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Il punto di vista dell'embrione

My rating: 5 of 5 stars
Una donna, Trudy, suo marito John Cairncross, editore e poeta, e l'amante di lei, Claude, agente immobiliare senza troppi scrupoli. Un triangolo destinato a concludersi nel sangue quando Trudy e Claude decidono di uccidere John, per impadronirsi della sua prestigiosa e decadente casa di famiglia. L'unico testimone del loro crimine è il narratore della storia, il bambino che Trudy sta per mettere al mondo; che non può vedere eppure è in grado di sentire ogni cosa. Attraverso le sue sensazioni, le sue ipotesi e i suoi dubbi scopriamo che Claude è il fratello di John; comprendiamo i dettagli del delitto e soprattutto i passi falsi dei due complici. Perché anche il crimine che sembra perfetto rivela qualche crepa. E sarà proprio quel testimone improbabile che, come un detective o un novello Amleto, si farà giustizia facendo emergere il dettaglio che incastra gli assassini.
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Un libro che si legge come un giallo, un "thriller", un genere amato dall'autore. Una giusta collocazione narrativa in quanto, tensione, mistero e natura mi sembrano essere le etichette che caratterizzano questo libro. Io ne ho assegnate diverse a conferma della grande arte narrativa dello scrittore, un autore che continua a tenere alta l'attenzione dei lettori di tutto il mondo. La sua è sopratutto l'abilità a trattare argomenti quanto mai attuali ed importanti che affliggono la società umana.
Si cimenta infatti con il più grande mistero: l'origine della vita. Al centro del racconto, che poi è riduttivo chiamare "racconto", troviamo niente di meno che un feto. E' inutile qui ricordare quali sono i problemi che coinvolgono lo sviluppo di qualcosa che viene di solito chiamato embrione-feto, un grappolo di cellule che McEwan colloca al centro della sua narrazione con i tutti i suoi problemi.
E' un feto informatissimo, la comunicazione sembra essere il principale alimento. Ma lui oltre a prestare ascolto a quello che accade nella società in cui vive sua madre che lo porta in grembo, è al corrente anche di come pensano gli uomini in generale. Tutto il libro è una celebrazione dell'amore tra la madre e lui, ma anche con il padre. Sua madre Trudy, suo padre John, e il fratello di lui Claude, sono i personaggi.
Come in un dramma shakespiriano, la madre Trudy e Claudio, suo amante, progettano di uccidere John. Il piano prevede anche l'eliminazione del non-nato, il feto, non appena vedrà la luce. Facile immaginare i suoi pensieri, che risultano poi essere quelli del suo autore su tutte le problematiche che emergono da questa situazione. Ovviamente non vi dirò come finisce la storia, o l'incubo, sia di chi legge che dell'embrione. La dovete leggere, per capire che questo libro è una grande e profonda riflessione sul senso di venire al mondo, sulla maternità, sull legame tra genitori e figli.
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Nel guscio
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Nessuno è stato mai me. Può darsi che io sia il primo. Nobody has been me before. Maybe I’m the first one.
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