Jacopo Nacci's Blog, page 3
June 27, 2018
La guerra dei narcisisti
Oggi su Esquire parlo della guerra tra la boriosa élite liberale e la nuova destra antiestablishment. Cioè parlo di Daitarn 3.
April 17, 2018
Akira: il futuro non è immaginabile
Su Esquire, un pezzo su Akira, manga e film, in occasione dei trent’anni del film, che li porta benissimo.
April 4, 2018
Di alabarde e di suore: un’intervista su N3rdcore
Tieni conto che andavo all’asilo dalle suore: il mio è un mondo che nasce già trasfigurato in senso metafisico, e per tutta l’infanzia il cielo è stato una sorta di portale.
E due. Continuano i festeggiamenti per il compleanno di Goldrake. Lorenzo Fantoni mi ha fatto qualche domanda per la sua creatura, il meraviglioso N3rdcore.
April 3, 2018
Buon compleanno, Goldrake!– Del conseguimento della maggiore età
Goldrake e l’Italia
In Italia, Goldrake va in onda per la prima volta il 4 aprile 1978. Sono quarant’anni oggi. Per gli italiani del 1978 Goldrake è qualcosa di mai visto, un oggetto narrativo fulminante e incredibile; tecnicamente è un cartone animato, ma non lo è culturalmente, per quelli che erano i nostri schemi di allora. L’impatto che Goldrake ha avuto sull’Italia è stato qualcosa di straordinario. Quel che accadde a partire da quel 4 aprile di quarant’anni fa è stato documentato al millimetro, la scena degli studi goldrakiani è completissima: ci sono i libri di Alessandro Montosi, c’è Goldrake. La storia di un mito di Jurij G. Ricotti, c’è C’era una volta Goldrake di Massimo Nicora, e appena un mese fa è uscita una nuova edizione del fondamentale Mazinga Nostalgia. Storia, valori e linguaggi della Goldrake-generation di Marco Pellitteri, l’ultraclassico capostipite degli studi italiani sugli anime, continuamente riveduto e ampliato dal suo autore con cura certosina.
In Giappone, UFO Robot Grendizer – cioè Goldrake – era stato trasmesso a partire dal 5 ottobre 1975: era il terzo capitolo della Mazinsaga, iniziata nel 1972, e, come sappiamo da tempo, il nostro Alcor non è altro che il Ryo di Mazinga Z, vale a dire Kōji Kabuto. Grendizer era infatti prodotto da Toei Doga e realizzato dallo staff di Gō Nagai, il visionario responsabile dei precedenti incubi di metallo.
Diversamente da noi, dunque, i giapponesi non solo erano abituati da molto tempo a storie di un certo tenore, ma soprattutto conoscevano già i robot giganti fin dai tempi di Tetsujin 28 (1956) e il genere super-robotico da quelli di Astroganga e Mazinga Z . Eppure Grendizer – o Goldrake – era una storia particolare, anche per il suo filone.
Un mondo trasfigurato
Quello che Goldrake fa è costruire una splendida poetica del cosmo. È ancora oggi una visione onirica: basta pensare alle forme vegetali delle perturbanti architetture di Vega, ai colori intensi delle memorie della catastrofe già avvenuta sul pianeta dell’eroe. Ma non solo. Pensiamo a quanto meno suggestivo sarebbe stato Goldrake se fosse stato ambientato a Tokyo, o anche in una tipica base sul mare: lo spettatore avrebbe continuamente fatto dentro e fuori dal sogno, con il risultato che il sogno avrebbe perso forza evocativa. E tuttavia, per mantenere la potenza metafisica di ciò che è avvenuto e di nuovo avviene nello spazio, è necessario che la Terra sia comunque qualcosa di terreno. Goldrake si gioca allora una carta rischiosissima, difficilissima, che, incredibilmente, funziona: l’estetica western. Surreale, ma perfetto, anche perché il verde della natura aiuta, e su tutto regna un cielo che è velato di paranoia anche quando è azzurro.
January 10, 2018
Sotto le stelle dell’Orsa

L’emozione è tanta.
Su Esquire un mio pezzo su Kenshiro.
January 8, 2018
Guida ai super robot su Anime Asteroid
December 26, 2017
Letture da nerd a Natale
Clicca per vedere la mia idea di lettura nerd di Natale
Anche quest’anno Guida ai super robot è finito in una lista dei libri da regalare a Natale: undici titoli nerd scelti da Lorenzo Fantoni per LaStampa.it. Dentro ci sono anche La guerra dei meme e L’impero del sogno, ed è subito uscita-con-i-regaz.
December 23, 2017
Due consigli a Natale
Dan Aykroyd e Eddie Murphy, Trading Places, John Landis, 1983
Era da un po’ che non consigliavo libri di filosofia.
Ho approfittato del post dell’Indiscreto con la lista natalizia redatta dai collaboratori.
December 14, 2017
Reloaded
November 24, 2017
La guerra dei nerd
La copertina dell’articolo su Not
Rimettere al centro le storie, mantenere la vocazione tecnica e applicarla anche all’interpretazione e alla creazione delle allegorie, senza paura della mappa 1:1, senza paura di dover prendere posizione sulla vita reale e sul mondo reale, porre l’attenzione sull’opera e combattere il mito dell’autore, lottare per la dignità dell’immaginario.
Su Not, un mio articolo su mentalità nerd, immaginario e potenzialità politiche.


