L'Adalgisa. Disegni milanesi Quotes
L'Adalgisa. Disegni milanesi
by
Carlo Emilio Gadda192 ratings, 3.83 average rating, 18 reviews
L'Adalgisa. Disegni milanesi Quotes
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“Il «buonasera, Anselmo» largito al passaggio pioveva giù dal fastigio di una pellicciosa e margaritante regalità, come sguardo di eccelsa Teodora o di Caterina allo scriba genuflesso; poi però veniva aprendosi e sgranandosi in un più impegnato contrasto di sensi, e talvolta in una chiacchieratina, (se dava il caso), pèna denter de l’üss: tutta insorgenze filantropiche e larghezza di antichi pareri. O addirittura in uno scambio di vedute sul panorama totale del mondo: «disèmela kì intra de nün, cara el me Giròlom, ona volta l’eva minga come al dì d’inkoèu....».
Oh!, quest’è certo, a’ begli anni che loro ne avevano diciassette tutto era color di rosa, il mondo, come vaporato dal languido sogno d’una adolescente, vellutato d’una sua pubere aurora: un’albicocca insomma, una spera da ballo «Amor».
In quel punto, in quel trapasso di luci, annusando soddisfatte l’odorino della cera fresca evidenziato dal dolce tepore della casa, amavano discendere dalla degnazione alla conversazione, dalla conversazione alla confidenza, coi vecchi Braghenti o Baruffaldi della Confidenza di Via Pattari; dopo la paura vespertina del rincasare all’incontro del lôkk.
«El m’a guardàa i brilànt’....» (El lôkk). Questi sessantenni con ginocchî rinforzati che gli pantofolavano e strusciavano per tutta casa dalle undici in poi, sissignora, fedeli all’uscio, implacabili come il destino: ogni martedì e venerdì. Questi Eligi, Anselmi, Umberti, o Girolami, «di cui ci si poteva pienamente fidare».
«Madonna, madonna!... El m’a guardàa i brilànt’....».”
― L'Adalgisa. Disegni milanesi
Oh!, quest’è certo, a’ begli anni che loro ne avevano diciassette tutto era color di rosa, il mondo, come vaporato dal languido sogno d’una adolescente, vellutato d’una sua pubere aurora: un’albicocca insomma, una spera da ballo «Amor».
In quel punto, in quel trapasso di luci, annusando soddisfatte l’odorino della cera fresca evidenziato dal dolce tepore della casa, amavano discendere dalla degnazione alla conversazione, dalla conversazione alla confidenza, coi vecchi Braghenti o Baruffaldi della Confidenza di Via Pattari; dopo la paura vespertina del rincasare all’incontro del lôkk.
«El m’a guardàa i brilànt’....» (El lôkk). Questi sessantenni con ginocchî rinforzati che gli pantofolavano e strusciavano per tutta casa dalle undici in poi, sissignora, fedeli all’uscio, implacabili come il destino: ogni martedì e venerdì. Questi Eligi, Anselmi, Umberti, o Girolami, «di cui ci si poteva pienamente fidare».
«Madonna, madonna!... El m’a guardàa i brilànt’....».”
― L'Adalgisa. Disegni milanesi
“Le non diró vecchie, ma giudiziosamente mature signore [...] adorne di sadanapaleschi orecchini da 50.000 lire l'uno (detti nel Sàlgari «nocciuole di brillanti»), [...] si benignavano, poi forse compiacevano, di sostare un attimo, poi magari di indugiare un micolino, a una certa caritatevole condiscendenza, indi poco a poco illuminata familiarità, nei confronti «anche» della «gente del popolo». Il «buonasera, Anselmo» largito al passaggio pioveva giù dal fastigio di una pellicciosa e margaritante regalità, come sguardo di eccelsa Teodora o di Caterina allo scriba genuflesso; poi però veniva aprendosi e sgranandosi in un più impegnato contrasto di sensi, e talvolta in una chiachheratina, (se dava il caso), pèna denter de l'üss: tutta insorgenze filantropiche e larghezza di antichi pareri. [...] In quel punto, in quel trapasso di luci, annusando soddisfatte l'odorino della cera fresca evidenziato dal dolce tepore della casa, amavano discendere dalla degnazione alla conversazione, dalla conversazione alla confidenza [...]; dopo la paura verspertina del rincasare all'incontro del lókk. «El m'à guardàa i brilànt ...» (EL lókk). [...] Una perfetta identità di punti di vista (etico-sociali) si stabiliva allora tra il cervello della condiscendenza illuminante e quello finalmente illuminato del lucidatore di parquets. Una specie di nodo alla marinara avvinceva le due anime, una fune gittata da bordo a bordo, che noncurasse la disparità di bordo. Idee e idee, pareri e pareri, si trasnodevano dal castoro alla casacca, raggiungendo in civica simbiosi una edificante cognazione d'affetti.”
― L'Adalgisa. Disegni milanesi
― L'Adalgisa. Disegni milanesi
“Donna Carla lo benignò d'un particolare sorriso, nella dosatura del quale è maestra: un lampo di cordialità che rischiara per un attimo i vecchi contrafforti della degnazione. Quando fu seduto, Mumi gli odorò a lungo e meticolosamente le due scarpe, dopo di che lo guardava e sembrava anche intenzionalmente d'abbaire. Ebbe difatti due o tre sussulti, ma forse erano degli starnuti. [...] Il meccanismo segreto del mondo e di tutte le sue tecniche si celava dietro quelle persone-enigmi affiorando in esse come in altrettanti simboli, o nel decoro di copertura d'una benemerenza retrostante. Erano dunque, o parvero a Claudio, dei numi in atto di sorseggiare le loro limonate: spiriti assolutamente superiori al tintinnio efimero dei cucchiaini, se pure in preda, lì per lì, a un vasto rinfresco.”
― L'Adalgisa. Disegni milanesi
― L'Adalgisa. Disegni milanesi
“Capelli castani, ramati, sfuggivano alla stretta del casco e il vento di corsa li gelava sopra la fronte e la gota [...]: e al viso pallido davano ne' moti ombre diverse, come celeri, fuggenti pensieri. In quel viso aveva il vano protendersi della memoria già radunato i segni di lontananze strane: ma pareva a tratti riessere e coordinare con tocchi subiti allora a sua posta i sciocchi framenti in che va dissolta la presunzione della continuità, rinucleandone più puri enigmi.”
― L'Adalgisa. Disegni milanesi
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