Vento forte tra Lacedonia e Candela Quotes

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Vento forte tra Lacedonia e Candela: esercizi di paesologia Vento forte tra Lacedonia e Candela: esercizi di paesologia by Franco Arminio
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“Mi piacerebbe entrare in un paese e vedere gente che si muove a piedi: bambini, vecchi, donne, tutta una ragnatela di passi per catturare e farsi catturare dalle pause, dagli attimi in cui sembra che nulla possa avvenire. I paesi come luogo di riabilitazione degli umani, cliniche in cui si impari il compito fondamentale di passare il tempo, compito che è stato sostituito da una miriade di surrogati.
Riparare le statue, riportare alla luce i tratturi, potare gli alberi con cura, salutare con lietezza ogni persona, ecco alcuni gesti che ci possono far bene, possono farci ritrovare un filo di eleganza nella bolgia di cafoneria in cui siamo caduti.”
Franco Arminio, Vento forte tra Lacedonia e Candela: esercizi di paesologia
“Eppure sono proprio questi luoghi, sono proprio questi paesi spopolati una delle poche speranze per il nostro futuro. Forse un giorno a Ripabottoni torneranno a giocare tanti bambini in mezzo alle strade e le statue torneranno nelle loro nicchie.Forse un giorno non lontano sarà evidente che l'irrealtà con cui abbiamo svuotato il mondo e noi stessi può essere sconfitta tornando a vivere in luoghi dimessi e appartati, tornando ad accumulare giornate bianche, giornate in cui accade poco, ma quel poco che accade non svanisce nella girando che c'è adesso.”
Franco Arminio, Vento forte tra Lacedonia e Candela: esercizi di paesologia
“Avverto in maniera dolente che non c'è tempo per i disincanti e le sottigliezze. È inutile nascondersi sotto la mattonella, non c'è casa per nessuno, non c'è riparo. E allora bisogna farsi viandanti, avventurieri anche nei luoghi più poveri e nei più comuni impieghi, anche negli spazi domestici.
Siamo chiamati ad abbandonarci totalmente al mondo e alla sua sparizione, in questo abbandono ci può essere qualche fuoco che dura, un'intensità che ci fa bene.”
Franco Arminio, Vento forte tra Lacedonia e Candela: esercizi di paesologia
“Forse è il tempo che gli scrittori lascino le città e prendano la via delle montagne e dei posti sperduti. Da questo volontario esilio rispetto alle città-garage potrebbe nascere un nuovo umanesimo in cui l'uomo capisca di essere un animale tra altri animali e non l'ingorda creatura che si sta mangiando il pianeta.”
Franco Arminio, Vento forte tra Lacedonia e Candela: esercizi di paesologia
“I più avveduti sono coloro che stanno vicino alla natura: chi abita in montagna pare che abbia nello sguardo un senso di gratitudine verso il mondo, non ha le arroganze cittadine. Chi coltiva la terra esprime già un amore, e può ancora credere in un mondo sano e salvo. Per l'esperienza che ho dei miei paesi l'ipocrisia è assai meno frequente rispetto al capoluogo. E poi nei paesi è più chiaro il corso delle cose, se ne coglie l'inizio, lo svolgimento e la fine.”
Franco Arminio, Vento forte tra Lacedonia e Candela: esercizi di paesologia