VWP

Buona lettura!


message 3: by Eric (new)

Eric Bucci | 53 comments Amazon lavora così. Alza e abbassa il rating a suo piacimento. Meglio evitare di farci troppo affidamento.


message 4: by Rowizyx (new)

Rowizyx | 3163 comments Mod
Rossella, "immeritatamente" è un giudizio che dai tu, e capisco che ti dia molto fastidio, ma non è la prima volta se non ricordo male che ti lamenti delle recensioni negative su Amazon.

Mi ricordo di un topic in cui si prendeva in giro una recensione negativa, tempo fa, perché non abbastanza seria o argomentata a tuo parere.

Fa parte del sistema di Amazon poter lasciare solo una valutazione, anche se negativa, senza commento. Attenzione a non peggiorare la situazione.


message 5: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Rowizyx wrote: "Rossella, "immeritatamente" è un giudizio che dai tu, e capisco che ti dia molto fastidio, ma non è la prima volta se non ricordo male che ti lamenti delle recensioni negative su Amazon.

Mi ricor..."

Mi fu chiesto di rimuovere il post e così feci, ma l'ho conservato e posso assicurare che non prendevo in giro nessuno. Sollevavo invece dubbi sull'autenticità di una delle recensioni, dubbi che permangono tutt'ora (in dieci anni quell'utente ha recensito solo il mio libro e le critiche che sollevava sono state giudicate irrealistiche anche da una lettrice successiva che non conosco).
Se noti ho chiesto di aiutarmi ad aggiungere qualche "giudizio ben argomentato", mettendo la raccolta sul piatto. Se davvero merita uno o due, e qualcuno è in grado di argomentare, di mostrare difetti che nessuno qui su Goodreads (sito di lettori forti e che di solito non leggono self) è stato capace di scovare, ben venga. Il review bombing è una realtà, peggiorata molto da quando Amazon consente valutazioni anonime (e infatti su Amazon.com compare anche il rating su Goodreads). Io ho il forte sospetto che sia una guerra clandestina fra pari, ma me ne tengo fuori. Ne ho fatto comunque un punto di onore di non utilizzare recensioni amiche, ed è per questo motivo che ho chiesto l'aiuto di utenti terzi.
Sono la peggior carnefice di me stessa, se dico che 3.3 (rating da libro americano tradotto con Google translate) è immeritato, puoi accordarmi il beneficio del dubbio, o leggere il racconto in chiaro e farti un'idea.


message 6: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Eric wrote: "Amazon lavora così. Alza e abbassa il rating a suo piacimento. Meglio evitare di farci troppo affidamento."

Sono i lettori a farci affidamento, per un self come me è un problema enorme. Tanti i libri con un rating cosi basso non li prendono proprio in considerazione.


message 7: by Eric (last edited Jan 14, 2024 11:34AM) (new)

Eric Bucci | 53 comments Rossella wrote: "Eric wrote: "Amazon lavora così. Alza e abbassa il rating a suo piacimento. Meglio evitare di farci troppo affidamento."

Sono i lettori a farci affidamento, per un self come me è un problema enorm..."


Domanda: usi il servizio "self" di Amazon? L'errore di base è quello.
Anch'io sono "self", ma utilizzo una piattaforma che ha in Amazon solo uno dei tanti canali distributivi, non sono "autore di Amazon", troppo limitante.
Purtroppo sì, devo darti ragione: la quasi totalità dei lettori fa affidamento sulle recensioni scritte dagli altri, ma il problema dell'algoritmo di Amazon (per noi autori) è che seleziona anche in base alla pubblicità a pagamento che chiedi di fare.
Io ho imparato a non guardare il rating, non mi interessa. Pazienza che così i miei libri quasi non li conosce nessuno, ma tant'è...


message 8: by Savasandir (last edited Jan 14, 2024 11:50AM) (new)

Savasandir  | 241 comments Rossella, sai che io non leggo autori autopubblicati per principio, quindi non sono ben addentro a questi processi, per cui perdona la mia curiosità, è il senso di quel rating abbassato artificiosamente che mi sfugge: ci stai dicendo che quelle due recensioni negative non sono autentici giudizi espressi da chi ha davvero letto la tua raccolta, ma sono state create ad arte da ignoti per danneggiarti e abbassare la tua valutazione? Amazon dà a voi autori la possibilità di verificare chi compra ed effettivamente legge le vostre opere? Perché, se questo è il caso, credo basti segnalare la cosa ad Amazon, dovrebbero provvedere loro ad eliminare i giudizi non regolamentari, no?


message 9: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Eric wrote: "Rossella wrote: "Eric wrote: "Amazon lavora così. Alza e abbassa il rating a suo piacimento. Meglio evitare di farci troppo affidamento."

Sono i lettori a farci affidamento, per un self come me è ..."


Uso Amazon da dieci anni, ha i suoi svantaggi, ma anche i suoi vantaggi. Ultimamente è richiesto spendere in pubblicità, cosa che limito al minimo, anni fa era molto diverso.


message 10: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Savasandir wrote: "Rossella, sai che io non leggo autori autopubblicati per principio, quindi non sono ben addentro a questi processi, per cui perdona la mia curiosità, è il senso di quel rating abbassato artificiosa..."

No, no, si tratta di giudizi arrivati dopo una promozione gratuita, quindi, dal punto di vista di Amazon, regolari. L'unico motivo per il quale acconsentono a rimuovere una recensione è che sia offensiva, e non è questo il caso. Il problema è che da quando hanno aperto ai giudizi anonimi (solo rating), tutte le medie sono precipitate. A me ha fatto specie che a più di un anno dalla pubblicazione in meno di 24 ore ne siano arrivate due entrambe negative. Non posso dimostrare che siano entrambe lasciate per danneggiare, ma il danneggiamento c'è comunque, su una raccolta che ho offerto in piena trasparenza e che qui ha una media di 4,4 o 4,5 e in cui sfrutto quel che mi riesce meglio. Chiedo quindi un aiuto a chi è disposto a leggerla e ad ampliare i giudizi fin qui ricevuti. Sono naturalmente ottimista sul risultato. Piuttosto, perché escludere tutti i self "per principio"?


message 11: by Savasandir (last edited Jan 14, 2024 03:14PM) (new)

Savasandir  | 241 comments Grazie, ora ho capito meglio la situazione, e immagino il fastidio che tutto ciò possa dare, ma credo anche faccia parte del gioco. Io ho dato una misera stella a Flaubert, per dire! (va da sé che, non essendo il buon Gustave più tra noi, dubito che il giudizio di un nessuno come il sottoscritto possa in qualche modo averlo danneggiato o innervosito) ;-D

Io non faccio testo ma, se ti può essere di qualche conforto, quando compro qualcosa su Amazon mi focalizzo soprattutto sui giudizi negativi, sono questi che mi spingono all'acquisto, se vedo solo giudizi a 4-5 stelle penso subito che si tratti di promozione farlocca, perché il mondo è troppo pieno d'inguaribili insoddisfatti per non prendersi almeno qualche giudizio a una stella, anche se stai vendendo il prodotto più perfetto che ci sia. ;-p

Per rispondere alla tua domanda, non leggo gli autori autopubblicati perché, dal mio punto di vista, la mediazione di un editore è fondamentale e irrinunciabile, non perché sia sempre sinonimo di qualità, il mercato lo conosciamo tutti, ma il ruolo di una casa editrice seria e di tutte le figure che vi operano è a mio avviso cruciale per trasformare, per esempio, un buon romanzo in un ottimo romanzo. Serve un ente terzo, un filtro fra lettore e autore, un garante che faccia da contrappeso all'irrefrenabile esuberanza creatrice degli scrittori, che spesso si innamorano a tal punto della propria creatura da non riuscire a vederne i difetti (cosa abbastanza naturale in ogni campo artistico); ma il distacco, la capacità di saper vedere tutto l'insieme dall'alto, senza coinvolgimenti emotivi, per me è una pratica fondamentale per tirare fuori tutto il potenziale di una storia o di qualsivoglia altra opera d'ingegno, e questo è il lavoro dell'editore.


message 12: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Nemmeno io ho problemi a dare due stelle (una non mi è ancora capitato) ad autori defunti o già affermati, perché naturalmente il mio voto cambia poco, sulle migliaia di altri, e c'è comunque la CE alle spalle, cui spesso si dirigono le mie critiche. Devo dire però che hai un'idea molto poetica del lavoro di un editore, e certo un tempo era così, quando lo scopo era la cultura, quando si poteva mettere cura nelle edizioni. Adesso si cerca il profitto e l'editor, se mai c'è, fa un lavoro in tanti casi frettoloso. Ho letto in romanzi pubblicati (e premiati!) "Che cosa centra, adesso ?" (Verbo entrarci). "Indossai la cappa verde, che mi risaltava gli occhi." Personalmente mi sono sentita dire due volte, da persone molto di mestiere, che non faccio errori, nemmeno di contenuto. Viviani, fondatore della Nord, dopo aver scritto "Lei scrive in modo perfetto, concordo con la scheda di giudizio del Premio Calvino", lasciò a me scegliere i tagli prima della pubblicazione (il romanzo era di oltre 750 pagine, troppo oneroso per loro, dato che ero un'edordiente), e quando poi arrivò l'editor (che ci guadagnò sopra più di me), ovunque mise mano fece errori grossolani, se vuoi ne recupero uno e te lo copio. Stiamo parlando di quella che era la maggiore CE di genere dell'epoca. Sul secondo caso dirò meno per motivi di privacy però trattasi della persona a capo di una collana di una delle prime tre CE che vengono in mente e mi disse: "Di solito mentre leggo un libro mi segno tutto quel che cambierei, sul suo non ho segnato assolutamente niente." Con tali premesse da quando pubblico su Amazon (di cui mi piace il controllo che offre e la possibilità di pubblicare in poche ore), mi sono impegnata a rendere il mio editing indistiguibile e spesso migliore di quello offerto da una CE. Nessun errore di grammatica e sintassi è la base. (Ho trovato errori di lessico in "Non ti muovere", per dire). Poi i refusi, difficili ma non impossibili da scovare. (Ne ho comunque trovati un paio anche negli ultimi Einaudi letti). Per il contenuto vale quanto sopra e il motivo principale è che scrivo solo quando sono "nella zona". Se sento la minima forzatura smetto e la pianto lì, anche per settimane, fin quando la Storia non è cresciuta abbastanza.
Dato che la tua è una convinzione ti invito a leggere a mente aperta il racconto che ho linkato sopra e a dirmi se ti stupirebbe vederlo pubblicato in una raccolta di una grande CE. Ho detto che ho sfruttato la cosa che mi riesce meglio. Si tratta di una gestione del contenuto e della "musicalità" delle parole che si acquista solo con decenni di studio. Scrivere è il mio talento e la mia vocazione e ci ho investito sopra tutto quanto era possibile, da sempre.


message 13: by Eric (last edited Jan 15, 2024 01:11AM) (new)

Eric Bucci | 53 comments Caro Savasandir,
a quanto ha scritto Rossella, aggiungo che molte CE non "scommettono" neanche sugli esordienti. Non li considerano affatto. Quelle poche che restano, accettano di pubblicare solo su "raccomandazione". Se non sono sicuri del guadagno (e in un'attività imprenditoriale non lo si può essere mai), l'esordiente può scordarsi di essere pubblicato da una CE, almeno da quelle considerate tali e valide dalla maggioranza del pubblico.
Anch'io ho tentato la strada della CE. Pur avendo ricevuto risposte positive sia in termini di lessico che di contenuti, mi sono visto rifiutare perché non "rientravo nel target aziendale".
Mi sono poi rivolto a una CE che si è rivelata a pagamento, il cui unico pregio era la qualità della stampa. Su tutti gli altri fronti erano sempre problemi, soprattutto in fase di promozione e distribuzione.
Quello che scrivi tu varrebbe "in teoria", ma i fatti reali raccontano una storia ben diversa.
Sul fronte opposto esistono servizi per autopubblicarsi che offrono anche la possibilità di essere assistiti da editor e consulenti vari, con i quali trovare le pecche eventualmente sfuggite e confezionare una pubblicazione che valga la pena distribuire. Servizi del tutto equivalenti a quelli che dovrebbe fornire una CE "di grido", tanto per capirci.
Non prenderla come un'offesa, ma la tua opinione è il classico cliché, un pregiudizio stereotipato nei confronti di chi decide di autopubblicarsi.
Poi... ognuno è libero di pensarla come vuole e leggere ciò che vuole, si capisce.


message 14: by Savasandir (last edited Jan 15, 2024 05:14AM) (new)

Savasandir  | 241 comments Rossella, ho una visione poetica del mondo, non solo dell'editoria!
E ha ragione Eric, il mio è un pregiudizio bello e buono, ma non mi basterebbe leggere un autore autopubblicato o due per poter esprime un giudizio puntuale; dovrei passare i prossimi cinque anni a leggere unicamente autori autopubblicati, allora sì che potrei iniziare a parlarne con cognizione di causa.
Mi scuserete se preferisco tenermi il pregiudizio.

Non c’è bisogno che mi narriate di quanto siano state deludenti le vostre esperienze con le case editrici, ero già certo della cosa, altrimenti non avreste scelto la strada dell'autopubblicazione.
Tuttavia, l’esperienza personale che ognuno di noi può avere avuto non fa statistica e, men che meno, detta la regola; altrimenti io potrei addurre a sostegno della mia tesi la mia esperienza di lettore dell'ultima annata, in cui ho letto due opere di due autori esordienti italiani, entrambi al loro primo romanzo, pubblicate da due case editrici indipendenti (una piccola e una dai grossi mezzi) e sono state due letture magnifiche, due testi dalle grandi invenzioni romanzesche, entrambi con qualcosa di originale da esporre e con assai percepibile sotto traccia un imponente studio della lingua adoperata.

Ora, sarei sciocco a pensare che tutti gli editori perseguano nobili fini ma, in questi due casi specifici, dai volumi trasudava tutta la cura che la CE aveva speso nella realizzazione di quelle opere, a partire dalle copertine, perché sì, io sono un esteta decadente d'antica origine e l'occhio pretende la sua parte. E non v'era ombra di refusi o errori ortografici di sorta. Ma ripeto, sarebbe scorretto usare questi due esempi virtuosi per salvare l'editoria tutta, così come lo sarebbe usare i vostri due racconti incriminanti per condannare l'intero settore; la realtà è sempre l'insieme di più fattori: non è certo da Mondadori, che ormai è un mega-mostro che pubblica la qualunque, che gli autori esordienti potranno trovare questi livelli di professionalità, ciò è palese.

Poi, sorvolando sul fatto che chi nutre ambizioni letterarie non dovrebbe compiere mai errori di ortografia o di sintassi, a prescindere, ridurre il lavoro dell’editor a quello del correttore di bozze mi sembra ingeneroso, quelli bravi s'interessano soprattutto alla struttura della storia, è lì che intervengono, ne snidano le debolezze e instaurano un dialogo con l'autore per migliorare insieme il materiale di partenza. È un lavoro che serve principalmente allo scrittore, per migliorarsi costantemente, libro dopo libro, e crescere artisticamente; da soli, senza un interlocutore serio, è molto difficile, se non impossibile, ottenere gli stessi risultati.
Certo, gli editori non sono tutti così, ne sono ben conscio, ma una casa editrice che si rispetti deve coltivare i suoi talenti come un orticello di primizie; sono poche a comportarsi così, ma la mia esperienza di lettore mi dice che ci sono, e a quelle faccio affidamento quando voglio leggere un esordiente. Ogni tanto prenderò una sòla? Certo che sì, ma pazienza, quello capita anche leggendo i classici, fa parte della vita di ogni lettore, ma -qui sì, per la legge dei grandi numeri- saranno sempre meno di quelle che prenderei leggendo autori autopubblicati, non perché non creda che anche fra loro possano esserci diamanti alla stato grezzo, ma siccome non è mio compito scovarli, preferisco affidarmi a una prima cernita fatta da chi questo lavoro lo fa per mestiere, dalle case editrici serie e affidabili, quelle di cui apprezzo la linea editoriale. Sapere che un libro, prima di giungere nelle mie mani, ha incontrato gente che ha creduto in chi l'ha scritto e ha speso tempo, energie e risorse per offrirmi la migliore esperienza di lettura possibile, a me dà fiducia, e come lettore voglio premiare questo impegno, perché l’esperienza personale non farà statistica, ma è su quella che tutti noi ci basiamo allorquando dobbiamo operare delle scelte. :-)


message 15: by Antonio (new)

Antonio Fanelli (voss63) | 481 comments Savasandir wrote: "Grazie, ora ho capito meglio la situazione, e immagino il fastidio che tutto ciò possa dare, ma credo anche faccia parte del gioco. Io ho dato una misera stella a Flaubert, per dire! (va da sé che,..."

non tutti gli autori sono come Joss Whedon che dichiarò: "quando una sceneggiatura non funziona, tolgo la scena che mi piace di più e tutto fila a mereviglia" :D
Per questo l'editor è fondamentale. Carver non sarebbe esistito senza l'editor.
In Italia ne abbiamo avuti di eccezionali.
Non conosco la situazione attuale.


message 16: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Savasandir wrote: "Rossella, ho una visione poetica del mondo, non solo dell'editoria!
E ha ragione Eric, il mio è un pregiudizio bello e buono, ma non mi basterebbe leggere un autore autopubblicato o due per poter e..."


Sav, perdonami, io non sono edordiente. Quando lo sono stata, l'editore spese l'equivalente di un anno di stipendio di allora per puntare su di me, e avevo come presentazione unicamente il giudizio del Calvino ("pienamente maturo per la pubblicazione in una collana specializzata" era l'ultima frase), e in mano un dattiloscritto (ancora niente PC, ma una Olivetti) scritto a 24 anni. Ti ho detto che preferisco l'autopubblicazione per il controllo che mi offre, ma ho anche detto che entrambi gli editori con cui sono entrata in contatto non trovarono nulla da cambiare nella struttura. Lamento che in molti casi nemmeno nelle grandi CE si faccia il lavoro di base, ovvero il correttore di bozze, figuriamoci il resto, ma ho lavorato anche come editor, per cui so che il lavoro non si limita a quello, che bisogna avere una sorta di sguardo a molti livelli per farlo, saper riconoscere cosa funzioni e cosa no e soprattutto cosa gioverebbe.
Che tu ci creda o no, ormai ho affilato le mie armi al punto da farlo preventivamente, sui miei scritti, durante la stesura. Non è lo sguardo distaccato dell'editor. È l'editor che quasi inconsciamente evita le trappole a priori, perché le conosce a menadito praticamente tutte, mentre la storia pare perfezionarsi da sola.
Ti ho chiesto di leggere un mio racconto da cinque minuti con la mente aperta e di giudicare in coscienza se ti stupiresti di trovarlo in una raccolta di una delle grandi CE (e con grandi intendo quelle che fanno ancora bene il mestiere, che non ti hanno ancora deluso. Con l'occhio che ho, il mio campo va restringendosi di anno in anno). Rinnovo l'invito a leggere il racconto linkato nel primo post.
Io poi non ti ho accusato di avere pregiudizi, ma è tanto che discutiamo un po' di tutto e mi farebbe piacere che la mia scrittura entrasse nel quadro, che vedessi che dico il vero. Già che ci sono, estendo l'invito anche ad Antonio.


message 17: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Antonio wrote: "Savasandir wrote: "Grazie, ora ho capito meglio la situazione, e immagino il fastidio che tutto ciò possa dare, ma credo anche faccia parte del gioco. Io ho dato una misera stella a Flaubert, per d..."

Ne abbiamo avuti... Se esistono più edizioni di un libro, in biblioteca chiedo sempre la più vecchia. Non è un metodo infallibile, ma quasi.


message 18: by Luca (new)

Luca Cresta | 207 comments Savasandir wrote: "Rossella, ho una visione poetica del mondo, non solo dell'editoria!
E ha ragione Eric, il mio è un pregiudizio bello e buono, ma non mi basterebbe leggere un autore autopubblicato o due per poter e..."

Da lettore puro, mi permetto di dissentire. Conoscendo molto bene la situazione attuale dell'editoria italica, salvo rarissime eccezioni, oggi un editing di qualità (e non parlo delle correzioni delle bozze) è pressochè introvabile, a meno di essere in presenza di un autore best-seller. E spesso neanche in quel caso. In molti casi, sono gli autori stessi ad utilizzare editor di fiducia, vista la crescente tendenza al risparmio delle CE italiche.
Negli ultimi 5/6 anni ho iniziato a leggere con continuità una serie di autori italiani (e qualcuno straniero) che fanno solo self-publishing. Basta scorrere la mio biblioteca per trovare i nomi.
Il livello che ho trovato è decisamente alto e non hanno nulla da invidiare ad autori ben più "pompati" dalle CE. La letteratura di genere in Italia soffre perchè il bacino dei lettori è sempre più limitato e con uno spirito molto conservatore. Tanti preferiscono "rileggere", piuttosto che esplorare nuovi autori e/o nuovi generi. E quindi trovi gruppi di lettori di SF che promuovono SOLO opere che raramente superano il 2000 come anno di pubblicazione.


message 19: by Rossella (last edited Jan 15, 2024 01:19PM) (new)

Rossella Romano | 301 comments Luca wrote: "Savasandir wrote: "Rossella, ho una visione poetica del mondo, non solo dell'editoria!
E ha ragione Eric, il mio è un pregiudizio bello e buono, ma non mi basterebbe leggere un autore autopubblicat..."


Ciao Luca, mi complimento per la tua apertura mentale. E naturalmente, non vorrei ripetermi, ma mi farebbe piacere che scaricassi anche tu la mia raccolta (sono in gran parte proprio racconti di sci-fi).


message 20: by Savasandir (last edited Jan 15, 2024 01:47PM) (new)

Savasandir  | 241 comments Rossella wrote: "Sav, perdonami, io non sono edordiente..."

Rossella, so bene che non sei un'esordiente e che non mi hai accusato di avere pregiudizi (che poi, ripeto, corrisponde a pura verità, io ce li ho eccome e non mi faccio problemi ad ammetterlo!), col mio post precedente ho voluto rispondere anche a Eric, facendo un unico discorso complessivo. Ho riletto quanto avevo scritto e non mi sembra di averti dato dell'esordiente, in ogni caso, se ti sei sentita presa in causa e in qualche modo ti ho offesa, ti chiedo scusa, non era nelle mie intenzioni.

Tu mi chiedi di giudicare la bontà di un tuo racconto, dire se sfigurerebbe a confronto di quelli pubblicati regolarmente dalle CE, ma non posso farlo, mi mancano i mezzi; quello sarebbe, per l'appunto, il mestiere dell'editore. Inoltre, io non amo particolarmente i racconti e ancor meno il genere horror o sci-fi, di cui ho letto davvero pochissimo, sono perciò privo delle conoscenze e degli strumenti necessari per giudicare la tua opera, non ho elementi di paragone e, non potendone valutare l'originalità, su cosa dovrei concentrare le mie attenzioni, sullo stile di scrittura? Ma quello va a gusti, il mio giudizio non avrebbe alcun valore pratico (esattamente come la misera stella solitaria che appioppai anni fa al povero Falubert) se non quello di togliere a te uno sfizio personale.

Perciò ti ringrazio, ma sono costretto a declinare l'invito, continuerò a scegliere da me le mie letture, mi sono affacciato in questa discussione incuriosito da quell'artificiosasmente, ho poi intavolato un dialogo poiché mi avevi chiesto di motivare la mia decisione di non leggere autori autopubblicati, esordienti o meno; credo di avere risposto argomentando le mie scelte, non voglio convincere nessuno a condividerle perché ho il massimo rispetto per le posizioni altrui, gradirei ricevere in cambio la stessa delicatezza.


message 21: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Savasandir wrote: "Rossella wrote: "Sav, perdonami, io non sono edordiente..."

Rossella, so bene che non sei un'esordiente e che non mi hai accusato di avere pregiudizi (che poi, ripeto, corrisponde a pura verità, i..."


Volevo solo farti notare che "la prima cernita", su di me, è stata fatta molto tempo fa, e che sì, per quanto raro, è possibile, per citare le tue parole, "crescere artisticamente; da soli, senza un interlocutore serio," e ottenere gli stessi risultati, proprio perché i miei lavori sono stati giudicati, anche da chi verrebbe senz'altro definito "interlocutore serio", già "a posto così", e come per tutti i mestieri che si acquisiscono con la pratica, è stato comunque un percorso in crescendo.
Non volevo forzarti, o togliermi uno sfizio, solo dimostrarti, con i fatti, che quanto vado affermardo è oggettivamente vero. Così mi lasci qui da sola a suonarmela e cantarmela, quando basterebbe togliersi le mani da sopra le orecchie per capire se sia intonata o no. Anche Rowizyx mi ha detto, più sopra, che parlare di media immeritata è un mio giudizio personale, e invece no, perché basta farsi un giro su Amazon per vedere che una media simile è molto, molto rara, riservata alle truffe (considero tali i romanzi tradotti a macchina), ed ho portato a esempio non il mio giudizio, ma quello degli utenti che hanno letto la raccolta qui su Goodreads, a volte senza aver mai letto nulla di mio prima. Utenti terzi, lettori forti, lettori che magari nemmeno amano il genere.
Sono pochi perché, si sa, "così tanti libri, così poco tempo...", ma, che tu ci creda o no, condividere le mie storie con i lettori è l'unico ritorno di tanto, tanto duro lavoro che davvero mi interessi ottenere. Non voglio essere giudicata io. Io, credimi, nelle mie storie scompaio. Sono loro che contano, perché una storia non letta non esiste, non davvero.


message 22: by minty (new)

minty (minty_2017) | 518 comments Non entro nel merito della questione "autopubblicati, sì o no" (benché la mia posizione sia molto simile a quella di Savasandir).
Premetto che non sono cliente Amazon (neanche per comprarci l'oggettistica) e che non conosco per niente il "giro" dei romanzi autopubblicati Amazon, né peraltro ho mai analizzato i "punteggi" ottenuti da qualsiasi libro (anche quelli editi "normalmente") sul sito.
Ciò detto, quello che sembra allucinante a me, e che emerge peraltro dalla discussione, è che una media di giudizio da più di 3 stelline sia associata in automatico a libri "truffa", "tradotti col Google Translate", ecc.
Cioè, fatemi capire: quindi se un libro è anche solo sufficiente, ben scritto, carino, pur non essendo un capolavoro, l'unico punteggio accettabile e considerabile sono comunque sempre e solo le 4 o 5 stelline?
Parlo da persona che, di suo, attribuisce le 5 stelline ai libri solo in casi eccezionali (libri che mi lasciano a bocca aperta, e che mi sembrano perfetti da cima a fondo. Merce rarissima, in effetti...), e che qui su GR (e prima su altri siti simili) attribuisce quasi sempre 3 o 4 stelline (le 4 alle cose migliori, le 3 a tutto ciò che è ampiamente sufficiente, se non più che discreto), senza aver mai pensato che 3 fosse un giudizio negativo.
Cioè, se io leggo un libro "truffa" o tradotto de mer**, o che proprio non sta in piedi, faccio volare gli 1, altro che i 3! Nè ho mai pensato che una media di 3 stelline fosse un marchio di infamia. Boh...
Sinceramente in queste realtà in cui non esistono vie di mezzo, e nelle quali o dai il massimo dei voti o significa che hai per le mani lo schifo, non riesco a ritrovarmici. Tra lo schifo e la perla rara credo esistano infinite sfumature. Ma ormai sembra che gli unici giudizi anche solo accettabili siano il 5 o, se proprio qualcosa non ti è andato giù, il 4 (non è un discorso che ho sentito fare solo in ambito librario, eh). Diversamente, è sinonimo di catastrofe.
Ma seriamente?


message 23: by Rossella (last edited Jan 16, 2024 12:05AM) (new)

Rossella Romano | 301 comments minty wrote: "Non entro nel merito della questione "autopubblicati, sì o no" (benché la mia posizione sia molto simile a quella di Savasandir).
Premetto che non sono cliente Amazon (neanche per comprarci l'ogge..."


Per carità, io non considero il tre un giudizio negativo, ma bisogna guardare la realtà dei fatti di come funziona quella piattaforma: se vai a vedere, ad esempio il mio ultimo romanzo qui:

https://www.amazon.it/dp/B093XWT2Y8

da PC (non tablet o telefono, perché altrimenti non appare), vedrai che vengono messe in evidenza due recensioni: "la recensione migliore", che in genere è a quattro, e "la più critica", che ne riporta una a tre.
Anche fossero presenti recensioni a una o due stelle, se è più votata, o se la persona che l'ha lasciata ha più voti positivi, quella che appare è a tre stelle. Perché è Amazon stessa a considerare negativa una recensione a tre, e a considerare positive solo quelle a quattro o cinque.
Inoltre è possibile scegliere nei risultati di ricerca solo i libri "con quattro stelle o più" (anche ampliando, a dire il vero), che è una cosa che, lo so per certo, fanno in moltissimi, proprio perché il mercato Amazon è la piattaforma dove girano più self, chi la frequenta sa che una media sotto le 3.5 è praticamente riservata a libri carenti di editing, e gli algoritmi stessi ti sfavoriscono se sei sotto le quattro. Perché quel tipo di pubblico, che spende meno, che legge molto seguendo soprattutto autrici di romance, si fa bastare un editing decente, o anche solo una storia decente.
Qui su Goodreads so che tre stelle sono considerate valutazione "mi è piaciuto" e che anche su Amazon molti lettori adottano lo stesso metro, ma, ripeto, quando si tratta di media è tutta un'altra storia, specie fra i self.
Quel che dici è vero anche per me: ho considerato grammatica e sintassi la base minima per offrire le mie opere, e vedendo come vanno le cose lì sopra ero convinta che ben pochi sarebbero scesi sotto le tre stelle. E invece no, perché attiro un tipo diverso di pubblico, lo stesso che frequenta le librerie. Ci ho messo anni a capirlo io stessa, ma se vuoi scendo in particolari.


message 24: by Rossella (last edited Jan 16, 2024 12:03AM) (new)

Rossella Romano | 301 comments Visto che la discussione si sta allungando (e mi fa piacere), mi preme comunque ribadire che nel primo post non ho richiesto recensioni a quattro o cinque stelle, ma di aggiungere "giudizi ben argomentati", per offrire ai potenziali interessati un'informazione che vada oltre la brutta impressione trasmessa da quella media. Sono comunque ottimista, sarebbe ipocrita negarlo, la raccolta è frutto di un lavoro svolto in momenti di particolare ispirazione nel corso di due anni, non è raffazzonata.


message 25: by dely (new)

dely | 518 comments Rossella wrote: "Visto che la discussione si sta allungando (e mi fa piacere), mi preme comunque ribadire che nel primo post non ho richiesto recensioni a quattro o cinque stelle, ma di aggiungere "giudizi ben argo..."

Ma il lettore non è obbligato a dover scrivere una recensione dettagliata e argomentata. Ovviamente sarebbe gentile farlo, ma può valutare un libro anche solo dando stelline senza argomentare.
Di solito un libro si valuta in base al gradimento personale, quindi può essere un libro ultrapremiato ed amato, scritto benissimo, ma non significa che deve piacere a tutti.

Più lettori avrai e più giudizi riceverai. Se all'inizio magari piacevi a quelli che ti hanno letto, potrebbe essere che andando avanti troverai anche persone a cui non piace ciò che scrivi. Ma questo voi scrittori dovreste saperlo e dovreste essere anche capaci di accettare qualsiasi tipo di valutazione. Eppure a volte vi comportate come se vi avessero ammazzato il cane.

Io ho letto, e ancora mi capita di leggere, scrittori che si autopubblicano e quello che più mi dà noia è vedere che non riuscite ad accettare che il vostro libro non piace. Oppure, se non piace, pretendete una recensione ben argomentata e costruttiva. Il lettore non vi deve niente. Se vuole recensisce, se non vuole non lo fa.

Per me anche 2 stelle significa che un libro va bene, senza infamia e senza lode, eppure in passato ho ricevuto messaggi privati da due scrittori che si lamentavano (uno per un 2 stelle, l'altro per 3, ed entrambe le recensioni erano dettagliate). Ecco perché adesso tendo a stare lontana da scrittori che si autopubblicano o che aprono discussioni urlando allo scandalo se un lettore non ha apprezzato il loro libro e non l'ha recensito dettagliatamente.


message 26: by Rossella (last edited Jan 16, 2024 09:38AM) (new)

Rossella Romano | 301 comments dely wrote: "Rossella wrote: "Visto che la discussione si sta allungando (e mi fa piacere), mi preme comunque ribadire che nel primo post non ho richiesto recensioni a quattro o cinque stelle, ma di aggiungere ..."

Dely, il lettore è libero di recensire come vuole, o anche di valutare a una o due stelle, in tanti lo hanno fatto sui miei libri. Naturalmente preferisco un riscontro diretto e chi legge autopubblicati potrebbe magari tener conto che dall'altra parte c'è una persona sola, non un'organizzazione. Detto questo, dov'è l'errore nel chiedere in piena trasparenza se qualcuno sia disponibile a scaricare e leggere gratis (quindi donando il proprio tempo, senza forzature), una raccolta per aiutarmi a presentarla meglio al pubblico dell'unica piattaforma che la distribuisce? Ho gridato forse allo scandalo? No, ho avanzato dubbi su due valutazioni anonime lasciate a poche ore di distanza l'una dall'altra e che hanno avuto un tangibile impatto negativo su quello che considero il mio miglior biglietto da visita in assoluto. Vuoi sapere in che misura? Tre mesi fa in cinque giorni la scaricarono 36 persone, ora solo 7 nei primi due giorni e poi più nessuno. Sono numeri ridicoli, lo so, ma per me importanti. Io non sto forzando nessuno. Sto chiedendo in piena libertà se siate disponibili a offrirmi un po' del vostro tempo, se apprezzate il genere, se vi attira la sinossi, per depotenziare quel rating proprio bassino. E poi, ci può stare che due stelle sia per te un libro che va bene, ma nella percezione del pubblico (e anche nei suggerimenti di Goodreads), viene considerato critica non favorevole. Tanti qui hanno medie di 3,4 3,2 come recensori e va benissimo, perché è una piattaforma più matura, di lettori più critici e se vuoi competenti. Ma quale potrebbe essere per me un mezzo onesto di promuovere meglio la mia raccolta, se è in vendita su una piattaforma dove qualsiasi romance autopubblicato veleggia su minimo di 4,2?
L'ho scritto nel mio profilo: ce la metto proprio tutta per far sì che il vostro sia tempo ben speso. Ho lasciato in chiaro uno dei racconti proprio per non costringere nessuno a "comprare" a scatola chiusa. È una gentile richiesta, che puoi accettare oppure no. Non ho abbastanza fantasia per tentare altre strade, né disonestà per chiedere di recensire a chi so che si sperticherebbe solo per amicizia. Non lo voglio fare, non l'ho mai fatto.


message 27: by dely (new)

dely | 518 comments Rossella wrote: "dely wrote: "Rossella wrote: "Visto che la discussione si sta allungando (e mi fa piacere), mi preme comunque ribadire che nel primo post non ho richiesto recensioni a quattro o cinque stelle, ma d..."

Come ti hanno fatto notare altri, quel "rating abbassato artificiosamente", che si trova già nel titolo, suona come l'ennesima lamentela.
Non c'è niente di sbagliato ad offrire il proprio ebook (o libro cartaceo) da leggere, infatti lo spazio autori nel gruppo è stato creato per questo. Ma c'è sempre modo e modo. Essendo una scrittrice dovresti conoscere bene il significato delle parole e cosa porta a pensare quel "artificiosamente". Si sente aria di polemica e "me tapina" sin dal titolo della discussione. Forse è per questo che nessuno rispondeva? Già in passato ci sono state svariate discussioni da parte di scrittori incompresi e valutati (secondo loro) ingiustamente, e tutte andavano a finire più o meno nello stesso modo. Forse gli utenti di questo gruppo sono stanchi di queste discussioni? Non lo so, eh, è solo una considerazione mia personale.


Rossella wrote: Ma quale potrebbe essere per me un mezzo onesto di promuovere meglio la mia raccolta"

Questo non lo so e penso che tutti i self publishers hanno lo stesso problema. Dovresti confrontarti con loro, vedere cosa fanno o non fanno.
Per chi si autopubblica ci vuole sicuramente più tempo e impegno per farsi conoscere, e accettare anche valutazioni basse non motivate fa parte del gioco e del mettersi in gioco.
Secondo me, il miglior biglietto da visita è come ci si pone nei confronti degli utenti lettori.
Sì, recensire onestamente un libro che si riceve gratuitamente sarebbe un gesto gentile e appropriato, ma magari non tutti se la sentono e non si possono obbligare le persone a farlo.

Io non leggo horror, mi dispiace. Ho dato un'occhiata alla storia che hai messo su Goodreads, ma dopo due frasi mi sono già fermata perché non ero invogliata a continuare.


message 28: by Rossella (last edited Jan 16, 2024 02:24PM) (new)

Rossella Romano | 301 comments dely wrote: "Rossella wrote: "dely wrote: "Rossella wrote: "Visto che la discussione si sta allungando (e mi fa piacere), mi preme comunque ribadire che nel primo post non ho richiesto recensioni a quattro o ci..."

Io non ho obbligato nessuno. E ho già spiegato che così come esistono recensioni positive farlocche, esistono anche quelle negative farlocche e chi come me sta sulla piattaforma da dieci anni certi eventi li riconosce a naso. Amazon stessa conosce il problema e lo prende molto sul serio (adesso ci sono anche bot che "leggono" libri scritti con l'IA e li fanno salire in classifica, per dire).
Me tapina sì, con tutto l'impegno profuso vedere un rating precipitare in poche ore su una raccolta di qualità indubbia, (lo dimostrano i voti qui su Goodreads, dove in teoria dovrei avere medie più basse, dato il fatto che la popolano lettori molto più "scafati" di chi usa principalmente Amazon), non dà solo fastidio, fa soffrire.
Mi dispiace molto che quell''artificiosamente" sia così insopportabile, ma è la mia onesta opinione, francamente trovo molto più "attacco ad alzo zero" quel "dopo due frasi mi sono già fermata perché non ero invogliata a continuare". Se permetti due righe sono del tutto insufficienti a farsi un'idea del lavoro di chiunque. Non giudichi un dipinto da un centimetro quadro.
Detto questo, menomale che ci siano confronti aperti, ogni tanto, lo spazio autori dovrebbe vivere di questo, a me come hai notato il confronto onesto piace (anche se mi spaventa).


message 29: by Luca (new)

Luca Cresta | 207 comments presa e messa in lista di lettura, Rossella


message 30: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Luca wrote: "presa e messa in lista di lettura, Rossella"

Grazie, Luca, ho sbirciato la tua libreria e visto che apprezzi Girola. È un autore con cui ho diverse affinità, per cui penso potrebbe piacerti.
Buona lettura!


message 31: by Luca (new)

Luca Cresta | 207 comments Rossella wrote: "Luca wrote: "presa e messa in lista di lettura, Rossella"

Grazie, Luca, ho sbirciato la tua libreria e visto che apprezzi Girola. È un autore con cui ho diverse affinità, per cui penso potrebbe pi..."


Ho letto tutto di Alessandro, un grande autore.


message 32: by Rossella (new)

Rossella Romano | 301 comments Luca wrote: "Rossella wrote: "Luca wrote: "presa e messa in lista di lettura, Rossella"

Grazie, Luca, ho sbirciato la tua libreria e visto che apprezzi Girola. È un autore con cui ho diverse affinità, per cui ..."

Concordo! (E se non sbaglio è autopubblicato anche lui).


message 33: by Rossella (last edited Jan 20, 2024 02:42AM) (new)

Rossella Romano | 301 comments Ieri è arrivata una recensione a cinque stelle sulla mia raccolta. La cosa buffa è che la lettrice ha fotografato il libro cartaceo, mentre io ero convinta di non averne venduti neanche uno: ho realizzato il cartaceo solo per il bookcrossing e per il Pozzo di Natale. Poi ho filtrato i report e mi sono accorta che invece era il secondo. Il motivo per cui preferisco di gran lunga vendere i cartacei non è, naturalmente, economico, (anche se il prezzo più alto mi porta a credere che verranno letti di certo e non lasciati a candire nel Kindle), ma squisitamente viscerale: da scrittrice di fantascienza, ho il sottile timore che per obsolescenza del medium o per il futuro “Grande Zot”, tutti i miei e-book spariranno nelle nebbie del tempo, mentre i libri “veri” hanno, lo sappiamo tutti, la capacità di attraversare quelle nebbie, di resistere, di essere letti a distanza anche di secoli. Le mie storie, così, hanno una possibilità di sopravvivere.

Detto questo, detto anche che la recensione è, sì, positiva, ma lasciata preventivamente, (prima della lettura), e aver infine assicurato che non conosco la lettrice in questione, vorrei concludere questo topic condividendo una riflessione: a eccezione di Luca, che già ci legge, e di Eric, anche lui autore autopubblicato, chi si è affacciato qui l’ha fatto solo, è abbastanza evidente, grazie a quel “rating abbassato artificiosamente” inserito nel titolo. L’ho messo apposta? Certo, perché ero sicura di poter, se non dimostrare, almeno far nascere il dubbio della bontà delle mie argomentazioni anche a chi solitamente non legge self. A tal proposito vorrei dire che farne una questione di principio è senz'altro sbagliato. I principii che devono guidarci sono altri: dettati da alti ideali e calati in un mondo imperfetto, utili a farci da guida proprio quando siamo messi alla prova. Ho detto sopra che non ricorro a recensioni "amiche" per principio. È una posizione probabilmente minoritaria, scomoda, che non ripaga, (quando dico che anche le recensioni che tessono le lodi più sperticate sono autentiche non ho prove a sostegno e non mi crede nessuno), ma che seguo da quasi dieci anni perché sono una persona onesta anche nelle piccole cose, non potrei proprio non esserlo con un aspetto fondamentale di quella che considero la mia vocazione, ovvero il rapporto con i lettori.
Ma proprio qui, fra persone amanti dei libri che mal sopportano di cadere nelle tante trappole del marketing editoriale, rivendico comunque il diritto di difendere il mio lavoro.
Se una volta ho detto, argomentando, che una recensione negativa di Amazon era a mio parere lasciata solo per togliere il mio libro dalla homepage del Kindle Store, sezione "I preferiti dei nostri clienti", che contava solo 10 posti per tutto il genere fantastico, otto anni dopo non dovrebbe essermi rinfacciato, come se fossi da allora inserita in una sorta di lista nera.
In quella discussione il consiglio di tutti i partecipanti fu praticamente lo stesso: "Non dare peso ai giudizi ricevuti". Ebbene, voglio chiarire che per quanto facciano male sono abbastanza forte da incassare il colpo (specie dopo dieci anni), ma continuo a rammaricarmi del quadro che tanti giudizi negativi possono dare al potenziale lettore che si affaccia sulla mia pagina Amazon. Il motivo per cui ho chiesto, cortesemente e senza forzare nessuno, se qualcuno fosse disposto a leggere la raccolta e a darne un giudizio ben argomentato, è solo questo. Volevo darne un quadro più completo e ho chiesto aiuto nel gruppo italofono che conta più membri in assoluto.

I motivi per cui scrivo li ho elencati rispondendo per prima a un topic poco più in basso: “Perché scrivere un libro” e non li ripeterò qui.

Come riferito nella discussione qui sopra, ho ricevuto abbastanza giudizi terzi da persone di gran mestiere da essere sicura dei miei mezzi e della bontà di quel che scrivo. A richiesta posso specificare, ma è una lista lunga.

Ho lasciato il link a un racconto da cinque minuti proprio perché, così come basta guardare il tavolo – o posarci qualcosa sopra senza vederlo traballare – per capire se il falegname sappia o meno il suo mestiere; così come bastano pochi tratti per capire se chi sta disegnando sappia tenere una matita in mano; un racconto da cinque o dieci minuti di lettura sarebbe bastato a tutti coloro che sono entrati, (se letto tutto), per capire che ventotto anni di approccio professionale, una vita intera di passione per le storie e le parole e un carattere maniacale finiscono con l’insegnarti a scrivere. Bastava leggere quel racconto.

Aggiungo che questo topic “polemico”, (ma il mio tono non è mai stato polemico), ha collezionato 179 letture, mentre le tre promozioni gratuite della raccolta fatte l’hanno scorso ne hanno avute, complessivamente, solo 54 (ovvero 18 ciascuna, quasi dieci volte meno).

È servito al suo scopo? Direi di sì, ho lettori che prima non avevo e che magari giunti alla fine della raccolta, (ovvero letto il “Metaracconto della Buonanotte” in cui si saranno trovati a farmi da protagonisti), si ricorderanno di recensire su Amazon.
Ma non credevo che l'antipatia per i self fosse così radicata, i pregiudizi così forti e diffusi, e la cosa m'intristisce molto. Ho davanti molte più porte chiuse, (a dire il vero proprio sprangate), di quanto pensassi.
A chiusura rinnovo quindi, per l'ennesima volta, il mio invito a chiunque passerà di qui: lasciatemi il vostro indirizzo email e vi regalerò la raccolta. Non riceverete sgradite newsletter (e chi ne ha il tempo?), e non chiedo nemmeno di recensirla; la cosa per me preziosa è impagabile è guadagnare un nuovo lettore.


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