I cigni del tempo

Angelo Branduardi ci ha scritto anche una canzone, mutuandola da questa famosa poesia del poeta inglese William Butler Yeats: i cigni a Coole. Credo che non ci sia nessun altro uccello in grado di descrivere l'idea del tempo in maniera più poetica.  Basta osservarli quando volano, si staccano oppure planano sull'acqua, e quando svolazzano come li descrive il poeta in questa stupenda poesia. Ma non sono soltanto i cigni ad attirare la sua attenzione. 
C'è tutto un mondo in quei versi che volteggia nelle sue parole e fa volare i pensieri di chi ha il piacere di leggerli: il tempo, l'amore, i ricordi, il dolore, il passato, il presente che fugge, il futuro che verrà. Mirabile poesia che in traduzione perde gran parte della sua magia, putroppo.
I cigni selvatici a Coole
Gli alberi sono nella loro bellezza autunnale, i sentieri del bosco sono asciutti, nel crepuscolo di ottobre l'acqua riflette un cielo immobile; fra le pietre cinquantanove cigni.
È questo il diciannovesimo autunno da quando la prima volta li contai; li vidi, prima che finissi di contarli, tutti all'improvviso alzarsi, disperdersi volteggiando in grandi cerchi spezzati sulle ali rumorose.
Ammirai quelle splendenti creature e ora il mio cuore è triste. Tutto è cambiato da quando io, ascoltando al crepuscolo la prima volta, su questa riva, lo stormire delle loro ali sopra il mio capo, camminavo con passo più leggero.
Instancabili, amata e amante, remano nelle fredde correnti amiche o scalano l'aria; i loro cuori non sono invecchiati; passione o conquista ancora li accompagna nel loro errante vagare.
Ma ora si lasciano andare sull'acqua immobile, misteriosi, stupendi. Fra quali giunchi costruiranno il nido, su quale sponda di lago o stagno incanteranno occhi umani quando al risveglio un giorno scoprirò che son volati via?
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The Wild Swans at Coole by William Butler Yeats
The trees are in their autumn beauty, The woodland paths are dry, Under the October twilight the water Mirrors a still sky; Upon the brimming water among the stones Are nine-and-fifty swans.
The nineteenth autumn has come upon me Since I first made my count; I saw, before I had well finished, All suddenly mount And scatter wheeling in great broken rings Upon their clamorous wings.
I have looked upon those brilliant creatures, And now my heart is sore. All’s changed since I, hearing at twilight, The first time on this shore, The bell-beat of their wings above my head, Trod with a lighter tread.
Unwearied still, lover by lover, They paddle in the cold Companionable streams or climb the air; Their hearts have not grown old; Passion or conquest, wander where they will, Attend upon them still.
But now they drift on the still water, Mysterious, beautiful; Among what rushes will they build, By what lake’s edge or pool Delight men’s eyes when I awake some day To find they have flown away?
Con gli alberi nella loro bellezza autunnale, il poeta cammina lungo il lago che come uno specchio riflette le luci dell'autunno nell'acqua. Svolazzano "nove e cinquanta" cigni. Sono trascorsi diaciannove anni da quando egli venne da queste parti e ricorda di averli contati. Fu la prima volta che li vide. Li contò mentre salivano verso l'alto, in cerchi, ondeggianti. Il suo cuore è pieno di tristezza, sono trascorsi diciannove autunni ed è ancora una volta salutato dai cigni, anche se tutto è cambiato nella sua vita. 
Eppure, essi, sono sempre là, a svolazzare, sempre gli stessi. Senza pensieri di sorta, e volano in coppia, amanti. I loro cuori non sono diventati freddi, ovunque esso vadano, portano con sè passione e conquista. Ma ora che scivolano sull'acqua, sembrano misteriosi, bellissimi. Chissà dove costruiranno i loro nidi, quali occhi faranno felici, quando un mattino lui si sveglierà e si accorgerà che essi sono andati via.
Una poesia in cinque strofe di sei versi, scritta in tarda età. Una curiosità che caratterizza la poesia di questo poeta. Mentre con l'età per molti sembra ci sia un decadimento creativo, per alcuni si scopre una spinta alla riflessione, alla comunicazione creativa, sembra crescere se non addirittura maturare una migliore poesia della vita. 
Dopo i cinquannta anni Yeats si mostra, infatti, come poeta che con la maturità afferma in maniera molto forte e diversa la sua volontà di mantenere il suo spirito e la sua anime integre, nonostante l'inevitabile decadimento fisico. La poesia fu scritta nella piena consapevolezza del tempo in cui il poeta si trovava a vivere, caratterizzato da grandi cambiamenti. 
Come in quei "diciannove" anni dei versi. E ne erano successe di cose quando quella raccolta di poesie venne pubblicata. Era il 1919: la prima guerra mondiale, la guerra civile in Irlanda e lui era irlandese. Nato nel 1865 Yeats morì in Francia nel 1939. 


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Published on November 25, 2016 03:48
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Antonio   Gallo
Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
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