La donna della domenica Quotes

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La donna della domenica La donna della domenica by Carlo Fruttero
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La donna della domenica Quotes Showing 1-7 of 7
“Nessuno, del resto, si accorgeva mai di niente, nemmeno delle cose più ovvie. I suoi amici Maurizio e Joan trovavano bellissimo il loro bambino mongoloide e lo imponevano a tutti i visitatori; sua cugina Nini viveva in un ricco sottotetto a Parigi, dipingendo quadri di eccezionale inanità e credendosi vittima di una macchinazione internazionale di mercanti d'arte; il più volpino degli avvocati di suo padre, Della Valle, si ostinava a giocare a golf da otto anni senza fare il minimo progresso. Tutti ciechi, tutti inconsapevoli, attraversavano a testa alta e vuota la loro vita senza specchi.”
Carlo Fruttero & Franco Lucentini, La donna della domenica
“Ne pas trainer au lit.”
Carlo Fruttero & Franco Lucentini, La donna della domenica
“Altre città regalavano al primo venuto splendori e incantamenti, esaltanti proiezioni verso il passato o l'avvenire, febbrili pulsazioni, squisiti stimoli e diversivi; altre ancora offrivano riparo, consolazione, convivialità immediate. Ma per chi, come lui, preferiva vivere senza montarsi la testa, Torino, doveva riconoscerlo, era tagliata e squadrata su misura. A nessuno, qui, era consentito farsi illusioni: ci si ritrovava sempre, secondo la feroce immagine dei nativi, 'al pian dii babi', al livello di rospi. Si ripeté più volte la frase, con una specie di acre compiacimento: sapere, e mai dimenticare, di essere 'al pian di babii'; nient'altro, in fondo, pretendeva da te la città, che poi, una volta fatta la burbera tara del creato, stabilito il peso netto tuo e dell'universo, ti spalancava, se volevi profittarne, i suoi infiniti, deliranti spacchi prospettici.”
Carlo Fruttero & Franco Lucentini, La donna della domenica
“Il commissario andò a sedersi dietro la scrivania, al suo posto. I suoi affanni, le sue oscillazioni private alla ricerca di un 'savoir vivre' d'occasione, cadevano davanti a quel fermo suggerimento, a generazioni e generazioni di donne abituate a esprimere e ricevere condoglianze in un certo modo, a far lucidare l'argenteria in certi giorni, a mandare i figli in certe scuole, a contenere le spese di casa entro certi limiti. Aveva ragione lei, naturalmente: se c'era un'etichetta, una regola, una procedura, era proprio nei momenti di crisi che bisognava seguirla. Ecco a cosa serviva, la tradizione.”
Carlo Fruttero & Franco Lucentini, La donna della domenica
“Il commissario, che era sempre stato, per indole e per mestiere, un amico delle semplificazioni, sapeva però molto bene che per arrivarci (e ci si arrivava sempre prima o poi) bisognava sudare sangue. Nessuno te le regalava le formule di due parole che risolvevano tutto; te le dovevi guadagnare sul campo.”
Carlo Fruttero & Franco Lucentini, La donna della domenica
“No, non c'erano scorciatoie, niente era mai veramente a portata di mano. Ma con un rintocco d'indulgenza - il primo della sua lunga vita nella polizia - capì che questo, appunto, era ciò che rifiutavano disperatamente i criminali di tutte le razze, ladri, rapinatori, prostitute, drogate, falsari, ricattatori, dinamitardi, assassini. Era duro da mandar giù, il grigio ordine delle cose, il passo a piedi piatti della realtà.”
Carlo Fruttero & Franco Lucentini, La donna della domenica
“La vita era fatta così: greve, goffa, penosamente naturale, cominciava a divertirti solo quando s'alzava da terra per tendere all'Arte; ma non ti dava mai un senso così acuto di inanità come quando, bene o male, riusciva a raggiungerla... Era naturale, del resto. Il bel dipinto, la bella poesia, la sinfonia sublime, finivano lì. Invece la vita, per forza, continuava. Non avevi ancora finito di applaudire, che già dovevi chiederti: "E adesso?".”
Carlo Fruttero & Franco Lucentini, La donna della domenica