Confessioni di uno scribacchino demotivato
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Ammettiamolo: negli ultimi mesi, mi sono parecchio disamorato della narrativa. Di motivi, per questo momento di stanchezza, ce ne sono a iosa: partono dal vedere come tanti colleghi, assai più bravi del sottoscritto, non abbiano il riconoscimento che meriterebbero; insomma, se chi ha talento non viene, non dico valorizzato, ma tenuto in considerazione dall’editoria italiana, che dovrebbero fare i dilettanti come me ?
Poi, le polemiche, troppo spesso stucchevoli, a cui spesso assisto; l’essere attaccato se si tiene una posizione politica o si è semplicemente scettici nei confronti di presunti salvatori della Patria. La cronica mancanza di tempo, dovuta alla cattiva abitudine del sottoscritto a volere stare dietro a mille cose.
E in fondo, diciamola tutta, c’è soprattutto quello straniamento che si prova, quando, come nel mio caso, si è divisi in due, tra il dovere costruire il Futuro e il tentare di raccontarlo. So che sembra ridicolo: avere a che fare ogni giorno con il Cloud, con l’IA, con l’IoT e la Robotica, masticare queste cose come pane quotidiano e non avere stimoli, per distillarne storie.
Il problema è che la Tecnologia, la Scienza e ciò che mi circonda, cambia così velocemente, che qualsiasi tentativo di catturarne l’essenza con le parole, mi pare inadeguato… Come nel paradosso di Zenone, sono un Achille che non raggiungerà mai la tartaruga.
E questa frustrazione, mi condanna al silenzio…
Alessio Brugnoli's Blog

