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Suite francese
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GdL Narrativa Gennaio 2012: Suite francese di Irène Némirovsky - Commenti e discussione
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Il vino della solitudine (other topics)David Golder (other topics)
Suite francese (other topics)
Mirador: Irène Némirovsky, mia madre (other topics)


spero di aver centrato il posto giusto per inserire questo mio post. Se così non fosse, chiedo venia ai moderatori e ai compagni di letture, e sono disponibile a cambiare sede.
Ieri pomeriggio mi trovavo a Lucca per seguire, presso la libreria Ubik, un interessante e stimolante intervento del prof. Paolo Vanelli, critico letterario, dedicato all'opera di Irène Némirovsky (IN), una scrittrice che apprezzo molto.
Non potendo ovviamente esaurire la biografia letteraria di IN in pochi minuti, Vanelli si è concentrato su quelli che ritiene i tre temi fondamentali della sua poetica, esemplificandoli uno alla volta attraverso un libro: il tema dell'autobiografia (Il vino della solitudine Il vino della solitudine), le radici ebraiche (David Golder David Golder) e la questione franco-tedesca (Suite francese Suite francese). Vanelli ha sottolineato molto bene come IN tragga materia essenziale per la scrittura dalla propria esperienza personale e dal proprio background culturale per mettere in scena trame e personaggi che hanno così molto a che fare con la sua vicenda umana e letteraria: le due guerre mondiali, l'emigrazione russa ed ebraica in Francia, la ricerca del profitto nel primo dopoguerra, la promozione sociale, le dinamiche della ricca borghesia francese etc. Su ciò che invece non appartiene essenzialmente a tale vicenda (ad esempio la rivoluzione russa e il leninismo), la scrittura di IN sarebbe meno interessata ed interessante.
Verso la fine si è acceso un piccolo dibattito sul valore dell'incompiuto Suite francese, di cui si parla in questo thread: secondo molti dei presenti, e anche secondo Vanelli, questo libro non è alla pari degli altri ed anzi andrebbe emendato da molte lungaggini e parti scadenti. Vanelli faceva notare tuttavia che è stato proprio per merito di Suite francese (ripubblicato da Adelphi nel 2004, dopo circa 60 anni di oblio, se si eccettua una pubblicazione presso Feltrinelli negli anni Ottanta), se IN ha guadagnato grande notorietà e si sono potuti leggere tutti gli altri suoi romanzi.
Il mio primo incontro con IN è stato appunto con Suite francese e sono rimasto conquistato da quest'autrice. Credo che non sia facile trovare uno scrittore capace di proporre studi di carattere così acuti e nel contempo così naturali.
Trovo affascinante la rievocazione del periodo storico situato tra le due guerre, che si avvale di tutti gli elementi in grado di conferire solidità alla narrazione: dalle emozioni dei personaggi ai dialoghi essenziali, dagli arredamenti delle abitazioni alle luci dei lampioni.
Credo che Suite francese, al di là dell'incompiutezza e della forma ovviamente imperfetta, sia un tentativo molto coraggioso, e in parte riuscito, di metabolizzare letterariamente gli eventi recentissimi di cui il popolo francese era protagonista: non fu certamente facile analizzare con questa profondità eventi di quella portata proprio mentre stavano accadendo.
PM