Claire * Capitolo 5 – prima parte

Dopo la scoperta fatta ascoltando il dialogo fra i genitori, Claire aveva temuto di trovare Carlton ovunque si fosse recata. Invece, con sollievo e un certo stupore, nella settimana seguente lo vide solo una volta di sfuggita.





Da parte sua continuò come al solito a concedere la propria attenzione in modo imparziale a tutti i gentiluomini che andarono a trovarla e che ebbe occasione di incontrare, per allargare la schiera dei suoi corteggiatori senza privilegiarne alcuno. Aveva comunque un paio di preferiti, anche se badava a non lasciarlo intuire. Uno era il barone Somershen, che si intendeva di cavalli quasi quanto Mark e che aveva conversato con lei dei più svariati argomenti invece di limitarsi a quelli prescritti dal ton, sia pure senza toccare temi veramente inadatti a una signorina. Non era molto attraente benché non si potesse definire brutto; nel viso ordinario spiccavano gli occhi, azzurri e attenti, in cui però, un paio di volte, Claire aveva creduto di cogliere uno sguardo quasi astioso e questo aveva in parte raffreddato la simpatia che inizialmente aveva provato nei suoi confronti.





L’altro, di sicuro il più affascinante, era il duca di Bercaster, dai modi raffinati ma senza affettazione, dal fisico atletico e virile e il volto di una bellezza classica, quasi eccessiva, che tributava a Claire un’ammirazione discreta ma evidente. In lui la ragazza avvertiva qualcosa di trasgressivo, forse anche a causa degli occhi e dei capelli quasi neri, benché con lei si fosse sempre mostrato molto misurato sia con le parole sia con gli atteggiamenti.





Dunque il tempo trascorreva in fretta per la giovane lady e in modo abbastanza piacevole anche se la Stagione, benché fino a quel momento fosse stata un successo, aveva in parte deluso le sue aspettative, soprattutto perché le regole del ton erano davvero troppe e la costringevano a interpretare un ruolo che non sentiva adatto a sé. La sua insofferenza cresceva e la giovane temeva che presto avrebbe trasgredito qualcuna di quelle detestabili imposizioni.





Solo quando poteva cavalcare oppure uscire con il phaeton, attività, quest’ultima, considerata stravagante e criticata da alcune matrone e apprezzata dalla maggior parte dei gentiluomini, le pareva di essere di nuovo nella campagna che amava e in cui si sentiva libera.





Fu al ballo della duchessa di Mowstings che Claire incontrò di nuovo sir Carlton. Al suo arrivo lui era già nel salone ma non le si avvicinò e lei fu subito circondata da tutti quelli che ambivano a scrivere il proprio nome sul suo carnet e non gli prestò attenzione.





Il suo primo cavaliere, come era diventata ormai quasi un’abitudine, fu Mark; con l’amico si divertiva a prevedere come sarebbe stata la serata e a commentare eventuali novità. Quando la danza finì si trovò, inaspettatamente, faccia a faccia con Carlton e non poté evitare di presentarlo a Mark che, subito dopo, si allontanò in cerca della sua prossima dama.





Claire si era ripromessa di far finta di nulla con il baronetto riguardo all’incarico affidatogli dal conte, ma non ci riuscì e, cercando di nascondere la collera che la cosa le suscitava, gli disse piano: «Non dovevate accettare.»





Lui non finse di non capire: «Perché mai? Quando qualcuno chiede il mio aiuto non mi rifiuto, se posso.»





«Non ho bisogno del vostro aiuto.»





«Mi riferivo a vostro padre.»





La ragazza soffocò le imprecazioni poco signorili che reputava appropriate per l’occasione e si pentì di non essere riuscita a tacere. Non doveva mostrargli quanto fosse contrariata, perché lui sembrava trovare la cosa divertente e, soprattutto, perché le era appena venuto in mente come prendersi gioco di lui: avrebbe fatto in modo che la corteggiasse e, dopo aver finto di incoraggiarlo, lo avrebbe respinto. Doveva concentrarsi su quello e annuì fingendo di non curarsi più della cosa.





Lui sembrò credere al suo cambiamento di umore e, come se niente fosse, le chiese: «Spero che mi abbiate riservato un ballo.»





Claire finse un disappunto eccessivo: «Temo di no.»





«Fate vedere» disse lui allungando la mano per avere il carnet.





Lo scorse in fretta poi cancellò un nome e al suo posto scrisse il proprio.





«Non potete farlo» protestò lei.





«Si era prenotato per due danze. Gliene basterà una. A più tardi lady Claire.»





La ragazza rimase troppo sorpresa per replicare subito a tanta sfrontatezza e poi non ne ebbe più il tempo perché il duca di Bercaster la reclamò per il suo ballo.





Per tutta la sera flirtò con i gentiluomini con cui si trovò a danzare, fingendo di credere all’interesse, perfino esagerato da parte di qualcuno, che mostravano nei suoi confronti. Come al solito accettò i complimenti come se li ritenesse sinceri e, sapendo di essere controllata da Carlton, lo trovò più piacevole di sempre.









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Published on October 23, 2020 03:35
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