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Sfida dei Buoni Propositi
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Amici o nemici: Lettura in compagnia de The People in the Trees
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Tu che ne dici?

Dopo aver letto il primo capitolo, posso dire che il libro mi sembra interessante. Mi piace l'impostazione da report, e anche quel poco che la trama preannuncia mi sembra parecchio intrigante.
Il lato negativo è che non posso sopportare il personaggio principale, il Dottor Perina; mi sta semplicemente antipatico. Lo trovo di una arroganza sconfinata e con un disturbo narcisistico che potrebbe riempiere uno stadio.
Leggere un intero libro dal suo punto di vista pieno di bias sarà forse un po' più ostico di quello che mi aspettavo. (Non che un anti-eroe come personaggio principale renda brutto un libro, ma già dopo 40 pagine sono già propensa a credere che quello di cui lo accusano sia vero nonostante lui si creda davvero innocente.)
Oh beh, vedremo come si evolverà la faccenda.
Tu cosa ne pensi invece?

Se la prima parte mi è piaciuta molto - credo proprio che questa scrittrice sia VERAMENTE brava a descrivere i personaggi di un'America - intesa come USA - contemporanea, la seconda mi sta PRENDENDO MENO.
Ammetto, non sono una fan dell'antropologia culturale; ne capisco il senso, il grande valore che, soprattutto nella seconda metà del secolo scorso ha avuto in una società culturale e accademica troppo occidente-centrica, ma non mi attira per nulla lo studio sul campo di popolazioni così diverse da me.
Capisco sia importante studiarle, ma io passo!
Quindi tutta questa - lunga - parte sulla descrizione di questi "aborigeni"? sinceramente mi sta un po' annoiando.
Spero che passiamo presto a vedere cosa il nostro mitico doctor abbia combinato con tutta questa pletora di ragazzini di cui ci accennava l'incipit del libro ...

Da un lato l'ho trovato un libro molto intelligente (struttura e idea - anche se poi ho scoperto che è una storia vera romanzata e ha un po' perso punti), ma dall'altro per me è stato estremamente ostico, perché la parte sugli aborigeni l'ho trovata anche io particolarmente lunga e di conseguenza noiosa.
Ti aspetto per parlare della trama più nel dettaglio.
Così magari riesco a capire se questo libro mi è piaciuto o meno.

La scrittura è secondo me scorrevolisisma, ma, come dicevo già prima, la parte etno/antropologica è stata veramente un po' troppo pesante.
Mi piacerebbe leggere qualche cosa d'altro di suo, per vedere come regge ... Ma vedo solo introduzioni o editing di libri di altri ...
Quindi, mi è piaciuto?
Ma sì, alla fine direi di si. Non come l'altro ovviamente, ma non pretendevo.

C'è un rapporto amoroso? Di plagio? Insomma, qui poteva approfondire molto meglio

C'è un rapporto amoroso? Di plagio? Insomma, qui poteva approfondire molto meglio

Capisco che un libro non debba per forza essere tutto rose e fiori o che il protagonista non debba stare simpatico perché il libro sia bello, ma l'ho trovato una lettura "pesante" dal punto di vista emotivo.
La distruzione e la corruzione di una civiltà (che poi sia eccessivamente filtrata attraverso il "mito del buon selvaggio" per far apparire anche cose barbariche come perfettamente normali, è un altro discorso) in nome del denaro e del profitto mi ha messo una tristezza terribile - che forse era il risultato che voleva ottenere l'autrice nel riempirci di pagine di foresta vergine.
Una cosa che mi ha lasciata un po' stranita è il personaggio del dottor Kundera, il curatore del libro, che sembra credere all'innocenza di Perina tanto da scappare con lui, poi però è lui stesso a stralciare la "confessione"... mi sembra una inconsistenza. Cioè, posso credere che Perina nel suo essere "malato" creda di non aver fatto niente di male, ma mi sarei aspettata un po' più di approfondimento sull'altro personaggio.
Sulla copertina della mia edizione c'era scritto "un libro che finirete e immediatamente vorrete leggere di nuovo" e il mio pensiero alla fine è stato NO, decisamente non nel prossimo futuro.

Ah, senza nemmeno farlo apposta, me lo sono chiesta 5 minuti fa XD

Su questo concordo in pieno!!!
Poi sulla simpatia del rpotagonista, è chiaro che un po' di empatia sarebbe meglio: dico sempre che uno dei miei libri preferiti è Vanity Fair e proprio per Rebecca- avrei chiamato così mia figlia se il marito non averre la R moscia!!!.
Sarà anche una approfittatrice, ma a me piace molto la piccola, bastarda Becky!!!

In effetti Becky è un personaggio che mi è piaciuto molto, nonostante non fosse una eroina - e di per sé a me nei libri tendono a stare più simpatici i "cattivi" della situazione.
Il modo in cui tratta i suoi genitori all'inizio però me lo ha proprio reso insopportabile.
Un'altra difficoltà con questo libro è stata anche lo stile di scrittura.
Per quanto abbia apprezzato l'idea del reportage, che di conseguenza doveva essere scritto in quel modo, io non sopporto la prima persona singolare nei libri.
Quando la trovo parto prevenuta (sarà che parecchi dei libri che ho letto con quel punto di vista erano delle cose che non avrebbero dovuto avere l'imprimatur).
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Books mentioned in this topic
Vanity Fair (other topics)The People in the Trees (other topics)
A Little Life (other topics)
Ho amato moltissimo l'altro libro pubblicato da questa autrice, A Little Life, e mi auguro molto che questo possa reggere il confronto.
Visto che la mole, anche se non estesa come l'altro, è comunque rilevante, abbiamo deciso di cominciare proprio domenica 9, così abbiamo il tempo di godercelo!
A chi è curioso, il nostro invito a curiosare!