πάντα ῥεῖ digitale


Dalla balconata di Villa Cimbrone in Costa d’Amalfi si ha la conferma che tutto scorre. I seguaci di Eraclito (V-VI sec. a.C.) esprimevano l’eterno divenire della realtà, paragonando quest’ultima a un fiume che solo apparentemente rimane lo stesso. Invece ogni cosa continuamente si rinnova e si trasforma. Non è dato tuffarsi più di una volta, perché la seconda volta non è lo stesso fiume della prima.
Questa concezione costituisce l’antitesi di quella dell’assoluta, eterna unità e immutabilità dell’essere, affermata dalla scuola eleatica. Sono trascorsi millenni e le cose sembrano continuare ad andare in questa maniera.
Qualcuno, non di poco conto, Zygmunt Bauman, in epoca recente, si è calato in questo flusso continuo e ha confermato che la corrente di quel fiume di cui parlava Eraclito era e continua ad essere “liquida”: la metafora della nostra modernità.
In questo post desidero parlare di come questa antica “liquidità” mi abbia coinvolto sempre di più. Sin da quando sono nato, ho imparato a leggere e scrivere e ho continuato a navigare, nella corrente ed anche contro corrente, in questo fiume di realtà che continua ad essere la vita umana.
Ho subìto ed affrontato trasformazioni. Posso dire di avere le prove in maniera diretta e personale, non solo come protagonista, ma anche come testimone, personaggio ed interprete di me stesso. Io, come del resto tutti gli altri, consapevoli o no, di essere nella corrente.
Me lo consente il tempo trascorso nella continua sensazione di essere in quel flusso e di essere inseguito dalla segreta, interiore necessità di connessione non solo con me stesso, ma anche con gli altri e con tutto ciò che ci circonda.
Anche quando sembra di essere “asciutti”, fuori dall’acqua che continua inarrestabile il suo corso, in solitudine, fuori dal mondo, siamo immersi in essa. Sempre parte di una realtà che continua a scorrere mentre ci cambia.
L’esperienza della Rete me lo conferma. Son passati, ormai, oltre trenta anni da quando scoprii quella realtà che venne chiamata “ipertesto” sulla quale il mitico Commodore 64 costruì il suo successo e fece diventare l’informatica quasi uno sport popolare di massa, cambiando in breve tempo il nostro modo di vivere.
Il mio, in particolare, ho avuto modo di viverlo disseminando in Rete innumerevoli tracce del mio vagare. Forse questo termine può sembrare riduttivo, se penso a quanto mi sia stata utile l’esperienza culturale che ho maturato in questi ultimi decenni.
Tutte tracce digitali, tante da dimenticarle perchè troppe e tutte sperimentali. Non è d’altronde un mistero, per chi è diventato un navigatore di questa realtà che nessuno aveva previsto una realt di questo tipo se non con una terminologia quanto mai vaga ma tanto interessante quanto inquietante: MONDO NUOVO che è poi quello in cui mi ritrovo oggi, su MEDIUM.

Io, blogger, vero e proprio “dinosauro” che ha navigato per molti fiumi, sono sfociato in diversi mari, poi rientrato in diverse acque da poter dire, non senza timore, di essermi smarrito, ma anche di non aver mai perduto o svenduto se stesso.
Una realtà nuova, diversa, evanescente, cangiante, sempre “liquida”, appunto, ma che non ti “bagna”, però ti cambia, senza che tu neppure te ne accorgi. Credi che non sia successo nulla ma poi, improvvisamente, senti che qualcosa in te è cambiato e avverti la necessità di andare oltre.
Si spiega soltanto vagamente perchè io, qualche anno fa mi iscrissi a questo sito, una piattaforma di scrittura che vuole essere diversa dai soliti siti, blog o luoghi dedicati alla scrittura digitale. Ci rimasi per qualche tempo, litigai con alcune gentili operatrici del sistema e cancellai tutto quello che avevo scritto. Vi sono ritornato, nella sezione internazionale in lingua inglese.
Scrivo sia in italiano che in inglese, convinto come sono che soltanto scrivendo si capisce quello che si pensa. Cerco di farlo nelle due lingue che conosco. Una piccola quota annuale di iscrizione protegge la qualità del mio impegno e mi mette in condizione di condividere al meglio esperienze comunicative navigando in molti “fiumi”, bagnandomi in “acque” diverse, con il solo intento di capire me stesso e il mondo. Una vera e propria UNIDEADIVITA
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Published on January 28, 2019 09:01
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MEDIUM

Antonio   Gallo
Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
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