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pianobi: Lettere da Vecchi e Nuovi Continenti discussion

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Tornei e giochi > Torneo Estremo Oriente 4: Corea del Sud, Corea del Nord

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message 1: by Catoblepa (new)

Catoblepa (Protomoderno) | 5452 comments Mod
Arriviamo alla discussione di transizione: non così popolare come i paesi che mancano, ma presumibilmente più popolare di quelli affrontati sin qui.

Vi ricordo che il libro che proponete deve essere stato pubblicato (in originale) dopo il 1° gennaio 1900 e deve essere stato tradotto in italiano.

Siete pregati, per qualunque opera proponiate, di corredare una descrizione anche breve, ma convincente.


message 2: by Tittirossa (new)

Tittirossa | 5184 comments Mod
ce l'ho :-)

La rondine fuggita dal paradiso di by Hyok Kang, ripubblicato anche col titolo di Paradiso n,3

La storia autobiografica dell'autore e della sua vita (fino alla fuga) in Corea del Nord. Tra repressione, esecuzione pubblica, carestie (con sporadici episodi di cannibalismo famigliare)

Più memoir che prodotto letterario, angosciante un bel po'. E non ho idea di che fine abbia fatto, perchè non ho trovato nessun tipo di approfondimento, la ricerca in inglese mi ha rimandato a questo articolo,, ma penso sia un omonimo
https://www.washingtonpost.com/world/...


message 3: by Krodì80 (last edited Nov 25, 2022 04:59AM) (new)

Krodì80 | 834 comments Ho letto diversi libri di scrittori coreani (è un Paese che amo, anche cinematograficamente), eppure molti non li ricordo affatto né sarei in grado di scriverne due righe... magari vado a riprendere qualche rece su acoso, se esistente sul tema. Intanto questo:

Le origini del male di You-jeong Jeong

È un racconto allucinante e claustrofobico, in prima persona, questo romanzo di You-jeong Jeong. Le origini del male è incentrato sulla storia che Yu-jin ci svela con una nitida e ambigua precisione, una narrazione quasi dall’apparente semplicità, che pian piano assume contorni sempre più terribili. E lui, svegliandosi inzuppato di sangue, contornato da sangue e da uno scenario casalingo a dir poco inquietante, ci porta nei meandri della sua psiche e di vicende familiari e personali oscure e svianti. Per quanto a tratti prevedibile, questo romanzo non mette soltanto in primo piano una storia carica di suspence e orrori inafferrabili, ma anche - implicitamente - il rapporto genitori-figli, il significato unico e spesso incomprensibile, quasi ineluttabile di questo legame, del legame madre-figlio.

Prenditi cura di lei di Kyung-Sook Shin

Park So-nyo, 69 anni. Moglie e madre. Tiene indefessamente, da sempre, le redini della sua famiglia. Fino al giorno in cui, in una affollatissima stazione della metro a Seul, non sale sulla carrozza col marito; il coniuge si accorgerà della sua scomparsa solo alla fermata successiva. Della moglie gli resta la borsa in mano. Figli e padre intraprendono subito la ricerca della donna: la crescente consapevolezza dell’esistenza di Park So-nyo, della sua importanza, del suo valore come perno e collante dei legami familiari affiora pian piano, dolorosamente, nella mente e nei ricordi di ognuno, mentre la ricerca sembra non dare alcun frutto. Qualcuno esiste solo quando lo perdiamo? Prenditi cura di lei esplora con garbo e sottigliezza le implicazioni, le sofferenze, le gioie e i non detti dell’essere madre - moglie, donna all’interno di un nucleo familiare e di un particolare contesto socio-culturale, che comunque non ha confini geografici -; cosa accade quando viene a mancare l’implicita figura di riferimento della famiglia? Una buona prova narrativa della scrittrice coreana Kyung-Sook Shin, un'opera singolare, fluida e toccante, nonostante la latitanza di qualche congiuntivo nella versione italiana.


message 4: by Tittirossa (last edited Nov 25, 2022 07:13AM) (new)

Tittirossa | 5184 comments Mod
come potevo dimenticare l'hype di qualche anno fa?

La vegetariana di Han Kang,
il mio commento di allora è qui https://www.goodreads.com/review/show...

Il titolo mi è sembrato fuorviante, fino a quando ho scoperto che non è la solita libera traduzione all'italiana, ma fedele all'originale. E allora mi sono chiesta se non fosse un indizio, una traccia.
Purtroppo la non conoscenza della lingua* e della cultura coreana impedisce un approfondimento ulteriore, mi manca tutto l'ecosistema di relazioni storiche-sociali-culturali per collocarlo nella prospettiva giusta. E forse è proprio questa la forza intrinseca del libro che, anche senza la conoscenza di quell'ecosistema, riesce a fare scattare l'attenzione e a popolare con la sua fortissima presenza, anzi con la sottrazione, i pensieri del lettore.

*scoprii solo dopo la lettura che la traduzione non era stata fatta dall'orginale coreano, ma dalla traduzione inglese, cosa che - se comprendo dal punto di vista editoriale di mercato (dove lo trovi un traduttore dal coreano bravo?) mi provoca qualche conato di raccapriccio dal punto di vista letterario


message 5: by lise.charmel (new)

lise.charmel (lisecharmel) | 2560 comments per la Corea del Sud ho letto (e parecchio apprezzato) La vegetariana, mi metto questo segnaposto per parlarvene nei prossimi giorni, ora non riesco.
vi metto però il link di un commento sicuramente più blasonato del mio: https://www.minimaetmoralia.it/wp/let...
comunque se ne parlò parecchio anche all'estero perché il romanzo ha vinto il Man Booker International, vi metto qui di seguito qualche link in inglese:
https://www.nytimes.com/2016/02/07/bo...
https://www.theguardian.com/books/boo...
https://www.newyorker.com/magazine/20...

Hank Kang ha scritto anche il libro Atti umani, che non saprei però se definire romanzo (non l'ho ancora letto, pur possedendolo) perché so che si ispira a fatti realmente accaduti e di spaventosa violenza (e pure disgraziatamente attuali ahimè).
Qui un paio di link:
https://www.frammentirivista.it/atti-...
https://www.labalenabianca.com/2017/1...


message 6: by Catoblepa (new)

Catoblepa (Protomoderno) | 5452 comments Mod
È una cosa che io invece fatico a comprendere, da traduttore, ma è un vizio che ci portiamo dietro da sempre, con le lingue asiatiche. Perché è vero, è estremamente difficile trovare un traduttore bravo chessò, dalla lingua khmer o dal tagalog, ma che sia così difficile trovarlo dal giapponese, dal coreano, dal mandarino o dall'hindi non è assolutamente vero. Eppure ancora oggi molto spesso la traduzione di testi da quelle lingue passa attraverso la versione inglese o quella francese.

E perché in Francia, che ha una popolazione di pochissimo superiore alla nostra, dovrebbe essere più facile trovarli, quei traduttori bravi?


message 7: by lise.charmel (new)

lise.charmel (lisecharmel) | 2560 comments Titti, abbiamo postato in contemporanea :)

su La vegetariana, da quel che so, Adelphi fece fare diverse prove di traduzione dall'originale, ma si sentì costretta a ripiegare sulla traduzione dall'inglese a causa dei pessimi risultati ottenuti.


message 8: by Tittirossa (last edited Nov 25, 2022 09:15AM) (new)

Tittirossa | 5184 comments Mod
lise.charmel wrote: "Titti, abbiamo postato in contemporanea :)

su La vegetariana, da quel che so, Adelphi fece fare diverse prove di traduzione dall'originale, ma si sentì costretta a ripiegare sulla traduzione dall'..."


avrebbe potuto continuare a cercare, oppure pagare di più e trovare un bravo traduttore :-)

è difficile valutare una prosa che ha avuto una doppia traduzione, peraltro superdifficoltosa, ad esempio io mi ero appuntata una riflessione sull'utilizzo delle definizioni per identificare i protagonisti: marito 1, sorella, figlia, moglie, madre.
I legami famigliari espressi dai nomi (non memorizzabili) sembrano molto più forti di quanto non appaia nella traduzione. Anche questi forse rappresentano un segno. Presumo che anche nella lingua coreana, come negli idiomi con un alfabeto simbolico, l'utilizzo di una parola o di un gruppo semantico abbia una sua valenza, il lavaggio in varechina della traduzione inglese (lingua ricchissima di sfumature e di rimandi nelle mani di un bravo autore, ma anche capace di appiattire la qualunque) mi lasciò orripilata (ma ormai l'avevo letto e cmq non so il coreano).

questa sera consulto Junior che è superesperta di cultura coreana (passione nata dal k.pop e poi estesa ad ampio raggio)


message 9: by Chiara187 (last edited Nov 25, 2022 09:33AM) (new)

Chiara187 | 554 comments Ho da tempo in wish list questo romanzo che mi sembra interessante:La guardia, il poeta e l'investigatore diJung-Myung Lee.

Trama:
“In un campo di prigionia giapponese durante la seconda guerra mondiale si può morire per amore dell’arte e della letteratura. Un omicidio, una intricata cospirazione, due guardie, un giovane poeta e i suoi versi clandestini”
Ambientato durante la seconda guerra mondiale, narra in forma romanzata la vita del poeta coreano Yun Dong-ju, arrestato come sovversivo e deceduto nella prigione di Fukuoka alcuni mesi prima della resa del Giappone. il romanzo parla dell’occupazione della Corea da parte del Giappone e degli episodi di razzismo nei confronti dei prigionieri coreani.

Alcune note sull’autore:
Jung-myung Lee è uno scrittore sudcoreano. Ha studiato letteratura coreana e, dopo la laurea, ha lavorato come giornalista. Il suo esordio del 2006, il romanzo The Deep-Rooted Tree, è stato trasposto nel 2011 in una serie televisiva. Sono seguiti altri romanzi che lo hanno reso uno degli autori più amati e popolari della Corea del Sud.


message 10: by vecchiaphoebe (new)

vecchiaphoebe | 2963 comments A me La vegetariana non era piaciuto più di tanto, non ricordo quasi niente, se non una certa delusione, considerate le aspettative elevate.

Altra mezza delusione “La moglie coreana” (dal tel non riesco a mettere i link), libro che mi è stato regalato qualche anno fa, e che ha avito un buon successo. Ne è stata anche tratta una serie tv (Pachinko, dal titolo originale del libro).
Non mi sento di suggerirne la lettura, a meno che non amiate alla follia le saghe familiari, pur con scrittura piatta :-)


message 11: by Catoblepa (new)

Catoblepa (Protomoderno) | 5452 comments Mod
Le mezze delusioni direi che evitiamo di metterle in lista, segnaliamo i libri letti e piaciuti (o che almeno ci sono parsi di un qualche interesse) o quelli non letti ma che ci ispirano particolarmente.

@Titti: occhio a non farti ingannare da una certa somiglianza con i caratteri del cinese e del giapponese, perché quello coreano è un alfabeto puro, come quello latino o il cirillico, per cui a ogni carattere corrisponde tendenzialmente un suono o al massimo un dittongo.


message 12: by Tittirossa (new)

Tittirossa | 5184 comments Mod
@cato, non sapevo, ho confuso :-)


message 13: by Emica89 (new)

Emica89 | 287 comments Sempre per la serie: libro che ho trovato in ebook a un prezzo stracciato ecc ecc
Avevo letto una recensione su La lettura (se non erro questa https://saggiatore.s3.eu-south-1.amaz...) e mi attraeva moltissimo. Non l'ho ancora letto ma a mia discolpa è un acquisto molto recente. Dovrebbe essere uno di quei thriller in cui il "caso" è un pretesto per parlare della società, caratteristica di diversi film thriller orientali che adoro.
Lemon di Kwon Yeo-Sun

La sinossi:
Kim Hae-on muore il giorno dopo la finale dei mondiali di calcio in Corea del Sud. Il suo corpo, vestito solo di un abito giallo, viene ritrovato nel parco del suo liceo; il cranio spaccato da una pietra. La polizia individua subito due sospetti tra i compagni di scuola: il rampollo Shin Jeong-jun, sulla cui macchina la ragazza è stata vista salire la sera del delitto, e Han Manu, che afferma di averla incrociata di ritorno da una consegna in motorino. Ma i due hanno un alibi e così il caso si chiude senza un colpevole. C’è però qualcuno che non si arrende. Qualcuno convinto che la soluzione si nasconda proprio nei segreti degli studenti. Qualcuno talmente sconvolto dalla morte della ragazza da modellare il volto e il fisico fino ad assomigliarle. Il suo nome è Da-on, Hae-on era sua sorella, e la sua ricerca non avrà termine fino a quando non avrà scoperto la verità; in qualunque modo e a qualunque prezzo. Con Lemon Kwon Yeo-sun dà voce a un’indagine angosciante sulla gelosia e la colpa, che respira le atmosfere di Parasite. Un’opera che attraverso diversi punti di vista disegna il ritratto di un paese diviso, rivelando quanta brutalità e abisso alberghino nei silenzi di ogni vita.

L'autrice
Kwon Yeo-sun (Andong, 1965) è una delle più apprezzate scrittrici sudcoreane. Ha vinto numerosi premi, tra cui lo Yi Sang Literary Award e l’Oh Yeong-su Literature Award.

La rassegna stampa da cui ho preso l'articolo è quella sulla pagina del Saggiatore https://www.ilsaggiatore.com/libro/lemon


message 14: by Tyrone_Slothrop (ex-MB) (last edited Nov 26, 2022 03:01AM) (new)

Tyrone_Slothrop (ex-MB) | 186 comments in sprezzo degli insulsi limiti temporali di questa iniziativa che ci impediscono di considerare le opere più importanti della storia della letteratura, segnalo lo stesso due testi fondamentali della letteratura coreana, composti nel XVII secolo e (incredibilmente) disponibili in italiano:

- Hong Kiltong - Il brigante confuciano, opera con la quale, secondo molti critici, è nata la forma letteraria del romanzo classico coreano. Scritta da Hŏ Kyun (1569-1618) è stato pubblicato pochi anni fa da OBarrao
https://www.obarrao.com/libro/9788887...

qui altri dettagli http://www.literary.it/dati/literary/...


- Il sogno delle nove nuvole, primo testo coreano tradotto in inglese, scritto in uno stile "filosofico" che si rifà ai concetti confuciani e buddisti. L'autore è Kim Man-Jung, importante esponente politico neoconfuciano del regno dinastico Joseon.

https://en.wikipedia.org/wiki/Kim_Man...

pubblicato da Sellerio e facilmente rinvenibile

https://www.mondadoristore.it/Il-sogn...



infine un testo "ammissibile", anche questo di Jung Myung-Lee: La regola del quadro
romanzo storico ambientato nella Corea del XVIII secolo, narra le vicende di due pittori e di un mistero che li coinvolge. Ispirato alla figura storica del poeta e dissidente coreano (sotto il dominio giapponese) Yun Dong-Yu.


https://www.sperling.it/libri/la-rego...


message 15: by minty (new)

minty (minty_2017) | 1048 comments Catoblepa wrote: "Arriviamo alla discussione di transizione: non così popolare come i paesi che mancano, ma presumibilmente più popolare di quelli affrontati sin qui."

Cato, non mi ricordo come ci fossimo posti nei confronti dei fumetti. Sono ammessi in lizza?


message 16: by Catoblepa (new)

Catoblepa (Protomoderno) | 5452 comments Mod
In realtà non avevo preso in considerazione la cosa. Direi che mi rimetto alla maggioranza.

La mia paura è che con il Giappone però ci sia l'invasione dei manga a subissare tutto il resto, ma tendenzialmente per me è sì.
Sentiamo cosa dicono gli altri.


message 17: by minty (new)

minty (minty_2017) | 1048 comments Catoblepa wrote: "La mia paura è che con il Giappone però ci sia l'invasione dei manga"

E' una paura che ho anche io.
Però per certe letterature meno frequentate, ampliare il parco delle opere papabili magari aiuta.
In effetti è un bel dilemma...


message 18: by Catoblepa (new)

Catoblepa (Protomoderno) | 5452 comments Mod
Intanto gli altri tacciono.


message 19: by Patryx (new)

Patryx | 192 comments Chiara187 wrote: "Ho da tempo in wish list questo romanzo che mi sembra interessante:La guardia, il poeta e l'investigatore diJung-Myung Lee.

Trama:
“In un campo di prigionia giappo..."

Io l'ho letto e mi è piaciuto molto.


Tyrone_Slothrop (ex-MB) | 186 comments Catoblepa wrote: "Intanto gli altri tacciono."

Va beh, se proprio la volete esprimo la mia opinione: non vedo il senso di escludere la poesia se poi si pensa di includere i fumetti. Il problema delle letterature poco frequentate è che esiste pochissimo tradotto in italiano. Motivo per cui, sempre secondo me, anche la limitazione temporale ha poco senso.

È come se un gruppo coreano facesse un’iniziativa del genere per la letteratura italiana e si escludesse la Divina Commedia (che, immagino, sia uno dei non molti testi italiani tradotti in coreano).


message 21: by Nicoletta - (new)

Nicoletta - Mrs Hats | 501 comments ciao a tutti, mi inserisco nella discussione così vi seguo anche meglio. Purtroppo al momento non ho idee nè proposte, ma sono d'accordo con M_B: o si apre a tutti i generi o non ha senso farlo solo per i manhwa, anche se ce n'è di bellissimi. Sarei anche contro la limitazione temporale a favore della ricerca dei testi più fondamentali (tradotti), ma su questo arrivo tardi, quindi lo dico giusto a commento del post di M_B. Ora mi taccio e magari mi metto a curiosare in cerca di qualcosa....


message 22: by Catoblepa (new)

Catoblepa (Protomoderno) | 5452 comments Mod
Abbiamo però discusso abbastanza a lungo sui criteri da adottare, adesso è tardi per modificare i paletti temporali.


message 23: by vecchiaphoebe (new)

vecchiaphoebe | 2963 comments per me ok includere i fumetti (ma anche la poesia, in realtà).


message 24: by Tittirossa (new)

Tittirossa | 5184 comments Mod
per me ok le graphic novel, sulla poesia non ho mai un parere, mentre allargare la temporalità mi sembra una foratura enciclopedica rispetto allo spirito iniziale. però per me ok come decide @cato: si è preso l'onere dell'organizzazione, quindi.... però se proprio dobbiamo rinunciare a imprescindibili capolavori, si può aprire un thread Estremo Oriente Millesimati e segnalare li


message 25: by Hinako (last edited Nov 28, 2022 12:35AM) (new)

Hinako Ninomiya | 450 comments Io sono contraria all'apertura ai fumetti, mi piacerebbe molto di più un'iniziativa apposita. So che c'è già il thread dedicato, ma non è molto vivo.
Non ritengo i fumetti inferiori, penso solo che siano due mezzi diversi. Sarebbe come includere anche il cinema coreano, che so essere molto vivace, ma non è letteratura, è altro.

Sui limiti temporali non mi esprimo, perché la decisione è stata già presa.


message 26: by Catoblepa (new)

Catoblepa (Protomoderno) | 5452 comments Mod
Va bene, mi hai convinto tu, Hinako.
Quindi rimaniamo così:
1. solo pura narrativa (quindi romanzi, raccolte di racconti e poemi narrativi);
2. dal 1900 in poi, salvo casi sporadici che comunque devono essere massimo del XIX secolo e verranno da me arbitrariamente valutati;
3. niente fumetti, niente poesia lirica, niente teatro.

P.S. Visto che abbiamo cominciato a parlare di Iran in una apposita discussione e che, anche secondo la richiesta di vecchiaphoebe, non vorrei che la cosa si fermasse lì, se in un futuro prossimo aprissimo con una certa continuità (per esempio, una al mese) discussioni su altri paesi, partendo magari proprio da Corea e Giappone e poi via via estendendoci anche verso altri continenti, poi tutti saremmo liberi di proporre tutto ciò che di interessante quei paesi hanno proposto. Così i capolavori di cui qui non parliamo verranno affrontati da altre parti.


Tyrone_Slothrop (ex-MB) | 186 comments OK, vorrei solo specificare che il problema del limite temporale che ho sollevato è connesso alla scarsa disponibilità di opere tradotte, fatto del quale (per ignoranza mia) non ero del tutto edotto.

Visto che c'è pochissimo disponibile per molte letterature orientali (ad eccezione di Cina e Giappone, suppongo) reputavo che togliere i limiti temporali non avrebbe causato un aumento incontrollabile del titoli - la soluzione trovata comunque mi va bene e concordo con l'esclusione dei fumetti e (a malincuore) della poesia.

I thread tematici sui vari paesi, però, andrebbero un pò organizzati perchè mi sembrano un pò dispersivi - se facciamo un mega-calderone in cui si parla di tutto, risulta poi difficile per qualcuno trovare informazioni sulla letteratura, per dire. Magari si può fare un folder con discussioni dedicate a letteratura, cinema, storia, politica ecc.... ?


message 28: by minty (new)

minty (minty_2017) | 1048 comments Catoblepa wrote: "rimaniamo così:
1. solo pura narrativa (quindi romanzi, raccolte di racconti e poemi narrativi);
2. dal 1900 in poi, salvo casi sporadici che comunque devono essere massimo del XIX secolo e verranno da me arbitrariamente valutati;
3. niente fumetti, niente poesia lirica, niente teatro."


Mi pare giusto.
A tempo debito parleremo delle graphic novel coreane in un eventuale topic "culturale" separato ^^


message 29: by vecchiaphoebe (new)

vecchiaphoebe | 2963 comments Mario_Bambea wrote: "I thread tematici sui vari paesi, però, andrebbero un pò organizzati perchè mi sembrano un pò dispersivi - se facciamo un mega-calderone in cui si parla di tutto, risulta poi difficile per qualcuno trovare informazioni sulla letteratura, per dire. Magari si può fare un folder con discussioni dedicate a letteratura, cinema, storia, politica ecc..."

in realtà l'idea era proprio quella di fare un thread multimediale o politematico, mischiando letteratura cinema giornalismo politica cucina TV e qualsiasi altra cosa, pur rischiando di pagare il prezzo di un po' di sano disordine.


message 30: by Tyrone_Slothrop (ex-MB) (last edited Nov 30, 2022 12:00AM) (new)

Tyrone_Slothrop (ex-MB) | 186 comments vecchiaphoebe wrote: "in realtà l'idea era proprio quella di fare un thread multimediale o politematico, mischiando letteratura cinema giornalismo politica cucina TV e qualsiasi altra cosa, pur rischiando di pagare il prezzo di un po' di sano disordine."

mah, al momento mi sembra davvero troppo dispersivo e confusionario, con più che altro link estemporanei e "promozionali" a podcast o festival o video su YouTube o quant'altro - temo che così non risulti poi molto utile ad un utente futuro per recuperare informazioni su libri o altro della cultura iraniana (tenuto anche conto che i link esterni hanno durata molto temporanea).
Secondo me, le discussioni monotematiche sono interessanti soprattutto se pensate come una sorta di archivio di informazioni che possa durare al di là della chiacchiera del momento - se si pensava a questi thread come a un luogo dove indicare le opere letterarie che non entreranno nel Torneo Estremo Oriente, così è davvero troppo disordinato (sempre nella mia personalissima opinione).
Poi, fate pure come volete, eh....


message 31: by vecchiaphoebe (last edited Nov 30, 2022 04:26AM) (new)

vecchiaphoebe | 2963 comments Mario_Bambea wrote: "vecchiaphoebe wrote: "in realtà l'idea era proprio quella di fare un thread multimediale o politematico, mischiando letteratura cinema giornalismo politica cucina TV e qualsiasi altra cosa, pur ris..."

io credo che una cosa non escluda l'altra.
si potrà comunque fare un thread focalizzato esclusivamente sulla letteratura iraniana, più ordinato ed elaborato, per gli utenti futuri.
e mantenere uno spazio di conversazione per gli utenti attuali, che abbiano voglia di divagare e darsi consigli senza velleità di permanenza imperitura o di riferimento per i posteri.


message 32: by piperitapitta (new)

piperitapitta (lapitta) | 5485 comments Mod
Mario_Bambea wrote: "vecchiaphoebe wrote: "in realtà l'idea era proprio quella di fare un thread multimediale o politematico, mischiando letteratura cinema giornalismo politica cucina TV e qualsiasi altra cosa, pur ris..."

Capisco quello che dici e si potrebbe ovviare in parte al problema se chi apre il thread (magari a rotazione per non gravare su nessuno - cioè, quello sull'Iran lo ha aperto @Cato e quindi evitiamo di fargli aprire il prossimo) tenesse le fila di quanto segnalato aggiornando periodicamente il post di apertura con i link di quanto proposto, in maniera da tenere sempre tutto in evidenza.


message 33: by minty (new)

minty (minty_2017) | 1048 comments vecchiaphoebe wrote: "si potrà comunque fare un thread focalizzato esclusivamente sulla letteratura iraniana, più ordinato ed elaborato, per gli utenti futuri.
e mantenere uno spazio di conversazione per gli utenti attuali, che abbiano voglia di divagare e darsi consigli senza velleità di permanenza imperitura o di riferimento per i posteri."


Sottoscrivo.
Non è che per forza tutti i topic del gruppo debbano restare incisi nella pietra a memoria imperitura.
Anche la dimensione sociale di aggregazione e chiacchiera è altrettanto importante per tenere vivo un gruppo, imho. E i topic in cui semplicemente condividere spunti con gli altri e coversazione disimpegnata ne sono una componente importante.
Lo spazio non ci manca per creare topic di entrambe le cifre, direi. Poi ognuno è libero di leggere solo quelli che gli interessano di più.


message 34: by Sarag22 (new)

Sarag22 | 584 comments Come autori coreani, anche io ho letto Jung Myung-Lee, che consiglio, la guardia ecc è molto bello.
Per arricchire un po' la lista, vorrei inserire anche io una proposta, è un autore che non ho ancora letto ma di cui ho sentito parlare in più occasioni.
Scusate se non sono capace di inserire bene la proposta, in ogni caso l'autore è Hwang Sok-yong, che sul sito di Einaudi viene definito "il piú importante scrittore coreano e, come disse il premio Nobel giapponese Kenzaburō Ōe, il piú importante ambasciatore della letteratura asiatica".
Il libro che proporrei è "Tutte le cose della nostra vita", un romanzo breve che vuole raccontare la vertiginosa trasformazione economica della Corea dagli anni 80.
Qualche considerazione qui:
https://www.doppiozero.com/hwang-sok-...
Quando mi sarà possibile lo leggerò.
In ogni caso, io sono d'accordo nel concentrarci sul novecento, anche se dovessero esserci pochi testi almeno potremo leggerne di più e confrontarci in modo più approfondito. Inoltre magari le prefazioni potranno illuminarci sul pregresso della letteratura di quel paese.


message 35: by Nicoletta - (new)

Nicoletta - Mrs Hats | 501 comments mi sembra molto interessante, grazie


message 36: by piperitapitta (last edited Dec 12, 2022 04:27AM) (new)

piperitapitta (lapitta) | 5485 comments Mod
Scusate il ritardissimo, aggiungo alle segnalazioni un piccolo libro di cui avevo già parlato in fase di brainstorming: si tratta di A proposito di mia figlia di Kim Hye-Jin, autrice sud coreana classe 1983.

Questa la sinossi:

In una torrida estate, nel cuore di Seoul, una madre vede ritornare a casa la figlia trentenne: da anni ormai il loro rapporto si riduce a una cena settimanale dove, dietro ciotole fumanti di udon, si nasconde un'infinità di cose non dette. La madre, vedova e infermiera, conduce una vita modesta, accompagnata dal terrore della vecchiaia, di cui Jen, una donna malata di Alzheimer presso la casa di riposo dove lavora, è simbolo e vittima al tempo stesso. La figlia, invece, si presenta in casa con la sua compagna e una carriera universitaria bruscamente interrotta a causa del suo coinvolgimento nella difesa di due colleghe omosessuali discriminate all'interno del campus. Sua madre è completamente impreparata ad accoglierle, schiacciata tra l'immagine di famiglia tradizionale a cui ha dedicato l'intera esistenza e gli ideali per cui lotta la figlia, in nome di un cambiamento necessario ma per lei impossibile da accettare. Un muro di incomprensione, rabbia e freddezza le circonda, entrambe vittime di pregiudizi di una società che teme chi è diverso, chi lotta per migliorare le cose. Dopo Han Kang e Cho Nam-joo, la nuova scoperta letteraria della Corea del Sud, Kim Hye-jin, scandaglia con immensa sensibilità le inquietudini di una generazione che si oppone ostinatamente all'autodeterminazione dei figli, mostrando lo scontro tra due visioni del mondo in apparenza inconciliabili. Una storia che insegna la forza dell'empatia, la complessa accettazione della diversità, la possibilità di un'altra idea di famiglia. Un romanzo che si confronta con le nostre paure più universali offrendo come antidoto la forza dell'amore in tutte le sue forme e sfumature.

e queste le poche parole con le quali mi riferivo al breve romanzo al quale mi riferivo nel nostro thread di partenza:

Quest'estate, per esempio, ho letto A proposito di mia figlia, un breve romanzo sud coreano che mi è piaciuto molto anche (forse soprattutto) perché mi ha permesso di conoscere problematiche (come quella degli affitti delle case, come in parte si evince anche guardando il film Parasite) di una società di cui so pochissimo. Successivamente mi è capitato di leggere un approfondimento proprio su questo tema nella newsletter settimanale di Internazionale dedicata all'Asia e da lì di poter guardare un video sull'argomento ed è stata una specie di chiusura del cerchio. Insomma, tutto molto interessante

Aggiungo anche che, come si intuisce anche dalla sinossi, che le tematiche che si intrecciano sono varie (e che quella sul problema delle case è solo una di quelle): il rapporto madre figlia (in questo senso più generazionale, perché la frattura in questo tipo di società è molto più profonda che nelle società occidentali), quella dell'omosessualità che allontana ulteriormente le generazioni in quanto è la stessa società a emarginare (anche sul lavoro), l'abbandono degli anziani e la necessità di costruire delle relazioni che li proteggano dall'abbandono e dall'isolamento, l'incomprensione di fondo che, molto per pudore e incapacità comunicative, rendono più difficili le relazioni e i rapporti anche familiari.
L'ho trovato un breve romanzo molto delicato, ma potente, capace di racchiudere in poche pagine (e senza dare la sensazione di mettere troppa carne al fuoco) molti aspetti interessanti di una cultura e di una nazione di cui si conosce poco.

Questo è il link al quale faccio riferimento https://www.youtube.com/watch?v=PlnDW...

e questo è un estratto della newsletter:

SETTE GRADINI SOTTOTERRA Durante la guerra di Corea (1950-53), Seoul per quattro volte fu catturata dall’esercito nordcoreano e poi riconquistata dalle forze statunitensi, intervenute con un mandato dell’Onu a sostegno della Corea del Sud. Distante poco più di trecento chilometri dal confine con la Corea del Nord, la capitale vive da allora nella consapevolezza che se Pyongyang decidesse di attaccare, sarebbe un bersaglio fin troppo facile da raggiungere. Così, a partire dagli anni settanta, ai nuovi edifici fu richiesto che avessero dei bunker seminterrati, diversi gradini sotto il livello della strada, dove la popolazione avrebbe potuto ripararsi in caso di attacco dal cielo. 

La crescita economica cominciata dopo la guerra, nota come “il miracolo del fiume Han”, che nel giro di vent’anni trasformò la Corea del Sud, povera e meno sviluppata della parte nord, in una potenza industriale, incentivò negli anni ottanta l’immigrazione dalle zone rurali verso Seoul. Una tendenza che continua anche oggi e che è alla base della crisi abitativa nella capitale. La mancanza di alloggi per i nuovi abitanti spinse le autorità a dichiarare abitabili i seminterrati – bunker, vani caldaie, magazzini. Da allora i banjiha, i minuscoli appartamenti sotto il livello della strada, sono diventati il simbolo delle disuguaglianze nella capitale, tra le dieci città del mondo più care per vivere, e di una situazione abitativa insostenibile, in cui le fasce più deboli della società non possono permettersi di affittare un casa dignitosa. 
Il problema è in cima alle questioni più urgenti in particolare per i giovani sudcoreani, che continuano a lasciare le zone rurali e le città più piccole per gravitare intorno a Seoul in cerca delle opportunità migliori di studio e di lavoro e che devono cavarsela con stipendi inadeguati in una competizione sfrenata per aggiudicarsi le scuole e gli impieghi migliori. Negli ultimi dieci anni per gli abitanti della capitale sotto i 35 anni il rapporto tra reddito e affitto è rimasto intorno al 50 per cento. I giovani costituiscono una buona parte dei 327mila nuclei familiari che attualmente vivono nei seminterrati, di cui il 96 per cento nella capitale, e che ora le autorità hanno promesso di aiutare a salire in superficie.
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