Claire * Capitolo 5 – seconda parte

Tom, pur comportandosi come uno qualsiasi degli ospiti, sorvegliava l’avvicendarsi dei vari cavalieri intorno a Claire. Giovanotti e uomini meno giovani le ronzavano intorno come api sul miele e lei conversava e scherzava con tutti con evidente divertimento. L’abito celeste dai ricami blu notte che indossava sottolineava la sua figura armoniosa senza per questo avere niente di sfacciato. Il buon gusto nell’abbigliamento era una dote che lady Claire aveva ereditato senza dubbio dalla contessa sua madre, che vestiva sempre in modo elegante e sobrio a un tempo. La ragazza era la più contesa della festa e non c’era da stupirsene: nessuna delle altre debuttanti aveva in pari misura ricchezza e avvenenza: difettavano nella prima o nella seconda. Tom era abbastanza sicuro che non si lasciasse ingannare dalle attenzioni che riceveva ma era pur sempre una giovane donna inesperta e riteneva che la prudenza del padre fosse giustificata. Allston aveva ragione a voler proteggere la figlia dai cacciatori di dote.





Il momento del suo ballo si avvicinava, Tom aveva deciso che avrebbe danzato con lei quando l’aveva conosciuta a Lime Hall e quella sera l’avrebbe fatto: teneva sempre fede ai propri propositi. Inoltre, se lo avessero creduto interessato alla ragazza, le domande eventualmente poste sui presunti rivali sarebbero apparse come dettate dalla gelosia e questa avrebbe costituito un’ottima copertura per le sue indagini.





Sostituire il proprio nome a quello del barone Somershen aveva suscitato le proteste di lady Claire perciò pregustava un dialogo scoppiettante durante la danza, cosa molto più divertente di una conversazione convenzionale. E poi non disdegnava certo accompagnarsi a una bella donna, anche se si trattava di una signorina viziata come la figlia di Allston.





Si inchinò davanti a lei sfoggiando uno dei suoi sorrisi più accattivanti e le porse il braccio, proprio mentre il barone si avvicinava per fare altrettanto.





«Lady Claire aveva dimenticato di dirvi che aveva promesso questo ballo a me» spiegò a Somershen.





L’altro lo fissò come se avesse detto un’assurdità, prima di rivolgersi a Claire: «È così milady?»





«Purtroppo avevo dimenticato di segnarlo sul carnet, dovete scusarmi» gli rispose lei con un’espressione innocente appoggiandosi al braccio di Tom.





«Siete brava a mentire» la provocò lui quando il barone Somershen non poteva più sentire.





«Non siete contento che abbia sostenuto la vostra bugia?» gli rispose lei sfacciata.





«Non credevo che avreste gradito il mio invito.»





Lei gli sorrise abbassando appena le palpebre: «Siete stato un po’ prepotente, in effetti, ma vi ho perdonato.»





La conversazione si interruppe perché la danza li tenne lontani per qualche passaggio. Tom era stupito e intrigato dal comportamento della ragazza che sembrava padroneggiare le arti della civetteria come una dama navigata. Cosa stava cercando di fare? Qualunque idea avesse in testa l’avrebbe assecondata, almeno per un po’, era curioso di scoprire a cosa mirava. Come aveva immaginato, con lady Claire non si sarebbe annoiato.





Quando furono di nuovo vicini lei riprese a flirtare con garbo e una sorta di finto pudore, in un modo un po’ ingenuo che la rendeva irresistibile. Tom si ammonì: lei era lavoro, niente altro. Soprattutto perché era una fanciulla da marito, un genere di femmina da cui si teneva sempre alla larga. Decise di ricordarle il proprio ruolo e farle nel contempo intendere quanto quel suo atteggiamento civettuolo fosse sprecato con lui.





«Date troppa confidenza ai vostri corteggiatori. Il conte vostro padre non ne sarà contento» l’ammonì, con il modo di un rigido e compassato gentiluomo.





Claire gli rispose guardandolo negli occhi con intenzione: «Mio padre si fida di me.»





«Non dipende solo da voi: qualcuno potrebbe sentirsi autorizzato a prendersi la libertà di compiere un gesto inopportuno e voi dovreste sapere bene che il ton non consente errori.»





«Ci siete voi a proteggermi, no?»





«Non esattamente. Se così fosse non vi permetterei di comportarvi così.»





«Allora è un bene che non sia questo il vostro compito» mormorò lei avvicinando le labbra al suo orecchio prima di porgere la mano a un altro cavaliere per la figura successiva.





Voleva la guerra? L’avrebbe avuta, pensò Tom seguendola con lo sguardo, senza rendersi conto che quel pensiero era l’inizio della sua sconfitta.





Claire era soddisfatta della propria interpretazione, aveva ottenuto l’esito che si era prefissata, la tattica adottata aveva funzionato: Carlton era rimasto stupito e colpito, tanto da sentire la necessità di prendere le distanze rimproverandola. Si era aspettato che lei si arrabbiasse per la sua frase ma lei era stata abile e gli aveva risposto con ironia. Era davvero contenta di sé. Il gioco diventava sempre più divertente. Lui era un avversario notevole e batterlo avrebbe aggiunto un sapore speciale alla sua prima Stagione.





Sorrise, il piano che aveva preso forma nella sua mente quando lui aveva scritto il suo nome sul carnet e che si era precisato mentre ballava con gli altri era il migliore e si stupì per non averci pensato subito; comunque era sicura che presto avrebbe aggiunto anche il baronetto alla schiera dei suoi ammiratori. Se possibile lo avrebbe fatto perfino innamorare. L’aspettava un’ardua battaglia ma proprio per questo la vittoria sarebbe stata più appagante.





Continuò a sorridere a Carlton con grazia fino alla fine della danza. Dopo averla lasciata al cavaliere successivo, però, lui si accomiatò anche dai padroni di casa e Claire sospirò frustrata: per quella sera la sua piccola recita era terminata.





Più tardi, a letto, le capitò di ripensare a quando il baronetto si era sostituito al barone… non le era sfuggita la nota di collera nella voce di Somershen e aveva provato una sensazione sgradevole. In quel momento aveva solo desiderato allontanarsi da lui e il contatto con Carlton, per quanto questi fosse indisponente, chissà perché, le aveva dato una piacevole sensazione di sicurezza.









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Published on October 24, 2020 07:16
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