La battaglia tra Intelligenza Artificiale e Intelligenza Umana

Gentile Mario Giordano,
ho letto con attenzione la Sua risposta alla lettrice Vittoria sul giornale di oggi e condivido alcune delle sue preoccupazioni riguardo l’influenza crescente dell’Intelligenza Artificiale (AI) sulle nostre vite.
È innegabile che l’AI stia plasmando le nostre scelte quotidiane, dal cibo che mangiamo, agli acquisti che facciamo, fino a ciò che leggiamo o guardiamo in TV.
Il rischio che lei evidenzia, ovvero che questa tecnologia possa non limitarsi a supportare l’uomo ma ambisca a sostituirlo, è una questione seria che merita riflessione.
Il riferimento al transumanesimo, poi, tocca un punto cruciale: l’idea che la tecnologia possa ridefinire cosa significa essere umani divide le opinioni, tra chi la vede come un’opportunità di miglioramento e chi, come Lei, la considera una minaccia alla nostra identità.
Tuttavia, credo che l’AI non debba necessariamente essere vista solo come un pericolo. Se utilizzata in modo responsabile, può diventare un alleato prezioso, un mezzo per potenziare le nostre capacità senza sostituirle.
La sfida sta nel trovare un equilibrio: l’AI dovrebbe restare uno strumento al servizio dell’intelligenza umana, non un sostituto che ci spinga a delegare il pensiero critico o a diventare passivi di fronte alle sue decisioni.
Concordo pienamente con la Sua proposta di salvare e esercitare la nostra intelligenza naturale. È fondamentale continuare a coltivarla, mantenendo viva la capacità di ragionare, dubitare e scegliere in autonomia.
Non si tratta di rifiutare l’AI in toto, ma di usarla con consapevolezza, evitando di “nasconderci sotto la sabbia”, come Lei scrive. Un modo concreto per farlo potrebbe essere investire nell’educazione.
Insegnare alle persone a pensare in modo critico e a utilizzare l’AI come supporto, non come surrogato, è la chiave per assicurarci che questa tecnologia migliori la società senza snaturarla.
Il suo allarme è giustificato, ma credo che la risposta non sia solo contrastare l’AI, bensì imparare a convivere con essa in modo intelligente. Solo così potremo sfruttarne i benefici senza rinunciare alla nostra umanità.
Per questa ragione continuo a leggere quello che Lei scrive su “La Verità”, “Panorama” oltre che sui tanti libri da lei pubblicati.
“La Verità” la leggo sin dal primo numero e continuerò a farlo, anche se per esercitare la mia “Intelligenza Umana” (IU) affianco la lettura con “Il Foglio” che ha fatto di AI il suo campo di battaglia.
Tutto questo sempre per imparare a “difenderci” e non mettere la testa sotto la sabbia.
So bene che non potrà pubblicare questa lettera perchè molto lunga. Non Le ho scritto per vantarmi la pubblicazione ma soltanto perchè credo in quello che penso e desidero: “difendermi”.
Cordiali saluti
Antonio Gallo[image error]
Published on July 21, 2025 08:22
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