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Orizzonte Giappone
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"Orizzonte Giappone" di Patrick Colgan
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Solo per segnalare i 'contenuti speciali' sul blog. Con tutti gli indirizzi e i nomi di bar, locali, ristoranti, alberghi citati. http://patrickcolgan.wordpress.com/eb...E poi la recensione su Biblioteca giapponese
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Per discutere il libro c'è una discussione aperta dopo la recensione de La stamberga dei lettori
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Superate le 1.200 copie vendute fra ebook e cartaceo in meno di 8 mesi!Segnalo contenuti extra e tutte le recensioni e interviste su http://patrickcolgan.wordpress.com/eb...
Superate le 3.200 copie vendute in poco più di un anno, ora il libro è uscito anche in inglese!http://www.amazon.it/Horizon-Travels-...
Patrick wrote: "Superate le 3.200 copie vendute in poco più di un anno, ora il libro è uscito anche in inglese!http://www.amazon.it/Horizon-Travels-..."
Complimenti!
Per festeggiare le 4.000 copie vendute ho creato un nuovo giveaway di Orizzonte Giappone, una copia in palio! https://www.goodreads.com/giveaway/sh...



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SINOSSI
Dalla folla di Tokyo agli orsi dell’estremo nord, dalle giungle delle isole tropicali ai ciliegi in fiore di Kyoto, per arrivare fino al grande vuoto lasciato dal devastante tsunami del 2011 e dal disastro nucleare di Fukushima. Patrick Colgan, giornalista e viaggiatore, si immerge nella cultura, nella natura e nella gastronomia giapponesi per raccontare la scoperta di un mondo all’apparenza incomprensibile.
Un Paese, il Giappone, dove sentirsi un po’ persi può essere emozionante e nessun viaggio può mai dirsi davvero finito.
INIZIO DEL LIBRO
La ferrovia mi sta risucchiando nella pancia di Tokyo, in questo ventre enorme. È il Narita express che si sta muovendo lungo i binari, ma a me sembra che ci sia una forza superiore che ci trascina inesorabilmente lungo questi fasci di nervi intrecciati. Tokyo è un enorme essere vivente. E le gigantesche stazioni dei treni e della metropolitana sono le sue sinapsi. Le persone, le folle che si muovono ordinate al suo interno sono gli impulsi elettrici che danno vita alla città. Tutto sembra obbedire a leggi, a schemi che si ripetono all’infinito nelle consuetudini di milioni di persone che qui si uniscono. Questi spartiti entrano in crisi solo in alcuni precisi momenti, sempre gli stessi. Non succede nell’orario di punta della mattina, quando plotoni di impiegati rassegnati finiscono schiacciati in vagoni strapieni. No, è quotidiana normalità. Il sistema sembra sull’orlo di andare in frantumi solo all’orario di chiusura dei fine settimana, quando la folla si scompone intorno alla mezzanotte nella corsa all’ultimo treno, barcollante per i troppi bicchieri bevuti in izakaya con i colleghi.