Of Hospitality Quotes
Of Hospitality: Anne Dufourmantelle Invites Jacques Derrida to Respond
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Jacques Derrida437 ratings, 3.98 average rating, 33 reviews
Of Hospitality Quotes
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“Le persone che sono state costrette ad abbandonare la patria, gli esiliati, i deportati, gli espulsi, gli sradicati, i nomadi hanno in comune due sospiri, due nostalgie: i loro morti e la loro lingua. Da un lato vorrebbero tornare, in pellegrinaggio almeno, ai luoghi in cui i loro morti hanno l'ultima dimora. D'altro canto, gli esiliati, i deportati, gli espulsi, gli sradicati, gli apolidi, i nomadi senza legge, gli stranieri assoluti continuano spesso a voler riconoscere la lingua, la lingua detta materna, come loro estrema patria, cioè l'estrema dimora. [...] La cosiddetta lingua materna non sarebbe insomma una specie di seconda pelle che portiamo addosso, una casa mobile? Ma anche una casa inamovibile, visto che si sposta insieme a noi. La lingua resiste a ogni moto poiché si sposta insieme a me. È la cosa meno inamovibile, il corpo proprio più mobile che resta la condizione stabile, ma portatile, di tutte mobilità: per usare il fax o il telefono cellulare, bisogna che porti su di me, con me, in me, come me, il più mobile dei telefoni e cioè una lingua, una bocca e un orecchio che per mettano di parlare-ascoltarsi.”
― Sull'ospitalità
― Sull'ospitalità
“Il doloroso paradosso riguarda la coestensività della democratizzazione dell'informazione e del campo della polizia: i poteri della polizia e della politicizzazione aumentano via via che la comunicazione, la permeabilità e la trasparenza democratiche allargano il loro spazio e la loro fenomenalità, il loro venire alla luce. [...] La socialità privata tende ad allungare le antenne al di là del territorio nazionale alla velocità della luce. Allora lo Stato, trovandosi di colpo più piccolo, più debole di tali potenze private non statali, infra- e soprastatali al tempo stesso, lo Stato classico - o la cooperazione di Stati classici - fa degli immani sforzi per recuperare e sorvegliare, contenere e riappropriarsi di quello che a gran velocità gli sta sfuggendo. La sua azione si esplica talvolta in una riorganizzazione del diritto, con nuovi testi di legge, ma anche in nuove ambizioni della polizia.”
― Sull'ospitalità
― Sull'ospitalità
“Ovunque la privacy venga violata, ovunque una violazione sia comunque sentita come tale, si può prevedere una reazione nel senso della chiusura, sia all'interno della famiglia, sia, allargando il cerchio, etnocentrica e nazionalistica, perciò virtualmente xenofoba: non diretta contro lo straniero in quanto tale ma, paradossalmente, contro la potenza tecnica anonima (straniera alla lingua e alla religione, oltre che alla famiglia e alla nazione) che minaccia, insieme alla «privacy», le condizioni tradizionali dell'ospitalità. [...] In casa mia voglio essere il padrone per potere ricevere chi voglio. Comincio a considerare lo straniero indesiderabile, e virtualmente nemico, chiunque invada la mia privacy, la mia ipseità, il mio potere d'ospitalità, la mia sovranità di ospite. L’altro diviene così un individuo ostile del quale rischio di diventare ostaggio.”
― Sull'ospitalità
― Sull'ospitalità
“L'ospitalità assoluta esige che io apra la mia dimora e che la offra non soltanto allo straniero (provvisto di un cognome, di uno statuto sociale di straniero eccetera), ma all' altro assoluto, sconosciuto, anonimo, e che gli dia luogo, che lo lasci venire, che lo lasci arrivare e aver luogo nel luogo che gli offro, senza chiedergli né reciprocità (l'entrata in un patto) e neppure il suo nome.”
― Sull'ospitalità
― Sull'ospitalità
