ʟᴀ ғʀᴇᴛᴛᴀ.

ʟᴀ ғʀᴇᴛᴛᴀ.

Carla era sempre mangiata dalla fretta.
Un niente fatto di decisioni avventate. Di pancia.
E quella sera, il sonno tardava ad immobilizzarla alle coltri, e Carla consumava le lenzuola con i talloni.
Non che avesse chissà quali pensieri a tartassarle la mente, anzi, non si era mai sentita così leggera, ma le gambe, oh, le gambe non le davano tregua. E pedalavano irrequiete macinando chilometri sul materasso. E il crampo, e lo scatto, e il torpore: un tormento. Sicché, alle sei e quindici, Carla affrontò la questione di petto, per una volta. E si alzò dal suo letto di spine per recarsi in cantina. Lei, e la vestaglia.
La luce del seminterrato gracidò rumorosa al suo passaggio e al canto stonato si aggiunse un fastidioso baluginare intermittente.
Ed infilò la chiave nella toppa, e spinse con forza la porta gonfia d'umido ché non è mai una questione di segreti, bensì di nascondigli.
E dunque, nella pace di quel luogo soltanto suo, Carla si accomodò sull'impiantito di cemento e accese una candela nera.
- Non erano questi gli accordi, disse al Buio. Irriverente.
- Già stanca del giro di Do? E il Buio rispose. Irriverente.
- Ieri, al crepuscolo, mi avevi promesso gambe svelte per affrontare un mondo che corre, e però mi ritrovo perseguitata dalla smania di zampettare la notte!
- Beh, il tuo desiderio non ha tenuto conto del fuso orario. Dovevi essere più specifica.
- Fuso orario? E che razza di stronzata è? La mia era una metafora, pensavo che fosse ovvio!
- Carla dovresti saperlo, chi non ha testa, ha gambe. E questo è quanto.
- Prego?
Ma il Buio si fece Luce: il Sole era sorto. E il discorso morì divorato da un raggio impertinente sbucato dalla piccola finestra.
E Carla tornò in casa, sfinita e stranita.
E qualcosa non andava, e la vescica premeva, e il lavoro chiamava.
E distrattamente si guardò nello specchio dell'ingresso, e la testa non c'era più. E rimirava chissà come un corpo decapitato e vivo. E non provava dolore.
E sì, "chi non ha testa ha gambe".
E raccattò un altro paio di ciabatte: quei quattro piedi, in qualche modo, andavano protetti.

ᴠ͏ᴇ͏ʀ͏ᴀ͏ ʀ͏ᴀ͏ᴄ͏ᴄ͏ᴏ͏ɴ͏ᴛ͏ɪ͏ ᴅ͏'ᴀ͏ᴜ͏ᴛ͏ᴜ͏ɴ͏ɴ͏ᴏ͏ ǫ͏.

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Published on September 25, 2020 14:55
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