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Spelling #4 - Commenti

Lettera E
Medea di Euripides
Pagine 235
Nota tragedia classica greca che mi è venuta voglia di riprendere, dopo averla studiata solo per cenni al liceo grazie al libro pseudoumoristico che ho letto questo mese L'amore per nessuno, nel quale un autore televisivo paragonando Annamaria Franzoni, condannata per l'omicidio del figlio Samuele Lorenzi viene considerata la Medea degli anni Duemila e per tale ragione diviene il fulcro di un progetto televisivo innovativo.
Euripide, in realtà, nel narrare Medea racconta di tutti i suoi drammi di donna, delle sofferenze, del desiderio di vendetta, dei soprusi e degli inganni della società
message 1053:
by
Agosto2010 fermare l'esecuzione di Ahmadreza Djala
(last edited Oct 31, 2022 03:30PM)
(new)

Il signore dei diamanti di Jacques Futrelle, pag. 100.
Breve giallo,la logica fa d padrona, ma piuttosto banale

Lettera O: Ortese, Anna Maria – Il mare non bagna Napoli
Pagine: 176
Cos’è Napoli, senza il suo mare? Un libro di denuncia che quando fu scritto, nel ’53, mise la Ortese in cattiva luce agli occhi dell’élite politica e pubblica dell’epoca. L’accusa di odiare la sua città e la pressione della critica la spinse ad allontanarsene e non farne più ritorno. Sono 5 racconti, di cui ho apprezzato maggiormente i primi tre, che dipingono una Napoli disagiata, malsana, squallida, martoriata dal degrado e dalla sporcizia, dall’ignoranza e dall’indolenza, dell’arretratezza economica, oltre che culturale e sociale. Nella seconda parte del libro si passa a uno stile più giornalistico e, per quanto mi riguarda, meno godibile. Complessivamente un’ottima lettura.
4 stelle.

Lettera F
Pagine 208
Un solo paradiso di Giorgio Fontana
Attraverso l'espediente dell'incontro tra due amici di una stessa compagnia, che si sono persi di vista da almeno un anno, l'autore racconta a ritroso della storia d'amore tra Alessio e Martina a Milano, tra jazz, attualità, liti e recriminazioni.
Romanzo breve ma molto intenso e magistralmente scritto, quasi fosse una sceneggiatura destinata ad un film,

Lo segnalo perché ho finito tutte le letture.
Grazie
G E O R G E
P A T T O N
Lettera G
Diabolik R n. 557: Un covo di vipere di A. e L. Giussani
120 pag.
Come preannunciato dal titolo, questo episodio è un vero covo di vipere! E per la prima volta da che leggo i fumetti di Diabolik, lui non è al centro della storia.
Trama interessante e ben sviluppata, nonostante i tempi brevi.
4 stelle
P A T T O N
Lettera G
Diabolik R n. 557: Un covo di vipere di A. e L. Giussani
120 pag.
Come preannunciato dal titolo, questo episodio è un vero covo di vipere! E per la prima volta da che leggo i fumetti di Diabolik, lui non è al centro della storia.
Trama interessante e ben sviluppata, nonostante i tempi brevi.
4 stelle
G E O R G E
P A T T O N
Lettera G
Diabolik R n. 558: Giustiziato! di A.& L. Giussani
118 pag.
Trama ben articolata, con una buona dose di suspense.
Mi piacciono molto le storie in cui Eva fa cose! :D
4 stelle
P A T T O N
Lettera G
Diabolik R n. 558: Giustiziato! di A.& L. Giussani
118 pag.
Trama ben articolata, con una buona dose di suspense.
Mi piacciono molto le storie in cui Eva fa cose! :D
4 stelle

Lo segnalo perché ho finito tutte le letture.
Grazie"
Lo so, non è stato segnato perché mancavano le pagine.
Ma io te l'ho segnalato per tempo...

Lo segnalo perché ho finito tutte le letture.
Grazie"
Lo so, non ..."
Le pagine c'erano e ci sono!

Lettera A
Isabel Allende, Afrodita: racconti, ricette e altri afrodisiaci
323 pagine
Il libro si divide in due parti: la prima parte contiene una serie di riflessioni dell'autrice relative a cibo ed eros. La seconda parte contiene un ricettario di cibi erotici.
Mi è piaciuto molto lo stile con cui sono raccontate le storielle della prima parte. L'autrice è molto divertente e racconta aneddoti interessanti. E' riuscita a farmi leggere un libro che parla di cucina come se fosse un romanzo. L'unico difetto è che i racconti sono infarciti di luoghi comuni che sono spacciati quasi come verità pur essendo stati smentiti dalla scienza (che ha più volte dichiarato che non esistono cibi erotici ma è tutta una questione di convinzione).
Interessante anche la seconda parte: mi sono segnato un po' di ricette che proverò appena avrò un po' di tempo.

Lo segnalo perché ho finito tutte le letture.
Gr..."
Scusa, hai ragione. Io avevo segnalato che mancava il titolo.
Comunque vedo che il messaggio #961 è stato modificato il 1/11, puoi gentilmente dirmi perché è stato modificato DOPO la scadenza del bimestre se era tutto a posto?



Lettera N
Solomon Northup, 12 anni schiavo: La straordinaria storia vera di Solomon Northup
288 pagine
Libro che racconta la storia vera di Solomon Northup, afroamericano libero che viene però rapito e venduto come schiavo in Louisiana. Il libro racconta dei 12 anni passati dall'uomo in schiavitù e della sua liberazione.
La storia è molto toccante e fa capire molto bene in che condizioni vivevano gli schiavi nell'America dell'800. Il narratore, pur avendo vissuto in condizioni pietose per 12 anni, non ha solo commenti negativi nei confronti dei suoi padroni, ma in molti casi cerca anche di mostrare come alcune persone siano state molto gentili con lui. Molte volte giustifica i suoi padroni con il fatto che in un mondo dove tutti pensano che la schiavitù sia una cosa giusta, anche le persone moralmente corrette possono praticarla e tollerarla e questo, secondo me, è un altro spunto di riflessione molto importante sollevato dal libro.
Consigliato!

LetteraP
Pagine 336
I santi d'argento di Giancarlo Piacci
I santi d'argento
Vincenzo è un quarantenne che ha dovuto ricostruire se stesso lontano da casa.
Un giorno, però, viene riportato a Napoli dalla notizia della morte di Raffaele Testa, figlio di Giovanni -sua vecchia conoscenza- e si improvvisa detective su richiesta dello stesso Giovanni, che gli chiederà tramite soggetti terzi di scoprire cosa sia successo al figlio.
L'indagine informale sulla morte del ragazzo lo porterà a conoscere una serie di personaggi ambigui e al contempo multisfaccettati e a chiudere, finalmente, i conti col passato.
Romanzo d'esordio del libraio di Ubik Napoli che ho avuto anche il piacere di conoscere e che mi ha molto appassionata, sia per il genere, sia per la capacità di scrittura e la caratterizzazione dei personaggi.

Autore: Mark Edwards
Libro: The House Guest
Pagine: 302
Che delusione! Mi aspettavo qualcosa di diverso da questo thriller psicologico.
Ruth e Adam, londinesi (attrice lei e scrittore lui) si trovano a New York e fanno da housesitter per una coppia di amici Newyorkesi, Mona e Jack, conosciuti durante un viaggio in crociera e che ora si trovano in ritiro spirituale / vacanza altrove.
Una sera mentre diluvia, compare alla porta Eden, una giovane e bella bionda che dice di essere amica di Mona e Jack e fa capire di non avere altro posto dove andare. Complice il diluvio e la simpatia di Eden, la giovane coppia decide di ospitare Eden anche se la casa non è loro, convinti che i proprietari non abbiano niente in contrario.
Vi direi ora, che il resto dovrete leggerlo da soli, ma ve lo sconsiglio. La storia in molti punti è forzata, in altri banale e non c’è stato in tutto il libro, un personaggio che mi sia piaciuto.
La delusione sta nel fatto che le basi per un bel libro c’erano, ma non credo che l’autore le abbia sapute sfruttare nel modo giusto. Forse è stato troppo breve, forse sarebbe stato meglio se fosse stato un libro di 500 pagine anziché 300, dove la storia si sarebbe potuta sviluppare con meno forzature e più fatti probabili.
Unico punto a favore: la scrittura è decente, e quindi il libro si legge anche in fretta. Soprattutto perché non si vede l’ora di finirlo e passare ad altro.

La sposa scomparsa di Rosa Teruzzi
Pag. 176
Letto questo primo libro della serie dei delitti de del casello, letto e apprezzato.
L'ambientazione e i personaggi li trovo molto azzeccati (almeno due investigatrici su tre perché la figlia non l'ho trovata molto simpatica). La trama è ben organizzata, e se il principale sospettato è odioso come d'obbligo la vittima invece non è la solita ragazza per bene. Buon finale

La miglior vendetta di Elizabeth George pagg. 429
Con questo secondo romanzo non c'è stato l'innamoramento che ho provato per il primo della serie. Mi piacciono molto i personaggi principali, sia gli investigatori Lynley e Havers, sia i comprimari St. James ed Helen Clyde e compagnia bella. Ma il giallo non mi ha conquistato. Un delitto efferato viene commesso in una residenza scozzese e l'ispettore Lynley viene inaspettatamente chiamato a indagare, nonostante Scotland Yard non sia stato chiamato in causa. Con lui anche il sergente Havers che continua a lavorare con lui. La motivazione è chiara non appena arrivano. Uno degli ospiti della residenza, nonché potenzialmente indiziato dell'omicidio della scrittrice Joy Sinclair, è un esponente di spicco della nobiltà inglese cui appartiene anche Lynley. Qualcosa non quadra, infatti l'ispettore viene subito pregato di concedere al nobiluomo una udienza privata, contando sul fatto di appartenere alla stessa classe sociale. Havers imbestialita, da quel momento prende le distanze dalle indagini dell'ispettore, per fortuna, perché si rivelerà fondamentale per riportare Lynley sulla retta via. Lynley infatti, non riesce a essere lucido perché uno degli ospiti è la sua amica Lady Helen Clyde, o forse molto più di una amica a quanto pare! Non solo, la sua amica è lì in compagnia di un uomo. Le indagini portano a scoprire diverse situazioni scomode che porteranno i nostri protagonisti a sospettare di più di uno degli ospiti della casa. Le situazioni personali dei protagonisti si fanno interessanti. Bell'intrigo, ma con meno passione del primo libro!

Se si fosse trattato di un divertissement puro e semplice l'avrei accettato con maggiore entusiasmo.
Così è un giallo in cui troviamo come personaggi dei "calibri da 90" (Camilleri, Landsale, Faletti, Connelly, Carofiglio, Vargas e così via) che potrebbero tranquillamente essere sostituiti da dei pupazzi con su scritti i loro nomi per quanto sono finti e assolutamente poco credibili.
Carofiglio che si presenta al giudice che tiene le indagini e quando questo non lo riconosce né come scrittore (accettabile) né come magistrato né come politico non si scompone è forse una delle cose più assurde che mi sia mai capitato di leggere.
La risoluzione del caso è debolissima e nessuno degli indaganti ci fa una bella figura.
Leggetelo solo se siete dei fan della (fu) libreria del Giallo di Milano, altrimenti statene alla larga!


Rosie e gli scoiattoli di St. James di Simonetta Agnello Hornby
pag. 98
Nonostante sapessi che il genere è totalmente diverso speravo di ritrovare il poetico stile della Agnello Hornby in questo libro per bambini, invece no. E' un tentativo di raccontare temi importanti come la Brexit, che all'autrice devono essere stati molto a cuore, dal punto di vista di una bambina di nove anni, la Rosie protagonista di questa avventura, ma il risultato è un po' noioso poco accattivante. Tornerò ai suoi romanzi

Lettera G
Gabriel Garcia Marquez, L'amore ai tempi del colera
493 pagine
Bellissima storia di un amore tormentato.
Florentino Ariza è innamorato di Fermina Daza, che però deciderà di sposare il dottor Urbino. Florentino aspetterà la sua amata per più di 50 anni, momento in cui la sua amata resterà vedova. Il libro narra le vicende dei due mancati amanti e dei loro comprimari in questo intervallo di tempo.
La storia sembra banale, ma dà adito a molti spunti di riflessione (l'amore non corrisposto, il sesso come consolazione, l'incedere dell'età e la fragilità della vecchiaia), il tutto con uno stile quasi poetico. Lo stile di scrittura è molto delicato. Se devo trovare un difetto è che ci sono troppi sbalzi temporali che non fanno mai perdere il filo del racconto, ma che in certi punti stonano.

Il manoscritto di Franck Thilliez
Pagine: 480
“Giorni come questi non dovrebbero esistere, nessuno di noi dovrebbe sopravvivere ai propri figli”
Il romanzo ha ritmo e una trama magistralmente costruita senza tralasciare la caratterizzazione dei personaggi. L’autore è riuscito ad inserire nei punti giusti i colpi di scena, la narrativa è ricca e scorrevole. Il talento di Franck Thilliez è di aver giocato con intelligenza e astuzia su ogni minino dettaglio della trama seducendo il lettore a non mollare nemmeno per un secondo. Non mancano, come accennavo prima, le descrizioni macabre. A mio avviso sono la giusta macchia “horror” in un thriller del genere nonché uno dei punti di forza del libro. Come del resto la descrizione di ogni scena: sembrava di essere lì e di vivere sulla propria pelle tutto l’orrore e l’angoscia dei protagonisti (penso che una trasposizione cinematografica de “Il manoscritto” sarebbe interessante).
Ma “Il manoscritto” parla anche di dolore e di cosa si è disposti a fare per superare quei graffi dell’anima che spesso la vita riserva. La scomparsa di una figlia e il conseguente crollo emotivo dei genitori sia come singoli individui che come coppia, l’abbandono e l’abbandonarsi nel buio di ognuno di noi. Si è come ipnotizzati dalla vita e dalla mente di ogni singolo personaggio citato nel testo. Capire, comprendere, cercare di dare un senso. Chi ha ragione? Chi ha torto? Siamo davvero sicuri del colpevole? Qual’è il confine tra ciò che è e non è lecito?
Il lettore pensa di essere arrivato alla soluzione del caso, ma tutto il romanzo si struttura su una serie di giochi di parole, di specchi e di piccoli incastri che vengono ribaltati con le ultime parole dell’ultima frase dell’ultima pagina. “Il manoscritto” di Franck Thilliez è geniale proprio perché giocherete con tutta la trama e vi lascerà l’ombra del dubbio anche a libro concluso (io ci sto ancora pensando!). Ma vi rassicuro: se avrete letto con attenzione ogni singolo passaggio riuscirete a venie a capo del mistero. Consigliato.

La primula rossa di Emmuska Orczy
Pagine: 308
Marguerite St Just era repubblicana per principio e per convinzione: l’uguaglianza di nascita era il suo motto, la disparità di condizione ai suoi occhi era solo un disgraziato incidente e ammetteva soltanto la disparità di talento << il denaro e i titoli si possono ereditare>>, soleva dire, <>…
Emma Orczy ha introdotto nella letteratura lo spionaggio, lei è la madre naturale di questo genere.
Certo, non immaginatevi Daniel Craig che salta da una carrozza all’altra in smoking attillato, qui parliamo di una misteriosa figura creata da una baronetta ungherese che vide braccianti e contadini nel 1868 ribellarsi contro le modernità introdotte dal padre nella tenuta di famiglia.
Capite bene quindi che, condizionata dall’esperienza personale, l’idea della Primula Rossa, salvatore dei nobili francesi dopo la Rivoluzione, deve essere stata naturale e quasi necessaria!
Nella Parigi del 1792 una figura misteriosa che si firma con lo scarlatto fiore, salva gli aristos, persone nobili o di origini aristocratiche, da Madame Ghigliottina, divenuta celebre compagna di Robespierre e del comitato di salute pubblica, portandole in salvo sulle coste inglesi.
Proprio dalle bianche scogliere di Dover inizia la ricerca al famigerato alleato degli aristos da parte del funzionario francese Chavelin che convincerà la sposa di origini francesi di un noto nobile locale a collaborare per salvare la vita delle persone care rimaste in Francia.
Mi aspettavo più azione, più avventura e meno staticità.
La maggior parte del romanzo si svolge infatti, come in una commedia teatrale, in luoghi interni, con personaggi che entrano ed escono di scena raccontando ma non “vivendo” le situazioni più disparate, se non nella fase finale.
Un romanzo dalla scrittura egregia, fluida e coinvolgente, che piace ma non conquista totalmente ma che convince nel voler proseguire in questa avventura con gli altri volumi della serie.
Assenti anche approfondimenti storici che, indubbiamente, sarebbero stati graditi! Voto: 3 stelle e mezza

Tra due mondi di Olivier Norek
Pagine: 378
“La violenza è ovunque perché la povertà è immensa. Non puoi mettere insieme diecimila uomini che vengono dai Paesi più pericolosi al mondo, tenerli quasi come dei reclusi, farli sentire in debito verso la generosità degli abitanti di Calais e delle associazioni umanitarie, senza altra speranza che una traversata illegale, e credere che tutto andrà bene. Ci sono morti ogni settimana.”
Nella Giungla tutto è sbagliato: a partire dal suo nome, che deriva da una cattiva interpretazione della parola “Jangal” (foresta) con cui i primi profughi irariani giunti a Calais hanno soprannominato quel terreno posto tra una discarica ed un cimitero. La Giungla è un enorme baraccopoli che raccoglie circa diecimila persone (il doppio della cifra ufficiale), che attendono di trovare il modo per attraversare lo stretto e giungere in “Youke” (come chiamano la Gran Bretagna). I profughi che vivono nella Giungla (tra miasmi e condizioni igieniche che definire pessime è già edulcorare la realtà) sono, come “walkingdead”, incastrati tra due mondi, costretti a trovare il modo di sopravvivere in una realtà in cui nemmeno la polizia francese osa entrare e in cui sopraffazione e brutalità colpiscono ancora più duramente i bambini soli. Iraniani, afghani, siriani, sudanesi da qualunque parte vi giungano, lasciandosi alle spalle guerre, torture e violenza, i profughi si ritrovano in un nuovo inferno, perchè “ovunque nel mondo troverai sempre un uomo che approfitterà dello sconforto degli altri”; e da cui ogni notte tentano di fuggire, assaltando i camion che attraversano la Manica. Adam, Kilani, Ousmane, Bastien, Jade, Manon, Passaro, Erika sono i nomi dei protagonisti del romanzo, nella realtà i protagonisti sono decine di migliaia senza nome, perché come dice l’autore nella prefazione “di fronte alla violenza della realtà, non ho osato inventare”.
Mi è piaciuto molto.
E’ un romanzo che attraverso una scrittura aspra ed essenziale rivela la sua adesione alla realtà. Usando come mezzo la forma narrativa, Norek ci apre le porte dei centri di accoglienza di cui sappiamo, o meglio preferiamo sapere, poco o nulla. Ognuno dei personaggi ci racconta una storia assolutamente reale, da cui trapela la ricerca che l’autore ha effettuato trascorrendo un lungo periodo nella Giungla a raccogliere testimonianze. Un libro intenso che a volte mi ha costretto a interrompere la lettura … Voto: 4 stelle e mezza

L'orlo della Fondazione di Isaac Asimov pagg.417
Asimov scrisse questo libro a distanza di 50 anni dalla trilogia originale e si sentono tutti. La prima cosa che ho notato è una maggiore presenza feminile (era ora) e un lasso di tempo notevolmente inferiore alle centinaia di anni che hanno caratterizzato i precedenti libri della Fondazione. Inoltre, insieme ai soliti discorsi sulla psicostoria e sull'importanza di rispettare il piano Seldon, troviamo molta più azione rispetto a quanto ci aveva abituato, e i personaggi sono gli stessi per tutto il libro! Ed è per questo che ancora me li ricordo! Con questo libro si è ricollegato a tutto quello che aveva scritto in precedenza, ma proprio tutto e ce lo spiega nel la postfazione. La trama è più complicata di quello che sembra anche se alla fine si risolve sempre nella brama di potere delle due fondazioni. Quella tecnologica e quella mentalica stavolta si incontrano a “dispetto” di un terzo contendente o forse grazie a questo terzo. Infatti, sia dal pianeta Terminus, sede della Fondazione che dal pianeta Trantor, sede segreta della seconda Fondazione si allontanano due astronavi con i protagonisti della nostra storia, entrambi diretti veso l'Unione Sayshell dove viene loro rivelata l'esistenza di un pianeta che non risulta incredibilmente in nessuna, ma proprio nessuna mappa stellare. Il futuro delle galassie dipenderà proprio da questo incontro, durante il quale uno dei protagonisti dovrà prendere una decisione fondamentale. E poi, siamo costretti a leggere il prossimo libro “Fondazione e terra”.

Lettera P
Prima che faccia buio Serie prima che faccia buio 1 di Laura Pellegrini
Pag 310
Un libro che mi ha piacevolmente sorpresa perché avevo letto altro dell'autrice che non mi era piaciuto.
Ben scritto, una storia che sin da subito mi ha coinvolta.
Un medico in Libano per la guerra, scocca la scintilla con un soldato un tantino arrogante.
Bella storia, mi sono piaciute molto le descrizioni delle sensazioni dei protagonisti.
Proseguirò la serie
4,5⭐️
13.11.2022
Cerca questo libro su Goodreads: Prima che faccia buio https://www.goodreads.com/book/show/2...

LETTERA E
A Lupita piaceva stirare di Laura Esquivel
Pag 204
Mi piace molto il modo di scrivere di questa scrittrice, mi richiama un po' l'Allende.
In questo libro rispetto i precendenti parla di problemi reali dei tempi di oggi .
La protagonista ha una vita segnata sin dalla nascita, tutto ciò che poteva subite l'ha subito.
Il suo lavoro è il frutto della sua predisposizione e non riuscirà ad avere pace finché non avesse risolto il caso lavorativo.
Carino ma non accattivante
3,5⭐️
https://www.goodreads.com/book/show/2...

L'ibisco viola di Chimamanda Ngozi Adichie
Pagine 275
Chimamanda rimane una certezza. Non raggiunge i livelli di Americanah, ma il suo esordio è comunque un romanzo potente e di grande impatto. Ci porta in Nigeria, nei villaggi, tra il fanatismo cattolico e il sottofondo delle rivolte studentesche nella città di Nsukka. Coinvolgente e sorprendente, con un finale totalmente inaspettato, anche se comprensibile, è un libro che consiglio col cuore, come tutti i testi della Adichie.

Lettera A
La dama del vascello Serie Siren
1 di Trish Albright
Pag 315
Un libro che ho adorato dall'inizio alla fine.
Un personaggio femminile che mi è piaciuto molto, sia nella veste di capitano sia nella veste di dama.
La scena più bella è quella della biblioteca, anche quella senza scarpe..
Mi sono divertita a leggerlo
L'incontro avventuroso con il suo amato, il successivo incontro non è da meno.
Non manca il mistero oltre all'avventura.
Primo libro letto dell'autrice, proseguirò presto a leggerla.
5⭐️
14.11.2022
Cerca questo libro su Goodreads: La dama del vascello https://www.goodreads.com/book/show/1...

Lettera O
Carol O'Connel, L'oracolo di Mallory
290 pagine
Uno dei peggiori thriller che abbia mai letto.
I personaggi sono poco approfonditi, la trama non è troppo originale e i fatti sono raccontati un po' alla rinfusa. Molte volte si fa fatica anche a trovare un filo logico che collega le varie vicende, che sembrano buttate lì un po' a casaccio.
Non viene creata nemmeno empatia verso la protagonista principale e non ho provato nemmeno la cuoriosità di sapere chi fosse l'assassino.
Per conto mio l'avventura con Mallory finisce al primo libro.

LETTERA E
Il serpente Ouroboros di E.R. Eddison
pag. 475
Non ho apprezzato granché questo romanzo. La prima causa è dovuta senza dubbio alla verbosità dell'autore che infarcisce la narrazione con una quantità spropositata di dettagli, molti dei quali inutili ai fini dell'economia della storia. Spesso Eddison si fissa su elenchi infiniti di piante, fiori, oggetti, ambienti e ciò mi ha causato frequenti perdite di attenzione quando non una noia mortale.
Un altro aspetto negativo è stata la ripartizione netta fra personaggi buoni e personaggi cattivi, obbligati nelle loro parti e pertanto prevedibili. Una volta percepito questo schema, la storia stessa è diventata facilmente intuibile e ha perso un po' dell'interesse iniziale.
Mentre infine è evidente la vasta cultura dell'autore, non ho capito perché Eddison abbia deciso di cominciare la sua storia con un personaggio della sua epoca che raggiunge un luogo fuori dal tempo e dallo spazio nel quale demoni e streghe, goblin e altri esseri fantastici convivono credendo negli dei dell'Olimpo. Il risultato è stato un guazzabuglio assurdo.

"La tassa sul morto" è un romanzo storico di Diego Aleo, edito dalla casa editrice Bonfirraro nel 2022.
La vicenda si svolge tra la fine del 1911 e la metà del 1912 in un paesino dell'entroterra siciliano. È il periodo giolittiano, durante il quale l'Italia dà inizio alla politica coloniale con la guerra in Libia, un conflitto sanguinoso che costò molto in termini economici e vite umane. La politica giolittiana crea scompiglio anche all'interno di questo piccolo paese di provincia, dove si contrappongono i ricchi privi di scrupoli e le masse, che sopportano le ingiustizie. La gente che conta, la classe dirigente, teme che venga approvato il suffragio universale maschile e che il proprio voto venga considerato alla stessa stregua di quello di chi, chiamato alla partecipazione socio-politica attiva, non sa né leggere, né scrivere.
"Nei loro discorsi gli argomenti che prevalgono, oltre a quelli delle belle donne, sono argomenti politici. Vedi, loro si atteggiano a grandi statisti, a esperti conoscitori della politica, ma il vero loro intento è, certamente, quello di ricavare benefici economici da ogni cosa, anche dalla politica e, se vuoi, anche dalla religione. Il loro dio, quello vero e assoluto, è il denaro".
Tra i personaggi di questa vicenda, si impone quello di Rosalia, moglie e madre, la cui vita viene sconvolta dall'arrivo della convocazione alle armi del capofamiglia. È Salvatore l'unico in grado di mantenere con il suo lavoro Rosalia e i suoi figli, ma nessuno si interessa a far rispettare i loro diritti, a parte il parroco, che cerca invano l'aiuto di chi conta in paese. Ma in paese contano il Sindaco, vile e corrotto, e Don Carmelo, prete libidinoso e potente, che mette in atto, senza troppi scrupoli, metodi mafiosi. Come possono prestare aiuto ai deboli questi soggetti?
È Rosalia che deve rimboccarsi le maniche, continuare a vivere, ad aspettare per mesi una lettera piena di amore e di affettuosità o una dall'aspetto lugubre, che annuncia disgrazia e morte!
"E la legge? Non è la legge uguale per tutti? [...] La legge degli uomini è spesso ingiusta. Solo Dio, solo la legge divina è fonte di giustizia e verità. Il resto è labilità, incertezza, odio e dolore. Una buona parola, una giusta interpretazione della legge degli uomini avrebbe potuto trattenere in famiglia il povero Salvatore, invece l'ignoranza, la poca solidarietà, la discriminazione, l'egoismo, quella mattina, rapirono Salvatore alla sua famiglia e lo catapultarono in un mondo sconosciuto, dove gli si chiedeva di sparare, di uccidere esseri uguali a se stesso, per fare onore alla Patria, a un concetto astratto che non capiva".
Nella seconda parte del romanzo, Rosalia diventa un punto di riferimento per la comunità, la voce delle masse popolari, quelle che soffrono, che subiscono, che ignorano quali siano i loro diritti, soprattutto quando, per colmare le casse comunali, viene introdotta una tassa sul servizio delle carrozze mortuarie. Ma si tratta di una tassa iniqua, intollerabile per le classi meno abbienti e stavolta è impossibile fare finta di niente.
La storia raccontata da Diego Aleo si ispira alla figura di una popolana realmente esistita e descrive in modo esaustivo la società rurale del tempo, costituita da pochi latifondisti potenti, "gente ingorda e assetata di potere, che aveva incatenato gli scrupoli e aveva congelato il senso morale, mettendo il silenziatore alla coscienza" e dalla moltitudine di persone misere, ma dignitose.
Come si può ben intuire, non ci sono sfumature e vie di mezzo, i personaggi, alla maniera di Charles Dickens, sono divisi in categorie nette: in buoni e cattivi, in colti e analfabeti, in corrotti e onesti, in miscredenti e pii.
Un romanzo interessante, intriso di religiosità e dal linguaggio curato, che fa rivivere al lettore un momento storico ormai lontano, in cui vigeva, anche a livello internazionale, la legge del più forte, che sottomette il più debole.

La piccola bottega del tè Serie The cosy theashop 1 di Caroline Roberts
Pag 243
Un libro che non mi ha trasmesso nulla, succedono tante cose, c'è l'idea ma mi ha molto annoiata.
Mille volte ripetizioni per i riferimenti alla nonna.
Non mi ha coinvolta nemmeno alla fine quando si è movimentato un po'.
Credo sia il primo libro pubblicato, spero per lei che sia migliorata.
Ecco una cosa mi è piaciuta: la copertina!
2,5⭐️
15.11.2022
Cerca questo libro su Goodreads: La piccola bottega del tè https://www.goodreads.com/book/show/3...

Lettera G
L'altra donna del re di Philippa Gregory
Pag 659
Un libro che narra la storia dal punto di vista di Maria Bolena.
Negli altri libri che ho letto della Weir non era molto in evidenza.
Sempre di più non tollero Enrico VI e il modo in cui tratta le donne.
Aleggia la storia tra Anna e il fratello George, si può arrivare a tanto?
Un bel personaggio è stato il secondo marito di Maria, chissà come fosse in realtà .
Il libro mi è piaciuto, molto scorrevole.
4⭐️
18.11.2022
Cerca questo libro su Goodreads: L'altra donna del re https://www.goodreads.com/book/show/1...

La sposa scomparsa di Rosa Teruzzi pagg.171
Un romanzo giallo con sentimento. Libera ha una mamma hippie (Iole) e una figlia poliziotta (Vittoria), è vedova e ha un negozio di fiori, anzi, un negozio dove confeziona bouquet. Libera è vedova di un poliziotto e non ha mai scoperto chi lo ha ucciso, ha accantonato il pensiero. Forse per questo che quando una donna, Rosalia, vestita di nero da capo a piedi si presenta per parlare con sua figlia Vittoria per far riaprire il caso della sua, di figlia, scomparsa trent'anni prima, Libera sente il suo dolore per l'incertezza sulla sorte di Carmen. Ma probabilmente non avrebbe fatto niente se non ci fosse stata sua madre, Iole, un uragano che la incita, la traveste e rischia di mettere nei guai il rapporto tra Libera e sua figlia. Mi sono piaciuti tanto i personaggi e ho apprezzato anche il giallo sebbene a metà libro una testimonianza mi ha acceso un lumicino in mente e ho capito tutto, proprio tutto! Proseguirò con piacere la lettura, così conoscerò meglio Milano!

Lettera E
Dave Eggers, L'opera struggente di un formidabile genio
423 pagine
Durante la lettura di questo libro la mia valutazione ha avuto una serie di salite e di discese.
Il libro parte molto bene (valutazione 4 stelle) perchè mi è piaciuto molto lo stile narrativo dell'autore. Il racconto della morte dei genitori è raccontata in modo molto originale e creativo.
Nella seconda parte del libro la valutazione è scesa a 3 stelle perchè l'autore si dilunga molto nel racconto del suo lavoro per la nuova rivista, perdendosi in una serie di dettagli a volte noiosi e a volte ripetendosi.
All'inizio dell'ultimo capitolo la valutazione torna a 4 stelle: l'autore spiega perchè il suo libro (comunque basato sulla sua storia personale) è costellato di morti di qualsiasi tipo. Si capisce così che l'autore ha giocato con il lettore per tutto il libro e questo ha fatto salire la mia considerazione nei confronti del suo intento.
Ma nelle ultime due pagine, l'autore si lascia andare ad un'invettiva gratuita contro il lettore, che non aggiunge nulla rispetto al resto della storia e, anzi, rende quasi insopportabile la supponenza con cui è scritto. La valutazione, quindi, si attesta sulle 3 stelle.
Considerando che questa è una sorta di autobiografia e che, nonostante una serie di difetti, lo stile narrativo dell'autore mi ha preso molto, penso che gli darò un'altra possibilità.

I miei luoghi oscuri di James Ellroy
Pagine: 429
E’ il secondo libro di Ellroy che leggo e mentre il primo non mi ha entusiasmato direi che questo mi ha letteralmente disgustata.
Ho odiato visceralmente questo libro. In tutto il libro, sia dall'autore che dal fascicolo della nuova indagine della polizia, c'è l'aperta opinione che le donne siano in qualche modo responsabili della violenza perpetrata contro di loro. Naturalmente, c'è anche la relazione profondamente inquietante dell'autore con sua madre, ma chiaramente riconosce apertamente che è inquietante, anche nel titolo del libro. E, fra tutto ciò, c’è il razzismo casuale e l'omofobia disseminati in tutto il libro, come se l'autore dicesse che è al di sopra di tutto questo, ma, ehi, è proprio così che la gente pensava allora. Quindi, nella sua meticolosa ricerca dell'autenticità, si limiterà a lanciare un mucchio di epiteti. Un libro da buttare nella spazzatura piuttosto che donare alla biblioteca. Voto: 1/2 stella

Notte di battaglia di Miriam Toews
Pagine: 224
Swiv, otto anni, precoce e irrealisticamente matura, ha responsabilità e una comprensione delle cose ben oltre i suoi anni. Nonostante la mia riserva al riguardo, è un personaggio memorabile come la sua amorevole e stravagante nonna. È facile prendersi cura di loro e fare il tifo per loro insieme alla madre depressa e incinta. È una storia toccante che è piena dell'amore che hanno l'uno per l'altro.
Lettura scorrevole, mi è piaciuto. Voto: 4 stelle

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O Come un respiro DI Ferzan Özpetek 168 pag.
Bello bello bello! Mi è piaciuto tantissimo l'espediente narrativo che spinge un gruppo di amici che impariamo a conoscere sempre di più rimanendo comunque esterni alla trama principale, a conoscere la storia di due quasi estranei, due sorelle con una storia pazzesca.
Mi è piaciuto tantissimo il personaggio di Elsa, non altrettanto quello della sorella della quale non condivido il carattere.
Storia affascinante.

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T Le sette morti di Evelyn Hardcastle di Stuart Turton 526 pagine
Ci vuole un po' per entrare in questo romanzo, soprattutto in quanto l'espediente è un po' trito e ritrito sia da romanzi che da serie TV.
Ma man mano che si va avanti però il romanzo acquisisce ritmo e il mistero si infittisce tantè che le ultime pagine le ho divorate.

Harry Potter e la Camera dei Segreti di JK Rowling
Pagine 326
Rileggere Harry Potter si sta rivelando più bello di quanto mi aspettassi! Non so spiegare a parole quanto sia innamorata di questo mondo e di queste storie, è commovente rivivere le emozioni provate anni fa, quando mi sono decisa a leggere l'intera saga. Poi è stato bello finire il libro il giorno prima di rivedere il film al cinema, un turbine di emozioni! Non vedo l'ora di andare avanti!
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FEDERICO IL GRANDE: F****IC* IL GR****
Lettera I: Imai Messina, Laura – Le vite nascoste dei colori
Pagine: 315
Una storia particolare e delicata, dal sapore tutto nipponico. Mio e Aoi sono complementari. Lei è nata nei colori, tra stoffe meravigliose dalle tinte più brillanti e dai bianchi dalle diverse tonalità: nell’atelier di famiglia si creano kimoni nuziali. Mio ha una peculiarità: i suoi occhi hanno ricettori molto più sviluppati della norma e percepisce una miriade di sfumature a cui associa immagini poetiche. Il giallo non è semplicemente giallo, ma è quello di un particolare fiore, l’arancio è associato a uno specifico momento della giornata. Il dono di Mio non finisce qui: lei è esplosione di vita e riesce a percepire il colore che emana ogni persona, come un’aura, tranne che per Aoi, di cui non riesce a percepire il colore dell’anima.
Aoi è esattamente l’opposto di Mio: sono yin e yan, luce e notte. Per Aoi la morte è qualcosa di familiare, quotidiano, dal momento che lavora in un’impresa di pompe funebri. In questo gioco di contrasti i due si innamoreranno. È un libro che contiene amore, vita, morte, malinconia, gioia. Natura e caos cittadino. C’è tutto e il suo opposto. E colori.
4 stelline
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FEDERICO IL GRANDE: F****IC* IL GRA***
Lettera A: Allende, Isabel – Afrodita
Pagine: 328
Con ironia e leggerezza mi sono fatta accompagnare tra i sapori della passione. Aneddoti, racconti, ricette. Un libro che è un piacere da leggere, da sfogliare, da sperimentare e da guardare, grazie alle simpatiche illustrazioni di ninfe e satiri cicciottelli. Davvero interessante e originale. La Allende racconta l’erotismo senza volgarità, con un piglio scherzoso e coinvolgente.
4 stelline.
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FEDERICO IL GRANDE: FE***IC* IL GRA***
Lettera E: Ernaux, Annie – Guarda le luci, amore mio
Pagine: 107
Nel 2012 la Ernaux ha annotato in un diario le sue impressioni sulle persone incontrate al supermercato. Dall’osservazione della spesa quotidiana, dallo sguardo nel carrello del vicino, partono le riflessioni e le considerazioni. Diverso dagli altri scritti dall’autrice, in cui si trova molto più di sé, del suo vissuto personale. Questo libro è meno autofiction e più reportage. Interessante e intelligente, fa riflettere. Come sempre la Ernaux è chirurgica nella sua scrittura e sono felice per il Nobel. Tuttavia, qui non mi ha entusiasmato. In alcuni passaggi mi sono annoiata, tanto da cambiare il mio giudizio più volte. Per la mia esperienza di lettura e godibilità preferisco l’altra Ernaux. Mi riservo comunque di rileggerlo più avanti.
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FEDERICO IL GRANDE: FED**IC* IL GRA***
Lettera D: Desiati, Mario – Spatriati
Pagine: 288
Claudia e Francesco sono compagni di scuola. Lui la ama, lei no. Lei è anticonvenzionale, originale, ha voglia di espandere i propri orizzonti. Lui è radicato, ancorato a una forte fede, con un’unica fissazione: Claudia. La madre di Francesco e il padre di Claudia sono amanti. Claudia che fugge, che cerca emozioni e vita lontano: Londra, Milano, Berlino. Francesco che resta e aspetta. Sono continue partenze e ritorni, un tira e molla alla ricerca di sé stessi, della propria identità. Non posso dire che non mi sia piaciuto, ma ho fatto davvero fatica.
3 stelline.
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FEDERICO IL GRANDE: FED**IC* IL GRAN**
Lettera N: Naspini, Sasha – Nives
Pagine: 131
Nives si ritrova vedova dopo aver visto il suo Anteo con la faccia masticata dal maiale. Anziana, ma non troppo, con la figlia sposata in Linguadoca e con due nipotini verso cui non prova particolare trasporto, Nives si affeziona alla gallina Giacomina, che diventa il suo antidoto contro la solitudine e l’insonnia. Una sera Giacomina resta imbambolata davanti alla Tv, come ipnotizzata dalla pubblicità del Dash. Non serve a nulla scuoterla, sembra diventata di pietra. Non resta che chiamare il veterinario. Parte da qui una lunga telefonata che scoperchierà il vaso di Pandora. Divertente e pungente. Con una scrittura scoppiettante Naspini trascina fino all’ultima pagina.
4 stelline.
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FEDERICO IL GRANDE: FED**IC* IL GRAND*
Lettera D: Dandini, Serena – Ferite a morte: dieci anni dopo
Pagine: 288
Un libro importante, che tutti dovrebbero leggere, perché non se ne parla mai abbastanza. Ottima la scelta della Dandini di dare voce a tutte le donne, di ogni etnia e provenienza, e di farlo passando attraverso ogni tonalità di emozione: dall’ironico, al comico, dal sarcastico allo spensierato. In realtà di spensierato non c’è nulla, perché il tema è forte. Fortissimo. Ed è proprio questo contrasto che colpisce, questa leggerezza che emerge dalle voci delle donne uccise, che preme sul cuore come un macigno dalla portata immensa. Sono voci femminili che raccontano la propria vita e la propria morte con una lucidità annientante: sono storie diverse eppure uguali, perché sono tutte vittime. L’ultimo racconto, “Knocking on Heaven’s Door”, dà voce all’unico uomo che racconta della bestia che si porta dentro. La seconda parte del libro è un approfondimento sul tema con dati e statistiche, dando importanti informazioni su tutte le forme di femminicidio in ogni parte del mondo.
5 stelline
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FEDERICO IL GRANDE: FEDE*IC* IL GRAND*
Lettera E: Eco, Umberto – Sei passeggiate nei boschi narrativi
Pagine: 180
Sei lezioni sul tema della lettura e sui lettori: quale pane per i miei denti. Mi chiedo come sarebbe stato avere Eco come docente. Adoro la sua capacità di fare cultura con leggerezza e ironia. Passa da Dante a Cappuccetto Rosso, da Robin Hood a Joyce, portando per mano il lettore, con rispetto e semplicità. Analizza molti testi, con particolare riferimento a “Sylvie” di Nerval, che ahimè non ho ancora letto. Per ora 4 stelle, ma ci ritornerò una volta colmata la mia lacuna.
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FEDERICO IL GRANDE: FEDERIC* IL GRAND*
Lettera R: Rebreanu, Liviu – Eroi senza gloria
Pagine: 141
Meraviglioso! Non conoscevo questo autore rumeno e devo ringraziare @Fed che mi ha dato lo spunto per aprire i miei orizzonti. Il libro è una raccolta di tre racconti scritti tra il 1916 e il 1920 e ambientati sui campi di battaglia dell’Impero austro-ungarico durante la Grande Guerra. Gli eroi senza gloria sono soldati che soffrono, si disperano, amano e odiano e poi muoiono, semplicemente. Il tutto è scritto con una poesia e una musicalità estrema. Ho trovato descrizioni e atmosfere molto vivide, nella loro cupezza e asfissia, ripetizioni che rendono alla perfezione l’ossessione e la paura, allitterazioni e figure retoriche proprie della poesia. Perfetto. 5 stelle.