The Hilltop Quotes

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The Hilltop The Hilltop by Assaf Gavron
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The Hilltop Quotes Showing 1-3 of 3
“Il tribunale ascoltò l’appello, e chiamò il primo testimone della difesa in rappresentanza dello Stato di Israele, un Brigadiere Generale con una ricca esperienza in materia di sicurezza che prestava servizio nella Dirigenza Confini. Fu domandato all’ufficiale quale fosse l’importanza strategica del posizionamento del Muro su quello specifico crinale, proprio su quegli uliveti privati, un posizionamento che impediva l’accesso dei residenti ai loro campi, e li separava dalla loro fonte di reddito. L’ufficiale rispose che l’ubicazione era di grande, fondamentale, importanza. Dispiegò una mappa e vi puntò un apposito bastone metallico ripiegabile dalla punta arrotondata, ed espose l’importanza strategica di quel crinale rispetto agli altri crinali della zona, e la necessità del controllo di quel territorio, del posizionamento di torri di guardia e della costruzione di un alto muro di calcestruzzo per rinforzare gli insediamenti, scoraggiare il nemico e contenere il terrorismo palestinese che divampava indisturbato. Da parte dell’accusa presenziò un ufficiale riservista di quello stesso esercito di difesa della stessa Israele, un Maggiore Generale, con una ricca esperienza in materia di sicurezza nelle guerre di Israele, contro il nemico arabo in generale, e palestinese nello specifico. E gli fu chiesto: «Sono forse veritiere le parole del Brigadiere Generale che ha testimoniato davanti a te?». Il Maggiore Generale riservista rispose: «Stronzate». Spiegò l’insensatezza di far passare il Muro da quel punto, e dimostrò –usando la mappa – che la zona in questione era tranquilla e quieta e non pericolosa e che non aveva senso sventrare in quel modo il panorama, staccare gli abitanti dalla loro fonte di reddito e creare rabbia e odio prima inesistenti.”
Assaf Gavron, La collina
“«Anch’io la vedevo così un tempo,» rispose Roni «ora basta, abbiamo uno Stato, funziona bene. Non bisogna più realizzare il sogno sionista. Non bisogna più sopravvivere alla Shoah. Perché non divertirsi e basta? Cosa c’è, dobbiamo andare in cerca di ideali e obiettivi più grandi solo perché i vecchi del kibbutz hanno costruito uno Stato? Che diavolo! È per questo che ho lasciato quella fottuta unità scelta. Lì tutti pensavano che bisognasse agire, combattere, conquistare. Basta. Guardatevi intorno, è tutto ok, è tutto tranquillo. Godersi la vita è permesso».”
Assaf Gavron, La collina
“«Che ne so, per ora kibbutz. Non guardo troppo lontano. Mi abbaglia, come guardare il sole. A cosa serve?».”
Assaf Gavron, La collina