Che cos'è un'anti-biblioteca?

Osservate bene questa immagine. In un'intervista di molti anni fa, l'erudito scrittore e critico letterario argentino Jorge Luis Borges osservò che le persone dovrebbero possedere due biblioteche: una contenente i libri che hanno letto, l'altra contenente i libri che intendono leggere.
Mi piace immaginare, come figlio di un tipografo post-gutenberghiano, evoluto bibliomane digitale, che questa potesse essere la mia anti-biblioteca, uno spazio di ingresso nel quale avrei collezionato tutti quei libri che non ho letto. La scala a chiocciola sulla destra potrebbe condurre il visitatore al piano superiore dove avrei sistemato tutti i libri letti, la vera biblioteca.
Questa distinzione tra libri letti e libri non letti sarebbe, a pensarci bene, soltanto il primo passo per organizzare in maniera davvero intelligente tanto una biblioteca quanto quello che si apprende leggendo libri. Non ci si può limitare a dire che un libro lo hai letto oppure no. Il libro deve essere considerato un vero e proprio essere vivente. Ci sono persone che conosci e quelle che non conosci. Le prime sono sempre in numero minore delle seconde. Non potremo mai conoscere tutte le persone del mondo. Tanto per quanto riguarda i vivi quanto i morti. La stessa cosa accade con i libri.
Se avessi la possibilità di avere una anti-camera di accesso come quella proposta in questa immagine, potrei subito rispondere ad un eventuale amico visitatore che questi sono libri che non ho ancora letto. Al piano di sopra ci sarebbero invece quelli che ho letto. Ma dovrei aggiungere che non tutti i libri si leggono allo stesso modo, nel senso che con ogni libro chi legge ha un rapporto diverso. Ci sono libri che vengono continuamente consultati anche col passare degli anni.
Altri che una volta letti finiscono da qualche parte dimenticati. Altri ancora che abbiamo iniziato a leggere e attendono di essere finiti. Ci sono poi alcuni che necessitano una rilettura per varie ragioni, altri che meritano una revisione, un ripensamento, un aggiornamento. Insomma, come gli esseri viventi, i libri nascono, crescono, maturano, invecchiano e penso che non moriranno, contrariamente a quanto accade con noi esseri umani.
Una volta che il vento del tempo ha sfogliato l'ultima pagina che abbiamo scritto sul libro della nostra vita, e si sarà chiuso il volume, nessuno altro potrà scrivere una pagina. Potrà esserci che qualcuno lo leggerà se avrà avuto la possibilità di scrivere un libro cartaceo o digitale, e se ci sarà qualche lettore disposto a leggerlo.
Ma tutto quanto detto finora l'ho scritto pensando al libro cartaceo, quello che oltre ad avere un valore morale ed intellettuale, è anche un oggetto fisico, fatto di carta. Come si mettono le cose se pensiamo ad una biblioteca fatta di "bits & bytes", una realtà digitale? Conoscete la https://archive.org/about/


Published on June 08, 2020 14:01
No comments have been added yet.
MEDIUM
Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
- Antonio Gallo's profile
- 52 followers
