La bellezza cangiante

Gloria a Dio per le cose che ha spruzzate:
i cieli bicolori, pezzati come vacche,
la striscia roseo-biliottata della
trota in acqua, il tonfar delle castagne
- crollo di tizzi giovani nel fuoco –
e l'ali del fringuello; per le toppe
dei campi arati e dissodati,
e tutti i traffici e gli arnesi, e tutto ch'è
fuor di squadra, difforme, impari e strambo,
tutto che muta, punto da lentiggini
(chissà come?) di fretta o di lentezza,
di dolce o d'aspro, di lucore o buio.
Quegli le esprime - lode a Lui - ch'è sola
bellezza non mutabile.



Gerard Manley Hopkins (1844–89).  Poems.  1918.

Pied Beauty

GLORY be to God for dappled things—
  For skies of couple-colour as a brinded cow;
    For rose-moles all in stipple upon trout that swim;
Fresh-firecoal chestnut-falls; finches’ wings;
  Landscape plotted and pieced—fold, fallow, and plough;        5
    And áll trádes, their gear and tackle and trim.

All things counter, original, spare, strange;
  Whatever is fickle, freckled (who knows how?)
    With swift, slow; sweet, sour; adazzle, dim;
He fathers-forth whose beauty is past change:      
                  Praise him.
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Published on September 01, 2017 10:15
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MEDIUM

Antonio   Gallo
Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
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