Penso alla morte, spesso. E come stanca soluzione.
Talvolta ne delineo i dettagli astratti, e rimugino. E immagino. E mi immagino. E poi, questa sera, una bimba di appena nove anni mi prende per mano e mi dice: Vera, ma perché io esisto?
Nove anni, santo Dio. Lunghi capelli biondi ed occhi nocciola.
E mi stringeva forte il palmo. E dondolava il braccio coinvolgendomi. Un saltello. Un calcio al pietrisco.
E non potevo dirle che la vita è una farsa. Che il non senso dell'esistere corromperà anche i suoi boccoli color grano. Così mi sono esibita in voli pindarici sul cambiamento dovuto all'esperienza. E guardavo quelle sue movenze infantili invecchiate da una consapevolezza che ben pochi adulti hanno, me compresa.
Ma tu vuoi morire? Ha aggiunto.
Non stasera, hai visto che Luna?
Allora abbiamo tempo per giocare a "era lu lu lu era dì dì dì era lu era dì era lunedì". E mi ha sorriso.
Sono sconvolta.
Vera Q.
Published on August 18, 2018 07:37