Atticus06 > Atticus06's Quotes

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  • #1
    José Saramago
    “Al contrario, uno di essi, reputato appartenente al settore cattolico, disse, Ha ragione, signor filosofo, è proprio questo il motivo per cui esistiamo noi, perché le persone conducano tutta la vita con la paura appesa al collo e, giunta l'ora, accolgano la morte come una liberazione, Il paradiso, O paradiso o inferno, oppure niente, quello che c'è dopo la morte ci importa assai meno di quanto generalmente si creda, la religione, signor filosofo, è una faccenda terrena, non ha niente a che vedere con il cielo, Non è questo che ci avete abituati a udire, Qualcosa dovevamo pur dirla per rendere più attraente la merce, Ciò vuol dire che in realtà non credete nella vita eterna, Facciamo finta.”
    José Saramago, Death with Interruptions

  • #2
    Jack London
    “Io non credo alle fiamme e allo zolfo dell’inferno; ma in momenti come questo rimpiango la mia miscredenza. No, in momenti come questo io quasi ci credo. Deve esistere per forza un inferno, perché in nessun altro posto voi potrete ricevere una punizione adeguata ai vostri crimini. Fino a quando esisterà gente come voi, l’inferno sarà un’esigenza essenziale del cosmo.”
    Jack London, The Iron Heel

  • #3
    Vladimir Nabokov
    “Tre specie di mali si possono riconoscere nello strano mondo della trasmigrazione verbale. Il primo, e il minore, consiste di ovvi errori dovuti a ignoranza o a conoscenza mal applicata. È pura fragilità umana e, come tale, scusabile. Il passo successivo verso l’inferno lo fa quel traduttore che salta parole o brani che non vuol prendersi la briga di capire o che potrebbero sembrare oscuri o osceni a lettori confusamente immaginati: accetta senza rimorsi lo sguardo assente che gli rivolge il dizionario; o subordina l’erudizione al perbenismo: è pronto a saperne meno dell’autore come a credere di saperne di più. Il terzo, e il peggiore, livello di turpitudine si raggiunge quando un capolavoro viene spianato e appiattito in una forma tale, spregevolmente abbellito in un modo tale, da conformarsi alle idee e ai preconcetti di un determinato pubblico. Questo è un delitto, che dovrebbe essere punito mettendo in ceppi il reo, come si faceva coi plagiari ai tempi delle scarpe con la fibbia.”
    Vladimir Nabokov, Lectures on Russian Literature

  • #4
    Nikos Kazantzakis
    “Sino a quando esisterà il concetto di Patria, l'uomo si comporterà come un animale selvaggio e spietato.”
    Nikos Kazantzakis, Zorba the Greek

  • #5
    Victor Hugo
    “S'è detto che la schiavitù è sparita dalla civiltà europea: errore! Esiste sempre, ma pesa soltanto sulla donna e si chiama prostituzione. Pesa sulla donna, ossia sulla grazia, sulla debolezza, sulla beltà, sulla maternità. E questa non è già una delle minori vergogne dell'uomo.”
    Victor Hugo, Les Misérables

  • #6
    Ryszard Kapuściński
    “L'europeo si sente schiavo del tempo, ne è condizionato, è il suo suddito in tutto e per tutto. Per esistere e funzionare deve osservare le sue ferree e inamovibili leggi, i suoi rigidi principi e le sue regole. Deve rispettare date, scadenze, giorni e orari. Si muove solo negli ingranaggi del tempo, senza i quali non può esistere. Ne subisce i rigori, le esigenze e le norme. Tra l'uomo e il tempo esiste un conflitto insolubile che si conclude inevitabilmente con la sconfitta dell'uomo: il tempo annienta l'uomo. Gli africani autoctoni, invece, intendono il tempo in modo completamente opposto. Per loro si tratta di una categoria molto più flessibile, aperta, elastica, soggettiva. È l'uomo (un uomo, beninteso, che agisca conformemente al volere degli antenati e degli dèi) che influisce sulla forma del tempo, sul suo corso e ritmo. Il tempo è addirittura qualcosa che l'uomo può creare: infatti l'esistenza del tempo si manifesta attraverso gli eventi, e che un evento abbia luogo oppure no dipende dall'uomo. Se due eserciti non si danno battaglia, la battaglia non avrà luogo (ossia il tempo non manifesterà la sua esistenza, non esisterà).”
    Ryszard Kapuściński, The Shadow of the Sun

  • #7
    Victor Hugo
    “Se un'anima è piena d'ombra, il peccato vi si commette; ma il colpevole non è quegli che ha fatto il peccato, bensì colui che ha fatto l'ombra.»”
    Victor Hugo, Les Misérables

  • #8
    Edmondo de Amicis
    “Non c'è nessuno di noi, certamente, che non si ricordi dei giorni in cui divorò, giovanetto, i primi volumi dell'Hugo che gli caddero fra le mani. È stata senza dubbio per tutti una emozione nuova, profonda, confusa, indimenticabile. Tutti ci siamo, domandati tratto tratto, interrompendo la lettura: - Che uomo è costui? - Nello stesso tempo dolce e tremendo, fantastico e profondo, insensato e sublime, egli mette accanto a una stramberia retorica che rivolta, la rivelazione d'una grande verità che fa dare un grido di stupore. Colla stessa potenza ci fa sentire la dolcezza del bacio di due amanti e l'orrore di un delitto. È ingenuo come un fanciullo, è truce come un uomo di sangue, è affettuoso come una donna, è mistico come un profeta, è violento come un oratore della Convenzione, è triste come un uomo senz'affetti e senza speranze. In cento pagine ci mostra cento faccie. Egli sa esprimere tutto: sensazioni vaghe dell'infanzia, su cui s'era mille volte tormentato invano il nostro pensiero; i primi inesplicabili turbamenti amorosi della pubertà, le lotte più intime del cuore della fanciulla e della coscienza dell'assassino; profondità segrete dell'anima, che sentivamo in noi, ma in cui l'occhio della nostra mente non era mai penetrato; sfumature di sentimenti che credevamo ribelli al linguaggio umano. Egli abbraccia colla mente tutto l'universo. Ha, se si può dire, due anime che spaziano contemporaneamente in due mondi, e ogni opera sua porta l'impronta di questa sua doppia natura”
    Edmondo De Amicis, Ricordi di Parigi

  • #9
    Philip Roth
    “Che altro hai sottolineato? - Quello che sottolineano tutti, disse lei. Tutto ciò che dice io.”
    Philip Roth, Zuckerman Unbound

  • #10
    Victor Hugo
    “Sia detto alla sfuggita, il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col merito inganna gli uomini. Per la folla, la riuscita ha quasi lo stesso profilo della supremazia. Il successo, sosia della capacità, sa ingannare per bene la storia; solo Giovenale e Tacito gli mormorano contro. Oggidì, una filosofia quasi ufficiale addomesticatasi col successo ne porta la livrea e serve nella sua anticamera. Se riuscite, è teoria; la prosperità suppone la capacità. Se guadagnate al lotto, eccovi diventato un uomo abile. Chi trionfa è venerato; tutto sta nel nascere colla camicia, ma se avete fortuna, avrete il resto. Siete fortunati e vi si crederà grandi. All'infuori delle cinque o sei immense eccezioni che formano lo splendore d'un secolo, l'ammirazione dei contemporanei è soltanto miopia; la doratura è oro.”
    Victor Hugo, Les Misérables

  • #11
    Victor Hugo
    “La faccia dei secoli è composta della fisionomia degli anni.”
    Victor Hugo, Les Misérables

  • #12
    Victor Hugo
    “E tenete bene in mente: ognuna delle nostre passioni, anche l'amore, ha uno stomaco che non dev'essere riempito troppo. In ogni cosa bisogna saper scrivere in tempo la parola finis; bisogna sapersi contenere, quando è urgente e tirare il catenaccio sul proprio appetito, mettere in guardina la propria fantasia e condursi da sè in prigione. Saggio è colui che sa, un dato momento, operare il suo arresto.”
    Victor Hugo, Les Misérables

  • #13
    Victor Hugo
    “Il passaggio da bovaro a carmelitano non ha nulla di stridente: si passa dall'uno all'altro senza gran fatica. Il fondo comune d'ignoranza del villaggio e del convento è una base che mette il contadino allo stesso livello del frate; tenete un po' più grande il gabbano, ed avrete un saio.”
    Victor Hugo, Les Misérables

  • #14
    Luciano Bianciardi
    “L'amicizia di due uomini è più forte di una preghiera, sì, ma quando compare Anna e sorride nel sole, allora già in quell'amicizia qualcosa si è incrinata, perché io sono di Anna e Carlone sente che già nel pensiero io lo tradisco, perché un amico vero non sarà mai di una donna, una donna è sporca e insudicia persino le preghiere e Carlone sa che domani Anna sarà più forte di lui. Cupo ci segue giù per la strada e io so che per lui questo raro sole di domenica non brilla più, che in testa gli si è aperto un buco di buio, e così come a rinforzo chiama Ettorino, chiama un altro, perché il pugno di uomini amici sia più forte di quest'altra forza ora intervenuta, Anna bionda nel sole e grande e chiara.”
    Luciano Bianciardi, La vita agra

  • #15
    Luciano Bianciardi
    “«Certo. Se non fosse la spia ad avvertire i poliziotti, converrebbe avvertirli noi.» «E perché?» «Nel caso di dimostrazioni come questa, bada bene. Se non c'è scontro con la forza pubblica, la gente non si accorge neppure dell'agitazione, lo capisci? Perde di efficacia politica.» «Insomma mandate la gente a buscarle?» «Non sempre. Vedi là, quel celerino? Lo stanno pestando. Quando si può picchiare, si picchia anche noi.» «Anche le donne?» «Si capisce. Anzi, specialmente le donne. Perché in tribunale, dopo, come fa la polizia ad ammettere di averle prese da una donna?» «E come picchiate, con la borsetta?» «Macché. Coi piedi.» «Coi piedi?» «Sì. Coi tacchetti pestoni, di punta calci negli stinchi. Ma anche meglio si fa col ginocchio.» «Col ginocchio?» «Sì. Quando il poliziotto ti prende per un braccio e sta di fronte, basta alzare il ginocchio, e lo colpisci al basso ventre.» «Ma funziona?» «Altro che. Ne ho visti stendere una decina in questo modo, da ragazzette che a vederle non gli daresti due soldi.»”
    Luciano Bianciardi, La vita agra

  • #16
    Luciano Bianciardi
    “Io non cammino, non marcio: strascico i piedi, io, mi fermo per strada, addirittura torno indietro, guardo di qua e guardo di là, anche quando non c'è da traversare. Sorpreso in atteggiamento sospetto, diceva appunto al telefono quel maresciallo del buon costume, dopo che mi ebbe fermato, caricato sul furgone nero e portato in questura. «Come atteggiamento sospetto?» chiesi io un po' risentito. «Allora lei vuol fare il furbo, ne'?» disse. «Lei camminava lentamente, e si è fermato due volte. Dove andava?» «A passeggio.» «Ah sì, a passeggio? Lei va a passeggio senza cravatta? Da solo? E non tira dritto per la sua strada? Va così lentamente? E si ferma?» Mi tennero chiuso a chiave una nottata intera, e intanto presero informazioni, ma non risultò nulla e mi rimandarono a casa con tante scuse. «Ma anche lei, benedetto ragazzo» concluse il maresciallo del buon costume, paterno adesso. «Anche lei, girare così.»”
    Luciano Bianciardi, La vita agra

  • #17
    Luciano Bianciardi
    “In altre parole, a chi scelga una professione terziaria o quartana occorrono doti e attitudini di tipo politico. La politica, come tutti sanno, ha cessato da molto tempo di essere scienza del buon governo, ed è diventata invece arte della conquista e della conservazione del potere. Così la bontà di un uomo politico non si misura sul bene che egli riesce a fare agli altri, ma sulla rapidità con cui arriva al vertice e sul tempo che vi si mantiene. E la lotta politica, cioè la lotta per la conquista e la conservazione del potere, non è ormai più -apparenze a parte - fra stato e stato, tra fazione e fazione, ma interna allo stato, interna alla fazione.”
    Luciano Bianciardi, La vita agra

  • #18
    Anatole France
    “Cercando di istruirlo, non farà altro che umiliarlo e affaticarlo. Non tenti d’illuminare la sua ignoranza, se non vuole che l’accusi d’insultare le sue convinzioni.”
    Anatole France, Penguin Island

  • #19
    Anatole France
    “«Non vedi, figliolo» esclamò, «quel pazzo furioso che sta strappando a morsi il naso dell’avversario, e quell’altro che schiaccia sotto un masso enorme la testa di una donna?» «Vedo», replicò Bulloch. «Stanno creando il diritto; fondano la proprietà; stabiliscono i princìpi della civiltà, le basi della società e le assise dello Stato.» «In che modo?» domandò il vegliardo. «Delimitando il proprio campo. Tale è l’origine di ogni sistema di disciplina. I vostri pinguini, maestro, stanno compiendo la più augusta delle funzioni: la loro opera sarà celebrata nei secoli dai legislatori, protetta e confermata dai magistrati.»”
    Anatole France, Penguin Island

  • #20
    Anatole France
    “«I morti non hanno altra vita all’infuori di quella che i vivi attribuiscono loro»”
    Anatole France, Penguin Island

  • #21
    Anatole France
    “«Ho udito bene?» chiese il professor Obnubile. «Un popolo industrioso come il vostro è impegnato in così tante guerre?» «Certo», rispose l’interprete. «Sono guerre industriali. I popoli che non hanno né commercio né industrie non sono costretti a fare la guerra, mentre per un popolo industrioso una politica di conquiste è indispensabile. Il numero delle nostre guerre aumenta necessariamente con l’attività produttiva. Quando una delle industrie non trova da smerciare i suoi prodotti, deve iniziare una guerra per aprirsi nuovi sbocchi. Quest’anno abbiamo avuto una guerra per il carbone, una per il rame, una per il cotone. Nella Terza Zelanda abbiamo ucciso i due terzi degli abitanti allo scopo di costringere gli altri ad acquistare i nostri ombrelli e le nostre bretelle.»”
    Anatole France, Penguin Island

  • #22
    Anatole France
    “«Chiedo una guerra contro il governo della repubblica di Smeraldo», disse, «che ostacola insolentemente l’egemonia dei nostri salami e dei nostri prosciutti su tutti i mercati dell’universo.» «Chi è quel deputato?», chiese il dottor Obnubile. «È un salumiere.» «Ci sono obiezioni?» chiese il presidente. «Metto la proposta ai voti.» La guerra contro la repubblica di Smeraldo fu votata per alzata di mano a grande maggioranza. «Come?», esclamò Obnubile rivolto all’interprete. «Hanno approvato una guerra con tanta rapidità e indifferenza?» «Oh! È una guerra di poca importanza che costerà solo otto milioni di dollari.» «Ma le perdite...» «Le perdite sono comprese negli otto milioni di dollari.» Allora il dottor Obnubile si prese la testa fra le mani e pensò amaramente: «Visto che la ricchezza e la civiltà sono fonti di guerre, non meno della povertà e della barbarie, visto che la follia e la cattiveria degli uomini sono inguaribili, rimane solo una buona azione da compiere. Il saggio ammucchierà tanta dinamite quanto basta a far saltare in aria questo pianeta. Quando volerà in pezzi nello spazio, un miglioramento impercettibile si sarà verificato nell’universo e sarà concessa una soddisfazione alla coscienza universale, che d’altra parte non esiste».”
    Anatole France, Penguin Island

  • #23
    Anatole France
    “«Signori, i pinguini sono malcontenti del nuovo regime, perché, anche se ne traggono profitto, è naturale per gli uomini lamentarsi della propria condizione.”
    Anatole France, Penguin Island

  • #24
    John  Williams
    “A quarantatré anni compiuti, William Stoner apprese ciò che altri, ben più giovani di lui, avevano imparato prima: che la persona che amiamo da subito non è quella che amiamo per davvero e che l'amore non è una fine ma un processo attraverso il quale una persona tenta di conoscerne un'altra.”
    John Williams, Stoner

  • #25
    John  Williams
    “Se un libro cambia è soltanto perché siamo cambiati noi e lo affrontiamo in modo diverso.”
    John Williams, Stoner

  • #26
    Vasco Pratolini
    “«Io ho pochissimi amici, forse nessuno di veramente intimo. Ho delle conoscenze, dei ragazzi e delle ragazze come me, la mia amica che ti parlò ieri al telefono, per esempio, con i quali scherzo, ballo, studio, faccio i pettegolezzi, ci scambiamo le idee, facciamo gli scemi e le persone serie a seconda delle circostanze, ma dentro, dentro è diverso. Ci sono dei tasti che toccati una volta per conoscersi quali siamo, non si toccano più, non si va a fondo. Si resta amici, ma si sa che certi argomenti non si debbono più toccare. Ci si sopporta e stima a vicenda. Papà diceva: ci si aiuta a vivere. Guai se così non fosse. Ma l'amicizia, diceva papà, l'amicizia vera è un sentimento forte. È un volersi bene spietato, un guardarsi continuamente negli occhi...»”
    Vasco Pratolini, Un eroe del nostro tempo

  • #27
    Nikos Kazantzakis
    “Un tempo dicevo: 'Costui è greco, è bulgaro, è turco…'. In quell'epoca ho commesso per il mio paese certe azioni che ti farebbero rizzare i capelli in testa. Ho tagliato la gola alla gente, ho appiccato fuoco ai villaggi, ho violato le donne, ho distrutto intere famiglie. Perché? Perché quegli infelici erano turchi o bulgari. 'Va al diavolo, maiale!' mi dico talvolta quando ci ripenso. 'Va all'inferno, vecchio asino!' Adesso domando soltanto se un uomo è buono o cattivo: non mi interessa conoscere la sua nazionalità. È onesto? È bastardo? Ecco l'unica interrogazione che mi rivolgo.”
    Nikos Kazantzakis, Zorba the Greek

  • #28
    Claude Chabrol
    “Possiamo dire che, a priori, nel cinema, il poeta è più nobile del narratore. E che, ciò nonostante, i peggiori film della storia del cinema sono fatti da poeti, poiché un'intera componente del linguaggio cinematografico - come l'elemento drammatico - non è, di norma, loro congeniale.”
    Claude Chabrol, Cómo se hace una película

  • #29
    Umberto Eco
    “Chi ride è malvagio solo per chi crede in ciò di cui si ride.”
    Umberto Eco, Misreadings

  • #30
    “Era l’unico a non mettere mai sale sulle vivande, spiegando: «Non si può mai sapere chi era, una volta».”
    Jeremy Pascall, God: The Ultimate Autobiography



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