The Luckiest Quotes

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The Luckiest (Lucky Moon, #2) The Luckiest by Piper Vaughn
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The Luckiest Quotes Showing 1-30 of 53
“What they had was rare, imperfect and beautiful and scary all at once. It was hard to say those things out loud and know the right words to use. But that was okay. Because when two people found each other, two people who were meant to be, words didn't even matter anymore. They just knew. And that was the luckiest thing of all.”
Piper Vaughn, The Luckiest
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“Luka tirò Nick più vicino. Quello che avevano era straordinario, imperfetto e bellissimo e spaventoso, tutto insieme. Era difficile dire certe cose a voce alta e sapere quali fossero le parole giuste da usare. Ma andava bene così, perché, quando due persone si trovavano, due persone fatte l’una per l’altra, le parole non avevano più importanza. Loro lo sapevano. E quella era la fortuna più grande”
Piper Vaughn, The Luckiest
“«Voglio davvero provare a non ferirti. Davvero.»
Lo sguardo sincero sul viso di Nick fece sciogliere il cuore a Luka molto di più che un’audace dichiarazione pubblica. Pensava sul serio di non avere più intenzione di fargli del male. Era triste e dolce e fantastico.
«Tesoro, è impossibile,» gli disse Luka. «Ci faremo del male a vicenda. Funziona così quando ami qualcuno. Possiamo solo cercare di andare d’accordo e prenderci cura l’uno dell’altro.»
«Casomai non mi credessi ancora, ti amo. Tantissimo.» Nick gli toccava il viso, lo guardava come se avesse ancora paura che sarebbe sparito. Luka non era sicuro se il suo cuore potesse diventare più grande. Gli faceva già male il petto per essere così maledettamente felice.
«Anche io ti amo, Nicky. Quindi vuoi andare a stenderti e…»
«Scopare finché non ci dimentichiamo di tutto ciò che è accaduto in questi ultimi giorni?» Nick sogghignò, quel ghigno patentato e impertinente alla “lo sai che mi ami” Nick Ventura.
Luka ridacchiò. «Qualcosa del genere»”
Piper Vaughn, The Luckiest
“«Ti amo, Nicky. Ho solo paura.» Gli si serrò la gola, e sentì gli occhi scaldarsi.
«Anche io ho paura. Paura di ferirti, paura che sia tu a ferire me, paura di essere davvero maledettamente innamorato e non sapere come comportarmi nella maniera giusta. E se fossi uno stupidissimo idiota come sono sempre stato e rovinassi qualcosa che avrebbe potuto rendere entrambi felici per tutta la vita?»
Luka sorrise, un piccolo sorriso esitante. «Magari io non ti lascerò rovinare tutto.»
«Davvero?» sussurrò Nick. Luka vide accendersi la speranza nei suoi occhi.
«Magari voglio essere felice per il resto della mia vita. Non credo di riuscirci senza di te.»
Nick fece un piccolo suono strozzato. «So che non ce la posso fare senza di te.» La sua voce era colma di emozione. Luka fece un balzo in avanti e si aggrappò al suo uomo con tutto se stesso. Nick stava tremando, mentre Luka piangeva e sorrideva e tremava. Era un completo disastro, ma più felice di quanto fosse mai stato. Nick si scostò, poi si sporse in avanti per baciarlo – un bacio salato, pieno di muco, tremulo, profondo, che scosse Luka fino alle ossa.”
Piper Vaughn, The Luckiest
“Nick iniziò a sussurrargli tra i capelli. «Dicevo sul serio, prima. Non succederà, piccolo. Mai. Non ho nemmeno più guardato un’altra persona da quando ti ho incontrato. Insomma, per quanto ne so, sarai tu quello che si stancherà di me o che si innamorerà di qualcun altro.»
Luka scosse la testa contro il collo di Nick. Non riusciva a immaginare di provare un sentimento così forte per un’altra persona. Una volta era già abbastanza difficile da sopportare. L’avrebbe ucciso, una seconda volta. Gli si riempirono gli occhi di lacrime, e li chiuse ben stretti per evitare di piangere. Ma oramai era tardi. Troppo tardi. Le lacrime, che cercavano di liberarsi da prima sul palco, iniziarono a fuoriuscire, calde e disperate. Luka si asciugò il viso sulla maglietta del suo ragazzo. Sapeva che Nick avrebbe capito che stava piangendo, e si sentì un idiota finché non si accorse che anche lui stava tremando. Gli accarezzò i capelli e lo baciò sulla testa.
«Il punto è che nessuno di noi due sa cosa accadrà,» continuò con voce malferma. «Tutto quello che so è che ciò che provo quando ti guardo, quando sento la tua voce, quando parliamo e ridiamo e facciamo gli stupidi l’uno con l’altro, è vero amore. E a me non capita con nessuno, solo con te.» Nick sollevò il viso di Luka finché non riuscì a guardarlo dritto in faccia. Nemmeno Nick aveva gli occhi asciutti, e la sua voce era incerta e bassa. Luka coprì la sua mano con la propria. «Non ho intenzione di andare da nessuna parte, a meno che non sia tu a volerlo.»”
Piper Vaughn, The Luckiest
“«Sono tuo, Luka Novak. Tuo. Anche se non mi volessi, se non volessi vedermi mai più, il mio cuore apparterrà per sempre a te.»
Luka era sotto shock. Fissava Nick, i suoi grandi occhi blu, dolci e sensibili nell’oscurità. Nick gli si avvicinò, finché la sua fronte non fu contro la propria. Rabbrividì e gli tirò dolcemente i capelli.
«Per favore, di’ che mi vuoi ancora. Ti prego.»
Luka aveva il cuore in gola, e le lacrime iniziarono a raccogliersi agli angoli degli occhi. Riusciva a sentire ogni singolo e doloroso battito del proprio cuore, nel silenzio della sala in attesa. Dio. Nessuno sarebbe riuscito a resistere a qualcosa di così intenso e spaventosamente meraviglioso, e continuare a voltargli le spalle. Quell’uomo, quel testardo, stupido, splendido uomo, cercava di donargli il cuore davanti a tutti. L’unica cosa che Luka poteva fare era concedere a Nick il proprio, in cambio.
Annuì. Nick si tirò indietro, gli occhi spalancati, interrogativi. «Sì,» sussurrò Luka.
Con quel sì, il pubblico esplose, e Nick lo attirò a sé per un lungo bacio profondo. Era pazzesco, surreale, la cosa più incredibile che Luka potesse immaginare. Era troppo bello per essere vero.”
Piper Vaughn, The Luckiest
“Prima di conoscere Luka, c’erano state un mucchio di cose che Nick aveva detto di “amare”. La coca, il sesso, la sensazione di essere un grande e di sentirsi intoccabile, donne, uomini – diavolo, a volte anche tutte quelle cose contemporaneamente. Ma innamorato? Quello era un concetto sconosciuto, uno su cui non aveva mai speso più di un pensiero passeggero, finché Luka non era entrato nella sua vita. Ora c’era solamente un tipo di amore che voleva. Di cui aveva bisogno, per quel che poteva contare. Doveva riavere Luka. Lui lo amava ancora. Doveva amarlo ancora. Le persone non si dimenticavano di un amore del genere nel giro di un giorno”
Piper Vaughn, The Luckiest
“Due giorni. Quarantotto ore strazianti. Sarebbe anche potuto passare un decennio. Nick aveva il cuore spezzato, rotto in un milione di fottuti minuscoli pezzetti, e non sarebbe mai riuscito a rimetterli insieme. Niente, in tutta la sua vita, gli aveva mai fatto così tanto male. Nemmeno la partenza di sua mamma, nemmeno le botte di suo padre, nemmeno l’abuso di cocaina, o il braccio rotto nell’incidente di dicembre. Niente”
Piper Vaughn, The Luckiest
“Dopo qualche canzone, Nick aveva l’impressione che le cose fossero tornate quasi alla normalità. Quasi. Era ancora se stesso quando aveva in mano la chitarra, ma adesso la levigatezza della sua superficie gli ricordava la pelle di Luka, la curvatura assomigliava all’anca del suo ragazzo disteso su un fianco mentre Nick se lo scopava da dietro, lentamente e a fondo.
Luka era ovunque nella sua vita, anche in quell’unico posto in cui nessuno lo aveva mai toccato prima. Era sconcertante. Era stranamente meraviglioso”
Piper Vaughn, The Luckiest
“Sospirò e fece scorrere le dita lungo la colonna vertebrale del ragazzo. Più cose imparava sulla sua infanzia, e più il suo modo di comportarsi aveva un senso. Il padre stesso di Luka era morto quando aveva tredici anni, però lui ricordava un uomo buono e gentile, uno che lo aveva portato al parco a giocare e che gli aveva insegnato a nuotare e a ballare. E anche se di tanto in tanto lo irritava dandogli consigli non richiesti riguardo alla sua vita sentimentale, la mamma di Luka era una delle persone più gentili e generose del mondo. Non riusciva nemmeno a immaginare che avrebbe potuto fare quello che aveva fatto la madre di Nick. Neanche lontanamente.
Luka si sentiva male al solo pensiero di quanto fosse stata diversa la loro infanzia. Nick aveva passato un inferno con la sua famiglia. Sia lui che suo fratello. Luka non era sorpreso che la paura di perdere Shane lo avesse condotto lungo la strada che alla fine lo aveva portato a Glenwood. Desiderò con tutto il suo cuore che niente di tutto quello fosse mai successo, che Nick non fosse stato cresciuto da genitori a cui, in realtà, non gliene fregava un cazzo dei loro figli. Desiderò poterlo abbracciare e proteggerlo per sempre. Ma era troppo tardi per quello. Nick e Shane non erano più ragazzini. Shane adesso aveva Jesse, ed era felice. E Nick…
Nick aveva Luka, anima e corpo.”
Piper Vaughn, The Luckiest
“Luka amava anche solo stare così, pelle contro pelle, avvolto dal suo profumo. Il saliscendi del suo petto, il battito del suo cuore, il ritmo del suo respiro… lo confortavano talmente tanto da riuscire a malapena a dormire nelle rare notti che passavano lontano l’uno dall’altro. Forse quello era qualcosa che non sarebbe più capitato molto spesso. Forse mai più. Dopo aver conosciuto Shane e Jesse, Luka riusciva benissimo a immaginare se stesso e Nick in quel modo qualche anno più avanti. Proprietario di una casa con il prato attorno per i loro bimbi pelosi, invitare amici per grigliate all’aperto e serate film, costruire una vita insieme. Luka riusciva a immaginarla – lui e Nick e Steph e Snowy. Una famiglia. Felice. Innamorata. Desiderava tutto quello. Ed era piuttosto sicuro che, pronto o meno a dire ti amo, lo desiderasse anche Nick”
Piper Vaughn, The Luckiest
“«Ti amo.»
Luka non aveva intenzione di dirlo. Il suo cervello era volato via su una qualche nuvola di euforia, mentre il suo corpo vibrava ancora per l’orgasmo. Le parole gli erano uscite in un sussurro, ma capì che Nick le doveva aver sentite dal modo in cui era sobbalzato e aveva trattenuto il respiro.
Le braccia di Nick attorno a lui si irrigidirono. «Luka…»
A Luka si attorcigliò dolorosamente il cuore nel petto. «Scusami. So che non siamo ancora a quel punto. Non intendevo…»
«Luka.» Nick posò le mani sui suoi fianchi e lo voltò per poterlo guardare in faccia. I suoi occhi blu erano spalancati e scuri con un’emozione che non riuscì a decifrare. Pensò che potesse essere rammarico. «Ci tengo tantissimo a te. Io…»
Luka interruppe quelle parole con un bacio. Non voleva sentire il resto. Non ne aveva bisogno. Sapeva che Nick gli voleva bene, non aveva dubbi al riguardo. Ed era sufficiente.
Per adesso”
Piper Vaughn, The Luckiest
“«L’ha scattata mia mamma dopo il nostro primo grande evento. Uno che si è svolto in una vera e propria location per concerti, e non in uno squallido bar.» Jesse allungò la mano e toccò lievemente la cornice. «Il posto era minuscolo, e nessuno sapeva chi fossimo, ma, Dio, fu così divertente.»
Luka annuì. Avrebbe potuto capire tantissimo dall’enorme sorriso che ognuno di loro sfoggiava, in quella fotografia. «Wow.» Luka si schiarì di nuovo la gola. «Il modo in cui ti guarda…»
«Già.» Luka riuscì a percepire amore nella voce di Jesse. «Alcuni anni dopo aver scattato questa foto, mia mamma mi disse che fu proprio quella sera che capì come stavano le cose tra me e Shane.»
«Vorrei che qualcuno, un giorno, mi guardasse allo stesso modo.» Luka deglutì il nodo in gola.
«Nick lo fa già.»
Luka sbarrò gli occhi dalla sorpresa, e voltò il viso di lato a guardare Jesse. «Come?»
«Non te ne sei accorto?» Jesse sorrise con dolcezza. «Sicuramente non ha la minima idea di farlo, ma ti guarda come se non vedesse nient’altro. È pazzo di te. Si vede.»
Luka si morse il labbro e cercò di ignorare le farfalle nello stomaco”
Piper Vaughn, The Luckiest
“Il vecchio Nick si sarebbe annoiato a morte, cazzo. Adesso era felice. Lì, in quel loft, non doveva preoccuparsi di mantenere nessun tipo di immagine pubblica da cattivo ragazzo. Poteva comportarsi da persona tranquilla, perché nessuno si aspettava diversamente. Non erano del settore musicale o altri personaggi famosi in attesa di un nuovo episodio del Nick Ventura Show. Non era lì per essere il divertimento di nessuno. Anzi, pensava che la maggior parte delle persone non avesse idea di chi fosse. Prima di Glenwood – prima di Luka – la cosa lo avrebbe infastidito. In quel preciso momento, non provava altro che sollievo”
Piper Vaughn, The Luckiest
“Non ci sarebbe stato il rischio che Steph saltasse sul letto in un momento poco opportuno, o che si dovessero preoccupare di portare fuori i cani prima che uno di loro sporcasse il parquet. Ci sarebbero stati solo lui e Nick, completamente da soli per tutta la notte, finché sua mamma non fosse passata, la mattina, a riportare i cani.
Al solo pensiero, il sorriso di Luka si allargò. Adorava la sua principessina, ma era bello prendersi una pausa una volta ogni tanto, e amava l’idea di tutto quel tempo con il suo ragazzo, senza interruzioni. Si girò e avvolse le braccia attorno alla sua vita, chinandosi a baciarlo dolcemente”
Piper Vaughn, The Luckiest
“«Hai un bel po’ da imparare sul settore musicale, se vuoi stare con me, piccolo,» mormorò Nick, prima di dargli un altro bacio, e stavolta sfiorandogli le labbra. Ma poi sembrò ricordare dove si trovasse e si mise a sedere in fretta, schiarendosi la gola. «Ehm, allora, ragazzi, vi va di provare “Pistol-whipped”?»
Ci fu una serie di schiarite di gola e di strascichii di sedie, prima che il gruppo raccogliesse i propri strumenti, contasse e iniziasse a suonare. Nick sembrava essere completamente preso, però tenne la mano sulla spalla di Luka per tutto il tempo, il pollice che accarezzava ripetutamente la sua clavicola. Nonostante quello non fosse il genere di musica che piaceva a Luka, non importava.
Il momento era perfetto.”
Piper Vaughn, The Luckiest
“«Ricordi come ci si sente a non essere famosi?»
Nick annuì. «Sì. Ricordo quella sera come se fosse ieri. Ero così maledettamente felice là su quel palco. Più felice di quanto non sia mai stato.» Abbassò lo sguardo sul viso di Luka. «Fino a ora, comunque. Tu mi rendi felice in quel modo.»
A Luka si strinse la gola, e gli vennero le lacrime agli occhi. Voltò la testa contro il grembo di Nick, imbarazzato.
«Gesù, Nicky, non puoi dirmi certe cose,» farfugliò contro la sua coscia.
«Perché no?» Sorrise e liberò il viso di Luka dal proprio grembo. Gli asciugò gli occhi e si chinò per baciarlo.
«Non so. Mi rovina il trucco o qualcosa del genere.»
«Tu non ti trucchi.»
Luka emise un’imbarazzante risatina soffocata dal muco. «Beh, non si sa mai.»”
Piper Vaughn, The Luckiest
“«Bellissimo,» mugolò Luka. Anche lui stava tremando, il suo viso teso dall’estasi controllata, sudato e splendido. Lo sbatté ancora un paio di volte dentro Nick, poi si bloccò, tremò, e infine si lasciò cadere sui gomiti. Nick gli accarezzò la schiena e lo guardò abbassarsi. Quando riuscirono entrambi a respirare, si baciarono. Baci delicati, bagnati, interrotti da sorrisi ansimanti e affannati. Nick non sapeva cosa dire, così avvolse braccia e gambe attorno al corpo di Luka e strinse forte.
Immaginò che non sarebbe riuscito a trovare le parole per esprimere tutto quello che avrebbe voluto”
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“«Siamo quasi a casa. Ti scoperò finché vorrai quando arriveremo, okay?» Una grande promessa per uno che stava per venire nei pantaloni.
«Nicky?» Luka fece scivolare le dita sotto la sua camicia, e Nick fece lo stesso con lui: aveva bisogno del contatto con la sua pelle.
«Sì?»
«Non sei come pensavo che fossi. Per niente.»
«Non sono nemmeno come io pensavo di essere.» Nick rise dolcemente. Si mise seduto e lasciò ciondolare la testa all’indietro contro il poggiatesta. «E preferisco così»”
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“«Oh, che schifo. Siete ufficialmente disgustosi. Date a questa povera ragazza single un po’ di tregua. Devo andare a dormire nel mio letto tutta sola, sapete?»
«Puoi venire a dormire a casa mia,» propose Nick. «Ho una stanza per gli ospiti.»
«E ascoltare il festival del sesso per tutta la notte? Sono a posto così, grazie.» L’auto accostò e Jeana tirò fuori le chiavi dal fondo della borsa. «’Notte, uccelli vogliosi. Divertitevi.»
«Non mancheremo!» gridò Luka, scoppiando in un altro attacco di ridarella quando Nick lo spinse sul sedile dell’auto e lo coprì con il proprio corpo. Le sue risatine presto si tramutarono in gemiti e baci e tentativi, con tutta la forza possibile, di infilare le mani nel culo dei jeans aderenti di Nick. I jeans stretti finirono immediatamente sulla lista dell’abbigliamento “vietato quando Luka è nei paraggi”, insieme ai pantaloni del fine settimana precedente. Voleva le mani di Luka su di sé, la sua lingua… voleva tutto.”
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“Nick tremò per l’orgasmo, sussultando a ogni impulso di piacere che percorreva la lunghezza del suo uccello. Con una lunga carezza, passò le braccia attorno alla vita di Luka per abbracciarlo stretto. Non poteva lasciarlo andare. Non aveva mai voluto lasciarlo andare. Luka stava ansimando, il viso nascosto contro il suo collo, la pelle resa scivolosa dal sudore. Gli ci volle qualche minuto per rendersi conto che le sue spalle stavano tremando e che il punto in cui aveva appoggiato la testa era umido.
Nick alzò la mano per toccargli i capelli. I loro corpi erano ancora uniti, per cui riusciva a sentire i leggeri tremiti che percorrevano i suoi muscoli. «Luka?»
Lui scosse solo la testa.
Insicuro su cosa dire, o se sarebbe stato meglio non parlare proprio, Nick attese tormentato. Ogni suono che faceva era come una pugnalata allo stomaco, perché sapeva che la colpa era tutta sua. «Shh. Luka… scusa. Mi dispiace davvero tanto.»
Gli fece scorre le mani su e giù lungo la schiena, carezzandolo dolcemente finché, finalmente, i tremiti si attenuarono. Poi Luka si tirò indietro per incontrare il suo sguardo. Aveva il viso arrossato e le guance umide, però le lacrime erano cessate. Quello, tuttavia, non lo fece sentire meno stronzo.
«Se ti azzardi a farlo di nuovo, io e te abbiamo chiuso.» Gli tremava leggermente la voce. «Questa è la tua ultima opportunità, Nicky. Non rovinare tutto.»
Nick annuì e si protese per baciare Luka con dolcezza, avvertendo il gusto salato del sudore e delle lacrime. «Non succederà. Ti giuro su Dio che non succederà.»”
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“Prima che Nick potesse rispondere, Luka ricominciò a baciarlo – baci mordaci e dolorosi, uniti al continuo graffiare delle unghie su tutta la pelle nuda della schiena. Nick sapeva che Luka era incazzato, sapeva che i morsi e le graffiate erano, in parte, una punizione, il suo modo di rendergli un po’ del dolore che lui gli aveva inflitto. A Nick non importava. Gli avrebbe dato qualsiasi cosa volesse, tutto quello di cui avesse bisogno, purché non lo mandasse via, purché non smettesse. Rude o delicato, a Nick non interessava. Avrebbe accettato le mani di Luka su di sé in qualsiasi modo le avesse ricevute”
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“«E allora? Cosa vuoi da me?»
«Voglio che tu la smetta di scappare, Nicky.» A Luka tremò la voce nel pronunciare quelle parole. «Tutto questo non è semplice nemmeno per me, sai? Te l’ho già detto… le relazioni sono sempre diverse l’una dall’altra. Ma, se tu continui ad allontanarmi, se non parli con me, non funzionerà mai.»
«Ci voglio provare, Luka.» Nick non aveva idea se fosse sufficiente, ma era l’unica risposta che poteva dare. «Lo giuro, farò del mio meglio, cazzo.» Il corpo di Luka si rilassò leggermente, e in quell’istante Nick capì che gli avrebbe dato un’altra chance. E si rese anche conto del fatto che probabilmente non se la meritava. Diavolo, non c’era nessun “probabilmente”, ma il sollievo era tale che fece l’unica cosa a cui riuscì a pensare per cercare di fare ammenda: si protese e coprì la bocca di Luka con la propria.
Luka si allontanò di scatto quasi subito, e le sue mani risalirono le spalle di Nick per spingerlo via. Per qualche secondo, si fissarono in silenzio. Poi Luka allungò una mano e afferrò i capelli di Nick e con violenza lo tirò a sé. Le loro labbra si scontrarono, e Nick non riuscì nemmeno a capire cosa sarebbe successo dopo. Fu come lo scoppio di una bomba, l’esplosione improvvisa di energia focosa che li attraversò entrambi.
Luka gli morse il labbro inferiore tanto forte da fargli male. Gli avvolse le dita attorno ai capelli, tirandogli dolorosamente le ciocche. Fece poi scivolare l’altra mano sotto la maglietta, e Nick sentì le unghie graffiargli la parte bassa della schiena. Inspirò con un sibilo per l’improvvisa fitta di dolore.
La sola risposta di Luka fu di ripetere il gesto, ma con più forza. «In questo momento ti odio,» gli sussurrò contro la bocca. «Ti odio.»
A quelle parole, a Nick si spezzò il cuore. «Lo so. Sono così…»
Luka non lo lasciò finire. Lo baciò di nuovo, facendogli scivolare la lingua in gola. Morse e succhiò e graffiò, strattonando il tessuto sottile della sua T-shirt, finché non la strappò e Nick dovette aiutarlo lacerandola definitivamente, solo per liberarsi di quella maledetta cosa. Poi le mani di Luka furono sulla sua cintura, slacciandola velocemente con strattoni rabbiosi, e Nick si tirò indietro ponendo fine al bacio, per permettere a Luka di spingergli giù jeans e boxer. Si tolse gli scarponi, grato del fatto che fossero vecchi e abbastanza logori da non preoccuparsi più di slacciare le stringhe, e calciò tutto lontano, morendo dalla voglia di mettere le mani sulla pelle nuda del suo ragazzo”
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“Quando l’auto arrivò, Nick stava molto meglio. Luka lo aveva fatto sentire di nuovo la rockstar che sapeva essere nascosta da qualche parte sotto il suo piccolo guscio rotto.
Lo baciò non appena la vettura si immise nel traffico. «Grazie,» sussurrò.
«Per cosa?» gli chiese lui con un sorriso.
«Sapevi che mi sentivo strano. Grazie per l’aiuto.»
Luka si strinse nelle spalle. «Nessun problema. Devi uscire da lì ogni tanto, no? Non puoi essere Nick Ventura senza essere Nick Ventura, giusto?»
«Mi sa di sì.» E rise piano. «Sei pronto? Ci saranno fotografi ovunque.»
«Stai scherzando? È il sogno di ogni ragazzo.» Luka fece un balzo sul sedile. «Quello è uno di quei club in cui le persone normali come me non entreranno mai. A Jeana stava per venire un infarto quando lo ha saputo.»
Nick lo baciò di nuovo. Doveva farlo. In quell’istante, baciare Luka sembrava essere assolutamente necessario, più di quanto lo fosse respirare. Alla vista del club, l’auto rallentò e si fermò. Sto bene. Posso farcela.”
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“Fu il rendersi conto di quanto fosse giusto quel pensiero a farlo trasalire. La certezza di trovarsi nel posto in cui doveva essere. Lì, in quel letto, con Luka. E forse anche con Steph. Ci fu un momento, un momento limpido e cristallino, in cui riuscì a vedere se stesso, ad anni di distanza, in un letto diverso, forse persino in un altro posto, ma con lo stesso uomo. Non aveva mai provato nulla di simile, in passato. E all’improvviso, così dal nulla, non riuscì a respirare.
Il cuore accelerò, e il labbro superiore gli si ricoprì di sudore. Aveva infranto la sua stessa regola e aveva baciato una persona. Non solo una, ma parecchie volte. Non uno qualunque, ma Luka. Per la prima volta in vita sua, aveva scopato un altro ragazzo faccia a faccia. Baciato qualcuno finché entrambi non erano rimasti senza fiato, e aveva adorato ogni secondo di quel bacio. Desiderò svegliare Luka, farlo girare di schiena, e rifare tutto da capo. Leccare quella meravigliosa pelle dorata, fin giù, ad assaggiare quel bell’uccello lungo.
Oh, cazzo. Non aveva mai, mai preso in considerazione l’idea di succhiarlo a un ragazzo, prima. Nemmeno una volta con gli altri che si era scopato. Non era mai stato tanto allettato. Non fino alla comparsa di Luka.
Nick fece un respiro tremante, la pelle sudata, e quella strana sensazione ricominciò a crescergli nello stomaco. Fuori. Doveva uscire. Aveva bisogno di tempo per pensare”
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“«Nicky? Puoi andare a prendere Steph?»
Nick ridacchiò. «Certo.»
E fu così che, dopo aver combinato un gran casino, tanto da pensare che non avrebbe mai più avuto un’altra chance, Nick finì per mettersi a letto con Luka, dopo il sesso più fantastico che avesse mai fatto in vita sua, mentre provava a fermare Stephanie che gli voleva rubare il posto sul cuscino. Tutto sommato, sarebbe potuta andare dannatamente peggio”
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“«Nick?» mormorò Luka. «Cosa ci fai qui?»
«Mi dispiace… Mi dispiace tanto.»
Dopodiché, ci fu posto solo per l’azione. Si allungò e avvolse una mano sulla nuca di Luka, trascinandolo a sé finché le loro labbra non si scontrarono. Per un istante, Luka oppose resistenza, poi, con un sospiro, si sciolse in quel bacio. Nick emise un gemito. Sì, è esattamente ciò che desideravo. Fu meraviglioso. Perfetto. Non viscido, non appiccicoso, non troppo intimo, perché con Luka niente era troppo intimo. Nick aveva voglia di toccarlo dappertutto.
«Sono un idiota. Ho detto a Shane il tuo nome. Gli ho detto quanto mi piaci… e lui mi ha consigliato di non fare il coglione. Ha detto che devo confessarti cosa pro…» Luka lo interruppe con un altro bacio intenso. Uno che lo fece girare e aggrappare allo stipite della porta.
«Nicky,» sussurrò Luka, e lo trascinò dentro casa.
Con un calcio, Nick chiuse la porta dietro di sé. Era a malapena consapevole di stare camminando nel minuscolo appartamento di Luka, di inciampare nel divano e di fare cadere la borsa coi documenti di lavoro dell’amico… Riusciva solamente a concentrarsi su quanto cazzo fosse fantastico il solo baciarsi”
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“«Sto cazzeggiando al parco. Non voglio tornare a casa. È così vuota da quando sono fuori. Lì si sta bene solo quando c’è lui.» Nick si sentiva bene solo quando Luka era con lui, indipendentemente da dove si trovasse.
«È solo perché non sei da solo quando lui è lì, o perché sei con… Luka? Si chiama così?»
«Sì, Luka. Ed è per lui. Non voglio nessun altro vicino. Non ho più visto nessuno, Shaney. Nessuno. Voglio solo stare con lui, tipo sempre. Ho bisogno che lui torni da me.» Sapeva di dare l’idea di essere disperato, ma era troppo tardi per preoccuparsene.
«Wow. Finalmente, il mio fratellino si unisce a tutti noi nella terra dei sentimenti.» Aveva percepito il sorriso nella voce di Shane. «Amico, devi andare a sistemare le cose. Digli che ti dispiace. Sii convincente. Non aspettare troppo, come ha fatto quello stupido di tuo fratello.»
Nick aveva sorriso tristemente. «Si è risolto tutto alla fine, no?»
«Sì, ma quel periodo è stato una tortura. Non tornerei mai indietro.»
In quel momento, Nick immaginò suo fratello che si allungava per toccare i capelli di Jesse, o poggiava una mano sul suo petto: un promemoria del fatto che stavano insieme e non erano più soli. Un altro pezzetto di dolore lo aveva colto alla sprovvista.
«Quindi vado a chiedere scusa. Me la cavo con così poco?» Non si era mai scusato con nessuno, in vita sua. Assolutamente per nulla.
«Sì. E cerca di non essere… troppo te stesso, okay?»
Nick aveva sbuffato.”
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“«Qualcuno, nella tua vita, sa che esisto?» sussurrò Luka.
«Beh, non è che…»
«Nick. Rispondimi e basta. Qualcuno lo sa? Assolutamente nessuno?»
«Mio fratello,» mormorò Nick. Gli si chiuse la gola. «Lui, ehm, sa che mi interessa qualcuno… un ragazzo.»
«Ma sa il mio nome? Sa qualcosa di me?»
Nick scosse la testa. «N-no.»
«Avevi intenzione di dirlo ad altri, che ti vedi con qualcuno?»
«No… Beh, forse.» Nick si sentì morire. «No. Io… non posso dirlo a nessuno.»
«Perché sei Nick Ventura, giusto? Idiota. Ma dove avevo la testa? Non ce la faccio più.» Luka si alzò in piedi, tremante, e spinse indietro la sedia, che si rovesciò su una fioriera, piantumata con edera e romantici cespugli di rose profumate, e posizionata in un punto strategico. A Nick venne voglia di strapparli alla radice.”
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“«Grazie, dolcezza.»
«Luka?»
«Sì?»
«Mi piace quando mi chiami Nicky.»
«Beh, allora grazie, Nicky.» Luka sorrise”
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