Storia di un corpo Quotes

Rate this book
Clear rating
Storia di un corpo Storia di un corpo by Daniel Pennac
4,093 ratings, 3.98 average rating, 351 reviews
Open Preview
Storia di un corpo Quotes Showing 1-13 of 13
“D'inverno per vestirmi mi ci vuole il tempo di un cavaliere con l'armatura. Ogni parte del corpo esige la congruenza del tessuto protettore: i piedi sono esigenti riguardo alla lana dei calzini; il busto vuole la tripla protezione della canottiera, della camicia e del pullover. D'inverno vestirmi significa trovare l'equilibrio fra la temperatura interna e quella dei vari fuori: fuori dal letto, fuori dalla camera, fuori di casa... Devo essere immerso nel giusto calore originario; nulla di più sgradevole e di più disdicevole che aver troppo caldo d'inverno.”
Daniel Pennac, Journal d'un corps
“In effetti stamattina ho proprio versato tutte le lacrime che avevo in corpo. Sarebbe più giusto dire che il corpo ha versato tutte le lacrime accumulate dalla mente nel corso di quest’inverosimile carneficina. La quantità di sé che viene eliminata con le lacrime! Piangendo si fa molta più acqua che pisciando, ci si pulisce infinitamente meglio che tuffandosi nel lago più puro, si posa il fardello dello spirito sul marciapiede del binario d’arrivo. Una volta che l’anima si è liquefatta, si può celebrare il ricongiungimento con il corpo. Stanotte il mio dormirà bene. Ho pianto di sollievo, credo. [...] Onore alle lacrime!”
Daniel Pennac, Journal d'un corps
“Vuoi che ti dica una cosa? Più lo si analizza, corpo moderno, più lo si esibisce, meno esso esiste. Annullato, in misura inversamente proporzionale alla sua esposizione.”
Daniel Pennac, Journal d'un corps
“Giardinaggio, prole (i bambini di Marianne e i nostri figli adolescenti), fricassee di funghi, musica, non si finirebbe mai di elencare le piccole gioie che alimentano l’istinto di vivere.”
Daniel Pennac, Storia di un corpo
“[...] e io sfrego, con il guanto, con il sapone, ogni volta stupito dalla densità di quei piccoli corpi, come se maneggiassi energia allo stato puro, tutta l’energia di due esistenze a venire fantasticamente racchiusa in quella carne infantile così compatta, sotto quella pelle così delicata. Non saranno mai più così densi, né i lineamenti dei visi saranno mai più così netti, né così bianco il bianco dei loro occhi, né le orecchie così perfettamente disegnate, né così compatta la grana della pelle. L’uomo nasce nell’iperrealismo per dilatarsi pian piano fino a un puntinismo alquanto approssimativo per poi disperdersi in una polvere di astrattismo.”
Daniel Pennac, Journal d'un corps
“Giovedì 28 Febbraio 1957,

Essere a temperatura ambiente. Ecco tutta la mia ambizione.”
Daniel Pennac, Journal d'un corps
“La nostra voce è la musica che fa il vento quando ci attraversa il corpo (be', quando non esce da sotto).”
Daniel Pennac, Journal d'un corps
“Au fond, ce journal aura été un perpétuel exercice d’accommodation. Échapper au flou, maintenir le corps et l’esprit dans le même axe… J’ai passé ma vie à « faire le point ».”
Daniel Pennac, Journal d'un corps
“Quand Suzanne imitait l’accent français, mon accent, elle m’offrait la physiologie de notre langue. Son visage rétrécissait, ses sourcils se haussaient, elle redressait la tête, baissait à demi les paupières, avançait une bouche hautaine et boudeuse : Vous autres, maudits Français, toujours à parler avec votre bouche en cul-de-poule, comme si vous chiiez des œufs en or sur nos pauvres têtes!”
Daniel Pennac, Journal d'un corps
“Il migliore amico mi ha risposto che non sarebbe andato a trovare Tijo in ospedale; preferiva conservare di lui l’immagine di una “vitalità indistruttibile”. Delicatezza disgustosa, che abbandona un uomo alla propria agonia. Odio gli amici in spirito. Mi piacciono solo gli amici in carne e ossa.”
Daniel Pennac, Storia di un corpo
“Dalla tua espressione tragicomalinconica, dice Grégoire, dev’essere Mahler. Ma guarda un po’, adesso indovini il tipo di musica dall’espressione di un volto? Certo, quando ascolti quel polacco, Penderecki, sembri un cubo di Rubik abbandonato.”
Daniel Pennac, Storia di un corpo
“La quantità di sé che viene eliminata con le lacrime! Piangendo si fa molta più acqua che pisciando, ci si pulisce infinitamente meglio che tuffandosi nel lago più puro, si posa il fardello dello spirito sul marciapiede del binario d’arrivo. Una volta che l’anima si è liquefatta, si può celebrare il ricongiungimento con il corpo. Stanotte il mio dormirà bene.”
Daniel Pennac, Storia di un corpo
“non saranno tanto le nostre argomentazioni (a dire il vero non avevamo gli strumenti per argomentare), quanto la reazione di Etienne, che ha preso il lungo righello della lavagna e ne ha affondato una estremità nel mio stomaco e l’altra nel suo. Ogni volta che uno dei due, spinto dalla forza della sua convinzione, faceva per camminare verso l’altro, il righello ci si conficcava nell’addome. Doloroso! Se indietreggiavamo, il righello cadeva. Fine della discussione. Ecco quel che si dice fare discorsi misurati. Sistema da brevettare.”
Daniel Pennac, Storia di un corpo