Una vita Quotes
Una vita
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Italo Svevo1,664 ratings, 3.49 average rating, 94 reviews
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Una vita Quotes
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“Non era possibile di consolare quella poveretta? Volle provarvisi. Le si sedette accanto e le parlò con grande dolcezza, con l’accento della sincerità, e ben presto commosso gli parve che la fanciulla dovesse seguirlo all’altezza a cui tentava di portarla, e che la salita dovesse esserle resa facile dal sentimento da cui egli si sentiva invaso.
Le parlò delle sue lunghe osservazioni sulla vita e come avesse trovato ch’erano sciocche le nostre gioie e sciocchi i nostri dolori. Le rammentò gl’insegnamenti che certamente i preti e i maestri avevano dato anche a lei! La vita aveva il suo valore per tutt’altra cosa che per quella per cui il volgo l’amava. I preti dicevano questa verità troppo freddamente e perciò non veniva creduta, ma era vera, profondamente vera. All’accorgersene ch’era cosí, le raccontò, egli aveva provata una grande sorpresa. Non era retorica dei preti e dei maestri quella, era verità! L’equilibrio nella nostra vita, un’esistenza laboriosa, per quanto con scopi modesti, valeva piú che tutte le felicità che potevano dare la ricchezza e l’amore. La tranquillità della coscienza era l’elemento piú importante per la felicità. Ella non doveva credere che chi l’aveva resa disgraziata potesse godere di una grande felicità, perché il rimorso, la mancanza di soddisfazione di se stesso, era la massima delle sventure. Ma questo non doveva importarle, vivesse lui felice come poteva, da ciò ella non veniva danneggiata. Perché si vedeva disgraziata? Poteva vivere tranquilla accanto alla madre, dimostrarle l’affetto di cui tanto abbisognava e si lagnava? Non bastava? La semplicità dei costumi era felicità, era felicità la bontà ed era felicità la pace. E poi niente altro.
Ella non aveva compreso perfettamente, e certo quel poco che aveva compreso non la convinceva, ma lo ammirava vedendolo convinto e commosso per quelle idee, e l’enorme esclusione con cui egli aveva chiuso la sua predica la fece rimanere a bocca aperta. Per lui invece quel discorso era stato di maggior importanza di quanto avrebbe potuto prevedere; aveva terminato col convincersi. Giammai non era stato conscio con tanta chiarezza dei sentimenti che da sí lungo tempo fervevano nel suo animo. La sorpresa di sentirsi tanto lieto e tanto tranquillo gl’impedí di dolersi di non essere giunto a migliore risultato con Lucia. Ella gli aveva gettato uno sguardo che significava tutt’altro che rinunzia. Era pericoloso parlare con troppo calore a quella ragazza.”
― Una Vita
Le parlò delle sue lunghe osservazioni sulla vita e come avesse trovato ch’erano sciocche le nostre gioie e sciocchi i nostri dolori. Le rammentò gl’insegnamenti che certamente i preti e i maestri avevano dato anche a lei! La vita aveva il suo valore per tutt’altra cosa che per quella per cui il volgo l’amava. I preti dicevano questa verità troppo freddamente e perciò non veniva creduta, ma era vera, profondamente vera. All’accorgersene ch’era cosí, le raccontò, egli aveva provata una grande sorpresa. Non era retorica dei preti e dei maestri quella, era verità! L’equilibrio nella nostra vita, un’esistenza laboriosa, per quanto con scopi modesti, valeva piú che tutte le felicità che potevano dare la ricchezza e l’amore. La tranquillità della coscienza era l’elemento piú importante per la felicità. Ella non doveva credere che chi l’aveva resa disgraziata potesse godere di una grande felicità, perché il rimorso, la mancanza di soddisfazione di se stesso, era la massima delle sventure. Ma questo non doveva importarle, vivesse lui felice come poteva, da ciò ella non veniva danneggiata. Perché si vedeva disgraziata? Poteva vivere tranquilla accanto alla madre, dimostrarle l’affetto di cui tanto abbisognava e si lagnava? Non bastava? La semplicità dei costumi era felicità, era felicità la bontà ed era felicità la pace. E poi niente altro.
Ella non aveva compreso perfettamente, e certo quel poco che aveva compreso non la convinceva, ma lo ammirava vedendolo convinto e commosso per quelle idee, e l’enorme esclusione con cui egli aveva chiuso la sua predica la fece rimanere a bocca aperta. Per lui invece quel discorso era stato di maggior importanza di quanto avrebbe potuto prevedere; aveva terminato col convincersi. Giammai non era stato conscio con tanta chiarezza dei sentimenti che da sí lungo tempo fervevano nel suo animo. La sorpresa di sentirsi tanto lieto e tanto tranquillo gl’impedí di dolersi di non essere giunto a migliore risultato con Lucia. Ella gli aveva gettato uno sguardo che significava tutt’altro che rinunzia. Era pericoloso parlare con troppo calore a quella ragazza.”
― Una Vita
“Era finalmente libero. Nessuno più avrebbe tentato di toglierlo dal suo proposito; sarebbe partito pur sapendo che con questo passo egli rinunziava ad Annetta. Francesca lo aveva convinto; la partenza equivaleva ad una rinunzia. Si sentì calmo e felice. Se quello che Francesca prevedeva si avverava, egli era liberato da ogni dovere e da ogni rimorso. Ella gli aveva detto che, abbandonato da Annetta, sarebbe ridivenuto il miserabile travetto di casa Maller. No! Egli sarebbe rimasto superiore anche alla posizione che Annetta aveva voluto fargli e la sua superiorità era stata dimostrata precisamente dalla sua rinunzia.”
― Una Vita
― Una Vita
