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Chess Challenge - Obiettivi e Progressi
message 51:
by
Pinkerton
(new)
Dec 24, 2017 01:47AM

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Francamente non mi è sembrato esprimesse il senso del Natale, né l'ho trovato particolarmente commovente, anzi, a tratti mi è sembrato anche noioso e niente più di una rivisitazione delle solite storielle gotiche. Mi ha messo una tristezza infinita, e non nascondo di aver provato pena per Scrooge. In fondo è una storia molto moralista che non tiene conto del passato burrascoso del personaggio e lo critica soltanto.
Sarebbe un po' come bollare il Grinch come una brutta persona perché dice di odiare il Natale, senza cercare di capire il motivo.

Molto meglio la trasposizione Disney, che adoro da quando ero piccola ed ho anche in dvd.
Mi spiace tantissimo dare un voto basso a Dickens, ma ho letto stralci di varie sue opere e sono convinta che l'autore sia molto meglio di questo.

Francamente non mi è sembrato esprimesse il senso del Natale, né l'ho trovato particolarmente commovente, anzi, a tr..."
Sei come lo zione di Barks v_v


Creepy ed anche un po' triste.

Creepy ed anche un po' triste."
Prova il Klaus di Morrison :D
Immagine

😉

Devo dire che per quanto è stato osannato mi aspettavo di meglio, comunque non mi è dispiaciuto anche se resta un po' freddo.

Devo dire che per quanto è stato osannato mi aspettavo di meglio,..."
Dai? Ha vinto il Pulitzer quest'anno, probabilmente perché ha beccato il momento giusto

~Bianco: l'opera prima di un autore Se questo è un uomo
~Nero: un'opera di contenuto filosofico Il visconte dimezzato
~Pedone: un'opera corale Non buttiamoci giù
~Torre: un'opera che parla di un lungo viaggio Non stancarti di andare
~Alfiere: un'opera in cui il tema della guerra è importante Il sapiente di Darkover
~Cavallo: un'opera che mescola vari generi Picnic at Hanging Rock
~Re: un'opera la cui azione si svolge sempre nello stesso luogo Qui
~Regina: un'opera considerata mondialmente famosa e importante Ulisse
~Scacco matto: un romanzo che si ha accantonato tempo prima Lo specchio nello specchio
~Patta: un romanzo il cui rating non supera il 3.45 su GR I celebri casi del giudice Dee
-Stallo: un novel of ideas
-Per corrispondenza: un romanzo in cui le varie trame si intrecciano solo alla fine
~Alla cieca: un'opera sui poteri mentali Harry Potter e il Calice di Fuoco
~Casa di fuga: opera su fuggitivi, immigranti e apolidi Il nostro meglio
~Gambetto: romanzo con una morte dolorosa Watchmen
-Promozione: un'opera in cui si racconta di un viaggio verso realtà superiori
~Zeitnot: l'opera in del momento Dark Hall

Ho letto La canzone di Achille, di Madeleine Miller, ovvero la storia di Achille narrata da Patroclo, dal loro primo incontro fino alla morte di durante la guerra di Troia. L’autrice è una classicista che evidentemente conosce bene la materia, e infatti il libro abbonda di dettagli interessanti sulla vita dell’epoca, ma il romanzo in sé a dire il vero non mi ha entusiasmata se non nella prima parte che racconta la giovinezza dei due protagonisti.

Bello lo stile e l'espediente del "libro nel libro" che rende il racconto più accattivante, ma mi aspettavo un inizio più scoppiettante, meno psichedelico. Infatti devo dire che almeno per la prima parte non mi stava piacendo per niente, lo trovavo noioso, e se avessi avuto in lettura un altro libro con cui alternarlo lo avrei sicuramente mezzo abbandonato. Invece da quando Paul inizia a scrivere il racconto mi ha via via incuriosita, e mi è piaciuto anche il finale, letto veramente tutto d'un fiato.
Alla fine ho dato 3* per cercare di fare una media giusta di tutte le impressioni, ma sicuramente leggerò altro di King perché sono sicura di trovare tra le sue opere altre di mio maggiore gradimento (avevo letto qualche racconto tempo fa e mi erano piaciuti molto, ma per il resto questa era la mia prima esperienza con questo autore).

Rating attuale: 3.33
Ho letto Traîne-Savane di Guillaume Jal. L’autore racconta a capitoli alterni il viaggio fatto in Congo con la sua fidanzata lungo lo “Chemin des Murmures”, che parte da Kinshasa e attraversa la foresta fino a raggiungere le zone abitate dai Pigmei, e i viaggi compiuti da David Livingstone fra gli anni Cinquanta e Settanta dell’Ottocento (basandosi sugli scritti lasciati dall’esploratore scozzese). Devo dire che ho trovato molto più interessante la parte su Livingstone che quella sul viaggio dell’autore, che pure avrebbe tutti gli ingredienti giusti per suscitare il mio entusiasmo: viaggio, natura, avventura... Credo che non mi sia piaciuta molto la scrittura, ecco. Resta comunque una lettura interessante e divertente.

Un libro cinico e amarissimo, che però coinvolge e tienne avvinto il lettore con una superba caratterizzazione dei personaggi.


Mi sono riavvicinata a questo romanzo con un timore reverenziale a distanza di 8 anni e mezzo dalla prima lettura, durante la quale me ne ero innamorata. Avevo quindi timore che dopo tanto tempo, dopo tanti cambiamenti nella mia vita e nella mia personalità, lo avrei trovato mediocre. Invece, così non è stato: in me è risbocciato tutto ciò che avevo provato in quegli anni, lasciandomi un senso di soddisfazione immensa.
Mi rendo conto che non è il libro della vita e che non è un capolavoro, ma per me sicuramente questa storia significa molto, significa qualcosa che non riesco a esprimere bene al 100%, e alla fine questo dovrà pur contare qualcosa. Amo questo romanzo, la storia che racconta, i personaggi attori della vicenda; lo trovo perfetto nella sua imperfezione, e se "è lecito" avere un libro preferito, non esito a definire questo come il migliore racconto fra tutti quelli che ho mai letto. Vorrei quasi poterne essere l'unica lettrice, come se il suo contenuto dovesse essere un segreto tra me e i personaggi, e non doverne mai leggere commenti negativi.
Dopo letture che ci emozionano così nel profondo, credo sia difficile ritornare ad altri libri, perciò penso che per almeno qualche giorno mi dedicherò ad un saggio che voglio leggere da tempo. Farò una pausa con il resto.
P.S. Modifico la lista anche per la classics challenge, non sto a ricopiare il messaggio anche nell'altro topic, tanto scriverei le stesse cose. :)

Il grande Meaulnes è finito dritto dritto nella mia lista dei desideri; se non vuoi che altri lo leggano, tesserne le lodi in questo modo è un filo controproducente!;-p

Il grande Meaulnes è finito dritto dritto nella mia lista dei desideri; se non vuoi che altri lo leggano, tesserne le lo..."
Beh, in realtà mi fa molto piacere, visto che sbirciando il tuo profilo non ho potuto fare a meno di notare che hai dato 5☆ a I fiori del male di Baudelaire... bellissima raccolta! Credo allora che questo unico romanzo di Alain-Fournier ti possa piacere (se non quanto me, almeno abbastanza da non dargli una o due stelline come purtroppo ho visto in giro*), per una comunanza di sensazioni e a mio parere anche di linguaggio. Il grande Meaulnes ha infatti uno stile un po' "trasognato", è ricco di passaggi che per me sono come poesie in prosa, c'è una certa filosofia di fondo (non troppo ottimista, in effetti) e da molti critici è stato definito anche un romanzo simbolista, anche se personalmente non sono del tutto d'accordo.
La mia "paura" che qualcuno possa mal giudicarlo è dovuta più a un fatto soggettivo, come spero di aver fatto capire nella mia recensione, perciò tendo a dire che preferirei nessuno lo leggesse, anche se chiaramente il mio grande amore verso questo romanzo mi spingerebbe a consigliarlo a tutti :D Mi rendo conto che non sia alta letteratura, insomma, eppure sono fermamente convinta che sia stato molto sottovalutato come opera classica (infatti non se ne sente mai parlare).
Facciamo così: se non ti piacerà, non me lo farai sapere e saremo a posto! :P (scherzo ovviamente, il fatto che io ci possa rimaner male se qualcuno me lo stronca non toglie il fatto che per me sia stupendo) Se puoi, leggilo in originale: qualsiasi traduzione per forza di cose svilisce un po' il bellissimo linguaggio dell'autore.
*Ho notato però che chi lo finisce tende a metterlo anche tra i suoi preferiti, quindi probabilmente va letto tutto prima di poterlo apprezzare veramente.


In effetti, devo ammettere che ignoravo completamente l'esistenza di questo libro e del suo autore, non mi sembra che comparisse nemmeno nel libro di letteratura francese del liceo. Spero sia una bella scoperta, dal pochissimo che ho letto in giro le premesse ci sono tutte. 😉


E' un super classicone, ma si legge proprio bene, è molto ironico e brioso


un libro affascinante, soprattutto per lo stile, ma che emotivamente non mi ha colpito fino in fondo

partivo prevenuta ma invece mi è piaciuto, anche se non mi ha entusiasmato!

partivo prevenuta ma invece mi è piaciuto, anche se non mi ha entusiasmato!"
Ne faranno una serie tv! Io adoro Pratchett e condivido con te, non ne sono stata molto presa nemmeno io. Provalo da solo, è migliore ;D



In generale comunque il libro non mi è piaciuto. Bellissime le ambientazioni e i personaggi, che però vengono sviliti da una trama abbastanza insignificante, da cui non ho tratto molto se non un po' di noia e di frasi molto didattiche sparse qua e là.

Tanta e tale è la mia gioia che l'ho subito aggiunto alla mia lista degli obiettivi raggiunti!
Sto parlando de L'atroce accademia di Lemony Snicket, in cui tutta l'azione si svolge dentro i confini di una detestabile scuola.

Rispettivamente ho letto Abissi d'acciaio di Asimov (consiglio di Anastasia) e California Dreamin' (consiglio di Martina). ^^
Mi sono piaciuti entrambi. Abissi d'acciaio è davvero interessante, stupendo come Asimov si immagini le Città future e quanto sia attuale il discorso dei robot che "rubano" il lavoro agli esseri umani. Mi ha tenuta incollata fino all'ultima pagina, anche perché c'è un'indagine di mezzo che ti appassiona moltissimo.
California Dreamin' è molto scorrevole e particolare. Mi piace che ogni capitolo sia raccontato (e disegnato) dal punto di vista di un personaggio diverso! Il finale poi mi ha colpita molto.

Sono contenta di averlo recuperato perchè mi è piaciuto!
commento qui: https://www.goodreads.com/review/show...

Scacchiera aggiornata ;)

Mi aspettavo che mi angosciasse un po' di più. So che suonerà strano a dirsi, però parlando di suicidi... Non lo so, forse mi ero creata delle aspettative strane. Semplicemente è tutto un po' troppo "leggero".
Alla fine è scorrevole e si finisce in poco tempo, ma almeno personalmente non mi ha lasciato "nulla".
Invece Le donne del signor Nakano di Kawakami Hiromi (Patta, un romanzo il cui rating non supera il 3.45 su GR) è stato più interessante.
In alcuni punti non capivo dove volesse andare a parare, ma come lettura è piacevole e le vicende della bottega Nakano sono interessanti da seguire.

La scrittura e lo stile non mi hanno fatto impazzire, anche se si legge molto bene; ma l’idea e l’impegno che sono dietro a questo libro mi sembrano giusti e importantissimi.
Quest’opera è di tutto un po’: un po’ biografia, un po’ autobiografia, un po’ saggio di storia industriale, un po’ di storia del territorio, un po’ di analisi, a ricostruire non solo la vita di Renato Prunetti, operaio specializzato tubista ucciso dall’amianto, ma anche una generazione operaia, il declino e la sconfitta fino alla generazione di suo figlio, professionista del precariato come purtroppo tante altre persone. Ho sentito parlare di Prunetti sul blog di Wu Ming, e di Wu Ming infatti egli condivide l’ impostazioni fondamentale dello scardinare la narrativa “ufficiale” e far capire come eventi e processi che ci sono presentati come grandi progressi della modernità abbiano conseguenze iportantissime per tutti coloro che si trovano “ai margini”, e raccontare questi stessi eventi e processi dal basso, dalle periferie.
Gli episodi dell’infanzia dell’autore possono sembrare non rilevanti, ma secondo me invece mostrano perfettamente come “la modernità”, “il progresso” abbiano spazzato via, con la scusa del doversi adattare, del bere o affogare, uno stile di vita, un tipo di socialità forgiato dal territorio e quindi dalla produzione e dal lavoro adatti a questo territorio, che offriva una rete di protezione e solidarietà, che non esistono più. Quindi non solo più poveri e più precari, ma anche più isolati; cornuti e mazziati.
Proprio questa interazione con il territorio mi ha fatto pensare a Un viaggio che non promettiamo breve, ma se quest’ultimo mi aveva dato tanta speranza, Amianto mi ha lasciata davvero con l’amaro in bocca.

Inutile dire che non mi è piaciuto. La filosofia di fondo mi è piaciuta, però non condividerò mai questo modo di far letteratura in maniera così forzatamente pesante: si può far passare la propria idea anche senza bisogno di creare personaggi fintissimi, tutti idee e sapienza (poi ogni tanto mettiamoci pure qualche vago accenno a qualche parvenza di sentimento, senza esagerare). Avesse scritto un saggio lo avrei forse apprezzato di più (anche se, mamma mia, erano secoli che non mi trovavo di fronte ad una pesantezza stilistica di questo genere). Mi chiedo come faccia un lettore che non ha tutte queste conoscenze matematiche, filosofiche e letterarie a godere anche solo una pagina di questo libro.


Nell'ultima settimana ho completato Alfiere (un'opera in cui il tema della guerra è importante) leggendo L'arcobaleno della gravità di Thomas Pynchon.
Molto interessante, ma ho fatto parecchia fatica a seguirlo e a finirlo. Non solo per la sua lunghezza, ma per la complessità e la presenza di circa 400 personaggi che vanno e vengono, a parte il protagonista e qualche altro importante.
In ogni caso mi ha intrigato molto per la storia degli esperimenti fatti quando il protagonista era bambino, ma non aggiungo altro per non spoilerare. :)
Sono soddisfatta di essere riuscita a terminarlo senza abbandonarlo, ma ho fatto davvero fatica.
Lo stesso giorno ho iniziato e concluso Promozione (un'opera in cui si racconta di un viaggio verso realtà superiori) ovvero Sotto il ghiacciaio di Halldór Laxness.
Ringrazio molto Martina per il suggerimento! Questo mi è davvero piaciuto parecchio. Lo stile è molto particolare, per rispecchiare il fatto che "il protagonista" (senza nome) stia registrando le conversazioni e le riporti poi trascritte dagli audio.
Infine Alla cieca (un'opera sui poteri mentali) con Il telepatico di John Brunner.
Questo è senza dubbio quello che mi è piaciuto di più. La storia di Gerald è stupenda: il suo isolamento a causa della deformità e poi la conquista di un posto nel mondo grazie alle sue particolari capacità telepatiche... Davvero bello.

Nell'ultima settimana ho completato Alfiere (un'opera in cui il tema della guerra è importante) leggendo L'arcobaleno della gravità di Thomas Pynchon.
Molto interessante, ..."
Sono contenta che ti sia piaciuto, anche se non mi era piaciuto un granché all'epoca. Però è vero, lo stile rende proprio bene l'idea del protagonista che intervista altre persone.
Comunque ottimo lavoro, state facendo un sacco di letture e mi sembra anche che vi stiano piacendo abbastanza 😊

All'inizio l'ho trovato molto curioso e intrigante, poi con il passare del tempo mi soffocava l'idea che fosse ancora rinchiusa, ma rimaneva affascinante seguire la sopravvivenza di Ludo. Infine è divenuto un pochino stucchevole, però.
Adesso mi prendo una piccola pausa dalla challenge e leggo un paio di libri "fuori" ^^ Poi penso che mi butterò sulle Mille e una notte... E ci vorrà un po'. :P

All'inizio l'ho trov..."
Ricordo che mi fosse piaciuto ma oggettivamente non molto altro, a parte la trama labirintica e lei chiusa in casa mentre fuori impervia il finimondo. Spero che ti abbia intrattenuto abbastanza, comunque :)
Le Mille e una notte sono impegnative, ti consiglio di intervallarle con altro, per il semplice fatto che le storie tendono a somigliarsi e potresti davvero avere l'impressione di star leggendo la stessa da un po'. Buona fortuna! :)

il libro non mi è piaciuto per niente, ma sono contenta di aver potuto mettere un'altra tacca in questa sfida, ormai sono agli sgoccioli!

Io ho risolto la cosa passando dal libro all'audiolibro (fatto benissimo fra l'altro), e così facendo ho scoperto che al dialetto è affidata tutta l'ironia del romanzo. Fatto sta che ho deciso di leggere prossimamente il seguito.

Lilirose wrote: "anche la casellina della torre la completo, con Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna, in cui si parla di un viaggio in pullmann per l'Europa compiuto da aspiranti suicidi
il..."
Ho letto la tua recensione e mi dispiace di averti consigliato questo libro che non ti ha proprio garbato, purtroppo. Però ora sei un gradino più vicina alla fine ;D
Fogazzaro non viene molto considerato ma, a parte i soliti tre autori, il resto della letteratura italiana viene lasciata in disparte e bollata come barbosa. Sono contenta che tu l'abbia apprezzato e ti abbia conquistato con l'uso del dialetto, che è sempre un elemento molto critico per me in un romanzo. Spero che il seguito riscuota lo stesso successo :)

Jacques il Fatalista di Diderot
Purtroppo l'ho letto con talmente poca voglia e attenzione che non so proprio cosa dire, forse dovrei riprovare in un momento di minore stanchezzq
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