GHOST OF TSUSHIMA

Voto: 8/10

Sviluppatore: Sucker Punch Productions

Giappone feudale, isola di Tsushima.
I mongoli danno inizio alla loro invasione nipponica proprio da questa piccola isola, uccidendo tutti i samurai che incontrano.
Quando lord Ishimura, signore e protettore dell’isola, viene catturato da Khotun Khan, toccherà a noi, nei panni di Jin, suo nipote e ultimo samurai, salvarlo per liberare Tsushima e scacciare il nemico.

Un gioco bello da vedere, carino da seguire, abbastanza facile da giocare.

Vestendo i (molteplici) panni di Jin, ci muoviamo liberamente per l’isola di Tsushima, seguendo una storia principale (che è possibile portare a termine in 30 ore circa) e incontrando molte missioni secondarie.
Dovremo reclutare alleati, acquisire ed aumentare le nostre tecniche di combattimento, migliorare armi ed armature, e riconquistare un centimetro alla volta tutto il territorio dell’isola.

Le ambientazioni sono semplicemente fantastiche: dalle immense risaie alle coste scoscese, dalle paludi alle foreste, dai santuari abbandonati ai piccoli villaggi, viaggiare per queste terre è semplicemente fantastico.

Azzeccatissima anche la scelta di raccontare la storia utilizzando spesso piano lunghi o medi che danno un taglio più cinematografico all’opera, cercando di riportare alla memoria il cinema orientale.

La storia, purtroppo, non è all’altezza delle immagini: è un po’ troppo scontata, un po’ troppo lineare, a tratti ingenua.
Jin sembra “cadere” nel suo personaggio un po’ troppo velocemente, senza la possibilità di apprezzare del tutto i cambiamenti che hanno luogo in lui.

Mi sarebbe piaciuto molto poter interagire di più con la narrazione e poter influenzare la strada intrapresa da Jin, ma l’unica cosa su cui abbiamo davvero il controllo è l’ordine in cui sbloccare le tantissime tecniche che il personaggio è in grado di imparare.

In quanto open world, le ripetizioni sono molte, ma c’era anche da aspettarselo: i luoghi da liberare e i nemici (non troppo svegli) da sconfiggere, i collezionabili da trovare e l’inventario da potenziare.
Anche i combattimenti sono piuttosto semplici, senza niente di davvero innovativo (anche se ho apprezzato le quattro diverse forme per la spada, ognuna pensata per un tipo diverso di nemico) e con qualche problemino nelle parate e nel lock-on.

Carine anche le boss fight, alcune più complicate ed altre piuttosto facili, e non in ordine crescente.

In generale è un gioco che mi è piaciuto parecchio, principalmente per le ambientazioni e per l’open world densissimo di missioni varie, ma il livello generale di difficoltà è medio-basso e la storia poteva essere articolata molto meglio, resa più imprevedibile e personalizzabile, giocando anche meglio sul personaggio di Jin e il suo sviluppo personale.

Non un’occasione completamente sprecata, ma neanche la grande opera che avrebbe potuto essere.

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Published on August 29, 2023 00:39
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