È così che muore la poesia: tra citazioni errate ed ovvietà di braci spente a sputi.
E preferisco dimenticare. O dissanguarmi. O cavarmi gli occhi anziché leggere tale e tanto niente spacciato per sentimento ed acclamato come sacrosanto. E persino un luogo inconsolabile di bonaccia e camomilla, dove l'assassinio continuo è la sazietà della noia, mi appare grandissimo.
E il mondo dovrebbe esplodere adesso, perché io ho orecchie per intendere e in un’epoca nella quale la mediocrità è diventata una virtù, c'è solo il rumore vuoto di parole vuote.
Che castigo terribile questo silenzio.
E chissà se alla fine anche il destino di una buona bottiglia di vino non sia quello di rivelarsi un fiasco.
Luglio 2018.
Published on October 18, 2018 14:26