L'Avversario Quotes

Rate this book
Clear rating
L'Avversario L'Avversario by Emmanuel Carrère
44,713 ratings, 3.99 average rating, 4,042 reviews
L'Avversario Quotes Showing 1-23 of 23
“Sono sicuro che non stia recitando per ingannare gli altri, mi chiedo però se il bugiardo che c’è in lui non lo stia ingannando. Quando Cristo entra nel suo cuore, quando la certezza di essere amato nonostante tutto gli fa scorrere sulle guance lacrime di gioia, non sarà caduto ancora una volta nella rete dell’Avversario?”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Sono un assassino. La mia immagine agli occhi della società è la peggiore che possa esistere, ma è più facile da sopportare che i miei vent’anni di menzogne”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“«La verità vi farà liberi» ha detto Cristo. E lui: «Non sono mai stato così libero, la mia vita non è mai stata così bella. Sono un assassino. La mia immagine agli occhi della società è la peggiore che possa esistere, ma è più facile da sopportare che i miei vent’anni di menzogne». Dopo un periodo di messa a punto, il cambiamento di programma sembra essere riuscito. Al personaggio del ricercatore rispettato si sostituisce quello, non meno gratificante, del grande criminale sulla via della redenzione mistica.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“no solamente la pérdida de los fallecidos, sino el duelo de la confianza, la vida entera gangrenada por la mentira.”
Emmanuel Carrère, El adversario
“Di norma una bugia serve a nascondere una verità, magari qualcosa di vergognoso, ma reale. La sua non nascondeva nulla. Sotto il falso dottor Romand non c’era un vero Jean-Claude Romand.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Sostituendo un imbroglio con un cancro è riuscito a trasporre in termini comprensibili agli altri una realtà troppo particolare e privata. Avrebbe preferito davvero essere malato di cancro piuttosto che di menzogna – perché anche la menzogna era una malattia, con la sua eziologia, i suoi rischi di metastasi, la sua prognosi riservata –, ma il destino aveva voluto che si ammalasse di menzogna, e non era colpa sua.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“A quei tempi non mentivo, ma non confidavo mai le mie vere emozioni, se non al mio cane... Ero sempre sorridente e credo che i miei genitori non abbiano mai sospettato che ero triste...Non avevo nient’altro da nascondere allora, ma nascondevo questo: la mia angoscia, la mia tristezza... Magari sarebbero stati pronti ad ascoltarmi, come Florence del resto, eppure non sono mai riuscito a parlare... E quando rimani incastrato in questo ingranaggio, per non deludere, la prima bugia chiama la seconda, e poi vai avanti tutta la vita...»”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Per i credenti l’ora della morte è l’ora in cui si vede Dio, non più in modo oscuro, come dentro uno specchio, ma faccia a faccia. Perfino i non credenti credono in qualcosa di simile: che nel momento del trapasso si veda scorrere in un lampo la pellicola della propria vita, finalmente intelligibile. Per i vecchi Romand, questa visione, anziché rappresentare il pieno coronamento, aveva segnato il trionfo della menzogna e del male. Avrebbero dovuto vedere Dio e al suo posto avevano visto, sotto le sembianze dell’amato figlio, colui che la Bibbia chiama Satana: l’Avversario.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Je n'ai jamais été aussi libre, jamais la vie n'a été aussi belle. Je suis un assassin, j'ai l'image la plus basse qui puisse exister dans la société, mais c'est plus facile à supporter que les vingts ans de mensonge d'avant.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Il est notoire que les hommes les plus remarquables sont aussi les plus modestes, les moins soucieux de l'opinion qu'on a d'eux.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“de que la forma de ver que un escritor tiene de esta tragedia puede completar y trascender ampliamente otras visiones, más reductoras, como las de la psiquiatría u otras ciencias humanas ...”
Emmanuel Carrère, L'Avversario
“Yo no mentía entonces, pero nunca revelaba el fondo de mis emociones, menos a mi perro… Yo estaba siempre sonriente, y creo que mis padres no sospecharon nunca de mi tristeza… No tenía otra cosa que ocultar entonces, pero escondía eso: aquella angustia, aquella tristeza… Seguramente habrían estado dispuestos a escucharme, Florence también me habría escuchado, pero no supe hablar… y cuando estás cogido en ese engranaje de no querer defraudar, la primera mentira llama a la siguiente y es así toda la vida”.”
Emmanuel Carrère, L'adversaire
“Un amigo, un verdadero amigo, es también un testigo, alguien cuya mirada permite evaluar mejor la propia vida”.”
Emmanuel Carrère, L'Avversario
“Es bien sabido que los hombres más notables son también los más modestos, los menos preocupados por la opinión que uno tiene de ellos.”
Emmanuel Carrere, El adversario
“Se acordará toda su vida de los sacos de plástico gris, precintados, en los que habían metido a los niños: horripilaba verlos.”
Emmanuel Carrère, El adversario
“J'ai pensé qu'écrire cette histoire ne pouvait être qu'un crime ou une prière.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Una mentira, normalmente, sirve para encubrir una verdad, algo vergonzoso, quizá, pero real.”
Emmanuel Carrère, El adversario
“Uscire dalla pelle del dottor Romand significava ritrovarsi senza pelle. Più che nudo: scorticato.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Per capire che ci si trova davanti a un vicolo cieco non c’è bisogno di imboccarlo e spingersi fino alla prima curva. Non sostenere un esame e affermare di averlo passato non è un bluff audace, il rilancio azzardato di un giocatore, che può funzionare o no: il risultato in questo caso è uno solo, essere smascherati e cacciati dall’università coprendosi d’infamia e di ridicolo, le due cose al mondo che più lo spaventavano. Ma come poteva immaginare che esisteva un’ipotesi peggiore, quella di non essere smascherato, e che quella bugia puerile lo avrebbe portato diciott’anni dopo a massacrare i suoi genitori, Florence e i figli che ancora non aveva?”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Nel caso di Romand il fatto più sconcertante è che la follia sia stata commessa in due tempi, come uno che mentre lavora al computer schiacci il tasto sbagliato, rischiando di perdere un file prezioso, e quando il programma chiede: «Sei sicuro di voler eliminare il documento?», dopo aver soppesato i pro e i contro, dia ugualmente l’ok.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Pensavo al mio romanzo, La settimana bianca. Romand mi aveva detto che quel libro raccontava esattamente la sua infanzia. Pensavo al grande vuoto bianco che si era scavato a poco a poco dentro di lui fino a lasciare soltanto un simulacro di uomo vestito di nero, un baratro da cui proveniva la corrente d’aria gelida che faceva rabbrividire il disegnatore.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“«Desidero farle capire che a spingermi verso di lei non è una curiosità malsana o il gusto del sensazionale. Ai miei occhi, ciò che lei ha fatto non è il gesto di un comune criminale, né di un pazzo, ma di un uomo spinto agli estremi da forze che non controlla, e vorrei mostrare all’opera proprio queste terribili forze.
«Qualunque sia la sua reazione alla mia lettera, le auguro di non perdersi d’animo. Con i sensi della mia più profonda compassione,
Emmanuel Carrère».”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception
“Luc e Cécile si sedevano sul bordo dei materassi, che erano stati trascinati l’uno accanto all’altro perché nessuno riusciva più a dormire da solo ed erano costretti a stringersi tutti e cinque nella camera matrimoniale. Senza sapere ancora che cosa dire ai figli, li cullavano, li coccolavano, cercavano almeno di rassicurarli. Ma si rendevano conto che le loro parole non possedevano più il potere magico di prima. Ormai si era insinuato un dubbio che soltanto il tempo avrebbe potuto sradicare. Era come se avessero rubato l’infanzia, ai bambini e anche ai genitori: i piccoli non si sarebbero mai più abbandonati fra le loro braccia con la stessa miracolosa fiducia, miracolosa ma normale a quell’età, nelle famiglie normali. E proprio pensando a questo, a ciò che era andato irrimediabilmente distrutto, Luc e Cécile hanno cominciato a piangere.”
Emmanuel Carrère, The Adversary: A True Story of Monstrous Deception