La vita oscena Quotes

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La vita oscena La vita oscena by Aldo Nove
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La vita oscena Quotes Showing 1-7 of 7
“Il cielo mi appariva viola, con una strana nota di gravità a dominarlo: il cielo, quel cielo, mi sembrava premesse con una forza inaudita sulla città, era livido e pesante, come se non ce la facesse più a stare là sopra e da un momento all'altro dovesse cedere. E poi lo schianto a terra delle stelle e della luna, corpi celesti infiniti tra le automobili parcheggiate in strada. Quel cielo era il mio cuore che aveva ripreso a battere all'impazzata.”
Aldo Nove, La vita oscena
“Le storie vengono da un luogo lontano dove siamo già stati.”
Aldo Nove, La vita oscena
“Allora la solitudine è la potenza di una virgola, quando arriva dopo che tutto è diventato discorso, e quel discorso ha lettere straniere, è fatto di voci che si accavallano con rabbia, ogni voce cerca di sovrastare le altre, questo era quello che giorno dopo giorno sentivo e restavo a letto per settimane, nessuna frase finiva, nessun detersivo lavava più bianco, nessun amore incominciava con il piede giusto, non c’erano punti né tanto meno punti a capo ma solo virgole, discorsi interrotti sull’iniziare di qualcosa che non era racconto.”
Aldo Nove, La vita oscena
“Ero piccolo ma già sapevo che riempirsi di cose è un modo che usiamo per sentirci il più lontano possibile dal nulla.”
Aldo Nove, La vita oscena
“La faccia della morte era un modo di guardare fisso e bloccato perché oltre non c’era niente più da guardare.”
Aldo Nove, La vita oscena
“I miei giorni si susseguivano a cucchiaiate dense di nero lunare.
“Non più parole. Grumi di nero notturno negli interstizi del tempo. Come se zone di realtà venissero sempre più divorate spopolava il buio e il buio era il mio presente che si frantumava in confusa rivolta contro la vita intera.
“Non era quello che avrei voluto.
“Così inesausta veniva la sera.
“Era un’altra vita.
“Muta e dilagante sul limitare del buio giorno dopo giorno.”
Aldo Nove, La vita oscena
“Spesso mia madre si trovava con delle sue amiche a parlare di femminismo.
Fumavano tantissimo e riempivano la tappezzeria di odore di fumo.
Mia madre ascoltava gruppi musicali americani di cui non mi ricordo il nome che facevano venire voglia di ballare anche se eri triste, allora ballava e mi spiegava che voleva essere una zingara.
Mia madre faceva il verso alle persone antipatiche e mi faceva morire dal ridere.
Mia madre quando eravamo in campagna faceva le capriole e diceva che forse era troppo grande per farle e poi diceva che no, non era troppo grande.
Faceva un’altra capriola e ripeteva che voleva essere una zingara. Per essere libera. Davvero libera.
Mia madre parlava con gli animali e diceva che loro capivano meglio delle persone.
Mia madre diceva che dopo la morte tutti ci saremmo sciolti nell’universo, e che eravamo parte dell’universo ed eravamo uguali alle piante, agli animali e alle stelle, in un paese della Terra.”
Aldo Nove, La vita oscena