"Monodialogo" di un blog con il suo libro cartaceo





La comunicazione da sempre, da quando "in principio era il Verbo", caratterizza fortemente la nostra esistenza, il ritmo dei nostri giorni, la nostra conoscenza del mondo. Noi pensiamo di condizionarlo, ma dal mondo siamo dominati. Crediamo di azzerare tempi e distanze, ma da questi siamo definitivamente "azzerati". Un processo continuo, progressivo, ma anche regressivo, nel senso che nel momento in cui pensiamo di "progredire", procedendo in avanti, non ci accorgiamo che siamo destinati a "regredire", ritornando fatalmente là dove siamo venuti. Ci illudiamo di essere i creatori del messaggio, non ci rendiamo conto che siamo anche i destinatari, i fruitori finali.
Potremmo, anzi dovremmo, avere un ruolo più consapevole e attivo, in quanto protagonisti, attori ed interpreti di questo entusiasmante, ma sempre misterioso, spettacolo che è la vita. Ma ce ne accorgiamo soltanto quando tutto si avvicina alla fine. Intendiamoci, la fine personale di ognuno di noi, perchè poi la fine del "tutto" non ci vedrà nè attori nè spettatori. Saremo, per quel tempo, "altrove" ed "altra cosa". Questa lunga, spero non monotona, introduzione mi serve per presentare a miei cinque lettori il nuovo termine che ho scelto nel titolo di questo post: Monologo --> Dialogo --> Monodialogo.
Il monologo è quello di un blogger che parla di se stesso, a se stesso, quando ne ha voglia e tempo, quando pensa di avere qualcosa da dire, quando vuole capire quello che pensa o potrebbe pensare. Se non si mette a scrivere, non lo può sapere, e allora si mette alla tastiera e comincia a digitare. Oggi ha deciso di farlo perchè ha scritto un libro cartaceo ricavato dal suo blog e intende fare alcune osservazioni, monologando, appunto. Nel momento, però, in cui usa questa forma di comunicazione, si accorge che dialoga con il suo libro, il quale si sente in diritto di replicare. Tutto, allora, diventa un "monodialogo". Il blog che parla al libro, il libro che risponde. Dialogano ed allo stesso tempo, monologano. Non so esattamente cosa si diranno. Come quello che accade in Rete, quando scrivendo e postando non sappiamo mai se parliamo a noi stessi o agli altri, se qualcuno ci leggerà o risponderà.
Blog - Ti ho visto quando sei uscito da quella orribile macchina che hanno chiamata POD, "print on demand", "stampa a richiesta". Ti hanno messo su carta direttamente dalla nuvola. Ti hanno vivisezionato, selezionato, impaginato dallo schermo del pc. Sei finito disteso su fogli di carta patinata, hai perso la tua identità, sei diventato un oggetto senza qualità, privo di dinamicità. Ti hanno richiuso in una camicia di colori, sei diventato muto, immobile, assente. Hai lasciato tutti i tuoi amici di nuvola, tanti, migliaia che adesso sono diventati dei relitti, anzi dei cadaveri su quelle pagine bianche e patinate. 
Su questo blog, come su tutti i blog e le piattaforme del mondo, siamo in tanti, milioni su milioni, una moltitudine, senza fine, noi siamo l'inizio dell'infinito senza fine. Tu sei soltanto un libro finito. Sei di carta. E' vero, puoi anche essere "profumato", per modo di dire. Ma ingiallirai. Le tarme ti consumeranno, la polvere e il tempo ti distruggeranno. Vuoi mettere un libro digitale? Basta collegarti a una libreria online per acquistarlo in versione ebook, in pochi clic, ovunque ti trovi. Se sei iscritto a una biblioteca, un ebook puoi anche averlo gratis, in prestito per 14 giorni, senza doverlo ritirare e restituire di persona, grazie al prestito digitale online. 
E poi ci sono gli estratti: Amazon, per esempio, ti permette di leggere le prime pagine di un libro senza doverlo acquistare. Gli ebook costano meno. Basta farti un giro in libreria per scoprirlo: i libri in versione digitale costano almeno un terzo in meno della versione cartacea, quando non la metà. Sono impaginati meglio. Ammettilo… quante volte hai preso in mano un libro e l’hai posato appena ti sei accorto che il modo in cui era stampato non ti piaceva? La tipografia è un’arte, ma non tutti gli editori sono attrezzati per pubblicare libri graficamente belli e ben impaginati. Con gli ebook il problema non si pone: se un font o l’impaginazione di una pagina non ti piacciono li cambi (in un clic). 
Si leggono meglio. Caratteri gradi o piccoli, lo stabilisci tu e, se per raggiunti limiti di età, sei entrato nel tunnel senza uscita degli occhiali “per leggere”, non sai quanto ti farà comodo la possibilità di aumentare a piacimento le dimensioni dei font. Aiutano chi ha problemi con la vista perché forniscono una serie di opzioni per modificare la dimensione del testo e la spaziatura delle linee. I libri elettronici non creano problemi di spazio. Puoi avere una intera, infinita biblioteca anche se vivi in un monolocale. Un ebook reader può contenere migliaia di libri, sempre a disposizione sul comodino. Sono più pratici. 
Non hai bisogno di mettere segnalibri, non ti piangerà il cuore a sottolineare una citazione, non farai nessuno sforzo per leggere nella curvatura delle pagine. E non dovrai scervellarti per capire che vuol dire butirroso o proditorio. Basta un clic deciso sulla parola per ottenere la definizione del dizionario (anche in altre lingue). Puoi leggerli ovunque. Gli ebook sono più leggeri dei libri in brossura e quelli di ultima generazione con lo schermo touch si sfogliano con una mano sola. Puoi persino portarteli in acqua, visto che sono impermeabili. E a letto, grazie ai nuovi schermi con sensori per la luce, puoi leggere senza disturbare chi ti dorme accanto. Gli ebook ci sono sempre. 
Quando Google presentò il suo progetto Google Books, che prevedeva la digitalizzazione di milioni di libri, fioccarono le polemiche sulla morte del libro. I responsabili risposero che tra i vari pregi del libro digitale, c’era la possibilità di rivedere libri introvabili, perché ristamparli all’editore non conveniva. Non riguarda i soli autori di nicchia, ma anche i grandi della letteratura e della poesia di cui alcuni volumi sono introvabili. L’ebook dunque è l’unica, vera ancora di salvezza per i vecchi libri che non hanno un mercato esteso. 
Grazie alle app che si sincronizzano automaticamente, puoi cominciare la lettura sull’ebook reader, proseguirla sullo smartphone mentre sei in metro e terminarla sul tablet o sul pc, senza mai perdere il segno. Gli ebook inoltre non occupano spazio in valigia e non avendo lo schermo retroilluminato, la batteria non ti abbandona tanto facilmente. I reader elettronici non contengono solo libri, ma anche mappe, articoli, documenti, carte d’imbarco… Ci avevi mai pensato? 

Libro - Finalmente mi sento libero. Esco da questa nuvola che mi ha sempre oppresso, che dico? mi sono perso, disperso, tra questi milioni e milioni di "bits & bytes". Tra tanti "zero" e "uno", finisci per sentirti davvero nessuno. Adesso posso avere una vita diversa. Sono di carta e posso essere eterno. È il miglior supporto per i capolavori, una poesia, un romanzo, una biografia, una dichiarazione d'amore, il diario della propria vita. Con la carta, i libri attraversano i secoli, i millenni, come i papiri egiziani che sono giunti fino a noi. 
Tu, in pdf, e-book oppure online quanto potrai durare? Ma che razza di amici avrai? Lettori digitali? La tecnologia si sviluppa a velocità ormai quotidiana e rende ogni nuovo supporto elettronico antiquato, dalla notte al giorno. Guardiamo cosa è accaduto ai video. Una ventina di anni fa eravamo fermi ai VHS poi sono venuti i DVD ora ci sono le memorie portatili. In un pennino metti una intera videoteca. Chi aveva un film in VHS ha dovuto convertire tutto in DVD e poi in file digitale, comprandosi di volta in volta il lettore adatto. 
Abbiamo tanti pezzi di vita in VHS che per varie ragioni non sono stati convertiti nei successivi formati. Pezzi di vita che non possiamo rivedere perché nel frattempo il lettore VHS si è rotto. Ci sono anche DVD che con il caldo, con i graffi, non si leggono più cancellando così matrimoni, battesimi, gite al mare e altri momenti di esistenza che credevamo conservata in supporti mnemonici esterni sicuri. Sorge, allora, spontanea più di una domanda: come conservare i propri libri digitali? Nel pc? Nelle nuvole del web? Nei futuri chip cerebrali? In poco spazio virtuale ci stanno migliaia di volumi. 
L'ingombro neanche lo vedi. La libreria fisica, di legno o incassata alla parete, non esisterà più. Non ci saranno più libri sui letti, sulla poltrona, sopra la carta igienica del bagno. Nessun supporto elettronico potrà mai sostituire il formato tradizionale di lettura. Lo vuole l'occhio. Lo vuole il cuore. Il libro di carta, con le pagine sfogliabili e la copertina rigida, rimane il supporto più antico e più moderno. Ed anche il più stabile. Ha retto benissimo la prova del tempo. Con il libro di carta hai la sicurezza che il formato rimarrà lo stesso per i prossimi millenni. Non ha bisogno di essere convertito o riconvertito. 
La carta poi non si esaurisce per mancanza di batterie. Non ha bisogno di essere collegata a un computer o alla presa della corrente elettrica. Alle pagine puoi fare le orecchiette. Puoi ritornare indietro e trovare a intuito il passo che ti interessa. Il libro di carta lo puoi sottolineare con la penna, la matita o con gli evidenziatori a colori. Puoi pesare a occhio il contenuto. Hai un inizio e una conclusione. Capisci a occhio quando stai per finire di leggere dal numero delle pagine rimanenti, così come i granelli di una clessidra. Lo custodisci in uno scaffale e sai come ritrovarlo in futuro. Lo puoi autografare, metterci la data, dedicarlo alla persona amata con la tua calligrafia. Apprezzi l'arte della copertina e il calore di una lettura insostituibile. 
Lo puoi mettere dentro una cornice e sotto vetro e appenderlo alla parete della stanza degli oggetti preziosi. Lo puoi lasciare in eredità ai tuoi figli e ai tuoi nipoti. E i tuoi figli e i tuoi nipoti lasciarlo ai posteri. Dentro ci puoi nascondere banconote o foglie profumate.  Il libro di carta mi tiene compagnia, ne sento la presenza, si pavoneggia, cerca di farsi notare, mi sento chiamare e quando mi chiama lo prendo e me lo coccolo. Il libro digitale non ti dice niente, non ti parla, non ti chiama, non si fa toccare. Non ne vedi la consistenza, è freddo, lo perdi nella memoria elettronica tra milioni di file.
Non ci puoi fare la cornice e non lo puoi appendere. L'ebook non lo puoi lasciare in eredità. I tuoi figli chissà con quale supporto elettronico leggeranno e chissà che tipo di altro formato metteranno a punto tra un anno, un mese, un giorno. Domani l'epub sarà già superato e saremo costretti a resettare la cartella degli ebook nel computer. Il libro digitale è come la lametta per la barba: usa e getta. Il libro di carta è come un amore vero: non ti lascia mai. Se il fuoco lo incenerisce ne conservi i cari resti dentro un'urna cineraria. 


Libri di carta o digitali?


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Published on April 04, 2018 09:10
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Antonio   Gallo
Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
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