Serge Quotes

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Serge Serge by Yasmina Reza
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“Il personaggio melodrammatico si trova bene alla festa degli Ochoa. Ha applaudito il discorsetto di circostanza del direttore, si è commosso quando Victor è comparso sul palco con la sua busta. Pensa che non è solo. Del resto, va da una festa all’altra. Ieri è stato alla recita della scuola di Luc. (...) Dopo sono andati a mangiare una pizza. Non sono solo, pensa. Guarda la grande sala, il terrapieno antistante dove famiglie, amici bevono, mangiano e stanno allegri. Fa parte anche lui di questa compagine fraterna, leva il bicchiere, ride, scaccia le nubi fugaci e cupe che lo sfiorano, chiude gli occhi quando si profila l’abisso in cui versa la folla degli spensierati, i fratelli, le sorelle, le cugine, i fidanzati, i vecchi, i promossi.”
Yasmina Reza, Serge
“C’è qualcosa di struggente nella posizione dell’uomo seduto sul bordo di un letto. Le spalle sono curve, il busto inclinato in avanti. Il letto non è fatto per stare in quel modo. Un celebre quadro di Edward Hopper mostra un uomo quasi completamente vestito in quella situazione d’irresolutezza. Con le mani penzoloni fra le gambe, guarda il pavimento. Dietro di lui, ma non la vediamo subito, una donna seminuda dorme girata verso il muro. Se penso all’immagine non mi ricordo di lei. L’uomo è solo, di una solitudine che si esprime di giorno come di notte, che non ha niente a che vedere con altre presenze, la luce o l’ambientazione. La solitudine sono il letto e l’atteggiamento abbattuto. È l’attesa di nulla. L’uomo non è visto da nessuno. Il corpo inosservato acconsente all’avvilimento. È questa particolarità di non essere visto da nessuno che rimanda all’infanzia, al possibile vuoto del futuro. Mio fratello che un tempo era sempre grande si è rimpicciolito. L’ho lasciato in slip, piegato sul bordo del letto, con in mano la castagna imbronciata. Mi dà l’idea di una vaga responsabilità. L’ho superato in forza, dovrei vegliare su di lui.”
Yasmina Reza, Serge
“Quello che vedo è il corpo di mia sorella, e la nostra solitudine lungo la strada ferrata. Non penso alle migliaia di deportati assurdamente scaraventati laggiù in un altro secolo, ma al corpo invecchiato di mia sorella. E forse non tanto al corpo invecchiato quanto all’energia profusa a vuoto, alla testa da polena, alle gambe pesanti azionate da indecifrabili speranze. O magari ai jeans scuri e spessi, dal taglio ibrido, scelti per la comodità e lo stile cosiddetto relax che è già di per sé una testimonianza dell’età, della ghigliottina fra passato e presente. Mi fanno pena quegli inutili vagoni. Mi fa pena la donna traboccante di buona volontà venuta da lontano con la sua borsa rossa. Stanotte vedo chiaramente il nostro scarso peso, il nostro essere un nulla.”
Yasmina Reza, Serge
“Anche i nazisti erano attaccati ai figli, Stangl era un buon padre, Goebbels era un buon padre, posso citarne quanti ne vuoi di buoni padri di famiglia. I figli sono l'attaccamento meno virtuoso. Non conta niente. Idem la famiglia.”
Yasmina Reza, Serge
“Accettiamo che la vita sia una faccenda di solitudine fintanto che c'è un futuro.”
Yasmina Reza, Serge