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“Non funziona!”

 Come arriva uno scienziato ad una scoperta? Forse il primo esempio che ci viene in mente è Archimede che scopre la legge sui corpi galleggianti. Archimede a mollo nella vasca da bagno, un po’ pensoso o forse con la testa fra le nuvole, all’improvviso salta fuori e corre verso casa gridando: «Èureka! Ho trovato!». È un aneddoto senza basi storiche, eppure è diventato il simbolo del momento della scoperta e della figura dello scienziato distratto e geniale.
Nella realtà, il momento-eureka non è parte della giornata-tipo di uno scienziato. La scoperta è un momento raro. L’espressione più comune non è «Èureka», ma forse «Non funziona!». La scoperta è una consapevolezza che si afferma lentamente, man mano che si escludono ipotesi alternative per spiegare i risultati di un esperimento. Gli errori o i momenti di sconforto sono molto più frequenti.
Fuori dai laboratori, si ha a volte una percezione sbagliata di come la scienza proceda, giorno per giorno. La ricerca scientifica non è soltanto attività razionale: ingredienti umani come passione, ostinazione e illusione giocano anch’essi un ruolo. Ad esempio, cosa accade in un laboratorio di fronte all’evidenza di essersi sbagliati? Come nella vita, anche in un laboratorio è difficile riconoscere di aver inseguito un’idea che si è dimostrata infondata, riconoscere di essersi innamorati troppo di un’idea senza basi. Il fisico Richard Feynman ripeteva proprio questo ai suoi studenti: “Il principio primo è che non devi ingannare te stesso, e tu sei la persona più facile da ingannare. Devi stare molto attento a questo. Dopo che non hai ingannato te stesso, è facile non ingannare gli altri scienziati”.
 
La scienza è fatta da donne e uomini appassionati che a volte si trovano a dover ammettere i propri errori. Ma non sempre riescono ad abbandonare le proprie convinzioni, anche di fronte alle evidenze. Agli scienziati accade quello che è successo a tutti noi almeno una volta nella vita: abbiamo dovuto rinunciare a un’idea, una passione e non sempre abbiamo avuto l’onestà intellettuale o il coraggio di riconoscere l’errore e andare oltre.
La storia della ricerca scientifica è ricca di teorie errate, previsioni corrette ma rifiutate per un pregiudizio, scoperte smentite, ricercatori ostinati e scienziati troppo innamorati delle proprie idee. Dalla storia dei fallimenti così come da quella dei successi scientifici, c’è molto da imparare sulla realtà del mondo scientifico e anche sulla natura degli essere umani che lo animano.

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Published on July 16, 2023 10:56
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