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La Sfida dei Classici
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II°GDL GENNAIO 2024- "BERLIN ALEXANDERPLATZ" A. Doblin
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@Amaranta: per ragioni organizzative ed incastri con altre proposte, questa lettura è prevista nell'arco del solo mese di gennaio :-)

@Amaranta: per ragioni organizzative ed incastri con altre proposte, questa lettura è prevista nell'arco del solo mese..."
Grazie. Allora non credo di farcela

Emanuela grazie mille per la disponibilità, l'ho richiesto in biblioteca, dovrei prenderlo martedì 2🤞

Aiuto :))))
Allora ci riaggiorniamo la prossima settimana :)





Come siete messe?
Chi sta ancora leggendo?
Fatemi sapere.
Al limite possiamo dilatare il termine a domenica 4 febbraio, non oltre però...ditemi voi..

Si. Come ho scritto qui sopra, vi lascio fino domenica 4 febbraio 😁

Si. Come ho scritto qui sopra, vi lascio fino domenica 4 febbraio 😁"
Angioletto ❤️


Sono d'accordo su ciò che dici.
Sono cosciente del fatto che non sia un romanzo da portare a termine in un mese e non certamnte per il numero di pagine ma per a densità strutturale del testo.
Purtroppo ho dovuto fare questa scelta per distribuire i testi che avete richiesto per i GDL e sono tutti "corposi". 😳
Mi spiace perchè questo libro meritava -e necessitava- di una discussione più dilatata ma anche più approfondita.
Complimenti comunque a chi ha portato a termine la missione ma anche a chi ci ha provato 😅🥳
PS_ Daniela??
Books mentioned in this topic
Manhattan Transfer (other topics)Berlin Alexanderplatz (other topics)
Berlin Alexanderplatz- Alfred Döblin (1929)
In questo libro ineguagliabile, epico e insieme espressionista c'è tutta Berlino com'era sul finire degli anni Venti. Ma Berlin Alexanderplatz" sfugge alle categorie, sorprende ogni volta che lo si rilegge. Nelle sue pagine c'è così tanta energia che sembra scritto domani. Anche per questo la storia di Franz Biberkopf , "il cobra", appena uscito di prigione e terrorizzato all'idea di essere nuovamente libero, resta unica, di una bellezza, disperata e assoluta."
Incipit
"Libro primo.
Qui per cominciare Franz Biberkopf lascia la prigione di Tegel, dove l'aveva condotto una vita disordinata. Dapprima stenta a riprendere piede a Berlino, ma alla fine ce la fa, e lui ne gode e giura di vivere onestamente.
Col 41 in città.
Fermo davanti alla porta della prigione di Tegel, era libero. Ancora ieri insieme agli altri aveva raccolto patate nei campi dietro il penitenziario, vestito da forzato, ora se ne andava attorno con un soprabito giallo, leggero, gli altri stavano ancora dietro a raccogliere le patate, lui era libero. Lasciava i tram passargli dinanzi uno dopo l'altro e lui teneva poggiata la schiena alla parete rossa e non si moveva. Il custode gli passò dinanzi un paio di volte e gli mostrò il suo tram; ma lui non si moveva. Il momento terribile era venuto (terribile, Franz, perché terribile?). I quattro anni erano passati. I ferrei battenti neri della porta, che da un anno egli aveva osservato con crescente avversione (avversione, perché avversione?) s'erano chiusi dietro a lui. L'avevano messo fuori.
Dentro sedevano ancora gli altri a fare lavori da falegname, a laccare, a cardare, a incollare, e avevano ancora due anni, cinque anni. Lui stava alla fermata del tram!
Comincia il castigo."