Orgoglio, Pregiudizio e zombie

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Come forse sapete, da qualche anno, all’Esqiiilino è in corso il progetto “Rione dei Libri”, che ha permesso, con la collaborazione di tanti commercianti della zona, la realizzazione di una biblioteca spontanea e diffusa nel territorio.


Uno dei punti di tale biblioteca è la storica torrefazione Ciamei: devo ammettere come, tutte le volte che passo a prendere un caffè da loro, non posso fare a meno di dare un’occhiata allo scaffale dedicato a libri.


Così, qualche giorno fa, mi cade l’occhio su un titolo assurdo “Orgoglio, Pregiudizio e zombie” associato a una copertina ancora più demenziale, che fonde Walking Dead e la ritrattistica di Hogart e Reynolds.


Essendo un’anima semplice e un lettore assai poco raffinato, non potevo fare a meno di prenderlo: do un’occhiata all’autore, Seth Grahame-Smith, un tizio così fuori di melone da trasformare Lincoln in un cacciatore di vampiri e i Re Magi in personaggi degni di Pulp Fiction.


Incuriosito, cerco su Wikipedia qualche notizia del romanzo e leggo


L’idea di unire un classico della letteratura con il genere horror venne a Jason Rekulak, della casa editrice Quirk Books: Rekulak sottopose la sua idea a Grahame-Smith


cosa che, avendo anche io scritto su commissione, non mi scandalizza


il quale cominciò subito ad aggiungere al testo originale di Jane Austen dei brani scritti di suo pugno che comprendevano combattimenti in pieno stile ninja tra umani e zombie.


Notizia che mi fa vincere ogni remora, dati i miei gusti dozzinali e che mi spinge a prenderelo… La sera, dopo cena, apro la prima pagina, leggo l’incipit


È cosa nota e universalmente riconosciuta che uno zombie in possesso di un cervello debba essere in cerca di altro cervello. E tale verità si era dimostrata in tutta la sua evidenza durante le recenti aggressioni a Netherfield Park, nelle quali una famiglia di diciotto persone era stata massacrata e divorata da un’orda di morti viventi.


«Caro Mr Bennet, sapete che Netherfield Park è stato finalmente riaffittato?» disse un giorno una signora al marito.


Mr Bennet rispose che non lo sapeva e continuò ad affilare il pugnale e a lucidare il moschetto perché, nelle ultime settimane, gli attacchi degli innominabili si erano succeduti con frequenza allarmante.


E attacco a ridere come uno scemo… Così mi divoro il libro in un paio di giorni… Perché sono innamorato dei Bennet, delle loro innocue follie e del loro piccolo mondo… E perché, diciamola tutta, “Orgoglio, Pregiudizio e zombie” è il romanzo cialtrone, demenziale e coatto che mi piacerebbe scrivere.


Un’opera di metaletturatura fracassona e postmoderna, che fonde brani del romanzo originale di Jane Austin con un linguaggio da fumetto di serie z, che purtroppo, non sarebbe possibile in Italia. Per il nostro considerare i classici come venerandi fossili, da far riempire di polvere, utili al massimo per fare annoiare gli studenti, chi tentasse un’operazione del genere sarebbe preso per pazzo… Peccato, perché, un Promessi Sposi e Vampiri sarebbe, a suo modo, altrettanto divertente da leggere…

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Published on August 28, 2018 10:46
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Alessio Brugnoli
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