Fahrenheit 451 in Reading Challenges

Apr 23, 2014 Paola rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: favorites, review, challenge-vita-ricca, 100-fiction

Quando l'ho inserito tra i miei TBR e quando ho deciso di iniziarlo non avrei mai pensato che sarebbe entrato nello scaffale dei miei libri preferiti, perché tendenzialmente questo tipo di libri mi piacciono, ma non riescono ad entrare nel mio "Olimpo". Invece questo romanzo distopico mi ha colpito nel profondo (credo perché il pensare ad una società priva di libri mi mette ansia!).
Mi è piaciuto sia per questo ribaltamento di concezione del Vigile del Fuoco che per alcuni tratti di "poesia in pr ...more

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May 19, 2012 Elisa rated it really liked it · review of another edition

This review has been hidden because it contains spoilers. To view it, click here. In un ipotetico futuro lontano, forse nemmeno tanto, le case saranno costruite con materiali ignifughi e i pompieri, che non avranno più incendi da spegnere, li appiccheranno per bruciare i libri, per distruggere la cultura, le idee, il pensiero degli uomini. È un futuro in cui nessuno parla con gli altri. È un futuro in cui nessuno si ferma più a riflettere. Montag è un uomo come tanti,, un pompiere che col cherosene brucia i libri di chi, nonostante sia vietato, corre il rischio di tenerli in ...more

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Feb 03, 2019 SiMo rated it liked it · review of another edition

Avevo alte aspettative verso questo romanzo, dovute alla sua fama e all’accostamento che spesso viene fatto con 1984 di Orwell. In realtà, pur non essendo affatto un brutto libro, è stato decisamente deludente: ciò che mi ha deluso maggiormente è stata l’assenza di un vero approfondimento della società distopica in cui la storia si inserisce. Ci sono tanti elementi interessanti (l’alienazione degli individui, la perdita della capacità di pensare, dell’interesse per tutto ciò che non è trasmesso Avevo alte aspettative verso questo romanzo, dovute alla sua fama e all’accostamento che spesso viene fatto con 1984 di Orwell. In realtà, pur non essendo affatto un brutto libro, è stato decisamente deludente: ciò che mi ha deluso maggiormente è stata l’assenza di un vero approfondimento della società distopica in cui la storia si inserisce. Ci sono tanti elementi interessanti (l’alienazione degli individui, la perdita della capacità di pensare, dell’interesse per tutto ciò che non è trasmesso dai megaschermi televisivi delle case, che assorbono interamente la vita delle persone, il discorso sulla perdita dell’importanza della cultura, del progressivo svuotamento di significato dei rapporti umani, ecc.) ma che secondo me sono messi lì senza una vera struttura che li leghi, come tanti punti in una scaletta che non vengono però amalgamati, tant’è che, se non in parte nella seconda metà, per tutto il romanzo io non ho mai visto giustificato il senso di oppressione provato dal protagonista. Il finale poi mi è del tutto incomprensibile: prende una nota mistico-filosofica che sembra non centrare nulla con tutto il resto.

Anche il discorso legato ai libri l’ho trovato molto poco approfondito e in parte contraddittorio: alla fine non ho capito per quale motivo bruciare i libri quando viene detto esplicitamente che le persone per prime, di loro iniziativa e senza bisogno di spinte esterne, hanno smesso di interessarsene e in generale hanno smesso di cercare l’approfondimento, hanno smesso di farsi delle domande. A questo punto perché dare tale importanza a questi oggetti, metterli fuori legge e bruciarli, quando erano già stati svuotati del loro significato e della loro importanza senza nessuna forzatura? Capisco che il libro è stato probabilmente inteso come metafora generale della cultura, ma continuo a non comprendere quale pericolo potessero rappresentare in un mondo che aveva già autonomamente deciso di liberarsene.

Infine, anche lo stile di scrittura, seppur spesso poetico ed elegante, a mio parere contrasta con l’immagine della società che l’autore vuole trasmetterci: descrivere un mondo vuoto e arido, privo di profondità e in cui gli individui sono alienati e mentalmente semi-anestetizzati utilizzando costruzioni sintattiche ricche ed elaborate secondo me stona. Lo posso accettare nel momento in cui diventa una conseguenza del “risveglio” del protagonista, e quindi può essere interessante vedere lo stile della narrazione che si evolve a mano a mano che anche il punto di vista del protagonista si arricchisce, ma così non mi è piaciuto, l’ho trovato un po' fuori contesto. ...more

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Oct 06, 2014 Ettore rated it it was amazing · review of another edition

Bellissimo. Un inno d'amore per i libri e per la loro importanza per tutti noi.
Imperdibile per i booklovers e i bookaddicted come me! ...more

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Feb 26, 2013 Federica rated it it was amazing · review of another edition

Shelves: narrativa, classics

«Per forza! Noi dobbiamo essere tutti uguali. Non è che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione, ma ognuno vien fatto uguale. Ogni essere umano a immagine e somiglianza di ogni altro; dopo di che tutti sono felici, perché non ci sono montagne che ci scoraggino con la loro altezza da superare, non montagne sullo sfondo delle quali si debba misurare la nostra statura! Ecco perché un libro è un fucile carico, nella casa del tuo vicino. Diamolo alle fiamme! Rendiamo inutile l’arma. C ...more

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Dec 09, 2013 alice rated it really liked it

Molto bello, soporattutto per il risvolto politico.
Ma.... un pò vago nell'ambientazione. C'è questa Città e non si capisce molto altro, ma credo che ciò non fosse importante ai fini di ciò che il libro vuole dire.

Ho trovato il finale un pò caotico.

Mi è comunque piaciuto molto!!! ...more

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