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Tirare le somme ...


Non sembri banale il titolo di questo post: "tirare le somme". Ognuno di noi dovrebbe tirarle, cioè dovrebbe arrivare ad una conclusione, a sintetizzare, ad agire. Un'operazione che andrebbe fatta alla fine di ogni giorno. Non soltanto per il lavoro che si fa, i rapporti che si hanno, gli impegni che affrontiamo, le azioni che si compiono, i risultati che si ottengono, le decisioni da prendere.
 

Tutto ciò per modulare le azioni, verificare i risultati, promuovere nuove idee, aggiustare i comportamenti. Insomma crescere, ricercare il "senso" di quello che pensiamo, facciamo e otteniamo ogni giorno sì, ma anche in tempi più allargati fino alla fine della giornata terrena.

E' diverso tempo ormai che scrivo, e lo faccio per capire quello che penso. E così, di articolo in articolo, di post in post, questa volta ho deciso di tirare le somme con me stesso e con gli altri su quello che ho finora imparato. Fermo restando che la lezione della vita non finisce mai. Ecco alcuni semplici punti di sintesi sui quali intendo riflettere. Se non siete d'accordo fatemelo sapere. Ne discuteremo e ... tireremo le somme!

Come prima cosa ho imparato che in sostanza tutti vogliono la stessa cosa. Per quanto vario possa essere il mondo, diverse le culture, le lingue e i luoghi dove si abita, tutti vogliamo le stesse cose. Pensateci bene, tutti vogliono amore, riconoscimenti, sicurezza, speranze per un futuro migliore.
 

E' il modo in cui lo vogliamo che ci diversifica, come i rami di un tronco di albero che salendo i suoi rami si allungano e si distanziano andando in direzioni diverse, ma tutti verso l'alto.Tutti vogliono un riconoscimento, desiderano amore, sicurezza, speranza in un futuro migliore. Diversi i modi per avere queste cose, ma la sostanza resta la stessa. Ci si può mettere in comunicazione con gli altri in tutto il mondo, se ignoriamo le cose superficiali che ci dividono.

Rinviare la felicità a data da destinarsi è sbagliato. Spesso ci diciamo, se vinco al lotto tutto cambierà. Se riuscirò a guadagnare abbastanza, le cose cambieranno. Questa è una idea non solo sbagliata, ma anche pericolosa. Una volta acquisito quello che si spera, vorremo altro, e poi altro ancora, come in una catena. Sarebbe opportuno, invece, accettare e godere quello che si ha, ora, in questo momento, mentre tutto continua ad andare avanti.
 

Possiamo, invece, non stancarci mai di operare verso un obbiettivo di felicità, senza per questo perdere di vista  il presente e quanto abbiamo di bello e di buono. C'è anche un piacere nascosto nell'andare verso il futuro che stiamo costruendo oggi. Godiamoci lo spettacolo e aspettiamo soltanto il finale. Una canzone dice che il presente è tutto ciò che abbiamo.

La vita non è una lotteria. Ogni qualvolta compriamo un biglietto con i numeri per vincere al lotto, speriamo che siano quelli giusti. Pia illusione. Il caso non scommette mai, il caso accade e basta. E niente accade a caso, lo dice la logica dell'universo che dimostra come tutto accade perchè ogni cosa è gia stata decisa. Inutile chiedersi da chi e perchè. La risposta non ce la può dare nessuno. Chi dice di averla, mente, sapendo di mentire. Partiti, filosofie, religioni, ideologie, tutti sembrano avere a portata di mano la soluzione, nessuno ha ancora trovato i numeri vincenti. La vita continua ad essere una lotteria alla quale vince soltanto chi sopravviverà.

Il destino non esiste. Sembra essere soltanto una scusa per chi non sa cosa fare per la propria vita. Nulla accade a caso, l'ho detto innanzi. Non una cosa che riguarda i geni, dove sei nato, chi sono i tuoi genitori, che tempo era quando tutto accadde. Ogni cosa resta sempre nelle tue mani. Il destino non esiste... il destino è quella scelta che abbiamo avuto le palle di fare... il destino è picchiare la testa fin quando non te la spacchi... il destino è quella paura che abbiamo vinto... il destino non esiste... esistono solo scelte da fare... insistere o non mollare.

Confrontati con chi la pensa in maniera diversa da te. “Nessun uomo è un’isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.” Lo ha detto secoli fa il grande poeta metafisico inglese John Donne. Noi abbiamo bisogno degli altri, alla stessa mniera con la quale gli altri hanno bisogno di noi. Siamo abituati tutti a pensare che ci sia un paese normale dove tutte le cose che noi riteniamo non funzionino, da quelle parti vanno bene.
 

Non è vero. Quel paese che chiamiamo "normale", non esiste. Esistono paesi e situazioni diversi, come siamo tutti diversamente eguali. Quello che conta e saperci confrontare, cercando di capire le storia e le ragioni degli altri. La critica e il confronto restano, ma poi bisogna pur decidersi. Il mondo, ormai siamo tutti d'accordo, è bello perchè è vario. Bisogna sapere come gestirlo per i nostri interessi e bisogni.

Nessuno è nato "imparato". Tutti crediamo di sapere meglio e di più degli altri. L'avvento della Rete e dei Social ha notevolmente aumentato questo sentimento che poi si manifesta in comportamenti. Scriviamo qualcosa, postiamo una immagine, facciamo una condivisione e crediamo di avere affermato le nostre capacità critiche. Non ci rendiamo conto che è prorpio in quel momento che dovremmo cominciare a capire quanto sia necessario confrontarci, condividendo ed anche dissidendo senza entrare in battaglie che lasciano il tempo che trovano.
 

Non dobbiamo mai avere paura di dire non lo so. Molti sono portati a pensare che se affermano di non sapere qualcosa, manifestano segni di insufficienza personale. La verità è che non si può continuare a scrivere, parlare o discutere intorno a qualcosa che si ignora. Fateci caso, nella vita tutti vogliono affermare le loro competenze, pochi dichiarano la loro ignoranza. Diffidate sia della vostra che dell'altrui conoscenza.

I soldi non risolvono tutto. Vero, tutti lo affermano, sia i riccchi che i poveri. Il guaio è che sia gli uni che gli altri sono posseduti dalle cose che hanno oppure che non hanno. Sono tante le cose sulle quali dovremmo tirare le somme. Non essere posseduti dalle cose che vuoi possedere.
 

Una volta si diceva che eravamo schiavi della TV, oggi lo siamo della Rete. Questo mi porta a considerare che non dobbiamo cadere nella "rete" sia delle nostre quanto delle nostre idee. Dobbiamo sapere "uscire" dagli schemi ai quali ci siamo sempre riferiti, appoggiati e adattati, siano essi idee politiche, religiose, culturali, comportamentali.
 

Ci sono persone che leggono per anni sempre lo stesso giornale, guardano sempre gli stessi programmi televisivi, leggono sempre gli stessi generi di libri. Non sanno allargare, ampliare, estendere i limiti delle loro conoscenze, pensieri ed abitudini. Incontro amici di vecchia data, che rivedo dopo tanto tempo, i quali sono portati a pensare sempre alla stessa maniera.
 

Sono fieri di dire "tu lo sai come la penso", eppure sono passati magari venti/trenta anni. Come sia possibile pensare e comportarsi in questa maniera davvero non riesco a comprendere. Questa è gente che non tira mai le somme, appunto. Gli stereotipi sono la loro ragione di vita e di pensiero.

Un ragionamento del genere, me ne rendo conto scrivendo, non è molto facile da accettare. Bisognerebbe sapere che nel mondo di oggi, un mondo tanto liquido quanto in divenire, come del resto è sempre stato, non possiamo piacere a tutti, non possiamo capire ogni, e sopratutto non è possibile compiacere tutti. Ricordo di avere letto da qualche parte che qualcuno ha detto "non conosco il segreto del successo, ma conosco tutte le strade per sbagliare cercando piacere a tutti".

Bisogna sapere essere quanto basta "freddi" per non "scottarsi" ai "fuochi" che giorno accendiamo per riscaldare i nostri cuori, cercando di sbagliare il meno possibile, pensare prima di agire, ballare quando è possibile, anche in compagnia degli altri. Non sapremo mai quello che abbiamo fino a quando lo perdiamo. Dobbiamo sapere imparare a digerire il proprio orgoglio e a chiedere scusa per essere stati stuidi senza volerlo.
 

Ci consoleremo sapendo di essere sempre in buona compagnia di altri che si comportano esattamente come noi. Capiremo così che non siamo mai soli quando si sta soli e che l'amore non può essere tutto se non affrontiamo l'esperienze delle cose con coraggio e realismo, tirando ogni tanto le somme, per calcolare la cifra della nostra vita.









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Published on April 15, 2017 08:33 Tags: destino, einstein, somme

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Antonio   Gallo
Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
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