Di carne e di carta Quotes

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Di carne e di carta Di carne e di carta by Mirya
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“Abbiamo così poche occasioni di felicità, nella vita, che siamo moralmente tenuti ad inseguirle fino in fondo, per rispetto a quelli che non le hanno avute.”
Mirya, Di carne e di carta
“Alessandra sospirò. «Perché gli uomini di carne devono fare così schifo? Perché non sono come quelli di carta?»
«Perché non li inventa una donna, suppongo.»
«Quindi, se Dio esiste, è sicuramente maschio?»
‘L’uccel di Dio’. «O è un uomo di carta anche lui. Dopotutto è perfetto, e in tanti ci hanno scritto sopra un mucchio di cose, a partire da Mosè...»
«Io non voglio un Dio perfetto. Voglio solo un uomo che sappia amarmi.»
«Allora vuoi un Dio perfetto. Agli uomini, ad amare, lo insegnano le donne.»”
Mirya, Di carne e di carta
“Agli uomini, ad amare, lo insegnano le donne.”
Mirya, Di carne e di carta
“«Mi dispiace molto che lei sia divenuto così cinico da non amare più la materia del suo lavoro, ma io nutro ancora una profonda passione per quello che studio e che faccio.» Non si accorse nemmeno di essersi alzata, mentre lo diceva, per difendere le sue opinioni con maggiore fermezza. «E mi intristisce vedere che ormai il mondo dell’istruzione è popolato da persone come lei, così fredde da non riuscire a farsi più trasportare da una riga o da un verso, così impermeabili a qualunque emozione scritta da riuscire ad affondare gli entusiasmi degli studenti. Lo so che ormai va di moda criticare tutto e tutti, cercare il pelo nell’uovo in ogni opera, farsi grandi mostrando di disprezzare tutti gli autori, persino i più importanti, piuttosto che provare allora a raggiungerli con qualcosa di altrettanto bello, perché la verità è che chi è così bravo a criticare non lo è poi a scrivere. Ma io non sono così, e mai lo sarò. Io amo ciò che faccio, e spero di trasmettere il mio amore attraverso ogni mia azione ed ogni mia parola, anche attraverso la mia tesi di Dottorato, e se questo talvolta mi porta ad estraniarmi dalla realtà, è un prezzo che pago più che volentieri.»”
Mirya, Di carne e di carta
“Mi piace leggere i testi in lingua originale, perché con la traduzione è come se perdessero la loro identità. Le parole sono come le persone: solo se le leggi nel loro ambiente quotidiano puoi conoscerle davvero.”
Mirya, Di carne e di carta
“Non era certo possibile tornare bambini con chiunque, si poteva fare solo con una persona, quella persona con cui ci si riscopriva spontanei, quella persona che tirava fuori il meglio e il peggio di noi e che riusciva a sopportarci e ad amarci anche in versione infantile. La persona giusta. La nostra geometria non euclidea.”
Mirya, Di carne e di carta
“... trasformando un sogno di carta in un bacio di carne, un bacio che sarebbe stato sempre e solo suo, e non di qualunque lettrice e sognatrice.”
Mirya, Di carne e di carta
“Lo capì dalle prime righe, che Leonardo Villani non era solo uno dei più bei corpi che avesse mai avuto modo di ammirare. Era anche una delle menti più brillanti che avesse mai avuto modo di incontrare.”
Mirya, Di carne e di carta
“- Non siamo sposati.
- Ma mi sembrava... l'hai chiamata tua moglie e lei...
- Lei è mia moglie, nell'unico modo che conta.”
Mirya, Di carne e di carta
“Benvenuta nel mondo delle donne con gli ormoni non ancora mummificati.”
Mirya, Di carne e di carta
“«Parla di Dante come se ne fosse innamorata. Il suo ragazzo non è geloso?»
[..] «Chi mai potrebbe essere geloso di un mucchietto di polvere?»”
Mirya, Di carne e di carta
“«È evidente che lei conosce solo un modo per amare le cose: ci si butta a capofitto, le vede tutte rose e fiori. Come una ragazzina, appunto.»”
Mirya, Di carne e di carta
“Credo che l'amore sia uno sforzo continuo, una scommessa quotidiana in cui tutto dipende da quanto sappiamo giocare bene le nostre carte e quanto siamo disposti a rischiare. Un "forse".”
Mirya, Di carne e di carta
“Non mi dispiace nulla di te.”
Mirya, Di carne e di carta
“Bello di quella bellezza che non stava solo nella perfezione del volto, ma soprattutto nelle imperfezioni del cuore.”
Mirya, Di carne e di carta
“«Prof, vero che in fondo in fondo le sono un po' simpatico?» le chiese Sivieri, sedendosi come sempre accanto a lei.
«Come un gatto attaccato ai maroni, Sivieri. Come un gatto attaccato ai maroni che mi fai crescere tu.»”
Mirya, Di carne e di carta
“Quel tizio, Angelo... Lui lo è, il suo fidanzato. Nell'unico modo che conta.”
Mirya, Di carne e di carta
“E da allora cerco di evitare qualsiasi cosa potrebbe farle capire che io non ce l'ho, la magia che ha lei, e che mi nutro della sua. E mi brucia ancora, sai? Quel fuoco che mi ha acceso dentro mia moglie, quando eravamo in prima elementare, e ancora non sapeva di essere mia moglie. Mi brucia ancora. Mi brucia ogni giorno di più.”
Mirya, Di carne e di carta
“Non c'è nulla di definitivo, nulla che possa assicurarti che le cose andranno bene, se non sei tu a farle andare bene.”
Mirya, Di carne e di carta
“Era diritto e dovere di ognuno di quei punti, di ognuno degli esseri umani, sforzarsi per rendere quel disegno il migliore possibile, dal momento che ogni esistenza, come punto, era assolutamente inutile se presa singolarmente, e assolutamente fondamentale se parte di quel disegno.”
Mirya, Di carne e di carta
“Problemi con lo stercorario?" chiese curioso Angelo. Ormai lo chiamavano tutti così, quelli con cui aveva parlato di lui. "No" rispose meccanicamente. "E' tutto OK". Angelo allargò le braccia esterrefatto, per poi richiuderle attorno ad Alessandra. "Perché lo fate, voi donne? Perché fingete che vada tutto bene quando non è così?" "Non lo so, a dire il vero. Forse perché aspettiamo l'uomo che se ne accorga senza bisogno di dirglielo." " E quando lo trovate, quell'uomo, cosa fate?" "In genere", replicò Chiara, "ci complimentiamo con l'autrice che l'ha inventato.”
Mirya, Di carne e di carta
“- Sentiamo, saggio dispensatore di profonde verità maschili, come mai sei così sicuro che lui sia interessato a me?
- Perché la guarda come mio padre guardava mia madre, quando sapeva di stare per perderla.”
Mirya, Di carne e di carta
“Perciò ti prego, la prossima volta che abbiamo un problema parlane subito con me. E soprattutto ti prego, fa' che ci sia, una prossima volta. Perché di problemi ne avremo ancora, ma solo se continueremo a stare insieme. E io li voglio, quei problemi, e voglio risolverli con te, e voglio imparare a fare l'amore con te come meriti. Insegnami ad amarti.”
Mirya, Di carne e di carta
“Non lo so, se sarò mai l'amante migliore del mondo, non mi interessa esserlo per le altre, ma mi interessa esserlo per te. Ma non so come fare.”
Mirya, Di carne e di carta
“In realtà, io dormo con un perizoma leopardato. Come credi che abbia convinto il bibliotecario?”
Mirya, Di carne e di carta
“Questo proprio non glielo permetteva. Aveva lavorato sodo tutta la vita, per raggiungere i traguardi che si era prefissata, e non aveva mai ricevuto spinte da nessuno, anzi, aveva profuso buona parte dei suoi sforzi nel prepararsi ancor meglio di quanto fosse necessario e contrastare chi invece le spinte le aveva eccome. Che la criticasse per i suoi abiti, che la reputasse pure una ragazzina frivola, ritardataria, magari anche prima, ma una raccomandata no.”
Mirya, Di carne e di carta
“Per noi non funziona così: ti vedo, e in quell'istante sento se sono o non sono attratto da te. Poi la cosa può crescere o smorzarsi, una volta che ti conosco, ma credimi, è proprio quando cresce che non è così facile gestirla.”
Mirya, Di carne e di carta
“Gli uomini di carta invece erano molto poco impegnativi: regalavano un sogno d'amore e non pretendevano mai l'amore in cambio, lasciandosi segregare sugli scaffali.”
Mirya, Di carne e di carta
“«Perché lo fate, voi donne? Perché fingete che vada tutto bene quando non è così?»
«Non lo so, a dire il vero. Forse perché aspettiamo l’uomo che se ne accorga senza bisogno di dirglielo.»
«E quando lo trovate, quell’uomo, cosa fate?»
«In genere», replicò Chiara, «ci complimentiamo con l’autrice che l’ha inventato.»”
Mirya, Di carne e di carta
“<> le chiese Sivieri, sedendosi come sempre accanto a lei.
<>”
Mirya, Di carne e di carta